Fine secolo - 26-27 ottobre 1985

Pasolini con Licia Pinelli durante le riprese di "12 dicembre", il film girato con. Lotta Continua. UNA FACCIA INDmAGUO Il mio gusto cinematografico non é di origi– ne cinematografica, ma figurativa. Quetlo che io ho in testa come visione, come cam– po visivo, sono. gli affreschi di Masaccio, di Giotto - che sono i pittori che amo di più, assieme a certi manieristi (per esempio il Pontormo). E non riesco a concepire im– magini, paesaggi, composizioni di figure al di fuori di questa mia iniziale passione pit– torica, trecentesca, che ha l'uomo come centro di ogni prospettiva; quindi, quando le mie immagini sono in movimento, sono in movimento un po' come se l'obiettivo si muovesse su loro sopra un quadro, come uno scenario, e per questo lo aggredisco semprt frontalmente. E le figure si muovo– no su questo sfondo sempre in maniera simmetrica, per quanto é possibile: primo piano contro primo piano, panoramica di andata contro panoramica di ritorno, ritmi regolari (possibilmente ternari) di campi ecc. ecc. non c'é quasi mai un accavallarsi di primi piani e di campi lunghi. Io cerco la plasticità, soprattutto la plasti– cità dell'immagine, sulla strada mai dimen– ticata di Masaccio: il suo fiero chiaroscuro, il suo bianco e nero - o sulla strada, se vole– te, degli arcaici, in uno strano connubio di sottigliezza e di grossezza. Non posso esse– re impressionistico. Amo lo sfondo, non il paesaggio. Non si può concepire una pala d'altare con le figure in movimentò. Dete– sto il fatto che le figure si muovano. Perciò nessuna mia inquadratura può cominciare col «campo», ossia dal paesaggio vqoto. Ci sarà sempre, anche se piccolissimo, il perso– naggio. Piccolissimo per un istante, perché grido subito al fedele Delli Colli di mettere il settantacinque, e allora' giungo sulla figu– ra: una faccia in dettaglio. E dietro, lo sfon– do; lo sfondo, non il paesaggio. Pier Paolo Pasolini

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