Fine secolo - 1-2 marzo 1986

La letteratura del Sudafrica, Olive Schreiner e una intensa biografia L'Università di Verona ospita un convegno dal tito– lo "Letteratura sudafricana prima e dopo Olive Schreiner". Ne parliamo con Itala Vivan, dell'uni– versità di Verona, che è fra le curatrici dell'iniziativa. 'Abbiamo organizzato due giornate di discussione sulla letteratura sudafricana a partire dalle origini di una tradizione indipendente, con il grande romanzo "Storia di una fattoria africana" di Olive Schreiner del 1883, fino all'oggi. Abbiamo voluto organizzare questo convegno perchè in Italia .la letteratura suda– fricana non è nota, perchè di questo paese si parla molto· ma si sa molto poco ed è quindi opportuno conoscerlo meglio e conoscer~ l'aparthe!~, non ~?I~. nei suoi .aspetti più importano, econonuc1 e politic1, ma anche nei suoi aspetti culturali, perchè vivere nell'apertheid significa anche avere una cultura, una letteratura dell'apertheid. Il convegno è stato orga– nizzato in modo da coincidere con la pubblicazione, che avviene peF-la prima volta in Italia, di questo grande romanzo dell'Ott~nto che q1:ll è t~talm~n~e sconosciuto. Olive Schremer lo ha scotto giovaruss1- ma, aveva poco più di vent'anni _ed è diven~~ u~ po' la Jane Austen sudafricana. E la C'dpoS1!p1t~ d1 un'intera tradizione, tutto è venuto dopo d1 lei. È quellla che ha creato la metaf~ra del paesaggio.suda– fricano, è quella che per la pnma volta ha delineato questi caratteri, questi personaggi che vivono nella solitudine della colonia, nell'isolamento di un mon– do naturale, grande, vasto, diverso. Questa pluralità di razze, di lingue, di culture, che costituisce an~ra oggi la temperie in cui si vive in Suda(rica, inaspnta naturalmente da quella che è diventata l'apertheid. Inoltre un motivo non ultimo per cui si fa questo convegno a Verona è eh~ in questa cit~ è st~to.i~ti– tuito un insegnamento d1letterature dei pae51d1lin– gua inglese, e quindi c'è un centro di ricerca e di atti– vità in questo campo all'università di Verona, anche se a questo convegno affluiscono studiosi un po' da· tutte le parti del mondo. Ci saranno cinque sudafri: cani, tre dei quali vengono dal Sudafnca, tra cm Cherry Clayton, scrittrice, critica, , ami~ del~ Schreiner, e poi due che vengono dal) Inghilterra d.! cui una è la scrittrice nera che vive in esilio, che s1 chiama Lauretta Ngcobo, e l'altro.è Christopher He– ywood, un critico letterario. Ci saranno anche stu– diosi italiani dei vari aspetti della cultura e del .mon: do sudafricano, dall'ottocento fino al Sudafnca d1 oggi: Il convegno si concluderà con una tavola ro– tonda che si intitola appunto "Scrivere in Sudafrica oggi" e che dibatterà il problema dello scrittore an– che davanti alla storia, alla storia del passato come a quella del presente, e quindi del futuro. Olive Schreiner ha una storia piuttosto straordina– ria. Era figlia di un missionario di origine tedesca, emigrato in Sudafrica, e di una inglese. Crebbe auto– didatta, non andò mai a scuola, cominciò a scrivere prestissimo. Quando era molto giovane usci di casa, andò a fare la governante per mantenersi. Ebbe una vita molto dura, molto difficile; non aveva nemmeno vent'anni quando fece queste cose. Intanto scriveva racconti e iniziò il suo primo romanzo. Visse in quel– la che poi è diventata Kimberley, all'ep<><:3. d~lla feb: bre dei diamanti, quando furono scoperti I cliaman~1 in Sudafrica e, giovanissima, a ventiquattr.o, vent!– cinque anni andò in Inghilterra portandosi sotto il braccio il manoscritto di quello che poi divenne la "· Storia di una fattoria· africana". Bussò alle porte di varie case editrici finchè trovò una casa editrice mol– to nota, un grande scrittore, George ~eredit_h, che apprezzò il libro e lo fece pubblicare. Il libro divenne immediatamente molto popolare, ebbe grande suc– cesso. Lei pùbblicò il libro con uno pseudonimo, uno pseudonimo maschile, ma si seppe subito che si trattava di una giovane donna sudafricana. Olive Schreiner diventò un po' una celebrità nella società dell'epoca; incontrò e cominciò a frequ~n~re i circo– li della sinistra di allora, del mondo sOCJahsta Lon– dra. Continuò a scrivere, non più soltanto opere di narrativa ma anche di politica e di situazioni con– temporanee, divenne attiva nel movimento femmini– sta. Tornò ben presto in Sudafrica dove, dopo qual– che tempo, dopo Ufla serie di rapporti infelici COf! vari uomini, sposò un giovane avvocato, che pero . , non faceva l'avvocato, viveva in una fattoria e alle– vava struzzi. E lei andò in questa fattoria ad allevare gli struzzi con lui. Continuava intanto a scrivere. A quest'epoca iniziò un libro che poi.venne pubblicato soltanto nel 1911, che si intitolò "Woman and la– bour" (Donna e lavoro) che è una .dellepietre miliari della storia del femminismo europeo. Scrisse molto anche di politica e di quelli che erano i grandi temi del mondo contemporaneo e fu avversaria storica del nascente capitalismo sudafricano impersonato nella figura di Cecyl Rhodes, quello che poi è diven– tato il fondatore della Rhodesia, grande capitalista che organizzò l'industria mineraria sudafricana. Lei ha scritto anche un breve romanzo che divenne po– polarissimo in cui denunciò le stragi degli indigeni che vennero· fatte dalle squadre di Cecyl Rhodes. Quando fu poi l'epoca della guerra anglo-boera a fine secolo si schierò contro la guerra e, una volta che la guerra scoppiò, si schierò per i Boeri, ritro- · vandosi isolata e staccata dal suo ambiente. Ritornò poi in Inghilterrra, dove rimase a lungo nel– la tarda maturità. Era molto malata, soffriva di asma, un'asma molto violenta che diventò cronica e che poi la fece morire, nel 1920. Andò a morire in Sudafrica. A un certo punto, un anno prima della · sua morte, decise di ritornare in Sudafrica, benchè il marito a questo punto l'avesse raggiunta in Inghil– terra - si erano poi separati. Lei aveva avuto un fi– glio, una bambina che morì. appena D;ata.Avr~b~ molto desiderato averne altn, ma subi una sene d1 aborti. Negli ultimi anni fu vicina agli ambienti di Gandhy, e in Sudafrica militò anche nella Lega Femminista, fu una delle fondatrici di questa lega, dalla quale però uscì quando si rese conto che questa lega si batteva per il diritto al voto delle donne, sì, ma solo delle donne bianche; allora usci dalla lega pubblicamente. Accompagnava a tutte le sue prese di posizione, molto forti ed esplicite, la scrittura. Ol– tre a "Storia di una fattoria africana", che è un ca– polavoro , scrisse altri tre romanzi: "From man to man" (Da uomo a uomo), pubblicato postumo, " Undine", anch'esso.pubblicato po~Jumo e "Trooper Peter Halket of Mashonaland" (Il soldato Peter Hal– ket di Mashonaland). Ayeva l'abitti<jjnedi scrivere e di riscrivere, di non finire mai le co.seche scriveva. La sua era una scrittura molto tormentata, molto difficile. È una donna che ha capito come le sue posi– zioni di vita, le sue scelte esistenzia1inon-erano sol– tanto dei testi privati ma erano anche dei testi politi– ci. Questa è una cosa che la pone nella grande linea del femminismo, anche se determinate certe sue posi– zioni e scelte erano legate al suo tempo, l'epoca vit– toriana, con la quale era si in contrasto ma della quale era figlia.' "Letteratura sudafricana prima e dopo Olive Schrei– ner" Verona, Palazzo di Lingue, aula B Lungadige Porta Vittoria 41 Mercoledì 5 e Giovedì 6, ore 9 e ore 15. Incontri bisettimanali fino al 13 marzo. A cura dell'Opera di Dante del Comune. letteratura Seminario sulla poesia Condotto da Ginevra Bompiani, con inizio questa settimana. Let– tura "diretta" o lettura "critica" dei testi poetici. Roma, Centro culturale Virginia Woolf. via san Francesco di Sales la A partire da Giovedì 6, ore 18. Letteratura tedesca contempora– nea Incontro con Wolfgang Hilde– sheimer, presentato da Giuseppe Bevilacqua, dell'Univer.sità di Fi– renze. A cura del Goethe Institut, in collaborazione con il seminario di germanistica della facoltà di lettere di Roma e con l'Istituto italiano di stucli germanici.· Tra– duzione simultanea. Roma. via del Corso 262 Martedì 4, ore 18.30. Dante Per le consuete letture dantesche, Piero Fiorelli cliscute 'Il senso del diritto nella "Monarchia". Ravenna, Biblioteca C/assense, sala dantesca Sabato 1, ore 18. Manzoni Conclusione del convegno su " Manzoni e il romanzo", organiz– zatodal"CIDI e dal Comune. Pino Fasano, dell'università di Roma, parla di "Manzoni e il romanzo europeo". Ancona, Palazzo degli Anziani, aula magna ·- Venerdì 7, ore 16. varie Ucinema.dell'esilio 1 Una rassegna cinematografica dal titolo ' Volver' sul tema dell'esilio nel cinema "dal senso di perdita, dalla'nostalghia' all'incontro cheesso genera tra varie culture ed espressioni artistiche." Inaugura "Tangos. El exilio de Gardel"in presenza dell' autore Fernando Solanas (Martedì 4, cinema King). Si prosegue con "Nostalghia" diAndrej Tarkowskij e " Moonlighting"di Jerzy Skolimowski (Merco/edi 5, cinema ABC), "Mariage blanc" diPeter Kassowitz e "Mosca aNew York" di Paul Mazursky(Giovedì 6, çinema ABC), "Laville des pirates" di Raoul Ruiz(Venerdì-7, cinema ABC) e "No man's land"di Alain Tanner (sabato.8, cinema ABC). A cura della cooperativa a/erostrato. · 1 ' Bari, cinema King e ABC da Martedì 4 a Sabato 8. Tre modidi raccontare I' Orestea Dibattito tra Vittorio Gassman, Ruggero Guarini, Emilio Isgrò, BenedettoMarzullo, Emanuele Severino, Enzo Siciliano, attorno al tema "Tre itinerari per l'Orestea:Pasolini, Isgrò, Severino." Acura dell' Associazione nazionale dei critici di teatro. Roma, via in Arcione 98 Venerdì 7, ore 17. Periferie:Mestre Dibattito su 'Il futuro della periferia. Riflessioni su Mestre" .A cura dell'Istituto cli Architettura e del Dipartimento di Urbanistica dell' Università, con la collaborazione del Comune e della Biennale Architettura. Venezia, cinema teatro Tornio/o Sabato I, ore 9. Corsodi napoletano Il progetto è di "conoscere I' idioma di una capitale", promosso dal Circolo Occhi Dolci e dalla coop<;IativaLa luna nel pozzo. Il corso si 'svolgein nove lezioni; la prima: " · Lecanzoni che tutti conoscono",con Toni De Piscopo. Coordinano le lezioni un gruppo di insegnanti napoletani che lavorano a Bologna. Bologna, aula Ciamician, vi.a Se/mi 2 ore 20.30. Pasolini Una rassegna di film di Pier Paolo Pasolini: Sabato 1: Porcile, Sopralluoghi in Palestina, Il fiore delle Mille e una notte, Teorema, Le mura di Sana, Medea. Domenica 2: Appunti per un film sull'India, La ricotta, Appunti per un'orestiade africana, Salò o le 120 giornate di Sodoma. Milano, cinema De Amicis, via Caminadella 15 Sabato I e Domenica 2, dalle ore 15. Comenasce un film Seminario sul cinema; incontri fino ad aprile. Questa settimana con lo sceneggiatore Rodofo Sonego. A cura del Centro Iniziative Culturali Pordenone. Pordenone, Casa dello Studente Martedì 4, ore 18. J. Renoir:"La Règledujeu" Proiezione e lezione di accompagnamento di Michele Canosa. Per la sezione sul cinema francese e il Fronte popolare, a .• 1 ·F,~E SECOL() * SABATO i, DOME.NICA 2 MARZO ...111111111111111m1m11mm1111m111111~11111111i1 ...... 1. - 1. m1 r···············································-····: 19 In memoria di Fernand Braudel Si tiene a Roma un c~nvegno organizzato dall' Ecole fra.ncaisedal tito· lo "Omaggio a Fernand Bra~der, il not? st<!ric?f~anc~serecentement~ scomparso. Partecipano stud1os1f~ances1ed 1taharu:G1r~lamoArnald1, Maurice Aymard, Albe~to Caracc1olo, Georges Duby, Gmseppe Galas– so, Jacques Le Goff,.Alberto Tenenti, con la partecipazione di Antonio Ruperti. . · Ad Alberto Tenenti, che insegna a Parigi all'Ecole des Hautes Etudes, abbiamo chiesto di parlarci di Fernand Braudel. "Sono stato contemporaneamente .alunno, giovane allievo e poi colla– bo·ratore per molto ten;ipo di Fernand BraudeL Adesso per non felice avventura ne sono a modo mio un erede, o comunque uno che lo ncor– da e continua a riflettere sulla sua opera. Come alunno devo dire che ef– fettivamente sono stato molto impressionato dalla sua apertura verso tutto un grande settore che non coltivai da giovane e che era quello del: la storia economica e sociale - mentre io ero avviato soprattutto a studi di storia culturale, letteraria, ideologica ecc. Devo dire quindi che alcuni miei lavori abbastanza giovanili sono stati direttamente influenzati dall'opera e dalla figura mtellettuale, soprat– tutto di Fernand Braudel con il quale mi trovavo a studiare. Per quanto riguarda la sua opera io penso che un filo c<!nduttore vada dal Mediterraneo al mondo, è questo naturalmente va spiegato, nel sen– so che nello studiare il Mediterraneo Braudel si è reso conto che era un mondo, un mondo "sui generis'_',ma un_ insieme. Quindi intellettual– mente si è sempre più avvicinato allo studio d1quello che P?tev.a esse~~ l'insieme. Ed è così che a mio parere è passato dallo studio d1un g1a grande· insieme come il Mediterraneo allo studio dell'economia di un mondo intero, cioè dello sviluppo economico dal XV al XVIII secolo, vale a dire.di tutta l'epoca preindustriale non solo eu~opea ma degh al– tri continenti, nei quali d'altrònde gli europei erano diventati sempre più numerosi e sempre più attivi. . . . _ A mio parere una colonna portante del suo pensiero e questa ca~ac1ta di estendere una visione in fondo regionale, anche se s1 tratta d1 una grande regione, al globo. E questo sul presupposto che ci.sia.sempre più una comunicazione fra le varie parti del globo e che qum.d1quello c.he costituisce l'unità dello sviluppo del globo è che progressivamente cia– scuna delle sue parti sono entrafé in comunicazione e progressivamente hanno costituito un insieme. Per quanto riguarda un'eredità del pensie– ro di Braudel è molto difficile definifirla perchè non ci si stacca facil– mente da un'opera che è viva, e che fra l'altro non è ancor~ te~nata, nel senso che se lui è scomparso una parte della sua opera, m particola– re la sua "Storia di Francia" non è ancora uscita. Quindi è difficile pro– nunciarsi. In ogni modo mi sembra che effettivamente la grande im– pronta che Braudel ha lasciato è s\ata quella dell'~ttenzio1_1e che .bi.sogna fare in primo luogo ala vita soc1a!eed eco~om)ca _deghuomm1; non perchè lui voglia sottovalutare la vita che noi chiamiamo_o culturale o spirituale o in altri modi, ma perchè lui pensa·che l'uomo e un essere ra– dicato nella terra nella sua città o nella sua campagna e che da queste radici poi può fa; fiorire la poesia, la.l~tteratura, la filosofia che però s: non si conoscono a fondo queste rad1c1non possono essere comprese ne situate validamente. Anche per me questa è una grande_lezione. I? ~ono rii:nasto fedele ali' insegnamento che mi.ha dato da ~ovane e CJ<?e che b1sogna":ase non rovesciare la prospettiva della stona cultura!~ aspetto alla stona econo: mica, perlomeno fare in m~do ch_ela stona cultl!rale non ~osse m~1 avulsa distaccata dalla stona sociale e dalla stona economica, altn– menti ~on poteva facilmente essere intesa, a~ pot~va (acilm.ente~sser~ fraintesa· cioè rischiava di andare verso degh estet1sm1o dei varuloqm che inv~e se la si esamina come radicata in un determinato humus si può meglio comprenderla nel suo giusto valore." Roma, Eco/e francaise, piazza Navona 62 Martedì 4, ore 15.30. n Mediterraneod'inverno,maremolto studiatoda FemandBraudel. cura del Comune di Ferrara. Ferrara, sala Boldini, viaPreviati 18 Venerdì 7, ore 15.30. Corsodi velacon l'equipaggio di Azzurra · Dieci lezioni teoriche gratuite di due ore ciascuna tutti i lunedì, sala teatro, via Cesare De Lollis sei lezioni pratiche tenute dall'equipaggio di Azzurra, gruppi di sei persone, L. 35.000l'una. A cura del CUS e della Nuova Compagnia delle Indie. Iscrizioni presso il CU~. Roma, da lunedì 3, ore 18.30. Iscrizioni: CUS, telef 06/4957291-4955294; Nuova Compagnia delle Indie, te/ef. 06/6790901. • Festivaiinternazionale di scacchi Possono partecipare tutte le categorie, dagli esordienti ai campioni. Nella stessa occasione il giocatore-computer Mephisto sfida il pubblico tutti i giorni dalle ore I8 alle ore 20. Roma, Ergife Palace Hotel Da Sabato 1 a Sabato 8.

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