Fine secolo - 7-8 dicembre 1985

FINE SECOLO* SABATO 7 / DOMENICA 8 DICEMBRE 30 / Qui accanto, Elsa nella parte • di una detenuta in "Accattone". Sotto, con Adriana Asti e Pier Paolo Pasolini. Nella pagina accanto, in basso, una fotografia recente.fatta in clinica da Jerry Bauer. Unafoto di Bauer figura sulla sovracoperta dell'edizione americana di Aracoeli. Nella foto al centro, Elsa è in un vicolo di Capri. I o ho conosciuto Elsa Morante tani.i anni fa, qualche settimanà _dopo aver cono– sciuto Pier Paolo Pasolini. Sono dunque quasi vent'anni. E insieme ho conosciuto Moravia, Laura Betti, Siciliano, e tanti altri. Elsa però era diversa: quello che mi ba colpi– to subito di lei è che era veramente una poe– tessa. Elsa era poetica. Era una che si identificava con Pier Paolo, perchè Pier Paolo era un poeta; e un altro che era un poeta era Sandro Penna. Gli altri personaggi che conosceva 'Pier Paolo erano diversi; ma loro tre· erano un'altra cosa. E non c'è nessuno che vedevo vicino a Pier Paolo come Elsa. Elsa è stata l'unica a telefo– narmi, quando Pier Paolo è morto. Una volta a Ostia avevo litigato con Pier Paolo; dalla rabbia ho spaccato un vetro del ristorante dove eravamo e sono scappato via. Elsa è stata la prima a rincorrermi e a parlar– mi: "Ma dai, Ninè, forse non vi siete capi– ti..." Io non ricordo nemmeno che discussio– ne era, ma Elsa era una sensibile, una che mi aveva capito. E' una storia piccola, tante_al– tre simili ne potrei raccontare. Noi ci vedevamo spessissimo; per un lungo periodo uscivamo. quasi tutte le sere, io, Elsa e Pier Paolo. Penna non tanto, perchè aveva orari suoi: il giorno dormiva e viveva la not- di Ninetto DAVOLI ENTE-CON– ORARI SUOI te; tutto il contrario di Elsa. Così Elsa e Pen– na non si incontravano mai; al massimo un boccone al volo; poi Elsa andava a dormire, e Sandro cominciava a girare per Roma, tut– te le notti. .Elsa, quando Pier Paolo sbagliava, gli dava addosso; era molto severa, ma con modi cari– ni. Pier Paolo si arrabbiava, Elsa lo pungeva e lui si arrabbiava. Anche sui film o.i Pier Paolo, era molto obiettiva; glielo diceva. apertamente: "Questo mij,iaèe e questo no''. E Pier Paolo spiegava, diceva -,,Guarda che li è così per questo~ quc:st'alJro motivo". Ma lei non si faceva convincere e ripeteva "Que– sto mi piace e questo no". Ma si volevano molto bene; e anch'io volevo molto bene a Elsa. E' difficile parlarne ·perchè era un'amicizia fatta di molte cose, ma senza grandi avvenimenti o avventure - ora che mi ricordo, io e Elsa non abbiamo mai fatto un viaggio insieme; lei non si muo– veva molto, st;va in casa e scriveva. Dei suoi libri non parlava molto, né con me né con Pier Paolo. Pier Paolo le chiedeva: "Come va, come va il libro?" Elsa era molto modesta, non ne parlava quasi, mentre altri a Pier Paolo chiedevano pareri, spesso gli da- vano le bozze dei libri... - Però qualcosa me la chiese. Quando scriveva "Il mondo salvato dai ragazzini", mi chiede– va come si scrivevano certe frasi romanesche, consigli su ·certe situazioni, su certi modi di fare che non conosceva. Poche cose, però c'era questo rapporto, lei mi diceva aperta– mente: "Ninè, non riesco a capire come si scrive 'sta cosa, come si dice in romanesco quando uno ...?" Quando è morto Pier Paolo, lei mi ha telefo– nato ma non è voluta andare ai funerali. Mi ha detto una cosa bella: "Io forse sono stata l'unica che credeva a Pier Paolo"; lei lo ama– va in modo strepitoso. Era buona e g enerosa, e non aveva mai una lira; perchè lei frequentav a.un giro di giovani artisti, soprattutto giovani attori. Sapeva be– nissimo che qu~ti qua non avevano un sol– do, e allora li invitava continuamente. QueJlo che lei aveva, era.-1oro. Anche a me qualche volta mi invitava, con mia mòglie, che allora eravamo fidanzati. Ho ancora una sua sciarpa a casa, perchè ogni anno a Natale o Capodanno ci faceva– mo i regali; cioè io e Pier Pao1o compravamo una cosa a lei, e lei ci comprava qualcosa; e bo ancora questa sciarpa bellissima che mi aveva regalato lei, di lana, molto bella; non mi ricordo bene quando, però c'era tutta una storia del colore, che portava fortuna, questa ,·cose qua~ ..:E:Tsa ci credeva a queste cose;"mà . lo faceva con poesia. • · Un anrio prima che Pier Paolo morisse, lei avéva cominciato a·chiudersi. Io e Pier Paolo le telefonavamo: "Elsa, clìe fai, esci'!". Ma-lei . rifiutava;°diceva: "No, non ho voglia, aspet– to gente..."; non so se erano scuse, ma co– minciava à chiudersi. Non bo più visto Elsa da poco prima che morisse Pier Paolo; non sono mai voluto an– dare a trovai-la in ospedale; chiedevo sempre di lei a Alberto Moravia, o a Dacia Maraini, ·ma non mi andava di andarla a trovare; ma– gari non mi riconosceva più. Io invece volevo ricordarla come la ricordo io: era allegra, · non gioiosa, ma molto carina, di spirito, ge– nerosa; pure con Pier Paolo, non voleva che lui esagerasse con certi ragionamenti: "Ma dai ...", lo rimproverava quando Pier Paolo diceva qualcosa che le sembrava esagerato. E anche a me mi ha molto aiutato per fante cose, tanti problemi ... (Colloquio raccolto da Marino Sinibald1)

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