Fine secolo - 21-22 dicembre 1985

FINE SECOLO* SABATO 21 / DOMENICA 22 DICEMBRE 2 Lawrencee FriedaritratticomeBoreae Crizia, secondoil modelloetruscogrecodi Eos e Kephalos,da AnnaMirenda,padronadi casa di Villa Mirendaa S. Polo pressoScandicci.L'affrescoè del 1927ca. di Luca TEGLIA N ella lunga stagione degli Etruschi,. la "Nuova Immagine Editrice" di Siena pubblica "Paesi etruschi" di D. H. La– wrence. Promette .anche una vita di George Dennis - Dennis d'Etruria di D. E. Rhodes -, un tipico giramondo e studioso inglese dell'800, autore di "The cities and cemeteries of Etruria"; nonchè un libro di un tal C.G. Le– land, il quale, in giro per l'Appennino, è anda– to raccogliendo filastrocche e scongiuri di chiara derivazione etrusca, almeno così sostie– ne. Mentre gli archeologi vanno predicando contro il presunto e pervicace mistero degli Etruschi, - e il mistero delle origini si scioglie in una civiltà autoctona cresciuta negli intensi scambi con le altre civiltà del Mediterraneo, e la maggior parte dei pochi testi ritrovati, scritti con un alfabeto di derivazione greca, sono in– terpretati e di poca importanza - le mostre sti– gli Etruschi non hanno raccolto il grande suc– cesso atteso. Sicuramente molto meno delle due statue greche "risorte dal mare". Resi più domestici gli Etruschi hanno perso ·valore: non ci si può innamorare senza mistero e non si può essere innamorati senza· creare mistero. I Minoici favoriti dai tempi più antichi incontra– rono i Greci e diventarono personaggi di mito, gli Etruschi, più sfortunati, furono annientati e vilipesi dall'impero romano, che poi si inventò delle mitiche origini. Solo con gli inglesi dell'800 rinacque mitico il mondo del popolo dell'Etruria, che già viveva in grandi città quando Roma non era che poche capanne. E Lawrence che ha in profonda antipatia i Ro– mani di ieri, e gli epigoni fascisti di Roma del suo tempo, in questo libro contrappone di con- . tinuo l'esistenza naturale e quotidiana degli Etruschi, intimamente sacra nell'acconsentire. al mistero della vita stessa, ai grandi sistemi e al potere e al dominio. "Se un folle uccide un usignolo con un sasso è forse per questo più grande dell'usignolo?" e su su "nell'Italia: di oggi c'è assai più sangue etrusco che romano", e poi ancora "ci fanno il saluto fascista, alla romana! Ma perchè non riscoprono il saluto etrusco. e non salutano all'etrusca?". Scritto durante il soggiorno toscano del 1926-1928, questo libro; se per alcune parti risente •del frettoloso andamento di un reportage giornali– stico, è anche ricco delle riflessioni e sensazioni che in quegli anni correvano per l'anima di La– wrence: natura e sacralità, innocenza e sensua– lità, morte e mistero-della vita. Nel 1928, a Fi– renze, Lawrence pubblicava anche "L'amante di Lady Chatterley"; amante travestito da guardiacaccia per vitalità e modo e luogo dei sensi, che, dicono le cronache, nascondeva• un ufficiaie italiano, ma che, invece, era un etru– sco. I luoghi visitati nel libro vanno da Sud a Nord: da Cerveteri a Tarquinia, a Vulci, a Vol– terra; e a puntuali descrizioni di tombe, viste al lume di lampade a carburo, seguono immagini di vita degli Etruschi un po' colte dai dipinti e dalle sculture, un po' visioni: "a poco a poco si comincia a vivere assieme ai danzatori, ai con– vitati... Le curve delle membra mostrano una pura voluttà di vita, un piacere che è-ancora più profondò nelle gambe dei danzatori, nelle grandi e lunghe mani arrovesciate, in una dan– za che sorge dal di dentro, come un vortice nel mare". Immagini in ogrL;caso molto legate a una sorta di etica estetica: "Quanto a me pro– vo piÙ'piacere guardando urne volterrane che - sto quasi per dire- il fregio del Partenone. Buo– na parte della 'pura' bellezza greca dà questa sensazione di 'stracotto': è stata troppo a lun– go a bollire nella consapevolezza estetica". Lui inglese del tempo della regin~ Vittoria sogna la vera vita con "le d~P~e e la musica dei flauti negli uliveti... e le membra nude... brunite dal– l'aria e dalla luce del mare", ed ha in odio l'im– pero di Roma, ma parla della suocera romana perchè intenda la nuora britannica sua con– temporanea. E per l'occhio del giorno si inter- / ~alano quadretti della campagna etrusca tra le due guerre; con asini, muli, butteri e malaria, e un vuoto che in qualche parte ancora si trova. Il ribro è qua; con un'introduzione di M. Pal- :lottino all'inizio e chiare e conèise note di G. Kezich su Lawrence alla fine. Oltre che con una ricca documentazione fotografica,_ dalla quale sono tratte le illustrazioni qui riprodotte. D.H. L;iwrencenel 1927.

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