SOCIETA' TARDO-CAPITALISTICHE di un diverso valore-lavoro che se è liberazione dal lavoro non vuole trasformarsi in «fuga» dal lavoro; il recupero in chiave creativa di pratiche autogestionarie nel sociale; l'emergenza del limite dell'istituzione e dell'organizzazione non in quanto tali ma in quanto fine a se stesso; la tendenza alla riappropriazione di consapevolezza nei confronti di una situazione che non «tollera» più delegare ma che d'altra parte sembra poter sopravvivere solo grazie ad essa; ecc.). Fino ad ora però le potenzialità insite in tali movimenti sociali non sembrano essersi potute esplicare così come iQ effetti era nel loro stesso modo di essere, sia per un non sufficiente approfondimento delle condizioni che rendono di fatto ciò possibile e realizzabile nelle concrete e contradditorie realtà storiche (quante delle specificità sopra ricordate sono state « usate » più come slogans o come mode non sviluppandone così le connotazioni caratterizzanti di fondo?); sia, infine, perché sono stati ad esse opposte ragioni « oggettive» a fronte delle quali è di fatto mancata non una risposta risolutiva ma una prassi innovativa. Si oppone così l'esigenza dell'organizzazione, dell'efficenza e del piano-programmazione come ineliminabili riferimenti con cui i nuovi referenti autogestionari dovrebbero fare i conti, pena la loro inattuabilità e improponibilità. Ebbene a questo riguardo noi reputiamo che l'approccio debba essere duplice: da un lato non evitando i problemi che il capitalismo nel suo processo di sviluppo e di crescita via via pone e sapendone però cogliere gli aspetti mistificanti; dal!'altro ancora una volta non cedendo alla « lusinga » di proporre modelli da contrapporre astrattamente ma mantenendo l'approccio strategico che è proprio al carattere stesso del concentto di autogestione. In questo senso opportune e feconde ci paiono le analisi che, lungi dal sfuggire ai quesiti posti, tentano di dimostrare come anche di fronte ai nuovi problemi l'autogestione permanga più attuale che mai. « Dissociare in parte, il concetto di produzione industriale da quello di produzione dei beni, ridurre la sfera economica con lo sviluppo del settore non commerciale della attività economica, diversificare la produzione con la decapitalizzazione dell'apparato produttivo, rescindere il legame tra competenza e potere », sono alcuni fra gli elementi propositivi e significativi di una delle più recenti ed efficaci « ricerche» in tale 193
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