Interrogations - anno IV - n. 12 - ottobre 1977

PSICHIATRIA E CONTROLLO SOCIALE ranno riprese e sviluppate separatamente, è opportuno, per chiarezza d'esposizione, fare un'artificiosa suddivisione della psichiatria in tre tendenze: - accanto alla psichiatria medica tradizionale, retriva e reazionaria, che mantiene intatta una grossa fetta di potere, arroccandosi negli istituti psichiatrici custodialistici e repressivi, e difendendo la propria casta con rituali di varia natura che vanno dalle terapie fisiche (psicochirurgia), chimiche (somministrazione di psicofarmaci), psicologiche (psicoterapia), alle diverse interazioni con il potere politico e con tutta la rete di organismi e servizi sociali, assistenziali e inerenti l' ordine pubblico; si va sviluppando una - psichiatria più aggiornata, che potremo chiamare sociale, in cui è accettata la concezione storico-sociale del disturbo mentale e, di conseguenza, la possibilità di curarlo attraverso tecniche terapeutiche avanzate e utilizzate, corne vedremo, dal potere statale anche a livello di normalità e di massa; in polemiche e in opposizione, più o meno accentuate, a queste due tendeze sta il - movimento, ampio e variegato, dell'antipsichiatria, fortemente caratterizzato, specie in ltalia, politicamente e socialmente, ma di difficile lettura dato il ricco miscuglio di enunciazioni teoriche e di esperienze concrete, che non rendono chiaramente distinguibile l'aspetto realmente rivoluzionario da quello tecnicistico, riformistico, efficientistico, assistenziale. * * * La crisi della concezione della malattia mentale, sintomo di quella della psichiatria, ha una verifica 'di carattere storico in alcuni testi, di cui il più famoso è senz'altro « Histoire de la folie à l'âge classique», del 1961, di M. Foucault (3); la sua tesi, ampiamente documentata e collocata nella storia socioeconomica europea, è che l'idea della « follia » sia di ordine storico e quindi relativa tanto quanto le tecniche terapeutiche a essa inerenti; la malattia della mente .è un mito creato dalla società borghese la quale ha delegato agli psichiatri il diritto d'internamento di persone « diverse », originali, togliendo loro la libertà, danneggiandoli, a volte irreparabilmente, con elettroshocks e psicofarmaci. (3) M. FOUCAULT, Storia deUa foltia nell'età classica, Rizzoli, Milano, 1963. 5

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