CLAUDIO VENZA ruolo non verra contestato e si saliranno progressivamente gli scalini della piramide. Cio presuppone evidentemente una assenza di iniziative personali e un rapporto di formale lealismo nei confronti della classe dirigente politica: la sopravvivenza del burocrate tradizionale, anche se in divisa, dipende da una immagine di fedelta e non da capacita innovative. Se questa e, all'inizio degli anni '70, la tendenza di gran lunga maggioritaria tra i quadri permanenti si possono comunque distinguere anche altre componenti (17). Oltre a quelli decisamente fascisti che cercano, e spesso riescono, ad avere legami con gli ambienti della Nato e i servizi segreti, si possono trovare gruppi di ufficiali, per lo piu giovani, con mire di trasformazione in senso efficientistico della struttura elefantiaca e, in misura minore, un certo numero di ufficiali con affinita politiche di sinistra (18). Tra questi ultimi vi e comunque molta titubanza a proclamare il proprio orientamento visto il clima politico generale e dato il rischio di emarginazione da parte di colleghi e <lei superiori. Ad ogni modo esiste lo scontro fra una concezione arretrata ed una avanzata dell'esercito: da un lato la conservazione di una struttura fondata sugli status assegnati, sostenuta per lo piu da elementi provenienti dai vecchi ceti medi e dall'altra la ricerca di una struttura basata sugli status conseguiti portata avanti dai nuovi ceti medi emergenti per i quali una forte mobilita verticale basata sulla meritocrazia puo consentire l'accesso ai posti di comando. La tendenza piu modema non puo non vedere con favore un cambiamento del quadro politico in senso « progressista » che dia spazio a nuove proposte di svecchiamento, razionalizzazione, efficientismo (19). L'aspirazione « progressista » resta pero abbastanza nascosta: fino al 1973 si puo notare un solo evidente caso di « pronunciamento » democratico ed anch'esso di tipo particolare: un generale della riserva aerea, il generale Nino Pasti, scrive (17) Per un'analisi dei diversi Iivelli dell'ideologia dei quadri permanenti e utile la lettura di un apposito capitolo di G. MASSOBRIO, Bianco rosso e grigioverde. Struttura e ideologia delle forze armate italiane, Bertani, Verona 1974. (18) Grande entusiasmo suscito negli ambienti comunisti, e anche di Lotta Continua, la notizia che in due dei tre seggi « militari » di Livorno, sede dell'Accademia Navale, piu del 40% dei voti era andato al PCI. (19) Si veda lo studio di E. POZZI, Contraddizioni delta casta militare e conflitti nel potere politico in Italia dal 1959 al 1974, in « La Critica Sociologica », nn. 31-33-34,37; pp. 47-87, 88-132, 17-59. 88
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