Interrogations - annno V - n. 15 - luglio 1978

CLAUDIO VENZA l. Cenni storico-politici fino al 1968: un esercito di destra. Uscendo sconfitto dalla seconda guerra mondiale lo stato italiano affronta la questione militare ispirandosi al criterio della continuita delle sue istituzioni, un criterio che gli permette di eliminare progressivamente le « infiltrazioni » di elementi arrivati a posti non marginali sulla scia della lotta armata partigiana contro i fascisti e i nazisti. Continuita con un passato nel quale l'esercito aveva giocato un ruolo importante nella unificazione forzata della penisola fatta sotto il segno della monarchia sabauda e nel senso di controllo-repressione delle insubordinazioni popolari. Una struttura soprattutto di polizia interna (eliminazione del brigantaggio, eccidio di Milano nel 1898, ...) ma con notevoli ambizioni coloniali (Eritrea, Libia, ...). I suoi problemi politici-organizzativi piu grossi erano sempre stati l'inefficienza sul piano dello scontro bellico e la scarsissima credibilita nei confronti della popolazione. E tali si presentavano nel 1945 malgrado apparentemente il fascismo avesse militarizzato la societa italiana per piu di un ventennio (2). La ricostruzione dell'esercito, dopo una fase di transizione, avviene all'insegna del Patto Atlantico firmato nel 1949 dal governo, epurato gia da tempo della presenza comunista. Lo esercito viene sostenuto dalla solidarieta di tutte le forze politiche al tempo delle discussioni del 1947 per la Carta Costituzionale nella quale si consacra, sotto la spinta del PCI, il valore « popolare » del servizio militare obbligatorio, si fanno generiche dichiarazioni di ripudio della guerra e di ispiraizone democratica dell'ordinamento militare. In questi anni il grosso delle forze armate viene altresl esentato dai frequenti interventi in ordine pubblico, svolti con maggior competenza da polizia e carabinieri, mentre procede il riarmo sotto il controllo diretto degli USA che forniscono quasi tutti gli armamenti e cercano di ottenere un valido o per lo meno consenziente alleato nella fase della guerra fredda fra i blocchi (3). (2) Si vedano i numerosi studi di Giorgio Rochat, un professore universitario che da una decina d'anni si occupa dell'analisi storica delle forze armate italiane e dei movimenti di lotta e/o di trasformazione dell'istituzione. Tra le sue opere, di impostazione marxista « indipendente », puo servire come guida schematica ii suo saggio L'esercito italiano nef!li ultimi cento anni in « Storia d'ltalia », vol. V, t. II, Einaudi, Torino 1973, pp. 1867-1902. (3) Uno studio ampio, particolareggiato e svolto sul piano dell'organizzazione « interna » e quello di un dirigente politico della Federazione 78

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