Interrogations - anno V - n. 14 - aprile 1978

AMEDEO BERTOLO te la sottomissione ad esso (classi dominate). Va da sé, date le precedenti definizioni, che non riteniamo che il potere sia e possa essere distribuito in una gradazione continua ma che esso, pur stratificato, si «condensi» (come esercizio e come sottomissione) in determinate aree sociali. Come abbiamo già visto, in questa piramide la stratificazione presenta discontinuità qualitative, come nell'arcobaleno la sfumatura cromatica non impedisce la determinazione dei singoli colori-base. L'adozione del criterio « potere » (od « autorità ») può apparire di derivazione ideologica. E forse lo è. Tuttavia non ci pare che lo stimolo ideologico in questo caso faccia violenza al rigore scientifico. Ci pare al contrario che l'adozione di questo criterio sia non solo « soggettivamente » utile al nostro operare egualitario e libertario, ma anche« oggettivamente» utile per una generale teoria della diseguaglianza sociale che ne consente l'applicazione ai più diversi contesti sociali, dalla« società asiatica » al capitalismo, dal feudalesimo alla società post-capitalistica, anche se ognuno di essi presenta, beninteso, particolari modi e meccanismi. Identificare quanto vi è di strutturalmente costante nei rapporti di dominazione e di sfruttamento è, crediamo, altrettanto importante, scientificamente non meno che operativamente, che identificare quanto vi è in essi di storicamente variabile. 7. Nel corso degli ultimi cinquanta-sessanta anni, in tutto il mondo, rilevanti trasformazioni si sono verificate negli assetti economici e politici. Trasformazioni che a nostro avviso significano un mutamento nella struttura di classe, nelle forme del dominio sociale ed in particolare nell'ambito dei rapporti economici, cioè nelle forme dello sfruttamento. Un terzo dell'umanità è organizzato in forme che si dicono socialiste, in cui la proprietà privata dei mezzi di produzione ha lasciato completamente o largamente il posto alla proprietà statale ed il mercato è stato sostituito dalla programmazione. Due categorie economiche fondamentali del capitalismo vi sono dunque indubitabilmente scomparse. D'altro canto anche nei paesi capitalisti si sono avuti sviluppi di grande significato nelle istituzioni del potere economico e politico, che manifestano o sembrano manifestare tendenziali analogie al superamento o quanto meno a fondamentali mutamenti delle strutture capitalistiche. Prima di applicare il nostro modello, verificandone la validità interpreta46

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