CLAUDIO VENZA politica della mano tesa nei confronti dei militari di professione di fronte ai quali si lamenta: la mortificazione delle capacita autonome derivanti dalla Nato, o meglio dal passato condizionamento della Nato; l'insoddisfacente trattamento economico pur in presenza di un aumento delle spese militari; le storture nella formazione e nell'avanzamento di carriera dovute alle discriminazioni politiche; le degenerazioni di alcuni singoli settori, come quello dei servizi segreti, dovute ad infiltrazoni fasciste tollerate e aiutate dallo spionaggio straniero; la chiusura corporativa di altri settori in conseguenza dell'immobilismo e degli sperperi governativi. Viene respinta con fermezza ogni posizione estremistica di contrapposizione di principo alla istituzione militare (e cio in nome dell'intero movimento operaio passato attraverso la Resistenza) per sgomberare da ogni equivoco la strada dell'auspicato « rapporto di reciproca comprensione e solidarieta (sic) fra le forze popolari e i soldati e gli ufficiali ». A completare l'offerta di collaborazione con i quadri militari il PCI riconosce « le necessarie esigenze di disciplina » in caserma pur nell'ambito di una marginale partecipazione dei soldati di leva alla gestione della cultura e dell'educazione civica. Sul piano delle proposte legislative la Direzione « sollecita il contributo di tutte le altre forze democratiche a conciare da quelle presenti nel mondo militare » dando cosi uno sbocco concreto e immediato all'ipotetica presenza fra la gerarchia militare di soggetti disposti a nuove alleanze politiche. Su un terreno un po' diverso, ma piu che altro in termini di etichetta, le posizioni del resto della sinistra istituzionale sulla questione militare si aggiornano e si consolidano. Nell'aprile 1970 a Milano si svolge un sostanzioso convegno organizzato da un circolo culturale che prende il nome da Filippo Turati, uno dei massimi esponenti storici del socialismo riformista italiano. Si intende colmare un vuoto nella cultura politica della sinistra tradizionale recuperando una parte degli studi di sociologia e di economia militare che hanno un discreto sviluppo all'estero in particolare nei paesi anglosassoni (12). specifica che per il PCI « e esplicito il riconoscimento della necessita, nella presente situazione, di forze armate efficienti e democratiche » (p XI). (12) La stessa definizione di « complesso militare industriale », su cui converge l'interesse degli studiosi e dei militanti, proviene dal vertice politico statunitense. Si veda ii fondamentale Iibro di S. MELMAN, Capitalismo militare. Il ruolo del Pentagono nell'economia americana, Einaudi, Torino 1972. 84
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