Fine secolo - 26-27 ottobre 1985
_I ·' FINE SECOLO* SABATO 26 / DOMENICA 27 OTTOBRE 20 .LSOGNO DI UNACOSA, E·1CONTADINI Dino Peresson eraun ragazzo,un operaio, quando fece amiciziacon Pasolini,egli raccontò la suastoria.Quella storia diventò"Il sogno di una - cosa". Peresson la racconta, ·e racconta queltempodi lottecontadine di nuotate nel Tagliamento/ di una villasignorile invasa,e svaligiata delsuozucc,hero. E di Pasolinichel'amava proprio, la vita contadina. - Lei è Dino Peresson ed è il protagonista dei romanzo di Pasolini "Il sogno di una cosa". Sì. I I Colfle è successo che lei è diventato protagoni– sta di questò romanzo?. E' accaduto perchè Pasolini mi ha cercato dopo la mia permanenza in Jugoslavia - di brevissima durata direi, tre o quattro mesi; ha saputo che sono rientrato e... Lei che cosa faceva in quel pe,riodo, nel ~48? Nel '48 lavoravo nel silurificio di Fiume, fa– cevo il meccanico, o cose del genere - chè non ero poi capace di fare il meccanico: avevo ap– pena diciassette anni e mezzo, insomma. - I . E prima ancora? Prima ancora facevo un po' di tutto: facevo il manovale, il caricatore di ghiaia.'.. Così an– davo a fare qualsiasi cosa pur di poter vivere, o sopravvivere almeno. Qualcosa di meglio di San Vito · Durante la guerra o subito_dopo lei... Durante la guerra non ho partecipato ma l'ho ben subita, la guerra, perchè avevo quin– dici anni, lavoravo per i tedeschi; una volta finita la guerra naturalmente abbiamo fatto la vita che abbiamo fatto, cioè... Contemporaneamente collaborò · con la Resi– stenza? Contemporaneamente noi abbiamo collabo– rato, sebbene con non troppa evidenza pèrchè eravamo ancora giovani; però una mano l'abbiamo data, anche per trasporti di grano ai partigiani su verso la montagna ec– cetera, in.somma. Certe informazioni, certe soffiate: i tedeschi erano là, il partigiano era là, allora si diceva "State attenti che lì ci sono i tedeschi che fanno rastrellamenti". O cose del genere; sì, di più come ragazzi non si poteva fare ... E poi lei andò in Jugoslavia: perchè? Poi andai in Jugoslavia perchè speravo di · trovare qualcosa di meglio di dove vivevo, di qua dell'Italia, di San Vito in modo partico– lare, perchè io vivevo a San Vito. E siamo andati in Jugoslavia e lì è stata proprio la de– lusione totale. Come ci siete andati? Noi siamo andati clandestinamente, attraver– so, le montagne, a piedi naturalmente. A un certo punto siamo andati ... cioè nella zona di confine, ci hanno preso gli Slavi e ci hanno portati vicino Caporetto su una specie di ca– serma; lì siamo stati circa quindici giorni e poi siamo andati a destinazione: chi a Fiume, chi a Sarajevo, chi a Belgrado, chi in altre lo– calità della Jugoslavia; noi abbiamo scelto di restare vicino l'Italia anche perchè non si co– nosceva la lingua. E così abbiamo trascorso quei pochi mesi. Cioè eravate alla ricerca del sogno... Eravamo alla ricerca del sogno di una cosa e purtroppo non si è avverato perchè siamo ri– tornati molto delusi. Ecco, e a questo punto Pasolini l'ha cercata? Sì, mi ha cercato e mi-ha detto che lui voleva scrivere questa avventura, se così la vogliamo - chiamare, e anche un'avventura piu.ltost.o , , r• bella percliè a quell'età certe avventure non è facile farle. E di buon grado ho detto: "Sì, perchè no?" Una bella amicizia E come avvenne questa cosa? _ Avvennè così: è venuto a Lucugnana - lui fre– quentava moltissimo Lucugnana, perchè lo conoscevo da molto prima questo Pasolini - mi ha detto se potevo andare a casa sua o sennò venire a casa mia, ma siccome si dç,ve– va portar dietro la macchina da scrivere in bicicletta, non poteva; aUora andavo io in bi– cicletta e un quattr'ore al giorno abbiamo fatto, circa tre quattro cinque giorp..i,non so di preciso; e lì bo raccontato quel breve pe– riodo che ho passato in Jugoslavia. Questo è il fondamento di questo libro, secondo me. Lei com'è che aveva conosciuto Pier Paolo? Io l'ho conosciuto attraverso il mio amico Lino, qua, perchè lui studiava ad Udine e aveva amicizie con Nico, il cugino, e allora tramite loro si andava a ballare di qua e di là, nelle balere:· è logico che fra ragazzi si sia avuta la possibilità di conoscersi, ecco. E da quella volta, da quel momento, diciamo dal '45 inoltrato, dal '46 forse - i primi del '46 - c'è stata proprio l'amicizia che ci ha legato, abbastanza forte direi; una bella amicizia. E da quel -momento siamo rimasti amici, poi Dino Peressone-Ivo ognuno ha scelto una strada. Micheli. .
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