Fine secolo - 2-3 novembre 1985
SECOLO* SABATO 2/ DOMENICA 3 NOVEMBRE La foto dellapaginaa fronte è · •diGiorgioPiccinetti.Quellaqui. accanto è dell'Agenzia Contrasto,comequelladella copertina. 23 ra "piccolo-borghese''.. E' la cultura dell'indivi– duo isofato, èhe non si riconosce nei legami tradizionali di appartenenza familiare o socia– le, ma che non si identifica nemmeno con il proprio lavoro o con una appartenenza di clas– se. Egli mantiene un certo rriondo .ideale, cen– trato attorno al valore dell'individuo, che lo induce ad opporsi ai modelli collettivi che que– sto valore manomettono. Gli mànca però una relazione di appartenenza ad una realtà più grande, _chesitui realisticamente l'individuo at– traverso legami di solidarietà reale, costitutivi di una trama sociale. Senza di questo l'indivi– dualismo diventa ideologia, che tocca la realtà nel paese solo quando altre forze, queste ben reali, lo utilizzano per far passare il -loro pro– getto. L'ideologia piccolo-borghese diventa ef– fettiva quando veicola le riforme borghesi. Con le loro battaglie sul divorzio e sull'aborto i radicali hanno assolto appunto questa fun– zione: ricondurre nell'alveo della riforma bor– ghese, della nazionalizzazione ed estremizza– zione del sistema capitalistico, spinte che erano inizialmente antagonistiche, che esprimevano una domanda di nuova appartenenza e nuova solidarietà. Mentre-k Briga!e Rosse svolgeva– no una apologia negativa dell'esistente, mo– strando come fosse impraticabile la via del suo superamento involontario, i radicali ne faceva– no in un certo senso la apologia positiva, pro– pagandando il modello antropologico che poi in fondo, sta alla base di questa società. Certo, fra l'ideale individualistico-borghese e la realtà della società borghese vi è sempre uno iato e anche una contraddizione, ma questo è un al- tro discorso. · ·così paradossalmente, la funzione politica e culturale dei radicali come forza organizzata si riduce, nel momento in cui la mentalità radica– le si diffonde, diventa maggioritaria, infiltra tutte le forze politiche, E' la vittoria di Stirner s.u Marx, realizzata·dalla nuova società senza ··centro, che naturalmehte non conosce né Marx - né Stirner e non si entusiasma nemmeno per Pannella. Tuttavia questo giudizio impiet9so deve essere addolcito da una certa umana simpatia. In una società che va verso l'abolizione del soggetto come centro dinamico della conoscenza e del– l'azione, è controllando come liberazione della soggettività lo scatenamento degli impuisi, n'on più unificati dall'intelligenza e dalla volontà ma orientati dal potere culturale di volta in volta dominante, i radicali sono stati al tempo stesso una espressione della crisi di protesta contro di essa. . Si esprime in loro la ambiguità dell'ideologia del soggetto, Per ~n verso v'ive in esso, in for- - ma laicizzata, l'idea di persona, ultimamente i:esponsabile di sé davanti a Dio, e proprio per questo centro di un insieme di diritti inviolabi– li, posti a protezione del suo valore infinito, Per un altro aspetto questa persona è separata dal riferimento a quelle strutture e a quei valo– ri oggettivi che la-costituiscono e la sostengono e diventa astratta, povera, manipolabile. E' un po' come il caso della coiomba che pensa di . volare meglio nel vuoto, e a cui nel vuoto viene · a mancare la resistenza, di cui ha bisogno per sostenersi, e anche l'aria per respirare. Già molti anni fa Max Horkheimer notava, per esempio, che la famiglia è l'ambiente, al- . l'interno del quale soltanto si forma l'indivi– duo libero e responsabile. Un illuminismo, che nello sforzo di -liberare l'uomo da tutti i legami attraverso cui si costituisce la sua libertà, lo consegna nelle mani di chi vuole usarlo solo come oggetto della propria amministrazione del mondo. Questa dialettica dell'illuminismo si riflette nella mentalità radicale, nella sua contraddit• torietà e ambiguità. -------------------►
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy