Fine secolo - 15-16 giugno 1985

LA POPOLAZIONE UMANA PROBT,EM I DI VITA E DI MORTE Centinaia di scolaresche mal guidate da docenti spossati si trascinano per Firenze cercando una toilet e, e si accendono di effimera .gioia davanti a/l'insegna del Gabinetto Vieusseux. Per una settimana, nella città gremita cui qualcuno ha minacciato un biglietto di accesso, si sono. aggirati, a/tr~ttanto beati e spaesati che i visftatori profani, i ben 1500 delegati venuti da tutto il mondo al Congresso demografico. Hanno ridato fiato alle trombe che annunciano per proiezione un giudizio universale spaventosamente affollato. Gli esseri umani che sono vivi oggi sono più numerosi di tutti quelli che sono vissuti in passato: per l'esattezza, 4 miliardi e 842 milioni di persone. I _ paesi industrializzati '!e hanno poco più di un miliardo: gli altri appartengono al terzo mondo. Fra 40 anni, la popolazione globale prevedibile sarà di 8 miliardi 200 milioni, di cui quasi 7 miliardi ne/l'attuale terzo mondo.La selva dei dati demografici è affascinante e ancora abbastanza. misteriosa. L'Italia è ormai vicina a una crescita zero, e fra 40 anni avrà in pratica la s~essa popolazione di oggi-più-invecchiata. Paesi nuovi raggiungono una vita media paragonabile a quella dei . paesi industriali. Fra questi ultimi, molti:paesi socialisti europei, URSS, Ungheria, Cecoslovacchia, :· vedon<Tabbassarsila vita media. In URSS cresce addirittura, dal 1971, la mortalità infantile. _ La vita media delle donne è pressochè ovunque più alta: difronte alla morte (almeno) il sesso debole è il più forte. Il Giappone registra ne/l'andamento demografico i record più impressionanti, e arriva fulmineamente ai primi posti sia per la vita media che per la bassa mortalità infantile. Sembra finita l'epoca dei grandi scontri fra un primo mondo fautore del controllo delle nascite e un terzo mondo chr lo guardava con sospettq (era per «far nascere meno-cinesi», cantava una canzoncina di sinistra una quindicina di anni fa ...). Il terzo mondo è ossessionato da/l'incremento demografico e, salvi alcuni paesi islamici, ha adottato politiche più o meno duramente restrittive della natalità -soprattutto in Cina.· Il primo mondo, per parte sua, ha cominciato oscuramente a temere_il proprio invecchiamento, il proprio accer_chiamento,la propria perdita di · virilità e di vitalità ... (Gli assalti di nazionalismo.e di. razzismo·non,devono essere estranei.a questa _ sensazione). In a/cimi paesi, come in Francia, si sono varate politic~e diincrementò dellaiiqtalità. · ' · Libertà di vive._re, e perfi17,o di nascer(!!,' e destino_ _ della.specie -e del pianeta- sono intrecciati in una . invitante sfida apocalitttca per l'umanità di ques_to :. pàssaggio di secp-fo'.rdf mil/ennio,. / · :- .- --'! . . < ' • .~; .• ';4 . '

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