Interrogations - anno V - n. 16 - ottobre 1978

La «questioneProudhon» e il dibattito nella sinistraitaliana NICO BERTI (*) FRANCESCO CODELLO (**) Per capire il senso della polemica ideologico-politica che da quakhe mese travaglia la sinistra italiana bisogna partire a nostro avviso dal nodo fondamentale (ed irrisolto) del dibattito da essa aperto sulla questione del « potere ». Non è un casa, in effetti, che la diatriba fra i suai partiti « storici » (ma non solo « storici ») sia scoppiata proprio nel momento in cui essi registrano il massimo della loro forza, vale a dire nel momento in cui si è aperta veramente, nel paese, la possibilità di un'alternativa di sinistra, con il conseguente obiettivo della conquista e della gestione definitiva della « macchina Stato ». Posti di fronte alla probabilità concreta di esercitare veramente e fi.no in fonda il comando politico, comunisti e socialisti sono venuti via via evidenziando i limiti strutturali della loro ideologia, proprio attorno al problema del significato e degli scopi del moderno «Principe». Di qui una maggior divisione fra essi, quale effetto di tali limiti. Questi ultimi si possono riassumere sotto il segno di un evidente ritardo storico: esiste, infatti, una sfasatura profonda fra le esigenze del potere tipiche di una moderna democrazia industriale di massa, ed un apparato concettuale sostanzialmente inverificato fin dalla sua nascita e tutt'ora rimasto per molti versi intatto. In altri termini, si deve dire che la sinistra nel sua complesso non è riuscita a formulare in modo moderno ed adeguato (*) 36 anni, assistente di Storia Moderna nell'Università di Padova. Ha già pubblicato su/.: L'anarchismo nella storia ma contro la storia (n. 2) e Anticipazioni anarchiche sui nuovi padroni (n. 6). (**) 25 anni, maestro. Redattote della rivista anarchica « Volontà » dal 1977. 9

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==