Fine secolo - 31 ago.-1 set. 1985
I FINE SECOLO* SABATO 31 AGOSTO/ DOMENICA 1 SETTEMBRE 22 e:: z /~ _:: <Y à_______________ , ~ Il medio-evo é una controdanza colossale di animali veri e immaginari, reali e favolosi, che operano, pensano e sentono corre l'uomo; é una ridda vorticosa e stordiente di bestie, dotate di tutte le virtù, e di tutti i vizii, che, come l'uomo, meritano ricompensa quando opernno bene, e punizione quando operano male. Il medio evo considera gli animali nel gran dramma del– l'anima, che era in quel tempo la preoccupazione costan– te delle coscienze; esso assegna a tutti gli esseri viventi, siano uomirii o bestie, couie fine supremo dell'esistenza, la pratica delle leggi eterne ·della moderazione, della éa– rità, della giustizia. (...) di una vera e propria ragione morale, identica a quella dell'uomo, ma che possegga una certa specie di ragiona– mento, bastevole a fargli scernere il grano dal loglio, e a fargli capire quel èhe é il bene e quel che é il male. Eque– sta facoltà ragionante accordata alla bestia si va sempre più rimpicciolendo, come l'uomo progredisce e la sua in~ telligenza si sviluppa. E' chiaro. Quanto più ha l'uomo di ragione, tanto meno ne suppone nella bestia. fettibili e disciplinabili, son dotati non di una vera e pro– pria ragione, ma di qualche cosa di analogo, di una fa– coltà rispondente alla ragione, che é una ragione inferio– re, con la quale essi però non conoscono soltanto ciò che per loro é buono ed utile, ma anche la vita loro prescritta da Dio, ossia la norma per vivere consentaneamente alla loro natura, per vivere cioé onestamente. Donde segue che gli animali hanno un'altra facoltà, che non é proprio la volontà, ma qualche cosa che si avvicina di molto alla volontà, e che contiene alquanto di libertà. Donde scatu– risce ancora ch'essi abbiano qualche cosa di simile alla virtù e ai vizio, e che possono operare rettamente o pra– vamente. Agiscono rettamente quando seguono ciò che loro detta la natura; delinquono quando escon fuori dal– la via loro segnata dalla natura. Dal che consegue ch'essi meritano qualèhe cosa di simile al premio o alla pena, a secondo che bene o male agiscano. Per questo -conclude Crellio- noi vediamo gli animali puniti da Dio, e poi dalle leggi umane. (...) Ma voi direte: Vogliamo le prove. Ebbene, per quanto di simili asserzioni sia difficile dare delle prove, pure posso stavolta contentarvi. Dunque, ci siamo intesi. Orrnai nessun dubbio su questo concetto fondament~le: l'animale é personificato, é uma– nizzato nella remota antichità; é personificato e umaniz~ zato nel medio~evo: due epoche di ignoranza scientifica, di ingenuità, di pregiudizi, due periodi di storia dell'urna-• nità che rappresentano il regno dell'immaginazione e del senso. Io vi presento un brano importantissimo, tolto dai libri di uno dei più noti seguaci delle teorie di Socino, Giovan– ni Crellio, che scrive nientemeno che nel seicento, quan– do già la luce del progresso ha cominciato a far sentire la sua benefica influenza, diradando 'molte esagerazioni e molti errori.( ...) - Da questo innalzamento, da questa personificazione del– l'animale che scaturisce?_Che l'animale, essere morale, perfettibile, epperò intelligente e responsaabile, entra a far parte dell'umano consorzio. L'uomo fraternamente lo chiama a sé, e lo associa alla sua vita morale, religiosa e giuridica. Sicuro, anche giuridica. L'animale entra nella vita giuridica dell'uomo e in più modi: come giudice, come accusatore, come testimone, come difensore·, come delinquente. Né c'é da mèravigliarsi. Fin che la logica esi– sterà, niente di più logico di questo. Se l'animale ha, come l'uomo, le qualità morali, la intelligenza, la coscien– za, la responsabilità, sarà pure, come l'uomo, capace di conoscere dove sta il bene e dove si annida il male, quali sono le azioni buone e quali le cattive; esso, quinçii, cer– cherà talvolta di punire gli uomini per la loro malvagità, di scoprire i delitti, d'inseguire i ladri, di testimoniare in favore di uomini innocenti ingiustamente accusati, e;infi– ne, quando agirà delittuosamente, con atti crudeli e disu– mani, contro l'animale. Gli animali snaturati, anche Crellio lo dice chiaramente e lucidamente. L'uomo me– dievale punìsce l'animale non già perché creda proprio che questo ragioni come lui, ma che ragioni tanto da po– ter capire quando commette il male, e che abbia tanto di libertà da potersene astenere, e tanto di responsabilità da poterne essere punito. E sarà punito l'animale quando esorbita dalla via naturale, quando cioé viola il diritto naturale, secondo le cui norme vive, e di cui, come affer– ma Qiustiniano, é perìto. Che dice dunque Crellio? Crellio dice che gli animali, specialmente quelli più per- Né questo che dico é campato in aria: numerosi esempi lo co_nfermano e lo provano:( ...) Ma voi mi direte: Quando é dunque che delinque per gli uomini del medioevo l'animale? Ma dunque i medievali credettero proprio che l'animale fosse intelligente, libero e responsabile nello ste.sso grado dell'uomo? No. Il medioevo é l'epoca del sognò, dell'oscurità, della confusione, delle convinzioni vacillanti, delle idee impre– cise e vaghe, delle opinioni malferme ed incerte. Il medioevo, passatemi la fra~e, é l'epoca delle transazio– ni e dei mezzi termini. Tutto vacilla, tutto pencola, tutto si sfiocca nell'impreciso, nell'indeterminato, nel vago. Il medioevo adunque non crede che l'animale sia dotato segue da pagina 20 nel mondo consumano una quantità di grana– glie in grado di sfamare 25-50 milioni di perso– ne. La conclusione tratta è che si tenterà un controllo delle nascite attraverso farmaci som- ministrati con il cibo. · Una mucca in fuga ferisce 11 persone. Uccisa a. colpi di mitra(25.8.84) · Da Afragola, in provincia di Napoli, era arri– vata fino al capolùogo dopo essere fuggita dal furgone che la portava al macello comunale. Innervosita dalla folla di curiosi che la circon– dava ha cominciato a scalciare e a caricare fe– rendo 11 persone, nessuna in modo grave. L'a– nimale è stato ucciso dagli agenti di due "vo– lanti" quando stava per attaccare anche le pat– tuglie che erano riuscite ad affiancarla. Cuneo mette la taglia sui corvi (ma i cacciatori non ci stanno) (20.9.84) < L'arÀministrazione provinciale ha deliberato d'urgenza l'eliminazione di almeno mille fra corvi e cornacchie nere e grigie che danneggia– no i raccolti cerealicoli pagando cinquemila lir,eper ogni volatilè ucciso. Ma anche i caccia– tori ·-oltre alle associazioni protezionistiche– Qanno contestato l'iniziatìva ~rché snatura l'attività venatoria. Centotrenta cani avvelenatia Roma (8.11.84) L'ondata di cinofobia si è intensificata dopo l'uccisione del piccolo David da parte del pa– store tedesco Ray; avvenuta sul lido di Ostia. Ma numerosi avvelenamenti erano già stati se- . gnalati in precedenza e avevano colpito alme– no 90 gatti. In una strada di Roma particolar– mente frequentata da cani, compaiono periodi– camente scritte minacciose contro le bestie e i loro padronj. · Denunciatoun sindaco per la caccia a_irandagi (16.12.84) La sezione pugliese della Lega Anti-Vivisezio– ne ha denunciato il sindaco di un piccolo paese delrentroterra pescarese che ha emesso una or- Ad un orso non si farà il processo, perché l'orso offen– dendo, segue l'indole sua naturale, segue il ductum natu– rae suae; ma se un bue ucciderà con una cornata, se un cane morderà un uomo, o un porco divorerà· un bambi– no, sarà punibile, perché avrà esorbitato dalla via natura– le, perché avrà fatto quello cui non era ineluttabilmente e necessariamente trascinato dalla sua natura. B·asta leggere, infatti, gli atti del processo contro i bruchi di S.Giovanni di Moriana, per convincersi subito della verità delle mie affermazioni. I difensori degli insetti non rispondono forse replicatamente ai .querelanti che i loro difesi non commisero ·delitto, né possono perciò essere · puniti, in quanto che nel mangiare le erbe e le piante si conformarono alla legge· e al diritto naturale, e fecero nient'altro che ciò cui li portava la loro natura? Né c'é da meravigliarsi che il medioevo pensasse così, quando un penalista del nostro secolo, il Lucas, nel suò Système pénal fa un lungo ragionamento per assodare se l'animale sia oppure no capace di diritto, e se possa delin– quere o no, e finisce, pur sostenendo la negativa, col rico– noscere che tuttavia «non é l'intenzione che manca all'a– nimale, come volgarmente si dice: il cane ha un'altra in– tenzione quando morde e quando accar:ezza». dinanza, affissa ROisui muri, con la quale vie– ne costituita una squadra di cacciatori di cani randagi.(Una analoga denuncia era stata fatta di recente·contro il sindaco di Riano, in pro– vincia di Roma). Caccia libera ai cinghiali, sono alle porte della città (29.12.84) Fino a pochi anni fa nella provincia di :ronno i cinghiali erano una specie protetta, anche se non c'era più niente da proteggere. Poi si sono moltiplicati con preoccupante rapidità, al pun– to di rappresentare un pericolo per le ultime coltivazioni rimaste sulle montagne, ·nìa anche per quelle della pianura. Così quest'an~o è sta– ta tolta la protezione della legge venatoria e le doppiette hanno sparato senza limitazioni: 4QO · cinghiali abbattuti solo nella provincia di Tori– -no. Abbattutala tigre assassina (18.1.85) Una tigre fuggita dall9 zoo di Strhen, Germa– nia, dopo avere ucciso un inserviente di 17 anni, è stata abbattuta a raffiche di mitra dalla polizia. La taccola killer contro mamma colomba "(20.1.85) La proliferazione dei colombi preoccupa molte città. A Venezia hanno deciso di affrontarla introducendo la taccola, un uccello della fami– glia dei corvidi,' che vive volentieri in città e si ciba anche delle uova di piccione, riducendone così la-natalità. Uccisi dai carabinieri (t:2.85) tre cani assassini Qualche giorno fa nel giardino di una villa di Cecina tre cani hanno assalito e ucciso An·na Maria Ferrara, la donna che lavorava come domestica··nella casa. Il sindaco, dopo aver constatato l'impossibilità di catturare vivi 6 li animali, li ha fatti abbattere dai carabinieri. Il pretore aveva ordinato che si eseguissero gli esami tossicologici per appurare se i cani si era11..o scatenati per essere stati drogati.
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