Interrogations - anno VI - n. 17-18 - giugno 1979

L. LANZA stribuzione secondo le preferenze espresse. Inoltre il mercato per il suo funzionamento non necessita di alcuna centralizzazione. Esso mette in grado le imprese di leggere i suoi dati (39) con uno sforzo minimo, grazie ai suoi automatismi. Per operare, le unità produttive non necessitano di una conoscenza generale dello scacchiere economico, ma di una conoscenza limitata al settore in cui operano. Resta il fatto che nella situazione attuale il mercato viene « conquistato » dalle imprese che riescono ad acquisire maggiori informazioni e più ampie conoscenze. Il mercato oggi è oggetto di una attenta rivalutazione, soprattutto in campo socialista. I termini « mercato socialista» (40) o « socialismo di mercato» (41) hanno cominciato a circolare anche in Italia e ad alimentare un grosso dibattito (42). Io credo che il problema del mercato non stia nell'aggettivare il sostantivo, quasi a volerne mitigare l'aspetto demoniaco per angelizzarlo, ma di riconoscere chiaramente che il mercato è un elemento di calcolo economico e di distribuzione razionale e che esso non ha leggi innate ma si muove in armonia alle precondizioni sociali nelle quali si trova ad agire. Si deve quindi esaminare secondo quali nuove « leggi economiche » il mercato si muoverà in una società autogestita. In questa ottica è già possibile una prima osservazione: il mercato può essere ambito di libertà d'azione, ma anche portatore di diseguaglianza economica. La pianificazione Oskar Lange ritiene che: « La pianificazione economica, o, (39) E' interessante notare che tutte le ipotesi elaborate dagli economisti comunisti «riformatori» (Lange, Sik, Mine, Brus, ecc.) di « mercato simulato » attraverso l'utilizzazione dei computers potrebbero essere « tradotte » in ipotesi di maggiore « trasparenza » del mercato reale. (40) cfr. G. Ruffolo, Socialismo di mercato e mercato socialista, in Mondoperaio, ottobre 1977. (41) cfr. L. Pellicani, Socialismo ed economia di mercato, in Mondoperaio, giugno 1977. (42) Non è qui certo il caso di esaminare i termini di questo dibattito, peraltro interessante da un punto di vista scientifico, perché la logica interna e le soluzioni operative sono completamente estranee al progetto rivoluzionario, risolvendosi in un neo-liberalismo coniugato con l'affermazione di una tecnoburocrazia formalmente meno oppressiva e più sensibile alle istanze della base. 124

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