Fine secolo - 18-19 gennaio 1986

;_ tutte le capitali del mondo. Il pan dulce, gentili signore e colleghi illustri, è il nostro pane; con– sentitemi perciò di concludere in forma di poe: sia: S'accomiatò da noi la Gloria Messicani lasciandoci tonnellate di Pan Dulce. &RREALISMO MESSIC~NO alfa pro– va del terremoto , appunti per un racconto. " elle primissime ore dal sisma che ha visi– tato la nostra città, mentre le notizie e le auto– rità comprensibilmente-confuse si rincorreva– no e accavallavano, suor Jtù,na corse alla Cat- _ tedrale e incontrò davanti ad essa, in un ango- lo dello Zocalo, tra il Palacio Nacional e il Sa– grario un compostissimo e folto capannello di concittadini che incuranti del caos e della gene– rale paura conducevano un'impegnata discus– sione dalla sera precedente s·ul come e perchè l'articolo di Lenin "Insegnamenti della Rivolu– zione Messicana"comparso nel 1921 sulla.rivi– sta periodica MOVIMIENTO e rivelato al · pubblico per virtù dell'unica copia appena rin– tracciata nella Casa della Cultura di Juchitàn non sia compreso in nessuna·delle numerosissi– me edizioni delle OPERE COMPLETE del– l'avvocato russo". To~TURA. "I corpi di due uomini, l'avvocato Saul Ocam– po e Ismael Pei-ez studente universitario, sono stati dissotterrati martedì_ dalle macerie della Procuradoria della Justicia. Gli uomini erano stati legati e imbavagliati e i loro corpi mostra– vano segni di torture. Apparentemente sareb– bero morti a causa delle ferite sofferte quando l'edificio è crollato néi terremoto.Jeri i corpi di sei colombiani sono stati dissotterrati, tra loro un diciassettenne che pure .portava sul corpo segni di tortura. La Procuradoria de Justicia è una prigione ben nota come luogo di detenzio– ne per sospetti trafficanti di droga. Si dice che vi ·fossero anche prigionieri po_litici:che, uffi– cialmente, non esistono in Messico". Il protet-· tore dei corpi torturati è il Cristo del Sagrario. Questo Cristo era crocifisso dietro l'altare ma il terribile tremore l'ha fatto cadere e adesso giace in pezzi dentro uria• scatola di cartone. Un piede, un braccio, una gamba; tutto è a pezzi e i ·fedeli posano lo sguardo sopra le membra sparse, il cuore rotto,. poverini cerca– no tra i pezzi senza saperlo il sentimento per ri– mettere insieme un futuro. El Corazon se rum– pìo. "His• heart had been broken. To use thar phrase which is used when the forward dire– ction of a person's !ife is blocked". Rotto il cuore -rotta la marcia in•avanti, lo stesso gua– sto meccanico ·dopo ogni catastrofe. u-XMÀL e PALENQUE, Yùcatàn. Alle 5 del mattino l'autobus h scancò in piazza. "~s Palenque?", "Palenque, Palenque" rispose l'autista di malagrazia. Mara ancora addormentata mosse due tre passj da sonnam– bula nel corridoio. Max dovette ab.brancare in fretta e furia i due zaini e guidarla verso la por– ta mentre l'autista senza richiuderla aveva mollato il freno e si 'divertiva a vederli smonta– re dal mezzo che strattonandoli cominciava a muoversi sulla strada in discesa. Se andiamo in albergo adesso forse ci fanno pagare anche la notte che è già passata. Un caffè al posto della doccia, le cafeterias sono chiuse. Un caffè ap– pena aprono. alle 6?, si fanno le 7, un altro caffè, 7,30, albergo, doccia 8,30, forse anche 8, forse è meglio 8, colazione vera, tra le 8,30 e le 9 autostop alle rovine. alle 9 non c'è nessuno, non c'è stato mai nessuno, povero Messico,. niente turisti dopo il terremoto, buon per noi male per il Messico. Mara si era ·riaddormenta– ta sulla panchina, Max le coprì le gambe invi– diandola, la gente che scivola nel futuro dor– mendo, Mara dormirà tranquillamente fino alle 9 e poi mi ascolterà raccontart; che cosa è _ successo sull'autobus, l'autista cabròn, e sicu– ramente scoppierà .a. ridere quando le dirò che sembrava una sonnambula, anche la sua capa– cità di ridere per queste cose, una virtù, sai già · più o memo come farle ridere le donne, ma poi sotto il riso e sotto il sonno che c'è?, a volte sembra che non ci sia proprio niente dì specia– le se non, come chiamarla, l'animalità, che poi a pensarci bene è abbastanza rara e quindi an– che speciale, altre volte invece anche l'anima– lità non sembra spiegare tutto perchè pur es– sendoci c'è ma solo come un temporaneo ripa– ro di qualcosaltro, un riparo per tenere in cal– do altre possibilità, la maternità, la matura maternità, e anche ripararsi da sé stesse, le pas– sioni, intralciate peraltro dai progràmmi, dal– l'attesa, forse anche dai piccoli programmi tipo da adesso alle 9. . Alle 7 venti-venticinque lustrascarp.e scalzi, il più vecchio sui 12 anni, arrivano in piazze e troppo assonnati per giocare prendono a gira– re intorno al gazebo rotondo, girano girano, senza parlare, non si dicono niente cammina.no a gruppi di tre-quattro ciascuno, ogni lustra– scarpe ha una cassetta da lavorQ e nessuno chiede a Max se vuole farsi lucidare le scarpe. Dopo dieci minuti alcuni di loro gridano Nano, Nano, c'è Nano. Eécò Nano con una cassetta nuova grande come due di quelle vec– chie, una cassetta di legno di pino appena con– -segnata dal falegname. Un bambino la tocca, un altro fa per aprirla e l'accarezza soltanto. Due bambini abbraèciano Nano. Tutti i bam– bini si fermano e Nano da solo prende a girare intorno al gazebo. • Un, due, tre, quattro; un, due, tre, quattro. FINE SECOLO ·························m:mmmmmmmmmmm:·························· 7 Altò, altino, bassi e lontano: il Tempio delle Iscrizioni, il Palazzo, i Templi del Nord, il Tempio. della Croce. Max canta: un, due,. tre, quattro, sorride a'Mara e indica le rovine che sprigionano dal verde cupo della giungla come una sinfonia•ailegra aperta, una musica limpi– da e ancora carica di acqua, alberi, liane, frut– ta: un, due, tre, quattro, giovinezza, fertilità, abbondanza, unione -il vento fa piovere grandi foglie, arance, limoni e pompelmi luccicano so– pra l'erba. Mara si siede appoggiando le.spalle a un albero carico di aranci, Max le offre un pompelmo. Gli dei della morte, del suicidio, dell'acqua, la dea del parto, dei avidi di offerte alimentari, e i sacerdoti dal cranio schiacciato vivono nel centro delle.cerimonie e tutt'intor– no dalle capanne nascoste nella giungla scen– _dono a piedi nudi gli Indios con le sporte di mais e di avocado, le banane, gli agrumi, le noci di cocco, le giovani dal petto florido nudo. Max- si allontana verso il.fiume Otolum e .ne risale il corso, il sentiero sale e si allontana. dal fiume e Max non può più sentire l'acqua che scorre in basso sotto di lui. Si guarda in– torno-, moscerini inermi, ricorda: un,: due, tre, quattro -cinque adesso, il sentiero affianca il Tempio del Bel Rilievo, le mura coperte di mu– schio, i licheni, le foglìe verdi congiunte a terra con le gialle, i rami chiudono una delle porte e invitano verso un'altra, un grappolo· di liane scende dall'altissimo, Max accarezza la cortèc– cia, raccoglie le gocce d'acqua unà• a una,· sì stringe al fusto e sbarra gli occhi aperti per ac-· cogliere la foresta, una farfalla, moscerini, una · foglia lontana, un due tre quattro cinque e sei, ancora, un d·ue tre quattro cinque e $ei, Max lecca la pelle dell'albero, sente il fiume di sotto e viene. Esc~ fuori dal Tempio e siede su un sasso. Ha voglia di chiudere gli occhi e a~colta– re la fòresta e forse addormentarsi. Un Indio della sua età risa!~ il sentiero, lo saluta, si fer– ma, guarda Max e gli chiede se vuole vendergli l'orologio. Max.dice: -mi dispiace ma è un ri- Palenque,facciataoccidentale del Palazzo. cordo. L'Indio saluta e riprende il cammino verso il pueblito di 100 persçme a 50 minuti dalle .rovine. : "Esto Hombre no se toca, te lo juro amiga mia!", a mezzanotte sull'autobus lanciato a folle corsa verso Zapata, Uxmal, Merida, Max cercava di dimenticare le urla dell'altoparlante e dei due autisti, una vecchia gli pesava addos– so, con una ~porta di tÒrtillas e chicharrones, una ragazza appollaiata sopra uno sgabello a lato del volante si difendeva dalla corte dei due autisti, e Max aveva paura· che la nebbia im– provvisamente s'aprisse sopra una casa o un carro agricolo, o un camion. L'autobus corre– va veloce, fuori nessuno sulla strada, gruppi di case spente, cani vivi trotticchiare a quattro gambe, cani morti ai bordi e anche a pezzi. Alle 6 Mara era.entrata in·una pasteleria affol– latissima, ogni sera alle 6 alla messicana Mara compra pan dulce, la notte, il viaggio, il .pan dulce, il viatico. Max esce per pnmo dal nego– zio, un camion si ferma fischiando i freni, quattro giovani saltano giù dal cassone, tre uo– mini rimangono in cabina, la folla interrompe il passeggio sulla strada, i quattro sono armati di mazze e l'uomo a-1 volante sporge bracci"oe .mano sinistra che impugna una pistola, i gio- - vani corrono verso il marciapiede opposto,alla pasteleria, Max vede una sagoma crollare a terra sotto i loro colpi, i quattro sollevano il corpo sanguinante e inerte e lo 'scaricano sul ·cassone. Montano su ridendo, l'autista innesta la prima e riparte controllando il volante con • la destra. La pistola fuori del finestrino inter– roga la folla. Alle 6 Mara svegliò Max -Uxmal, siamo a Uxmal: Si riaddormentarono .di fronte al ba– racchino d'ingresso, manò deWuno sopra la spalla di lei, coperti dal sacco a pelo. A mezzo– giorno Max si allontanò dal giaciglio dov'era rimasto solo e scalò le rovine del gruppo Nord-. Il cielo era copertò e in movimento, guardando a Sud vide. la Piramide tornita dell'Indovino verso cui avanzava rapida la pioggia. Rise, sot– to di lui si,stendeva un tessuto verde immobile, alcuni turisti aggrappati alla sommità delia Pi- 1-ramide dell'Tndovino e della Grande Piramide non s'avvedevano del pericolo e Max rise ·an– cora. Lontano da qualche parte il mar dei Ca– raibi e i sacerdoti qui in alto sopra il pascolo, gli alberi armenti, l'acqua, il fulmine;le onde verdi. Un falco leggero volava felice incontro al sipario di pioggia spinto dal vento, il cielo si richiuse per un a:ttimo e il verde ritornò immo– bile. Tra un'ora Max incontrerebbe Mara, le loro escursioni separate duravano un'ora, due :ore, e le racconterebbe del falco e della-pioggia e Mara anche, di che cosa?, e Max non conten– to delle immagini le direbbe che le apparizioni di Madonne e di Santi ai contadini e ai pasto– relli tra fine e inizio secolo testimoniano dei continui sforzi pagano-agresti di restituire una vita carica di mistero e di magia alla natura messa in· castigo dalla tecnologia. Con colori vividi e buoni propositi -direbbe· Max compia– ciuto- e con frasi semplici i goditori' di visioni, i miracolati sono gli iniziatori del gusto naif. YvoNNÉ. - Rialzatosi da terra il Console levò lo sguar– do dritto sul Sinarquista cattivo, gli tese la mano e questi scattò sull'attenti e poi cadde in ginocchio. Il console si allontanò nella giungla naturale canticchia.ndo I CAN'T STOP LO– VINO YOU. Di fontano giungeva l'eco di ni– triti equini i'ntervallato da canti. Commiato Grazie a Dorili Lessing,. grazie a Malcolm Lowry e grazie a voi, lettori graditi. La mia pizza messicana ha meno.stagioni delle regola– mentari lettere dell'alfabeto? ·Perchè? "Senor, bisogna sempre dimenticare- qu;:licosaper il fu– turo" gli disse sciogliendosi i lunghi capelli neri sulla via del ritorno.

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