Interrogations - anno VI - n. 17-18 - giugno 1979

SPAGNA Questo irrefrenabile decentramento dei movimenti autonomi sembra molto più difficile da recuperare da parte di un sistema i cui meccanismi di controllo sulla vita pubblica tramite l'alternarsi politico-militare di elezione e repressione, e di controllo sulla vita privata mediante circuiti di mercato gerarchizzato e degradato dall'accumulazione classista, sono ancora potenti. Ma evidentemente le difficoltà non sono scomparse . . A mio avviso, la crescita e il rifiorire di queste aree di autonomia trova due grandi ostacoli immediati: da un lato, il rifiuto del lavoro salariato, coatto, parcellizzato, che è una delle sue caratteristiche più radicali e creatrici, può sfociare semplicemente in forme commercialmente lucrative, recuperabili dal sistema; dall'altro lato, l'autoritarismo ed il gregarismo interiorizzati da tanti anni di esposizione ai meccanismi del sistema possono fomentare tentativi di organizzare, burocratizzare, avviluppare in vecchie o nuove sigle, tante forze disperse e libere, che solamente nell'azione trovano forme naturali per coordinarsi. A tali ostacoli, due possibili direttrici di superamento per i movimenti autonomi: da un lato, radicamento reale nella natura, nell'agricoltura biologica, nell'artigianato, ·nell'autorealizzazione individuale, nella contemplazione, sottraendosi così ai tentacoli del produttivismo capitalista e parassitario; dall'altro lato, presa di coscienza della propria forza creatrice, che traduca la crescente astensione politica (dal 20% su indicazione di tutta la sinistra nel referendum del dicembre del 1976 si è passati al 40% spontaneo dell'aprile del 1979) in riconoquista o ricreazione di spazi fisici e simbolici, sempre aperti, mai chiusi in una o più organizzazioni esclusive e selettive, per la libertà e la solidarietà. Tali sono, secondo il mio modo di vedere, i compiti più urgenti del movimento autogestionario che sta nascendo oggi in Spagna a partire dalle diverse forme di auto-emarginazione cosciente. Conclusione. Se queste condizioni generali si confermano e crescono di fronte ai poderosi ostacoli mercantilisti ed organizzativisti, potremo concludere che il raccolto autogestionario nelle vecchie terre iberiche è destinato a fiorire, non più sotto le vecchie e sbiadite bandiere del socialismo politico, dell'anarco-sindacalismo o della cooperativa operaia (che possono ancora apporta173

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