Fine secolo - 22-23 giugno 1985
• ... ,,.- FINE SEQOLO /REPORTER* SABATO 22 / DOMENICA 23 GIUGNO .,... Il discorso alla televisione Italiane, e italiani, sono tornato ieri sera dalle zone deva– state dalla tremenda catastrofe sismica. Ho assistito a de– gli spettacoli che mai dimenticherò. Interi paesi rasi al suolo, la disperazione poi dei sopravvissuti vivrà nel mio animo. Sono arrivato in quei paesi subito dopo la notizia che mi è giunta a Roma della catastrofe, sono partito ieri sera. Eb– bene, a distanza di 48 ore, non erano ancora giunti in quai paesi gli aiuti necessari. ~ vero, io sono stato avvicinato dagli abitanti delle zone terremotate che mi hanno manifestato la loro disperazio- -"ne e il loro dolore, ma anche la loro rabbia. Non è vero, come ha scritto qualcuno che si sono scagliati contro di me, anzi, io sono stato circondato da affetto e compren– sione umana. Ma questo non conta. Quello che ho potuto constatare è che non vi sono stati i soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci. Ancora dalle macerie si le– vavano gemiti, grida di disperazione di sepolti vivi. E i su– perstiti presi di rabbia mi dicevanQ: «ma noi non abbiamo gli attrezzi necessari per poter salvare questi nostri con– giunti, liberarli dalle macerie». lo ricordo - prosegue il messaggio del capo dello Stato - anche questa scena: una bambina mi si é avvicinata disperata, mi si é gettata al collo e mi ha detto piangendo che aveva perduto sua ma– dre, suo padre e i suoi fratelli. Una donna disperata e piangente che mi ha detto «ho perduto mio marito e i miei figli». E i superstiti che lì vagavano fra queste rovine, im– . potenti a recare aiuto a,coloro che sotto le rovine ancora vi erano. Ebbene, io allora, in quel momento mi sono chiesto come mi chiedo adesso, questo. Nel 1970 in Parlamento furono , votate leggi riguardanti le calamità naturali. Vengo a sa-· pere adesso che non sono stati attuati i regolamenti di esecuzione di queste leggi. E mi chiedo, se questi centri di soccorso immediati sono stati istituiti, perché non han– no funzionato? Perché a distanza di 48 ore non si é fatto sentire la loro presenza in queste zone devastate? Non bastano adesso ...vi é anche questo episodio che devo ricordare, che mette in evidenza la mancanza di aiu– ti immediati. Cittadini supt1rstiti di un paese dell'Irpinia mi hanno avvicinato e mi hanno·detto: vede, i soldati ed i ca– rabinieri che si stanno prodigando in un modo ammirevo– le e commovente per aiutarci oggi ci hanno dato la loro razione di viveri perché noi non abbiamo di che mangia– re. Non erano arrivate a quelle popolazioni ·razioni di vi– veri. Quindi questi centri di soccorso immediato, se sono stati fatti, ripeto, non hanno funzionato. Vi sono state delle mancanze gravi, non vi é dubbio, e quindi chi ha mancato deve essere colpito, come é colpito il prefetto di Avellino, che é stato rimosso .giustamente dalla sua carica. Adesso non si può pensare soltanto ad inviare tende in quelle zone. Sta piovendo, si avvicina l'inverno, e con l'in– venro il ferddo. E quindi é assurdo pensare di ricoverarli, pensare di far passare l'inverno ai superstiti sotto queste tende. Bisogna pensare a ricoverarli in alloggi questi su– perstiti. E poi bisogna pensare a una casa per loro. Su questo punto io voglio soffermarmi, sia pure brevemente. Non deve ripetersi quello che é avvenuto nel Be/ice. lo ricordo - prosegue il messaggio di Pertini - che sono andato in visita in Sicilia. Ed a Palermo venne il parroco· di Santaninfa con i suoi concittadini a lamentare questo, che a distanza di 13 anni nel Be/ice non sono state ancora costruite le case promesse. I terremotati vivono ancora in baracche, eppure allora fu stanziato il denaro necessario. Le somme necessarie furono stanziate. Mi chiedo: dove é andato a finire questo denaro? Chi é che ha speculato, io chiedo: costui é in carcere come dovrebbe essere in car– cere perché l'infamia maggiore, per me, é quella di spe– culare sulle disgrazie altrui. Quindi non si ripeta, per ca– rità, quanto é avvenuto nel Be/ice, perché sarebbe un'of– fesa che toccherebbe la coscienza di tutti gli italiani, della nazione intera e della mia prima di tutto ...Quindi si prov– veda seriamente, si veda di dare a costoro al più presto, a tutte le famiglie, una casa. lo ho assistito anche a questo spettacolo. Degli emigranti che erano arrivati dalla Germania e dalla Svizzera e con i loro risparmi si_eranò costruita una casa, li ho visti pian– gere dinanzi alle rovine di queste loro case. Ed allora non vi é bisogno di nuove leggi, la legge esiste. Ecco perché io ho rinunciato ad inviare, come era mio proposito in un primo momento, un messaggio al parlamento. Si applichi questa legge e si dia vita a questi regolamenti di esecu– zione, e si cerchi subito di portare soccorsi ai superstiti e di ricoverarli non in tende ma in alloggi dove possono passare l'inverno e attendere che sia risolta la loro situa– zione. Perché un appello voglio rivolgere a voi italiane e italiani, senza retorica, un appello che sorge dal mio cuo– re, di un uomo che ha assistito a tante tragedie, a degli spettacoli che mai io dimenticherò, di dolore e di dispera– zione in quei paesi. A tutte le italiane e italiani, qui non c'entra la politica, qui c'entra la. solidarietà umana, tutte le italiane e gli italiani devono mobilitarsi per andare in aiuto a quei loro fratelli colpiti da questa nuova sciagura. Perché ,credetemi, il modo migliore di ricordare i morti é quello di pensare ai vivi.· P.E Tu TERREMOID AIU1o /I .. ~ '\ r- '~~- . • -. ,t; I!:, -~· r , . . :lo . . 'ì~· Il Messaggero 28 novembre 1980 FOR,E u~ ,,ot~O . ~APREMO CHI ,ovERNA/ L'TrALJA • LA TERRA TRBVIA •••••••••••••••••••••••••••••••••• ····························~~··· ··•·········•··············· ' ... .................... --- , .. ··············-- ·:.: ...... --- . . •• , .. I ■ •• ,. - .. ■ Il • I I la Repubblica 29 novembre 1980 r l=I GrL.IUOLO~~ UN GlOR>JO TJJTTO QUESTO l SAAA' TI.X)~ ? ---~-– ~........-:::::----- -- ~ . e: .. . .. . . . • ~- . ~❖c..... -:-· ~ ,,,,.,.;.;t ,,.
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