Fine secolo - 17-18 agosto 1985
rono di misurare a occhio nu'do la degradazione dell'at– mosfera nel breve intervallo fra le due spedizioni? «Certo, ci sono le condizioni indotte dall'uomo.fin dal pas– saggio dal nomadismo allo sfruttamento sedentario del suo– lo. L'agricoltura ha segnato un vero strappo nell'equilibrio energetico della terra, e ancor più l'urbanizzazione. In qua– le misura le influenze umane abbiano colpito il bilanciq nu– turale ~ ancora controverso: la mia opinione è che finora le influenze negative non abbiano ancora superato l'ambito locale - voglio dire che non è ancora possibile imputar loro un sovvertimento delle stagioni, o la nuova glaciazione o la nuova siccità. Questo non toglie che il problema sia gravis– simo. Com'è noto, non si tratta solo degli eventi più cata– strofici, delle esplosioni atomiche, o di interyenti chirurgici come la diga di Assuan (nella stessa §Ìtuazione del Sahel non sappiamo quanto dipenda dal clima e quanto dall'uo– mo) o certe imprese in Amazzonia. Si tratta della comune, ininterrotta emissione dei gas di combustione che finisce poi nelle piogge acide, e che provoca l'effetto serra, quella specie di velo che non lascia passare la radiazione di perdi– ta di calore della terra. O delle polveri, dei detriti che van– no nell'atmosfera come particelle solide che a loro volta ·ostacolano la penetrazione della radiazione solare. C'è an– che, meno ovvio da immaginare, l'effetto degli spray, il gas delle bombolette appunto, che è molto volatile, e ne/l'atmo– sfera potrebbe alterare la fascia di ozono che protegge dai raggi ultravioletti. L'uomo è il più grande distruttore de/l'equilibrio naturale: senza velleità irrealistiche, sta di fatto che la n(!tura è un patrimonio dal quale si può cavare un interesse legittimo, e che è destinato a esaurirsi - e a ribellarsi - se lo si dilapida o lo si assalta speculativamente. Ma forse anche qui si sta cominciando a scoprire l'ombrellò». La carriera di un capitano tranquillo Com'è cominciata la sua carriera di divulgatore meteoro– logico? «Per una combinazione fortuita. Nel 1947 ero un tenente in vacanza a Fivizzano, il paese di mia moglie, de– v'essere stata una brutta estate, e ci scrissi su un articoletto che mandai al Tirreno di allora: due giorni .dopo lo vidi pu/Jblicato, e il direttore, che era Athos Danti, mi propose di continuare. Continuai, e poi anche a Roma, col Mome,n– to, col Tempo, il Messaggero, il Corriere, e insomma da al– lora sono pochi i giornali italiani sui quali non abbia scrit– to. Un 'altra combinazione mi portò in tv per la prima volta, nel /9'i5. Un giorno la televisione arrivò a/l'Ufficio Meteo– rologico dell'Aereonautica per un servizietto non so più se ,$~ ...e nel 1940, in divisa da sottotenente dell'AeronauticaMilitare
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