Fine secolo - 7-8 dicembre 1985

I FINE SECOLO* SABATO 7 / DOMENICA 8 DICEMBRE 26111111!-lllllllllll·lllllllll!!!l!!!!l!!!!!!!l!llllllllllllllllllllllll!ll!!!!!!lll!l!l!lllllllllllll!!!mmu.m:mmmiiiiiii!i:iiiiiiiii[:::::•·· ············::·· \. \ • ... D i Elsa avevo letto con entusiasmo. pri– ma di conoscerla. solo L'isola di Anu– ro. quando era uscito· nel 1957. Dalla · metà del ·53 a tutto il ·60 feci la spola tra Si– cilia e Roma. e a Roma stetti per lunghissimi periodi frequentando una scuola di assistenti sociali. Vedevo assiduamente Ernesto .e Vit– toria Dc Martino. che incontravano spesso Elsa nelle tavolate serali di intellettuali che ancora usavano e che pàrlavano con ammi– razione della sua vitalità. del suo forte carat– tere. La intravvidi anche. una volta. a piazza del Popolo. Era una donna hcllissima. pochi l'hanno ricordato: una delle P.iù belle che mi fosse capitato di vedere. Ma l'immagine che mi ero fatta di lei. nel mio moralismo e nella mia giovanile intransigenza ..politica ... era legata a un ambiente chgc consideravo - con rare eccezioni, per esempio Carlo Levi o lo stesso Pasolini. nonostante vi appartcnessern a pieno titolo - frivolo ... disimpegnato ... . Nel '68. la lettura su .. Num·i argomenti .. del– la Ca11::011e/egli FP e degli IM, mi commos– .se. Sui ..Piacentini .. la citò in un articolo El– vio· Fachinclli. Ginevra Bompiani. comune amica. riferì a Elsa di queste ..sintonie'·. ed Elsa volle corwsecrmi. così come. poco tem– po dopo. ·Grazia Cherehi e Giorgio Belloc– chio. Ricordo benissimo quel primo incon– tro. sul terrazzino fiorito di girasoli di via ·dell'Oca, e rì'cordo un certo imbarazzo mi<r. una certa diffidenza legata all'immagine pas- sata. Mi sciolsi al secondo incontro a tu per tu, che fu un "gioco della verità .. senza intìn– gimenti, in cui le dissi la mia dirtìdenza e lei mi disse la sua. Ero. e sono stàto per molti anni ancora, assai nevrotico e contorto. Con l'intuito quasi terribile che le apparteneva. Elsa mi capì e "spiegò" a fondo. in qud pri– mi incontri, ed è una cosa di ·cui le sono im– ·rnensamente grato. Le dissi che avrei recensi– to per i QP Il mondo salvato dai raga::::ini. che era intanto uscito. ma non ci credette fìnchè non vide il numero in cui la recensione comparve: e in effetti passarono dei mesi dal– lc;lpromessa alla sua realizzazione. pr.oprio per i motivi che Elsa aveva subito indovina- di Goffredo FOFI LSAE·1L '68 to: la difficoltà a esprimere pubblicamente l'apprezzamento enorme per quel libro, tra i– suoi quello che prediligo in rapporto. a una rigidità "politica., che già il movimento (e io con esso) dimostrava. Elsa amò il '68. o almeno i suoi inizi, prima. della sua fossilizzazione nei gruppi e del suo malaugurato ritorno a Lenin e alla ''Politi– ka", e reagì perfino con ira alla famosa poe– sia di Pasolini. e teneva alla mia recensione come, credo, a un segno di dialogo con una parte teorica del movimento, o meglio, alla verifica che il suo discorso non cadeva del tutto nel vuoto - come difatti in sostanza ac– cadde - dato che certamente·, come per La Stoi:ia, i destinatari che aveva avuto in mente scrivendolo non erano certo gli addetti ai la– vori.-Ho ricuperato quella recensione, e me ne colpiscono dolorosamente l'insufficienza, la contorsione, per perifrasi. la difficoltà a dire ciò che invece sentivo: come fossi chia– m_litoa dare da un qualche immaginario par– tito una dichiarazione di accettabilità all'ope- 1 - ra di un grande poeta. però sotto condizio– ne ... Ci sono, per fortuna, anche altre cose: il con– fronto con Pasolini - e parlando con Elsa avevo subito avvertito quanto il suo pensiero avesse influito su quello di Pasolini, che lo rapportava però alla sua esperienza e lo seco– larizzava: il fatto che vi parlassi della storia con la S maiuscola; l'insistenza sull'utilità della poesia di. Elsa per la maggior "Hmpi-

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