Interrogations - anno II - n. 5 - dicembre 1975

LUCIANO LANZA in mano di questi nuovi dirigenti, che, per provenienza e per collocazione, non sono capitalisti Struttura economica dell'Italia e della Germania Q UANDO Mussolini assume il potere nel 1922, l'economia italiana sta risollevandosi, sia pur lentamente, dalla crisi del dopoguerra. Il paese e ancora essenzialmente agricolo (14), ma nel contempo e caratterizzato dalla presenza di una industria pesante cui la prima guerra mondiale ha dato notevole sviluppo e che, ora, per la sopravvenuta mancanza di commesse versa in uno stato di crisis notevole. La situazione dell'agricoltura e in gran parte determinata dalla natura e dalla conformazione del territorio. Nel settentrione, soprattutto nella pianura padana, essa ha indirizzo principalmente intensivo che si estrinseca sulla coltura dei cereali e sull'allevamento del bestiame effettuati soprattutto nell'ambito di grandi e medie aziende che si avvalgono di lavoro salariato. Nello parte centrale prevale la piccola azienda a carattere familiare e a produzione promiscua. Nella parte meridionale e insulare domina 11 latifondo estensivo tenuto a cereali e a pascolo. Per quanto riguarda la struttura industriale, valgano i dati del censimento del 1927 (15). Da essi risulta che la produzione industriale era fortemente concentrata nell'Italia settentrionale dove si trovava 11 49 % degli esercizi, i quali impiegavano il 64,1 % degli addetti complessivi. Il settore piu diffuse era quello delle industrie dell'abbigliamento (con il 26,1 % degli esercizi complessivi), seguiva quello dei trasporti e communicazioni (14,8 %) , quello del legno e affini (14,1 %), quello alimentare (11,2 %) e quello meccanico (11 %) . Le industrie che prevalevano sulle altre per i1 numero degli addetti erano le tessili (16 % degli addetti complessivamente impiegati), quelle dei trasporti e comunicazioni (13 %) , quelle dell'abbigliamento (12,3 %) e quelle meccaniche (12 %) . Le industrie tessili erano inoltre quelle che prevalevano sulle altre per impiego di forza motrice (8,9 % sul totale della (14) Basti T1ensare ch_e nel 1921 su una popolaz!one att!va di 20.420.000 unita, gli addetti all'agncoltura (colt!vatori d!rett!, f!ttavoli, bracc!anti, ecc.) sono ben 13 m!l!onl. (15i Cfr. V. Travaglini, La politlca industriale, in Economia Faaclsta Firenze 1935, pagg. 202-203. ' 66

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