Fine secolo - 16 marzo 1985

FINE SECOLO* SABATO 16 MARZO 14 :<❖ ,,. LUCA TO.LO ._ _________________________ di Luca FONTANA-------------------------- Marx volta alla City le spalle e il .te_stonedtporfido. Ha le sue ragioni: Un partito conservatore che liquida . meticolosamente l'intera industria manifatturiera non è un paradosso da poco. C'è il Marx che ricorda come l'uomo conti più del cittadino, la vita umana più di quella politica. La citazione torna in mente nella coda al Servizio Sociale,fra i vecchi che si fanno furbi e i ragazzi che sniffano la c_olla,o sul ponte. del suicidio del sabato sera, o nell'armadio · anatomico di Dennis Nilsen, impiegato, sindacalista, bollitore di teste. · Dirimpetto ali' ombra gigantesca e burocraticamente squadrata di Marx, - lo schermo con la Lady di ferro, la fi!(lia del droghiere, coi suoi due chili di perle e di bargigli, e il suo gesto spontaneo da bottegaio che ti spiega che in .fondo_la colpa è dei terroni. · Lacrime e sangue? Vizi privati e 1 pubbliche virtù? Il semplice disordine precoce di una società che impara ,a stare in piedi e a litigare in autobus? . Come che. sia, leggendo queste . pagine vifarete un'idea dell'Inghilterra di oggi - e di Luca Fontana. r · . t:XH· .. ,. o!_> '· . / L 'ineg~aglianzafondata sul talento · · · La favola bella della figlia del dro– ghiere di Grantham - paese più cele- -bre ormai di Stratford on A von - che lavorava dietro il banco di P,apà per pagarsi gli studi, e. che adesso è ., . lì con fiocco a pallini e due chili di perle e bargigli. Intervista televisiva a Channel 4, la .rete indipendente con impronta lefty - a mio parere, ottima. L'intervistatore è un uomo intelligente, ironico e spiritoso, palesemente ostile a Thatcher. . Domanda - «Il suo Ministro dell'Interno (Leon Britt::µi, · avvocato, e per inciso di origine russo-ebraica. Lo snob rileverà che suo no~no vendeva stracci) ha di recente af– fermato a un pranzo del Rotary Clùb di credere in una sociètà fondata sull'ineguaglianza: l'ineguaglianza delta– lento. Lei è d'accordo? Crede veramente che i poveri-sia- no poveri per man·c·anza di talento?» .. Thatcher, totalmente priva di ironia, e· che nel· suo uso puramente referenziale a grado zero del linguaggio ricor– da il Mike Bongiomo degli anni migliori, e che, in_. una parola - anche se forse da noi non si può dire di un .eapo di governo straniero - è francamente. stupida, non ~uta · affatto il tranello e risponde: «Ma sì, capisco cosa vuol dire Leon; io ·stessa ne sono un esempio». E riracconta la ·favola-bella della figlia del droghiere di Grantham - paese più celebre ormai di Stratford on Avon - che lavorava dietro il banco di-papà per pagarsi gli studi; e che açlesso è lì con fiocco a pallìni e due chili di perle e bargigli, Pri– mo Ministro di Sua Maestà Britannica. Alla fine della fa– vola si accorge però che la seconda parte della domanda potrebbe compromettèrla e ha uno dei· suoi colpi di genio - involontario. Dice: «Bisogn·a distinguere, ci sono deser– vingpoor (poveri che meritano) e undeservingpoor (pove– ri che non meritano). Se si ha intraprendenza si riesce>>, poi concede, «certo però, esiste anche la sfortuna». Verbatiin, mi si creda, non è un cabaret anti-Thatcher. E · la conoséénza della storia inglese rivela un significato profondo nei due termini da lei usati, e un tocco di maca– bro. La distinzione è quella della New Poor Law del 1834 (Nuova legge sui poveri). Gli undeservingpoor erano quelli che venivano rinchiusi per autorità di legge nelle Workhouses, le case di lavoro. Il tema dell'ineguaglianza è continuamente arieggiato da Thatch~r e dai suoi. È centrale a tutta la Visione della de- . stra inglese di oggi. Non ricorre soltanto nelle trite para– bole del Primo Ministro. Sulle pagine del Times, il filoso– fo della corte dei miracoli thatcheriana, tale Roger Scruton - spero del tutto ignoto al di là della Manica; e · ora che ne avete letto il nome, vi prego",dimenticatelo - si àdopera in goffi tentativi di conferire dignità filosofica all'ineguaglianza predestinata tra classi sociali, tra donne e uomini. Thatcher non ne è compromessa perché lei non .. è i.ma donna ma una signora, prego. Disposa.ble o/Jject_s ( oggetti da gettare) Dennis Nilsen, 36 anni. Impiegato modello, non fosse che si è messo in vista come sindacalista• tra· i più le– ftist. Di memorabile, la sua vita p'ri– vata ha, in apparenza, soltanto una vecchia cagna bastarda di ,. nome Bleep~ Ma c'è qualcos'altro. Lo elenca un verbale di polizia: « Due sacchi di plastica nera, da spazzatu– ra, contenenti uno: due torsi, quat– tro bracciaJ una testa. bollita; l'al– tro, una testa parzialmente bollita ... » Muswell 'f{il1 è un quartiere piccolo-medio-borghese nel Nord di Londra, con quell'idea di «perbene» che qui si tjassume nella frase [acecurtains, tendine dì p~zzo. Al nu– mero 23 di Cranley Gardens sorge una casa che risalta tra le altre per la sua aria ùn po' decaduta. Venerdì 4 feb– braio 1983, gli ,inquilini del pianterreno chiamano un idraulico perché il loro water è intasato e trabocca. L'i– dràulico arriva che è già buio. Decide, dopo breve esame, che il guasto è nelle tubature esterne. Scende nel tombi– no. Ha un moto di nausea - direte, è naturalei - per il fe– tore rivoltante che ne emana. Come dirà una frase dive– nuta celebre: «Non è da molto ohe faccio questo mestiere, ma ho capito subito. che non era merda.» All'ultimo piano, da tre anni, abita -Dennis Nilsen, 36 anni d'età. Di memorabile la sua vita pubblica ha undici anni nell'esercito, uno nellà polizia londinese, otto anni nel Civil Service. É impiegato in un Jobcemer - gli uffici di collocamento del Dipartimento dell'Occupazione, qui molto attivi ..E sarebbe impiégaio modello, efficiente e in– ventivo, non fosse che si è niesso in vista come sindacali-· sta della sua categoria tra i più attivi e lucidi, ma anche tra i più leftist, simpatizzante della còrrente Militant , trotzkysta, della· sinistra laburista. Di memorabile, la sua vita privata ha, in apparenza, sol– tanto una vecchia cagna bastarda, cieca da un occhio, di nome Bleep, che Nilsen porta con regolarità a passeggio. Ma ~anche qualcos'altro. Lo elenca la polizia, la mattina dopo, in un verbale di perquisizione: «Nel guardaroba a due ante: due sacchi di plastica nera, da spazzatura, con– tenenti uno: due torsi, quattro braccia, una testa bollita; l'altro: una testa parzialmente bollita, un sacchetto di plastica, da spesa, con vari organi i~terni». Un paio di gambe, scompagnate, sotto un cassetto, dietro la vasca. Vati altri pezzi, per la casa. Durante gli interrogatori, Nilsen di rivela «soggetto ultracollaborativo». Racconta di essere l'autore non solo dei tre cadaveri scomposti e

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