La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 50 - 17 dicembre

Pag. 2 LA FIERA LETTERARIA Prezz li · Scartabello di Valeri o n I continua da pag. I E' dello scrittore come del cristiano di ,-cmprc continua dn pai,:. I rurgico. condannare il Mezzogiorno alla continuazione della crisi agricola?Ecco i problemi interni e tecnici che risorgono! E qui, purtroppo i nazionalisti non hanno né la coltura necessaria. né gli uomini adatti, né un l!istcma di idee cnpacì di un indirizzo preciso. Il loro migliore nucleo, quello liberale. li gunrda imbronciato. e non nspetta che il momento oppor– tuno per riprendere la propria strndn; l'autorizza una tradizione. un programma. dei capi. nazion.ilisti. prima o meglio del nazionalismo. Le tendenze rcn– zionarie e persino clericnli ed antisemite che si palesirno in esso. ne caccer::mno i pochi democratici c-!ie vi si sono attaccoti. e invece di essere un gruppo di persone ris\"eglianti un'idea in tutti i campi na– zionali. dh·enteranno ~mplicemente un'ala dei par– titi conservatori e reazionari. Il posto dt>Ll'ltalia A BBIAMO avuto troppo buon senso per non fare del nazionalismo nella cultura. t rari tentativi puzzavano d'affare o di ciarlataneria; e nessuno ha creduto alla famosa difesa del teatro u italiano )1. Tutta\"ia i nuovi sentimenti hanno giovato a farci accogliete con maggiore discernirriento le novità d'oltr'alpe. Non in tutti i campi è più possibile dire dell'Italia intelletluale quel che nel campo artistico affermava uno spi:-itoso scrittore: (I esser l'Italia il paese struzzo•. I provinciali d'Europa nori meritano più questi appellativi: criticano. discernono, creano. avanzano gli altri. In questi ultimi dieci anni la fisionomia del paese è totalmente cambiata. Impa– rare da tutti e far meglio di tutti è l'insegna che. dovrà servire di guida. ma ormai è vero che tulli hanno qualcosa da imparare da lei. Se l'Italia non è al primo posto, essa è certamente superiore alla Germania che ha abbandonato la tradizione ideali– stica, si è trasformata jn una grande officina chimica. venera Haeckel. invasa a settentrione da tulte le letterature scandinave. a mezzogiorno da un'imita– zione dei francesi goffa e buffa: è superiore al– l'Inghilterra. divoratrice di manualetti di scienza complessa a buon mercato. ristretta, inintelligente in t.utto ciò che non è pratica. con qre eccezioni di artisti e d'uomini di spirito. Soltanto alla Francia inferiore: ma la Francia. intellettualmente. è Parigi. e Parigi una concezione nazionale ed inlernazionale unica nella storia del mondo. dopo Atene. Roma e Firenze. La Francia ha cinque secoli di tradizione. e quat– tro di unità: noi sei di tradizione, ma nemmeno uno di unità. Tutto quello che facciamo ha in noi un ca:-attere più definitivo. pi'ù eterno; ma è più raro e meno fresco. E tutto quello che riusciamo a com– piere ha un doppio merito: un'enorme tradizione da sopportare in paragone, una straordinaria scar– sezza di coltura media da vincere. Ciò che regge il peso dell'una. e riesce a sostenersii sulla fragile base dell'altra. è qualcosa di grande e di ete:-no. Io mi volgo indietro. e ti guardo. Italia. t'amo per tutte le tue miserie che t'ho rimproverato: tutte vere. e giusta la rampogna; ma ogni passo avanti r:he hai fatto. valeva cento delle altre nazioni. Ma se un primato si conquista tra le nazioni per avervi portato un'idea universale. nessuna nazione ha oggi un primato. e forse nessuna nazione è an– cora una nazione. Fine sia che il \'ngo, l'inquieio."°I 1 intorme. non sono opere temere per il proprio pane q~otidinno J)C'rché cs~o riuscite. pane non tanto dipende da lui slcs~o quanto dalla Si pensi (sarà. come usa dire, un caso limite) Grazia. atrfo/inito di Leopardi: nulla di più concluso di La singolare grandezza del Manzoni è. f~rsc, quella immagine di ciò che non ha fine né confine. nell'essere stato simultaneamente sc;iltorc e crl!>t1ano • PPr far che la parola realismo (realismo letterario) significhi qualche cosa. bisogne forzarla a designare un modo. un metodo di rappresentazione e di scrit– tura che della realtà miri a cogliere soltanto gli aspetti esterni. la buccia per cosi dire. rinunciando alle es!-enze. alle sostanze che della realtà stessa ~ano l'aninrn. Ma allora, dato e non concesso che l'operazione riesca. che altro si sarà ottenuto se non un pleonastico doppione della realtà di superficie? La sola realtà che abbia concretezza e valore da– vanti allo spirito. la sola dunque che esista rcnlmentc. è quella creata dal poeta con la sua parola. « La poesia. disse Novalis. è il reale assoluto; tanto più possederemo di realtà quanto più avremo creato di poesia )J. • La parola del poeta non d'altro splende e gode che della propria perfezione. Perfezione come inte– rezza. iotalità. diafanità di significato. Parola decan– tata da ogni « terrestro limo•. Similmente godono e splendono j beati di Dante: del proprio essere colmi di Dio. • Tutta fuori del tempo la grande poesia. E non– ·dimeno soltanto il grande poeta può darci una com– piuta immagine del 11mlc in cui gli è toccato di \·ivere in mezzo a milioni dì uomini come lui. Il Petrarca, per insigne esempio, fu. è. e sempre sarà il poeta d'Italia: dell'Italia senza tempo. Ma nessuno meglio di lui impersona lo spirito solare del primo RinaSC'imento in lotta con le nuvolose sopravvivenze del tramontante Medio Evo. In quel punto storico che segna un radicale discrimcn rerum. una · totale irivoluzioné del mondo morale e sociale, Italia e. per riflesso. in ogni altro paese civile. • Analogamente sembra lecito asserire che il potere d'irradiazione. l'universalità di un poeta è in diretta proporzione con la for-t:a autonoma e, per così dire. autarchica della sua personalità; diciamo meglio: che la poesia più radicalmente personale è, per ciò stesso. la più universale. Valga sempre l'esempio del Petrarca, unico abi– tatore del proprio mondo lirico, unico pnrlante il mistcrioro linguaggio da lui stesso creato. e. ciò nonostante, poeta altamente (aristocraticamente) po– polare. • Gli scrittori che a un certo momento della loro "carriera • si mostrano e, quel ch'è peggio, si sentono ,e arrivati,- (arrivati non dico alla fama. che poco importa. ma alla padronanza assoluta del verbo). sono degli scrittori spacciali. finiti e condannali per l'etemità. E' vero: ce n'è che portano in sé una così matta sicurezza fin dal. primo giorno della loro vita letterar-ia. e la porteranno. probabilmente, fino all'ultimo. Ma quelli non sono veri scrittori. Non ragioniam di lor ... a questo modo. a quest'unico modo. • In Ietterritura. specie nelle più o meno traslate autobiografie (ma c'è una letteratura che non sia autobiografica?), la perfezione ideale non può es-:i<!re che il nudo: cioé l'esatta traduzione· in parole di tutta la verità dell'uomo - scrittore. e solo di essa. Chiaro che tale perfezione non è comeguibile se non per un impulso profondo e ir:-esistibile dello spirito; chiaro che il denudarsi di proposito, come dire per partito preso, sarebbe nudismo. e non mai nudità. Sarebbe. da parte dello scrittore. un atto scandalistico, inteso, non alla liberazione dell'intima sua umanità, bensì alla caplatio del pubblico; simile 0 quello delle ballcrinette che sfilano implumi sulla passerella, e che. certo. non son nude al modo stesso della fanciulla nella sua stanza segreta ... Qualche volta infatti. leggendo X o Y. e perfino. se oso dirio. lo splendido Gide, ho avuto l'impressione di assistere a uno spogliarello morale. Senza dire che. alla fine, un Vergn si tro\·a a essere molto più nudo (più veramente nudo. diciamo) di qualsiasi Gide. DIEGO VALER[ Alain e il trafiletto continua da pag. I a scrivere di nuovo per tutti. Ma i tempi erano cambiati e con essi anclie i Propos. « Les partes dtt journalismp ne s'ouvrirent point •, anche perché !'au– rore non poteva né voleva più mettere un po' d~aria nelle sue analisi. né rinun– ziare a « une forme trop serrée peu-etre et po rJois énigmatique », faua appo– sta per scoraggiare il letto– re frettotoso. Era stato gior11alista e se ne era van– tato,• adesso non lo era pi1ì:. « Un genre littéraire est dé– terminé par les conditions de l'écriture, de l'éditio11, dt, Pttbtic •· (I, XXXIII, XXXVII). Ma 110n perciò smise di affidarsi, ai Pro– pos come alla forma più appropriata al carattere delle sue libere e trascor– renti e Q!tasi divagate ri– flessioni psicologiche e mo– rattere dive11t.òpiil assorto. DalL'.i entre/i.let • al e pro– pos »: dalla e cl1ronique • raccorci.ara al cpoèrne en prose de deux pages •· cSans l'obstination Oècrìre à jour fj:r:e,ces sommaires poèmes n'auraient jamais été écrits »: né Barrés, tn anticipato contrapposto al– l'esaltazione del Maurois, avrebbe potuto divertirsi a classificarli come «des marrons curieusement sctd– ptés •· (Cfr. Massis: Nou– velle Revue Française, set– tembre 1952). Ma fu 1rn'autentica in– venzione? Senza dubbio se, più che la forma isolata– mente, ne consid.eriamo la destinazione. e se, in rap– porto alla pubblicazione in un giornale di provincia e in quei Lontani a1111i del tiaino L'intento assoluta– tiamo l'intento assoluta– mente moralistico con tltt– to il pregio detla toro sin– golari10. Breve storia dell'industria ROSARIO ROMEO: • Breve storia della grande i11d11- stria in Italia• - Cappelli Ed., Bologna, 1961. BIBLIOTECA pubblico medio, dosando gli ingredienti in ragione di quel che esso si aspetta e desi– dera. E se è lo stesso Alain a confessare che 110n avreb– be .. jamais pensé a écri– re pour le pttblic s'il n'a– va.it Tecontré sur son che– min des ;ourn01t.1: radicoux en quéte de collaborateurs bénévoles,. (I, XXV) spet– ta a noi riconoscere che lo incontro fu tra i più for– tunati e redditizi. « Il me semble que ;e puis me di– re que j'ai sulvi ma naw– re •: e chi vi sia riuscito con tanta fedeltà proprio in un giornale e proprio in quanto giornale, per quel che con l'osservanza delle sue' restrizioni, ha tratto di particolarmente utile alla attualità dell'indagine e al– la limpidità dello stHe, tn rispondenza. con la sua ispirazione e meditazione: ecco, tutto ciò vuol essere registrato come riprova del buon 1avoro originale che 1tn filosofo della specie di Alain Ila potuto svolgere ìn suo ste:;so adattamento ri– flette. piuttosto che integra– re, lo stato degli studi esi– stenti, e riesce perciò a una maggiore articolazione 13 do– ve, come accade oer il pe– riodo fino alla prima guerra mondiale. si è giunti a un più approfondito ripensa– mento del processo storico; mentre l'interpretazione cede più largamente il passo alla semplice informazione per ciò che riguarda i decenni rc– cenli. R. R. scopiire la \ 1 ita, e dall'altra questo dovere, quesla mora– lità e questa esigenza di or– dine: da tale contrasto il ga– loppante interrogarsi e l'an– goscioso rinco1Tersi. In que– sti sentimenti, in questo an– dare da un polo all'altro è il romanzo. Alla fine il ma– rito torna dalla moglie non perché lo voglia, ma sola– mente perché i sogni devono rimanere sogni e, purtroppo, la rcn!là è più forte. Domenica 17 dicembre 1961 VINICIO SAVfANTONI: • Mar.t lana• Morte diun matPmatico (continua da pagina I) renne problema e della percn- all'umana con?scen7~ .cd alto ~i~ racs~~zi~~':na~~al: ifi~~d;; speculare degli uomm!. . . tro\·eremmo ancora in France- Sc,cr1. non i:nancò ~' sp.mt.o sco Se\·eri l'uomo ché nella C<;Jmbattn-o .. R1ce.rcò 1.l prmc1- speculazione ma1ematica tro,·ò pio .metafis1c~ ~I o.~111 concct- insieme il suo modo di cs– tualllà e ~enti il b1~og110prc- sere, l'ideale di \·ita. la pro– pptcnte dt ques.ta ~1~erca spc- fessione totale dell'io che egli c1e guando,. 1\11 ,·1g1le,. v.cdc: estrin-,t.-cò come ricerca del– rn. m altn, .1mpostaz1om d1 l'Assoluto. Ed il suo Assoluto mct<:Jd.o .dn cui d1~s_cr:i11~·a. Neo egli seppe conquistarsi. cn.1J:?irlS~1, neo pos111v1st1, agno- E' alla memoria di questo ~~b~rod~o:~~~!. a~,.e;au~~~• A~~ ~c~fa 0 ~;~~ n':,~~~~. the.t~i;gi~;~ che laddove Iavvcrs-1o~e non riverente e devoto omaggio. ~~~ot~~~~i~~n p~s~~i~~/t Sire~: ~; ABetocchi il "Montefeltro,, Il premio di poes1.a e ~ontefeltro • di due mi– lioni (che ranno scorso fu conferito a Ungaretti) è stato assegnato a Carlo Betocchi. che proprio que– !òit.'annoha pubblicato. nel– le edizioni ),,Jondadori e Lo Soecchio». il volume Estate di San Martino. ~ià su queste colonnt> am– piam!'nte recensito. :\fa con que-.to premio assegnato solennt?mcnte ne 11' Aula ma1ma deffUnivcrsita di Lrhino ieri pome~ig~io. la giuria del premio. pre:;ie– duta da Carlo Bo. rettore magnifico dell· I;niver~ità (e composta. tra J?li a.Itri. da uomini come De Ro– bertis. Luzi. Piccioni) h~ inteso premiiue tuttn l'ope– ra dello scrittore fiorenti– no che si in~e ..isce tra le piÙ si~nificati\·c dell;1 no– :-tra letteratura contempo– ranea. In realta pochi scrittrirl del nostro tempo pos;;;or'ln accostarsi a Betocch: per !a tcnece coerenza con cu: egli è stato fedele a que!ln che Eliot definisce come !a caratteristica suprem-l èel poete veramente re!;– gioso, è the devotion to thP thlng to be done . la de– vozione el lavoro da fare. l::i capacità ci0e d: bruciar~ sulla pe~ina le scorte de'.~ esperienza individuale nel continuo ritrovamento de– gli altri. attraver;;;o 11 con– tronto con la realtà obb:~t– t.va di qualco$a che in– sieme ci compenetra e cl trascende li premio per la sae:.ti– stica è andato a Piero Bi– gongiari per il volume. e Poesia italiana del ·goo •· ~~:sia ~r pti~!~ 1 ~cisu:on1~~~ -------------------- del pens;ero di Enrico Po;n. VERBA VOl.,AN'l-., caré. Questo eccelso matema- tico, non certo secondo a Fran– cesco Severi (i due oltre ad ~~~\~e;a'~\i~~/~~~ d~U\~f:~) VITT. ALB., ,\li/ano: Poco di buon<?, molto di Garc1a fu la genuina espressione scien- Lorca, troppo per il mio gus!o. Megho • La passeggiata 1ifica del contingentismo fr:m- dei due amanti•· i\la e poco. cese. Negli scritti che Poincaré nndava pubblicando soprattut– to negli Atti del Circolo ma- 1cmatico di Palermo, appttri\•a sempre più netta questa sua posizione ed essi scritti pur rivelando lo sforzo che egli compiva per uscire dall'intel– Jeuualismo positivistico (del quale tutti i irandi scienziati della sua età intuivano la fine) non superano la posizione del– la •necessità• contingente; vi traspare, sl, l'anelito ma non si giunge alla causalità, principio in cui si compcndin l'inesauri– bilità della natura. L'ullimo larnro, diciamo noi, « letterario • di Francesco Se– veri fu appunto una scelta di scritti di Poincaré che fece precedere da una prefazione che \•olle essere insieme sin– cero omaggio ed onesto chiari– mento. Ma l'intesa fra menli superiori è sempre scontata, forse anche n priori, cd in Severi la cui posizione di alto speculatore matematico noi \'e– diamo appunto fra quelle del Ricci Curbastro e del Poincaré, è la stessa concezione del suo ..personalismo,. che lo pone in rapporto ed in comunione con ogni uni\'ersale. Se in questa sua e personalità indi– pendente dall'individuo• noi ,icdcssimo le antitesi di un pc- GIUS. DE SAX., Roma: Signore mio, .lei mi ~pa\Cnta. L'ode a Gagarin, che ,·edo solo ora. e cari.ca di rclonca. e dei roboaOli luoghi comuni d'un carduccianes1mo malin– teso a tal punto che, seria nelle in1enz.ioni, si fa kggerc comb un testo di alto umorismo, seppure inconsape·:olc. Scusi, in che anno ,·h·e? E' sicuro di non cs-.ere già moria dn almeno cinquant'anni? Si tocchi, ~i assicuri. E tanti cordiali saluti P. Mar. L. Roma: Dico a lei que.l che tutti i corri– sponderai della rubrica deb– bJno sapere: firmi le lettere ron nome e cognome. starà poi n me i:c fabb:-lcare » la sl– gl&. Vogl!o poter sapere li nome del poeta \'alido, da :~~~lcnr':brf~avn~it~J1elJ!if; Fiera» appena lstlLUlra. l'ha , 1 1sta sul numero scorso? Ornzie. P Mar .. dell:1 con– fidenM. della sincera ami– chevole confessione. che spe– ro ~I meritare. Sicuro. vogllo gli altri versi promessi. vo– glio conoscerla bene perche dndo spiraglio ho intravisto qualcosa più d'una promes– :::&. Una poesia addlrlttun virile. ferms. che non vuole esplodere ~ccondo una natu– ra uemnnte. forse romanti– ca. « Ho solo voglia di si– lenzio» ml par~ la compo- ~l!~~~~- f!ù 1et~f 1 ~!~~~z~~ ne verbale. In quegli ende- caslllabl anche troppo musi– cali. complaclutJ. goduti E no:i si senta finita. scrnpa– ta. è un gra\'e errore d'otU– Ch p.s.lcologtea. Per un poe– ta. e lei è un poeta. la vita ln:z!a semi;,re domani. è an– cl:e troppo breve. non ha età 1,egn&teall'anagraie. Sua su di morale e mt mandi subilo altro materiale. 11 p1u buono che ha. a suo gludlz10. Sl'!lZR m11.sochlsmi. Car. Per.. Tonno: Niente mn:e «Comacchio». anche :.e vi sento e mi dà fastidio tl peso d'una retorica scola.su – ca. La mandi a.ll' ENI alle riviste dell'ENI: la c.pprez– zeranno senz'altro. B. E. zi!i.. a110· C'è della fa– cilità. c'è dei gratuito nei ltm1 e nella fonnn: mo an– che c'è della semplice .:>m– cerltà. che costituisce la grazia di questo eJpe:1mento .5enLlmentale in e.intmino verso la poesia. CARONTE li ,·olume è nato da unn serie di conversazioni tenute per un pubblico non specia– lizzato fra il dicembre 1960 e il febbraio 1961.Già la loro origine ne indica il cnratterc e la finalità: che è quella, es– senzialmente, di tracciare un rapido profilo dei momenti e dciii aspetti più caratteristi– ci dello s"iluppo industriale italiano, nel quadro della storia economica del mondo contemporaneo. L'interesse per lo sviluppo storico del– l'economia italiana e per gli aspetti che lo hanno carat– terizzato si è molto ravvivato nel pubblico collo durante gli ultimi anni; cd è sembra– to perciò all'autore che in– dicare taluni punti di orien– tamento potesse essere opera non inutile, specie per un pe– riodo cosl recente, sul quale abbondano i materiali docu– mentari e le elaborazioni tec– niche di economisti e statistici, ma ancora scnrseggiano i tentativi di sintesi e di espo– sizione storica. L'intento di– vulgatfro di questo scritto preclude ad esso ogni ambi– zione di colmare. come suol dirsi, una qualsiasi «lacuna,. in questo senso: ché anzi il Il concerto di Lecco Alberto Lecco, forse, po– teva darci di più e convin– cerci meglio. Peccato che la u1·genza di narrare gli nb- Il tema qui trattato. delle minorenni spregiudica1e, che partecipa al più vasto tema narrativo il quale pone in primo piano la donna e an– zi la fcmminn come piccante argomcn10 per tempi mania– ci come è il nostro, non ~ certamente nuO\'O, ha in pas– sato goduto il favore di ar– tisti magistrali, per l'Ameri– ca da Anderson n Hcming– way a Fitzgerald: ma il tema ~cmbra inesauribile, ogni giorno vedendolo riapparire quasi occupasse lo spazio mentale d'un'ossessione. Al– pert è, appunto, della gran– de schiera dei continuatori; il suo libro scivola sul vel– luto d'un'argomento sempre scollante e sempre fascino– so, che magari fa levare gli scudi della critica prude ma in compcasosolletica il com– piacimento del pubblico. un giornale, senza i.nvol17a- lr-------------------------------, Quando il sole l- più lon1ano dalla terra. comincio allora il cammino \'cr• so la bella slagionc. Per questo i giorni del Natale sono anche sugu• rio e certezza di fiori. L'anno che viene è una pagina bianca. Che ognuno vi possa scri"erc le proprie migliori parole. Olivetti Lettera 22 Pn:no lire 42.000 + 1c.t Clu' otqui.w lo porto.t11eO{itt11llettera 1~ (r4ilprimt>-dioembre/961 tdil 6 geruuuo 1962 polrà suslicrc uno fro i don.i qui "lencati: un ix, /u.me d'artt con.dodici grandi n°. pocl,lcioni. cd1:iont r~,i oommucio wt 'opuo ktkto.ria i.n edi:ìOne ,pcciak fi-a••"'""'°Jt Alberto Lecco: Pri– ma del Concerto - Edi– zione Carucci Alberto Lecco non è alla sua prima prova. Con Auteguerra pubblicato a Milano nel 1955 a\'e\'a affondato il bisturi nella realtà sociale dell'Italia 1938durante il fascismo. Poi una prova decadente Un'esta– te d'amore condotltl sul filo di un liricismo allucinante e che si concludevn con una inutile e sfocata luce di mo– ralità. Ora Lecco si presen– ta con questo Prima del con– certo, un romanzo nel quale l'autobiografia cerca, senza ~i~:cisr;iria d~g:~:!?,:~~a[!i vt cenda è a tre: il solito ma– rito, la solita moglie e la so– lita ragazza. Il gioco è con– dotto sul famoso triangolo con l'affanno di scoprire sen– timenti e sensazioni che, sen– za cadere nell'avventura, diano il fascino dell'evasione. Lui è un giovane medico, che conduce la vita avanti con pochi sogni e con pochi soldi; la moglie Dora è una creatura che ha avuto il tor– to di scoprirsi interamente e di rimanere senza veli dopo qualche anno di matrimonio e non ha niente di nuovo da offrire. Un matrimonio stan– co, trascinato, senza violef!– ze e senza pazzie: un classi– co matrimonio borghese, ipocrita e ovattato e che sem– bra pronto n rompersi ad ogni istante. Entra in scena la ragazza che ha qualcosa della ninfetta e qualche altra cosa della donna di classe, ingenua e generosa senza problematiche da una parte, dall'altra attenta a conceder– si un poco per volta, dram– matizzando e sorridendo me– lanconica. Inoltre Silvia ha un amante al quale dc... e ren– dere conto del suo operato e allora non può permettersi di innamorarsi e di fare colpi di testa. E' fatale che scocchi la scintilla e la primavera venga, regale regina, a illu– minare soavemente l'incon– tro. Ma i due hanno imme– diatamente la sensazione e la coscienza che il loro amore (chiamiamolo cos\) deve fini– re. Da una parte vi è questa necessità di evasione e di ~iiisc'i~s:Ja a~~;;~a~c n1; ~t ~~~di;,jtu ~;n~,:t~~~~ ~:~~!= to perché l'argomento c'era, i senlimenti c'erano, un cer– to gusto della pagina c'era e !orse occorreva solo pt-nsnr– ci meglio e non farsi .pren– dere dalla frclla. FRANCESCO GRISl Amori americani Hollis Alpcrt è un nome nuovo in Italia e il suo ro– manzo Tlle s1m1111er Lovers ~;r:e~1·t13a inA~ri~:~o ~Je~~i in Gli amanti d'estate) ce lo rivela uno dei lanti, né l'ultimo e non il primo, che compongono il fitto sotto– bosco d'una narratl\ 1 a ame– ricana di impianto ottocen– tesco - con molti personag– gi, un solido intreccio e un soddisfacente approfondi– mento psicologico. La famiglia cui Alpert ap– partiene è quella dei roman– zieri su misura, se così si può dire, che cioè interpre– tano e seguono il gusto del Il suo romanzo. definito da un critico: « più caldo della sabbia di luglio•, trat– ta degli amori d'una dician– novenne cui l'educazione :lmericana e una strana con– dizione famigliare concedo– no la massima libertà d'azio– ne. Ambientato su una spiag– gia per artisti e snob a due ore di macchina da New York, il romanzo penetra nell'ambiente, lo descdve e lo cril.Ìca insieme, documen– ta il fallimento morale della borghesia americana, la so– litudine dei giovani che cre– scono assistendo a divorzi, a insipide riunioni d'amici che non hanno nulla da dirsi e a situazioni famigliari rette più sul filo del compromesso re– ciproco che d'una qualsiasi forma di senlimento. E' una storia di solitudini, di falli– menti, di pomeriggi e notti estive trascinate come cate– ne di noia e di ambiguità, fi– nite in impre\fiSti, squallidi accoppiamenti; in un mondo ~g!ti~~tc l~a fe~i;~nfili~es~~ compensa immensi vuoti di umanità. P. C. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ s s ~ È uscita Ja terza edizione ~ SS in1cramenle riveduta e ampliata del S . s s s ~ DIZIONARIO ~ ~ LINGUISTICO i I MODERNO ~ ~ di A Ido Cabrielli ~ ~ • Un'opera indispensabile per la perfetta co•· Ss: S fiosccaza <leila lingua italiana. _ ~- S • Non è un comune dizionario.~ una vera S ~ guida pratica per scrivere e parlar bene.. ~ S e Prospetti grammaticali. Esempi tralli da S ~ scrittori di tulli i tempi. S s s S 1184 pagine • legatura io tela • L. 4000 S ~ MONOADORI l tw.~:., ....... ...,..~.!.o.:. .... ~~~~•-••""'·~,;r~ rirsi. né banalizzarsi. Nes- stino, prima eh lui, aveva mai azzardato un giorna– lismo di simile qualità? Né mal pitl si ripeterà. un tal caso? Intanto rallegriamo– ci per fl raro esempio for- nitoci da Alain, solleva~ do il trafiletto giornalisti– co all'altezza della metafi- sica. ENRICO FALQUJ Quinto premio dellaBontà « MariaMoles » JI titolo di « Donna Bontà • è stato conferito a SOFIA NICOLAZZO, autrice de « Il dolore no11 uccide l'amore • e de « Il piccolo Prigiome– ro • e alln memoria di MA– RINELLA RUFl I per « Idee vere• uscito recentemente in 2• edizione potumo. Il titolo di «Miss Bontà • è stato conferito a MARIA NUVOLE, autrice di « Ca11t1 del mio cuore• e a INES MARIA GATTI, autrice di .. Fiaccole"· Il titolo di • Paladino della Bontà• è stato conferito a FRANCO AVERSO per il suo volume « La sorella cattiva•· I premi di Soltdar1età Umana a GIACOBBE MARl– NELLI per il suo volume e Donne, scorribande, assio– mi»; a LUIGI CALDERANO per il suo volume «Cluocco- ~o G1LtE~ 1 P e 1 ~ 0 ofiAC':t'~~ il suo diario «/o•; ad AN– TONIO BATTIST1CH per il suo ,,0Jun1e •Epifania•; a GIOVANNI FERA, per il suo dramma •Caos•; a NICOLA CAPORALE per il suo ro– manzo • L'oro del Sud è {l,U{lrO •. , Una segnalazione speciale di Merito a DOMENICO BA– VIA per il suo volume • A,u– me SCOIIVOlle •; a ITALO RICCI per il suo volume «Primule•; a RUFRIO SA– LIENO per il suo volume « Generazione bruciata•; a OLMEDA O BRIEN per il suo volume e R1111e raccolte sttl greto"· Non conferiti i Premi per la Pittura, Scultura e la Mu– sica, Per partecipare al 6° Pre– mio della Bontà «MARIA MOLES • (sezioni: Lettere, Pittura, Scultura, Musica) scrivere alla Segreleria m Napoli, Lungo Teatro NUO\'O num. 29. LA FIERA LETTERARI uel 1962 * lillPfJlfTA"i\TTE « LA FTERA LETTERARIA» SARA' SUBITO E GRATUT· TAìllENTE SPEDITA A COLORO CHE VERSERAN '0 L'INTERO IMPORTO DI ABBONAMENTOPER [1 1962. co,, 1 1uz10,, 1 1 DI tlBBOtl 1 A.IIE1l''l'O ABBONAMENTO annuale ABBONAMENTO annuale con pagamento semestrale ABBONAMENTO annuale con pogamcnto trimestrale ESTERO - annuale . Abbonamenti cumulativi annuali LA FIERA LEITERARlA e IL TE1\atPO per 6 numeri se:lllmanall per 7 numeri settlmanall • IL RAGGUAGLIO LIBRARIO • HUMANITAS L 4.000 2.150 • 1.100 • 7.000 L 13.600 • 14.250 • 4.770 • 6.300 CHI PROCURERA' CINQUE ABBONAMENTI ANNUI riceverà In omaggio « LA FIERA LETTERARIA,. per un anno. 1 PRESIDI UELLE SCUOLE MEDI.E E SUPERIORI che Invieranno cinque abbonamentJ fra gli studenti e le classi de:ll'lstituto avranno gratuito li giornale per la Bibliolcca scolastica. Si prega vivamente di effettuare i pagamenti sul ns. e.e. postale n. 1/31426 - Via del Corso, 303 - Roma. BANCO Dil ANTO SPIRITO " 'OND.A.TO NS:L ,eco DIREZIONE CENTRALE E SEDE: Roma, Via del Corso, 173 TUTTE LEOPERAZIONI EDI SERVIZI DIBANCA, BORSA, CAMBIO EMERCI

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=