Interrogations - anno VI - n. 17-18 - giugno 1979

A. BERTOLO espresse dalle lotte sociali e, inoltre, nel pensiero dei teorici dell'« autogestione generalizzata» i quali, pur essendo per lo più di formazione marxista, non a caso sono giunti a posizioni sostanzialmente anarchiche di rifiuto dello stato e d'ogni gerarchia, del partito e d'ogni avanguardia ... Il fatto è che l'autogestione, come dicevamo, è una metodologia organizzativa di segno libertario ed egualitario, se ne vengono pienamente accettati tutti i presupposti e tutte le implicazioni, in profondità ed in estensione. Quando cioè si studiano le condizioni necessarie perché ogni individuo possa essere veramente soggetto e non oggetto delle scelte che lo concernono e quando, per necessaria coerenza, si allarga il campo d'applicazione dell'autogestione dall'angusto microcosmo azien_ dale a tutte le sfere e a tutti i livelli della vita sociale. L'autogestione generalizzata diventa così una dimensione culturale in cui si incontrano: rivolte individuali e collettive contro qualunque forma (economica, politica, sessuale, etnica, ideologica ...) del rapporto di dominazione; tentativi (grandi e piccoli, rivoluzionari e marginali) e sperimentazioni (extra od anti-istituzionali) di rifondare su nuove basi la vita collettiva; tensioni ideali e pulsioni emotive irriducibili ai bisogni riconosciuti e più-o-meno-soddisfatti dai grandi sistemi gerarchici; sforzi di ripensare la società e dunque l'uomo, di trovare nuovi approcci e/o nuove chiavi di lettura alla storia. Ma questa autogestione generalizzata non si configura o non tende a configurarsi, più che come metodo, come vero e proprio sistema? Ad esempio, come modello alternativo di società globale a potere socializzato, non finisce per essere quell'anarchia possibile di cui dicevo più sopra? Sì, ma perché in questo sistema, in questo modello, in questa dimensione culturale vengono introdotti criteri di giudizio (valori) e criteri conoscitivi (modi di selezionare e organizzare i dati per trasformarli in informazioni) che, pur derivati o estrapolati dal metodo organizzativo, non sono più metodo, non sono più autogestione. E poiché l'autogestione non è metodo neutrale, ciò che da essa si deriva per induzione o deduzione risulta di segno anarchico, o meglio tanto più anarchico quanto maggiori sono il suo approfondimento e la sua estensione. innestare e potare il vecchio tronco L'autogestione generalizzata può ben essere, allora, un altro modo per dire socialismo libertario. Niente di nuovo? Al contrario: si tratta di un « socialismo libertario » ritrovato anzi 14

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