J. ELIZALDE 6. Gruppi autonomi e marginali: autogestione come liberazione integrale. I concetti di « autonomia » e di « emarginazione » definiscono diverse azioni di resistenza all'oppressione da parte di gruppi che si oppongono al dominio elitario o statale, e che fin dalle catacombe della dittatura e con maggior energia dopo la tragicomica morte del generale Franco, affermano il loro diritto alla diversità, il loro rifiuto ad integrarsi in un sistema autoritario o sfruttatore. La cosiddetta « area dell'autonomia » (secondo il neologismo italiano), o della «controcultura», o della « emarginazione », si riferisce in realtà ad una molteplicità di lotte, scarsamente organizzate e coordinate solamente dall'azione stessa, che mettono radicalmente in discussione il sistema (e non solo il regime) politico spagnolo: movimenti di autonomia operaia, scioperi « selvaggi » ( cioè non addomesticati dai sindacati), assemblee e coordinamenti di fabbriche in lotta; assemblee di disoccupati, occupazioni di terre, assalti a supermercati, autoriduzioni nei servizi e nei trasporti pubblici, boicottaggi e sabotaggi generalizzati; associazioni comunali che hanno rotto con la struttura organizzativa autoritaria imposta dal franchismo ed utilizzata dai partiti, come pure atenei di quartiere, occupazioni di case e di locali vuoti, lotte nei« ghetti » urbani per le rivendicazioni più necessarie: acqua, luce, scuole, trasporti, zone verdi, aria respirabile, che i monopoli speculativi e la repressione statale negano da un capo all'altro del paese; movimenti ecologici, naturisti, anti-nucleari, per tecnologie non inquinanti, per la medicina e la terapia di autorealizzazione senza « esperti » né dipendenze, macrobiotici, vegetariani, nudisti, ciclisti, comunità urbane e rurali, questa moltitudine di gente che torna alla terra è il fenomeno emancipatore più denso di speranze della Spagna di oggi, di fronte alla vanità urbanizzatrice, inquinante e distruttrice della dittatura; movimenti territorialisti sociali, culturali, o persino politici con qualche tendenza autogestionaria, con metodi non sempre pacifici perché il loro nemico principale, la dittatura militare, non lasciava scelta: ma che non sono indietreggiati bensì son cresciuti sempre più nella loro rivendicazione delle lingue autoctone, delle sottoculture oppresse dall'imperialismo castigliano, in quanto la Castiglia dei comuni fu una delle sue prime vittime), dell'autodeterminazione nazionale provinciale o locale, ma comunque antistatale ed emancipatrice; gruppi femministi, di omosessuali, di travestiti, per 170
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