Interrogations - anno IV - n. 12 - ottobre 1977

PSICHIATRIA E CONTROLLO SOCIALE devianza, suddividendo in settori sempre più precisati l' emarginazione sociale. * * * In opposizione ai dogmi della psichiatria tradizionale, internamente ed esternamente a essa, sorgono e si vanno sviluppando una ricchissima e svariata messe di teorizzazioni ed esperienze che, nella suddivisione fatta, abbiamo chiamato movimento dell'antipsichiatria. Le radici ideologiche dell'antipsichiatria trovano terreno nell'incontro fra il già citato Foucault, le dottrine filosofiche esistenzialiste (Jaspers, Sartre, Heidegger) e le ricerche statunitensi degli anni '40 e '50 sui disturbo mentale corne problema interpersonale, sui sistema di comunicazione, sulla psicologia dei gruppi, sulla matrice sociale della psichiatria. Da tale confluenza scaturisce una serie di attacchi critici alla neutralità della « scienza » psichiatrica, alla efficacia dei suoi metodi « terapeutici » o, meglio, all'inesistenza di tali metodi, al processo di istituzionalizzazione della malattia mentale derivante dalla reclusione nel manicomio, alla legittimità di includere la psichiatria fra le discipline mediche, alla teoria unitaria della malattia da cui discende la pseudoscientificità della diagnosi psichiatrica. Il movimento si caratterizza, quindi, esemplificando, corne corrente psichiatrica antinosografica, antiistituzionale, antiterapeutica, coinvolgendo e accogliendo rapidamente nel suo seno psicologi, psiconalisti, sociologi; divenendo, corne ho già scritto, oggetto consueto di dibattito politico e culturale; compiendo una energica opera di demistificazione nei confronti di tutti i maggiori aspetti ideologici della psichiatria tradizionale. Come è noto, l'antipsichiatria ha in Gran Bretagna i membri fondatori riconosciuti: R. D. Laing, A. Esterson e D. Cooper, i quali prendono le mosse da una seria ricerca sulla schizofrenia e sulla patologia della famiglia. La messa in crisi della concezione della malattia mentale, trova un'ulteriore conferma « tecnica », attraverso la critica alla situazione schizofrenica e all'origine familiare (borghese) e socio-economica (capitalista) di tale situazione, sui problema della quale riporto una citazione, a mio parere, esemplare, tratta dal cap. 3°, « Lo studio dei contesti farniliari e sociali in rapporto alla schizofrenia », del libretto di Laing, « La po7

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