CONTRO l,A 'STò1UA alle organizzazioni · storiche della classe operaie di ispirazione sia socialdemocratica, sia marxista-leninista (30). Dalla prassi anarcho-sindacalista alla 4'. propaganda del fatto > - che è forse la dimostrazione più esplicita di tale interpretazione - l'azione sociale libertaria degli anarchici e di tutti gli oppressi raccolti attorno a loro, ruota sempre attorno ai termini di un discorso intellegibile capace di aprirsi ad una ricerca di base che legga, tra le pieghe dei fatti quotidiani, l'attività continuamente profuse e ricca di un suo significato logico. Riportare alla luce gli intendimenti originari dell'azione non è, come qualcuno potrebbe pensare, fare una storiografia ideologica o 4'. peggio >, etica. E' al contrario impostare una ricerca sulle reali forze che incisero nella storia, non dal punto di vista quantitativo (le masse di manovre), ma dal punto di vista qualitativo cioè, come abbiamo detto sopra. que gli attori sociali che tradussero la propria consapevolezza teorica in una pratica rivoluzionaria (31). Su questo modello interpretativo è possibile inoltre costruire un criterio di valore capace di distinguere pli ambiti delle contradditorie tendenze espresse dalle classi inferiori. Vale a dire che attraverso una lettura del significato dell'azione si svelano anche i termini della annosa questione del 4'. livello di coscienza , del proletariato. Solo che qui il significato dell' azione, ovvero il peso della consapevolezza in esso espresso, non è orientato solo a partire dalle condizioni storiche, in modo che tale consapevolezza non ne sia che un automatico riflesso, (30) Quest'ultimo aspetto ha prodotto nella recente storiografia extraparlamentare anche alcune curiosità Interpretative. E' Il caso di Renzo del Carrla che nel suo Proletari senza rivoluzione, Milano, Edizlo Oriente, 1972, sostiene la tesi che quest'ultima non è avvenuta In Italia per la gestione « revisionista » della classe dirigente del movimento operalo. Come dire : con la dirigenza «rivoluzionarla» invece ... Evidentemente 11 problema è al contrario quello di vedere in quale misura e in quale modo questa spont:meltà non è riuscita a forzare gli ambiti istituzionali sia del potere capitalistico, sia delle organizzazioni partitiche e sindacali. (31) Tenendo sempre presente la prospettiva storiografica di Max Nettlau sulla constatazione obiettiva che solo « un numero più o meno ~rande di Individui» (quindi non le masse) è artefice del mutamento storico (cfr. M. Nettlau, Bakunln e l'Internazionale ..., p. 1) -Il movimento anarchico fu, ed è, una minoranza tra le minoranze-- si deve anche dire che questa. prospettiva va proporzionalmente allargata nella misura in cui h pratica rivoluzionarla di pochi si estende a gruppi e co1lettlvltà. In questo senso la « presa di coscienza » non è propon:lonale allo sviluppo socio.economico ma « all'allena.mento rivoluzionarlo» : il «livello di coscienza»» del contadini poveri dell'Andalusia era ben diverso da quello degli operai di Berlino e di Londra, inquadrati rispettivamente dalla soclal-democrazla tedesca e del tradeunlonismo inglese. 111
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