Interrogations - anno V - n. 14 - aprile 1978

DEFINIZIONE DEI NUOVI PADRONI Secondo A. Touraine: « Se il principio di appartenenza alle vecchie classi sociali era la proprietà, la nuova classe si definisce innanzitutto in base alla conoscenza, vale a dire in base al livello d'educazione. La questione deve essere dunque posta in questi termini: esiste un livello superiore d'educazione che possieda caratteristiche diverse da quelle dei livelli subalterni?» Lo stesso Touraine risponde: « La formazione del livello più elevato tende a sfuggire ad un corpo specializzato di professori, essa è largamente assicurata dai membri dell'élite alla quale la formazione considerata assicura l'accesso. (. ..) Così si creano una nuova aristocrazia e la coscienza di una rottura [il corsivo è nostro] tra questa e i gradi intermedi della gerarchia. ( ...) La tecnocrazia è così una meritocrazia che controlla l'accesso ai propri ranghi controllando i diplomi. (. ..) Questo fenomeno è forse più accentuato in Francia che negli altri paesi, perché la tecnocrazia riesce ad appoggiarsi sulle tradizioni dell'antico apparato dello Stato e sull'importanza che hanno saputo conservare le grandi scuole e i grandi corpi. Ma la stessa tendenza si manifesta in tutti i grandi paesi industriali, ivi compresi gli Stati Uniti, dove molte grandi università si trasformano più o meno in grandi scuole, perché reclutano per concorso». 14. Sulla base della precedente definizione della tecnoburocrazia possiamo abbozzare una « tipologia » essenziale dei nuovi padroni, nei paesi tardo-capitalistici. E' naturale che tale sottoclassificazione presenti i limiti di una certa genericità, dovuta al fatto che questi tipi o categorie acquistano una diversa concretezza e specificità, così come una diversa importanza relativa, nei diversi paesi, a seconda delle forme politiche, del livello di sviluppo economico, delle caratteristiche etnico-storich~, eccetera. Nella nostra rassegna tipologica avremo presente soprattutto il caso italiano, che ci è più noto e che certamente presenta tratti peculiari più che non altre « vie nazionali alla tecnoburocratizzazione ». Ai vertici dell'amministrazione statale e parastatale (ministeri, enti previdenziali, ecc. troviamo un primo tipo di tecnoburocrate. Ai livelli dirigenziali i funzionari statali non sono, come ama rappresentarli un superato clichés, più letterario che scientifico, dei servitori dello stato più o meno ottusi, più o meno efficienti. Essi detengono una quota non indifferente di potere decisionale: potere politico soprattutto e in varia misu51

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==