DEFINIZIONE DEI NUOVI PADRONI tiva, non è inutile, crediamo, vedere in quale altro modo (e con quale utilità) ci si può accostare al fenomeno. Vi sono sostanzialmente due interpretazioni: quella di chi vede un nuovo dominio di classe (o di élite) o comunque un nuovo modello di società. Vi ritroviamo, come abbiamo già avuto modo di accennare, sia« apologeti», sia« detrattori» dei nuovi padroni, sia modelli bipolari più o meno adattati, sia schemi graduati. Vi troviamo, infine, analisi che riconoscono le analogie tra quanto avviene all'Est ed all'Ovest, attribuendole ad un unico fenomeno, ed analisi che identificano solo nel « socialismo di stato » una nuova realtà, di qualità diversa dall'evoluzione in atto nei paesi capitalistici. Nella seconda categoria di interpretazioni troviamo la maggior parte degli studiosi di matrice marxista (pochi e per lo più eterodossi marxisti rientrano nella prima categoria) fedeli all'ortodossa convinzione che dopo il capitalismo viene il socialismo; i quali, pertanto, affermano che sia all'Ovest sia all'Est, ci troviamo di fronte a sistemi capitalistici (rispettivamente « capitalismo monopolistico » e « capitalismo di stato », alias « capitalismo monopolistico di stato »), oppure più o meno spudoratamente dichiarano che in Cina e nell'URSS (solo nella prima o in entrambe, a seconda dei gusti) ecc. c'è socialismo, cioè società senza classi o con classi « non antagonistiche » e comunque senza classe dominante. Il problema dei nuovi padroni, per costoro, non esiste. Non ci sono nuovi padroni. Mentre nella prima categoria di interpretazioni troviamo analisi, schemi, definizioni che pur non convincendoci del tutto, indicano uno sforzo di vedere e capire, uno sforzo di lucidità intellettuale e la raccolta sistematica di una buona quantità di da. ti (ma anche letteratura fantapolitica, ideali controrivoluzionari), nella seconda categoria troviamo quasi solo titanici sforzi di « teologia » socioeconomica, degni di miglior causa, per costringere la realtà nei sacri schemi, per dimostrare che in URSS e/o in Cina non ci sono padroni o, se ci sono, si tratta, di « funzionari del capitale », di « borghesia di stato » o, con certa pesantezza barocca, di « borghesia monopolistica burocratica di stato». E all'ovest? All'ovest niente di nuovo: solo «forme» o « varianti », « frazioni » o « settori » delal borghesia oppure borghesia tout-court, con un po' di « ceto medio». Quel che più conta è che in queste analisi la terminologia non è dovuta ad inerzia lessicale, per cui a « cose » nuove si applicano parole vecchie o parole vecchie ritoccate (così come in spagnolo l'automobile si chiama cocchio ed in inglese carro 47
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