DEFINIZIONE DEI NUOVI PADRONI 6. Qual è lo schema interpretativo che a noi, data la nostra prospettiva ideologica, risulta più utile per conoscere e comprendere la realtà contemporanea, al fine di mostrarne i meccanismi di dominazione e sfruttamento, di prevederne le tendenze dinamiche e di intervenire per trasformare il conflitto sociale in consapevole lotta egualitaria e libertaria? Noi crediamo di averlo individuato in uno schema che, partendo dal modello bipolare, lo modifica e lo arricchisce in modo tale da superarne i limiti e l'ambiguità. Innanzitutto sovrapponendo il duplice schema bipolare del duplice antagonismo di classe dominati/dominanti e dominanti/aspiranti-al-dominio. Il che porta ad identificare, nei prodotti storici di intensa dinamica sociale e di transizione da un sistema di dominazione ad un altro tre classi fondamentali: due in lotta per il potere ed una in lotta contro il potere. E questo è per l'appunto il caso dell'epoca che stiamo vivendo. Inoltre la divisione in classi, nelle strutture complesse della società industriale, va completata con una suddivisione in strati sovrapposti. Lo strato superiore della cl2sse dominante può coincidere con il concetto di élite dirigente così come lo strato inferiore della classe dominata corrisponde al cosiddetto sottoproletariato. Tra classe dominante e classe dominata v'è una gradazione apparentemente continua di strati intermedi che non costituiscono classe in senso proprio secondo il nostro schema, perché non si definiscono in modo antagonistico con altre classi, perché perciò non sono soggetti attivi del conflitto di classe. Abbiamo detto che questi strati medi costituiscono una gradazione apparentemente continua tra classi dominate e classi dominanti. In realtà, se lo strato medio più basso sembra sfumare (come livello e stile di vita) nella classe dominata e quello più alto nella classe dominante, questi strati pur eterogenei sono nel complesso più omogenei tra di loro che con le classi dominanti o dominate, si caratterizzano funzionalmente rispetto agli uni ed agli altri e la mobilità al loro interno è assai maggiore che verso l'alto e verso il basso della gerarchia sociale, il che rivela la presenza di strozzature o barriere di classe. All'interno di questo modello interpretativo, secondo quale criterio definiamo le due o tre classi fondamentali? Ciò che determina l'appartenenza alle classi è la posizione occupata nella divisione gerarchica del lavoro sociale, con riferimento ai contenuti in potere di tale posizione: a seconda cioè che essa comporti l'esercizio del potere (classi dominanti) o simmetricamen45
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