Interrogations - anno IV - n. 12 - ottobre 1977

ALBERTAORGENTON litica della famiglia » (6): « Nell'affrontare il problema delle origini della schizofrenia, sarebbe utile metterci d'accordo su che cosa è la schizofrenia. Ma un esame critico delle relazioni presentate a questo solo Congresso ci fa dubitare che vi sia un accordo sulla natura del problema di cui indaghiamo le origini. L'uso del termine schizofrenia non mi soddisfa affatto. Ma sarebbe una bizzarria eliminarlo dal mio vocabolario, dal momento che è sulle labbra di tanti. La maggior parte degli oratori, direi tutti, sembrano <lare il loro assenso esplicito o tacito a quella che io considero un'assunzione di principio: vale a dire che la " schizofrenia " è una condizione di cui soffrono le persone definite schizofreniche. Secondo l'opinione di costoro parebbe che alcuni individui vengano diagnosticati schizofrenici, perchè soffrono di schizofrenia. Il problema <lelle origini della schizofrenia è dunque quello di scoprire perchè alcuni e non altri siano affetti da questa condizione. Tale punto di vista comporta alcune difficoltà. Sia che si consideri organica la condizione degli schizofrenici, sia che la si consideri sociale, psicologica, genetica, chimico-molecolare, psicobiologico-sociale, credo di poter affermare imparzialmente che, mentre quasi tutti sono d'accordo sui fatto che esiste una condizione patologica denominata schizofrenia, di cui soffrono gli schizofrenici, dall'altro lato vi è scarso accordo sulla natura di tale condizione. Per definirla infatti, si propone ogni concepibile tipo di condizione, da quella organica a quella socio-funzionale, insieme con ogni concepibile tipo di mescolanza di tutte queste alternative. Tenendo conto di quanto ho detto prima, propongo di fare un passo indietro e di partire dal seguente enunciato. La schizofrenia è il nome in usa per indicare una condizione che la maggior parte degli psichiatri imputano a pazienti da essi definiti schizofrenici: Questa imputazione consiste in un sistema di attribuzioni che ha una coerenza interna variabile, ed è prevalentemente derogatoria. Il più delle volte essa trova la sua formulazione in un impasto di gergo psichiatrico clinico-medico-biologico-psicoanalitico, che gareggia con il linguaggio stesso della schizofrenia per la sua evidente confusione » (7). 8 {6) R. D. LAING, La politica della famigJ,ia, Einaudi, Torino, 1973. (7) Ibid., pp. 49-50.

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