ALBERTAORGENTON l'influenza inglese, possiamo cosl riassumerne concisamente l'atteggiamento politico: il malato mentale è tale perchè oppressa dalla società; la sua guarigione è affidata alla « cura politica della società » stessa. Tale enunciato aforistico e, a dir vero, non del tutto « nuovo » da un punto di vista rivoluzionario, è stato l'elemento scandalistico con cui la stampa, borghese e non, ha iniziato il dibattito propagandistico, a volte la polemica, nei confronti delle argomentazioni dell'antipsichiatria ed è anche quello che ha permesso al movimento, dal '68 in poi, di raccogliere tutta una serie di adesioni, soprattutto fra studenti e borghesi illuminati e progressisti oltre che, naturalmente, da una schiera di addetti ai lavori. Citiamo ancora Jervis, uno dei più validi, a parer mio, rappresentanti del movimento: '« Dopo il 1971-72 vari fattori hanno contribuito a ostacolare la spinta per una latta contro la "psichiatria del sistema ": la mancata attuazione della riforma sanitaria, la crisi economica, l'accantonamento della parola d'ordine della difesa della salute da parte dei sindacati e dei partiti operai, lo sforzo da parte della sinistra storica di abbandonare ogni tematica di classe. Di qui, la spinta ad abbandonare surrettiziamente la critica e l'azione politica di base in campo sanitario, socio-assistenziale e psichiatrico, per ricercare soluzioni " tecniche " efficientistiche, o una generica " democratizzazione " della psichiatria; di qui perfino la tendenza di alcuni burocrati particolarmente ottusi a voler sostituire anche a un minima di rinnovamento tecnico e organizzativo, una pura e semplice inflazione dei servizi assistenziali esistenti, cioè un rozzo aumento quantitativo di "prestazioni" assistenziali e psi chia triche di basso livello » ( 11). Questa breve analisi pare estremamente corretta e puntualmente confermata dai più recenti avvenimenti relativi alla realtà psichiatrica italiana. La ricerca di « soluzioni efficientistiche » e la generica « democratizzazione » della psichiatria trovano riscontro nell'analisi critica (e autocritica) dei vecchi iniziatori dell'antipsichiatria italiana, confluiti nel movimento di « Psichiatria democratica », attraverso alcuni loro interventi al 1° congresso di quella associazione, svoltosi ad Arezzo nel settembre 1976. Basaglia, in vista del Congresso, fa sull'organo del PCI un confronta con l'Inghilterra e la Francia, osservando giustamen- (11) Ibid., p. 63. 10
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==