Fine secolo - 23 febbraio 1985

so varievolteperunaseriedi incidenti e i suoisegua– ci volevano esseresicurichetornasse indietro.Altri– menti si sa.rebbero ritrovati intrappolatili con il corpodelguru.E cosicisidoveva lavaree poianda– re.adaspettaredavantiall'entratasulretroe per es– seresicurichenoi nonavessimo alcunodorec'erano questiragazziche non riescoa chiamarealtro èhe «sniffatori». Sembravano queipiccoli cosidal becco di legnochela gentemettesulbordodeibicchieri e chesi tuffanoa capofittoversol'acqua.Cosial can– celloc'eranoun saccodi questisniffatori chesi pie– gavanoe sniffavano con graziadietroalle orecchie. dellagente,via via chepassava. Una voltadentro,ci fu detto di non inginoèchiarci troppo vicinoa Baghwan,perchèanchecosi lo si potevaindurread abbandonare il corpo. Si presentovestito di un ·bianco immacolato,un guru davverobelloa vedersi,con una gran barba,- gemelli da guru,un mantobiancobiancoe al fianco la suaShakti, la suacontroparte femminile, chepen– _so fossedel NewJersey. Nel frattempoi suoi accoliti,comeli chiamavo,o «sniffatori», fotografavano e registravano tutto in modoche il giornodopola-gente potessecomprare fotografie nastridell'intero evento. Dunque,la gentevestitadi arancionesenzamalia venivaavantie si inginocchiava, per ricevere il pro– prionome.santo.Luiglifacevabrillaredavantiagli occhiun pendolino e poi gli davaun nomesanto. , Finalmente venne il mio turno Finalmente venne il mioturnodi avvicinamii e ingi– nocchiarmi e dissi:«Io ...». Ora quellochedavvero mistavaa cuorechiedergli eradovefossero leorgee quelfamosoworkshop,ma non me la sentii,perché quellaera una comunita religiosa e mi sentivo terri– bilmente in soggezione. Probabilmente sarebbe stato piu onestovolarmene direttamente indietroa New Yorke andareal Plato'sretreat.Trovaredioiq quel postosarebbestato una sorpresadi sicuro.Cosimi misiin ginocchio e lui disse:«Cosapossofare per te?».E io: «Sonoun attore di NewYork e non so cosa fare»,e lui: «Abbiamomolti attori di New Yorkqui da_noi».Beh,quellaera la vecchia storia «unadozzinaper centolire»,chepotevoaspettarmi di sentirea NewYork,ma in India ... Cosimidisse: «Prendiqualchegruppodi incontro,la teoriadella depravazione o delgridoprimario,poi tra duesetti– mane torna da me». Sapevodel Grido Primario, perchéne avevosentitoparlare.C'era anchedella gentechesene andavain giroportandobottoniche dicevano: «Nonrivolgetemi la parola,stopreparan– domiper il GridoPrimario». Comunque, un po'piu tardi decisidi andarein una comunitaZen suimontiCatskills. Pensavodi avere problemi a piégarmi davantia un guru,perchéogni voltamidicevo: «iosonounochesi sta piegando», e nonmiera riuscitodi esseredavverovicinoa unodi loro. Pensavoquindiche la via Zen fosse·quellagi'\}sta, :i:~i!~: liii' 1 1 1i1i1lii1:11J1111 1 11~r . i__ :_:_; __ •,;l_i,·i_.,·.:::•:=,· .. ,•.:,,.=,·.·.'·'.','.'·'·'·:•.·::.: .·.················ ... -...· ....-. !i!ii!\)i:i;i!iiftt\. i/\\(/: ································· ... 11111:::111lll/lli/ll/ll:I/J! 1 jii/l ;J1i!i~il 1 lllll 1 111:1 1 1:. L J ..····+®:::~ CHI E'· SPALDING GRAY // Vi-llage Voice gli ha dedicatodi recenteun lungo articolodal titolo«theyear of Spalding famously», /' annodellafama di Spalding.Scrittore,performere attorecinematografico, Grayè diventatounadelle fi– gurechiavedellasperimentazione t atralenew)!orkese lavorando dalla fine deglianni '60 con il Performance Groupdirettoda ElizabethLe Compie. Entrambi gruppihannoavutoun ruolodi primopia– no nellainnovazione di schemiteatraliclassici . . SpaldingGraysi èformatoa/l'interno di questaespe– rienzacollettiva e se ne è, a pocoa poco,emancipato, passando dailavoriormaiclassici come«Toothof Cri– me» di Sam Sheparddirettonel '69 da Shechnero «NorthAtlantic»direttoda ElizabethLeCompte,al formato a lui del tutto congeniale del monologo. In scena,rispettoallecomplesse tecnologiche macchine teatralicosicaratteristiche inparticolare del Wooster Group, sonocosirimastisoltantoun tavolino, unaseg– giola,unaluce, il microfono, e SpaldingGray.Faccia afaccia,ancheper tre orefilate, conunpubblicoche, ascoltando, sifa, nellospaziodellanarraiioneN perfor– mance,importante quantochi racconta.La direzione presada SpaldingGraynegliultimianniè statainsie– me di scrittoree di storyteller.E il racconto è venuto prima della'scrittura,del tutto autobiografico -una delleprimeepiuforti istigazioni al racconto fu per /µi, alcuniannifa, il suicidiodellamadree il bisognodi esorcizzarlo parlandone-in bilicotra autoanalisi, dia– rio, flusso di coscienza, ricapitolazione difatti minuti. Fruttodi improvvisazionesolo nel contattocon un pubblico di costruzione rifinitura, il monologo diven– ta scritturaper trascrizione. SolonegliultuimitempiGrayha inniziatoa misurarsi direttamente con il testoscritto,e ne sonovenuti fuori deiraccontibreviassaiaccattivanti, pienidegliumori dellagenerazione che è statagiovane in Americanegli perchénon mi ~areidovuto metteresotto nessun particolareMaestro.Mi sareidisciplinato da soloe, c9medicevaBudda,-mi sareiprocuratola salvezza conla diligenza. Cosimiritrovaiimmerso in una di quellesessionintensive in cuiper setteinterigiorni non ti é permessodel tutto di parlare.Ci capitai quasiper sbaglio.Ci dovevamo alzarealle4.30 del mattinoe all'iniziomi sentivonervosissimo. Conti– nuavoa pensarechemiopadrestesseper avereun infartoe chemiavrebbero chiamato e portatoviadi IL Ma era bellissimo perchénessunoera autorizzato a parlare.Beh,per meera un'esperienza nuovae mi procuravagrandemalessere. Per fortunal'ambiente era magnifico,perchése si sta zitti finisceche la realta ti si precipitaaddossocon grandeforza. Il tramontoera straordinario,ma non era possibile parlarnecon la personacheti stavavicina.Era li e anni '60 e che si trovaoggi a dare conto di sè nel mercatosocialedi New York City. L'ultimomonologo , messoinscenain dicembre gen– naio, è stato «Swimming to Cambodia,Part I+ II» (nuotandoversola Cambogia).L'occasione è stata unapermanenza di duemesidi Spalding in Thailandia pergirareunfilm, «TheKillingFields» (I campidella morte) sulleatrocitadellflgue;ratra Khmerrossie vietnamiti e sulruolodegliStati Unitinelsudest asia– tico.Treoreesattedi ricordi, sensazioni, sogni,paure, sensidi colpae insieme di estraneita.Unprocesso nar– rativocostruito sul sistemadellaliberaassociazione dellanominazione del dettaglioanchepiu personale, comein un percorsoanalitico. Tra il pubblico piu affezionatoa SpaldingGray,che qualcuno si è sbrigatoa chiamareun « Woody Al/en del New England»,moltissime le donne-«pareche io risvegliistintimaternidi protezionee accudimento», mi ha detto tra {'imbarazzato e il compiaciuto - e gli Wasp (bianchianglosassoni protestanti),«genteche ha i miei stessiproblemi,ma che non oserebbemai raccontarne». I monologhi di Graysonoinpartepub– blicatinegliStati Uniti.Esisteun disco,«Stateof the Union», conla registrazione di unsuotesto.Duesono i video,entrambi-prodotti nel/'84,a luidedicati: «Gray Areas»di ReneèShafranskye «SpaldingGray'sMap of L.A.» di Brucee NormanYonemoto.Oltrechenel/' hollywoodiano « TheKillingFields», saraposJibile ve– dereS.Grayin almenoquattrodei nuovie nuovissimi film indipendenti chehannoqualche possibilita di arri– varein Italia:«Almost You»di AdamBrooks,«The Communists are confortable» di Ken Kobland, « Va– riety»e « WhiteTrash»di Bette Gordon. . Pubblichiamo , in traduzione, la primaparte di «47 letti»unmonologo dell'81composto da SpaldingGray durante il suoperiodo«indiano». basta, addossoa te. E il cibo era eccezionale. Era cucinato conamore.SriRamaKrishnanonavrebbe maimangiatodelcibochenon fossestatocucinato dalla donna che lo amavadi un amore totale, in modochenon ne sarebbemai statocontaminato. Davvero chiunque facesse cucina. Davverochiunquefacesse la cucinadovevaamare tuttiglialtriin quelposto,perché i pastieranoeccel– lenti,e mangiati in silenzio.Mi ricordoche erano trascorsicircatre giorniquandocominciai a notare un piccolovassoiodi legnochevenivapassatolungo la tavolae checonteneva qualcosa chesomigliava un dessert.Sapete,tipo amarettio qualcosadel ge- FINE SECOLO SABATO 23 FEBBRAIO 1985 SpaldingGray in «Swimming to Cambodia» (1984). Accan– to, Gray al telefonocon lo psi– chiatra di suamadre, in «Rum– stick Road»(1977) ' <I 9 nere·e io mi chiedevo comemai il dessertvenisse servitocosipresto.E ognivoltaio ne prendevo con lemiebacchettine cinesie pensavo: stranodolce.Ha lo stessosaporedell'altrocibo. Fino a quandomi guardaiattorno e vidi che la gentecon le proprie bacchettinemettevanel vassoiopiccolibocconidi cibo.Soloa quelpuntocapiicheper tutto il tempo io avevocontinuatoa mangiare le offertedi Budda. Rendendomene conto, ebbi due reazioniforti. La prima,a me moltofamiliare, di colpa.Ma la secon– da, a me,deltutto nuova,era checomeconseguenza mi sarebbestatopossibile raggiungere l'illuminazio– ne primadi chiunquealtro. Il che mi diedegrande coraggio di andareavantie di meditare, e meditavo guardando la paretebiancadavantia me,ad occhi spalancati e contandoi respiri. Pi solito qu,zndovado ,n unposto · . Di solitoquandovadoin un postomi porto dietro un librochenonavreilettoin nessun'altra condizio– ne.Stavoltamieroportato/ Ching e all'oradi pran– zo facevo 'ln esagramma. Il quarto giornoche lo facevo,capitol'esagramma del Pozzoe mi rimisia meditareed era bellissimo, ottimecondizioni di me– ditazionein quel posto, molto tranquillo,quando cominciò quell'incredibile rumoredi scavatrice. Era comela costruzione di un edificioa NewYorke il giapponese Roshisi alzae dice:«Midevoscusare.E' arrivatagentedalla Pennsylvania scavareil mio nuovopozzo,io gliho dettodi nonvenire,ma cosa voletechesappiano lorodellasessione?» E io pensa– vo: Ragazzi,mi sta capitandoqualcosa,capite,mi sta capitandosulserioqualcosa; il chenon feceche intensificare la mia meditazione. Immediatamente dopo,cominciai a vedere filmpor– nografici n biancoe nero sullaparete.Pompinie scopatea strafottere.Capiscoadesso,ripensandoci, cheallostessomodoi monaci sicreanosullaparetei loro mandala.Si tratta soltantodi una proiezione psichica chesi originadallostarecosia lungoseduti dentrouna caverna.Va a finireche si proiettanoi propri modelli· psichici sulla parete,dipingendoli e colorandoli.Si cominciaprobabilmente con i film pornografici e poi li si abbandonacomesi fa con i ritaglidi pellicolasul pavimentodella cameradi montaggio. Piuomeno al quinto giorno Piuo menoal quintogiorno,misuccesse unacosadi cuiavevo lettoe cheavevoanchesperimentato con I' LSD,machenonmi_era maicapitataperviaorgani– ca. Comesemprecon la letturae con l'LSDil pro– blemaé chesi perdel'innocenza e chebisognadarsi molto da fare per recuperare l'Esperienza.Me ne stavosedutoli,-quando a un tratto tutto sié svuota– to. Ero contornoallostatopuro.Puroprofilo.Non c'era piu Spalding, il che era un piacere,_ un vero piacere,una speciedi piccolavacanzae non faceva paura,perchéstavoli con tutta quest'altragentese– duta a fare,o a cercaredi fare,la s~essa cosa.C'era soltantouna cosachesembrava una piccolapirami– de in cimaalla mia testae era questocontornotra · mee la stanzae la stanzafluttuavaattraversodi me. Era bellissimo. Volevo checontinuasse, cosici saltai sopracomeuna tigree lo divoraid'un colpo,era sparito,e io passai il restodeltempoa capirecome. Pensando al passato,al futuro,guardando filmpor– nografici sullaparete,cercandodi capirecometor– nareallostatodi purocontorno. In ognimodo,mio fratelloe io non parlavamopiu di questecose.Si parlavadi proprietaimmobiliare, perchélui.aveva compratoil palazzoin cui abitava,potevacapitare di fare una passeggiata e di spingerci fino a Bla– ckstoneboulevarde di dire: «Guardaquellacasa, quantoé costata?»E poi,'oop!,scoprivamo cheden– tro stavano facendoun partye cichiedevamo perché non ci avessero invitati. (SpaldingGray,copyright,1981)

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