Fine secolo - 28-29 dicembre 1985

VNere diricordi J IL1986EI SUOI ANNIVERSARI · "Bella ed amabile illusione è quella per la quale i dì anniversari di un avvenimento, che per verità non ha a che fare con es,sipiù che con qualunquè dì dell'anno, -paiono avere con quello un'at– tenenza particolare, e che quasi un'ombra del passato risorga e ritorni sempre in quei giorni, e ci sia davanti; onde è medicato in parte il tristo pensiero dell'annullamentò di ciò che fu, e sol– levato il dolore di molte perdite, parendo che quelle ricorrenz.e facciano che ciò che_è passato, e che più non torna, n9n sia spento nè perduto clel tutto. Come trovandoci in luoghi dove sieno accadute cose o per se stesse o per noi memorabili, e di– cendo, qui avvenne questo, e qui questo, ci reputiamo, per · modo di dire, più vicini a quegli avvenimenti, che quando ci . troviamo altrove; così quando diciamo, oggi è l'anno, o tanti anni, accad~e la tal cosa, ovvero la tale, questa ci pare, per dir così, più presente, o meno passata, che negli altri giorni. E tale immaginazione è sì radicata nell'uomo, che a fatica pare che si possa credere che l'anniversario sia cpsì alieno dalla cosa come ogni altro dì: onde il celebrare anntialrnente le ricordanze im– portanti, sì religiose come civili, sì pubbliche come private, i dì natalizi e quelli delle morti delle persone care, ed altri simili, fu comune, ed è, a tutte le nazioni che hanno, ovvero ebbero, ri– cordanze e calendario. Ed ho notato interrogando in tal propo– sito parecchi, che gli uomini sensibili, ed usati alla solitudine, o a _conversare internamente, sogliono essere studiosissimi degli anniversarj, e vivere, per dir così, di rimembranz.e di tal genere, sempre riandando e dicendo fra sé: in un giorno dell'anno come il presente mi accadde questa o questa cosa". (G. Leopardi, Pensieri, XIII, L'illusione nei dì anniversari) Fine secolo, che per deformazione professionale marcia verso il futuro con la faccia voltata verso il passato, festeggia la fine dell'anno con una celebrazione SODlllJaria e preventiva dei prin- . cipali anniversari del 1986. La cura delle ricorrenze, nata dalla pietas dei camposanti, si moltiplica oggi e si specializza, stuzzi– cata dalla famelicità dei mass-medi:i. Repertori vengono pub– blicati - come quello "Ieri", della ERI, cui abbiamo copiosa~ mente attinto - per assicurare il rispetto di trigesimi, bienni, lu– stri, decennali e centenari, nonchè millenari. Noi, che pure ci proponiamo di cedere il meno possibile allo sfruttamento degli anniversari e alla loro artefatta attualità, non abbiamo saputo resistere alla tentazione di commemorare in anticipo le ricor– renze del passato. Lo facciamo con parzialità, e secondo una se– quenza di associazioni che può sembrare ragionevolmente e perfino spiritosamente ordinata, mentre è totalmente arbitraria, e per così. dire priva di riferimenti a persone e fatti così come sono realmente avvenuti. La moltiplicazione e il culto. degli anniversari ha la tendenza a sostituire con un calendario e un oroscopo terrestre e umano la predizione astrologica sul nuovo anno. Sarà un anno, si dice in– fatti, sotto il segno.di Donatello, e di Pirandello, e del terremo– to del Friuli. Se così dev'essere, sia, per noi, un anno nel segno di Karl'Kraus, astuto come un serpente, e di Emily Dickinson, candida come una colomba.

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