La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 39 - 1 ottobre 1961

'Anno XVI . N. 39 LAFIERA LETTERARI SETTiM,AlÌ'ALE D~LLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCJENZE Dome□ ical'ouol:irel 9 ~ 1 SI PUBBLICA LA DOMENICA Fondalo ria UMBERTO FRACCHIA * Oirello dn DIÈGO FABBRI QUESTO NUMERO L. 100 DIREZIONE E REDAZlONE: Rom a V la del Corso. 303 - T'ei. 687645 - AmmtolsLrazione Tel. 673015 - PUBBLICJTA': Ammlo1straz1ooe. • LA l!'IERA LE'l''l'ERA.RlA 1> • Via del Corso. 803 • Roma . 1'A.H.l1''~-A L 16 ? ~um:~'!'m,e~~◄2~ ABBONAMENTI: Annuo lire 4.000 • Semestre lire 2.150 - Trimestre· ure, 1.100 - Estero: Annuo lirt> 7.000 - Copia arretrate lire 150 - Sperllzinne 1n cocro corrente oost111e (Gruooo I 1) • Conto corrPnle on•tA e UNO SCRlITORE CHE HAPREVISTO. ILMONDO DIDOMANI * Personaggi atomizzati nel teatro di· Becl{et T UT1'0 il tt'atro di Sa– muel Beckett appare in an solo volume ora pubblicato dall'editore Ei: naudi. I n si eme con 1 drammi ~ià ·rappresentati (Aspet1a11do Godot. F'ina– lc di partita. Tutti quelli che cadono, L'ultimo na– stro di Krapp, Ceneri e i due Atti senza i,arolc) la raccol:a comprende ancl1e un'operetta inedita. Giorni felici. presumibilmente re– centissima. l'.:' un edificio che ha le fondamenta so lici ii-sime, co– stituite da Aspernrndo Go– dot. e che poi di anno in i:tnno si fa sempre più (ra– ~ilc. più esile, più risaputo. Dopo Aspettando Godol. ii:critto nel 1953. Samuel Beckell. che come d ram– matur:z:o non è stato molto fecondo. si C in sostanza ripetuto e postillato. ricon– fermato e chiarito: ma non ha mni superato o svilup– pato Je pMizioni espresse nel i-m>primo dramma. ,li GIOII A1\ 1 ,I / CA LE1\ 1 DOL/ l bnrbonl di Bcckct In • Fin cie parile• A pag. 3 Assegnati a Torinoi premi l)er la letteratura. il teatroe le scienze * DIEGO FABBRI Manzini, Fabbri, Salvator •::~t:o::;--:,:,1 vi nei toridel "Marzotto 196 * l s ABATO 23 scttcm~rc. a kda:-. l'au~sa t1-a. 'tis,;i_mo. ~1~~;~li~ic':.uc~IJcsit~~~t;~n~~i; ~~~n~ondciluss~~~tta~n d~;;s~~~= Torino, !lOllO sta~1 con- nom~: vGi~\\~a l~~~1n~intr~nE' come anlirisorgimentalc •· ni e con1rasti da punli di A rag. 5 !)Ci;'nati i, • Prcmt !\Ja~i quasi divcnt:tl{l una consut!- A Diego Fabbri, nostro di- ,i:;ta dhersi, sia dalla rr - ----- 1.ott,.,•: ventisette prcm,, ria. 1udinc per 11 Premio i\lar- reuort!, il premio è stato as- spondcn1:a tM 1 ~o~ivi co,: I ,•isi [ra leu..:ratura, s 0 .. ' letti,i e :o,p 1 rituah 1mpl.1c1t1 · r •dici zotto - dice alrim1.io la re- scgna10 dopo una attcnt:.i . CUL 'rUR l !:~ 1 ~ 0 ~hi~·u_ 0 :;i~.- )!)~~~- u_ 1~~om_= fazione delta Jl_lUrin pre!liC- 1ç11uracd un po11:dc~alo ~a~ 'n'~.',1.a, __ ,ic,c;i~\a~c~t~o~~~af~ 1 p!C!-SO di cì't-ca cmquant,t du1a da Emilio (.;cechi e mc dei 170 Lopiom 1mmt1 c;i •i~•;li\'iduale che ne deri- ' • milioni di lire. ~~n;ftb~~~o d~{ 1 ~\!!;i. 1 ~l~s~~~~~~ ~ 1 !~ 11 Ji~~i~ ci 1 ~~~';,~~a ~~ , ano•. ESO Cl vrr ,I' 10liii -:~~ 0 \\~:Cn~fo s:N 1 ~:~; Montale, Edoardo Soprano C Vittorio Gas!lnHlll,Renzo Rie- Nel!. an~lbiloMdci maggiiri fi .l II e cdcbra l'ingresso nel se- GioHmni Spndolini - quella ci, Giorgio Slrchlcr t! Rt:1170 rn~I~~~ di\,1ribu11~r,:~~f,t del~ 1 condo propno qui a Torino ~~n~~1:ii~~~~o il P~l;ugt~0 rfct:~: ;;~~rnig~~~~. ;n~~~ r:::i R, 1~;; 1 :! di sclc,ionc e di laurea. Per OLTR BCO RTINA • ~\l~~~-enc~lclsi 1; 1 1 .~ 11~ ~d~~~ 1 !~fc; ratura a qunk:hc nuovn ape- come 11 partkolnrc momcn- ~ioi~!ll:~~~ 1~ 1 a:i ~1;:,:;'~natile; • dell'Unità d'llalia. QueSlo ~~adi 0 :~~; 1 d~h~·il~r~~c~~~ii~~ li? di ~n'orn;ai :~ 11 ft•rsi~d; 1; / raccnnti di Nicola Lisi e a • La 11'arrat i va russa. davanti al proble- ma della giovenuì; lo S1<1tosovietico contro I' ìmbor- S ghesimento: Feticismo motori– stico nella lettera- .. incontro h' non rl'iyo di si- tempo porgn occa:-.ione di ri- ~~~~,i~~;~u~~::n~I~ ~ 'drammi J)a/f(l(U ICl'<//ltllUI ai Fausta. :~;~ca~~ku~il~oi~li~tt~e::~ 1~~.: cord,1re cd onornrc il com- ccl affronta uno d:.!i 11ìù gravi f~~lc~:r 1 ;~ 1 ~~cn~io c'fo 1~a~~! nin durante In quale ti plcs:m ~r.!11.i produ1.i9n? t un ~roblcti ~g(tnti dalla. diah:t- Frnmi. Prcsidcnlc <lei PremiQ, conte detcrmma10 :nuore 1tnrnno oca c 1e si e (1ccc~a t seno Per il teatro. Ludnr.o Co- Paolo Mariouo, e l'on. Gì- di altn rinomnnza •· D~po• nl mondo ca11olico oc terno•· clignola t! Dante Troisi han- •~iuclo in rappr\!Sentnn1.a del a,l!r ricordalo che cos\ st è Ln giuria • è rim:.isti\ col- no rice,uto i pr-.:mi selczio- ~o\~~~1~\on't~~~ c~~~i:·~t~~~ ~~'. 1 Som~t ~~~~,~~~ii. ~~~Oli;~~~:: : :\ ~ll~~\ 1 1 1 a J:~lrni~,i~b:'.(',\~i nt!, ri$pCltivamcni.: con j In- no una delle piu nltc onori- ,ione riprcnd..:: • And1e alla conl1'0nti di un ca-.o dmm· ~~;~i},~.Rc 5to e Clliam(lla lt1 ticc111..: per l°nne e la scienz,i ri~~/~aladis~•c~i::.l;~~~i~~/idf rr!: ~~:~.\~ic~m~r;~~~ic~ j~gn~l/ 1 i Una ter1., ri11ri:1,presie..iu- it:~lt:~~pom,o della g,iuri.a ~ \'OCare l'insieme cli nn·opcl'a scelta, i cui s, iluppi, e le (contlnun 7 pagina 2J contenuto in tre tnsc1coh d1 che. come qudl.1 de~li !lCl°il– complc~h-c ,enticinque pa- tori s0JH~I rammentnti, In ginc. Oualcosn circi, i ri::.ul- grande onol'c :dia lctte1·nturn :,~~iltogi~ra e~~lC~~ll~~6t~~sc 1 i~~ j~I iln~P11~ 1 ~~t~~;-,~ 1 ~t~ 8 i%r,~ tura cecoslovacca to, co:o,iche quando il Pre- a Gianna Mnn1i111,che con '--'----- ---~ !-Ìdente ne ha iniziato la let.- ~1•1Jc~itÌ~~cct 1 ~::.o1 n~~bl:~:i't~riu~ SUO nU0\'0 l'Olll(lll/.0 dal 11- tolo: U11'aftrt1 cos" •· Dal punto di vista tec– nico e stilistico. queste po– sizioni h;mno le loro pre– mcs!'ie nrl teatro futuri~ta p nel romanzo introspet- 1 tivo. Nnn è necessnrin neppu– re citar~ J:::li Atti senza parole, che. se i-i vuole usilrc una clenominil1.ione tipicnmcnte futurista. sono autentici • drammi cli o~– ,1,?elli •. per comprende1·e qunntri F T. Mnrinetti ab– bia insf'.gnntCI o Snmuel Bockett Lo :-crittore irhrn– clesc !rn· a,;;:-unlo i modi li– pici del l<'ntro futurista: la struttura alo.dea. la ne– .an;,ione della vicenda e della scenn realisticamen– te intese. ln lìbernzione dall'ordine psicologico. 1 norso1rn[!,!i cli Snmuel Bcc– kctt con:,;e~nono un'unità orj!:ani(•n oltre qgni eoe– rell7.A psicolo~icn. E non si aOldnno. come auclli di Lui,:?~ Pirandello. rtlla coe– rcn1.a clialNtica. Essi vivo– no In un'atmosrcra oarti– ccilnrc ed ori,J?inale: si de– lineano secondo una mi– sura diversa. che è Quella di un macabro simbolismo veristico, E' stata erroneamente ritenuta smarrita perfino dal Gr:iHi * Il ca111tt..:n:dt:lln ::.crilt1il:c è co::.l delimmto: • In::.otle– rentc di 1roppo fodli vitto- rie e an-,io:.11 di 11ro,are nuove possibìlit:\ :illn pro– pria nrte, mai clln indictrc~– g1ò ad impc21rnrsi ~mche m ricc1·chc Il fai iche che non ,cmp1'e il cOIIILITlt!lcllore il\'l'C~)hc potuto aw:cvoltncnlc Ma questi personaj!~i si .1 confo~sano. si denudano brutalmente. manifestano le loro più riposte sensa– zioni e dicono a voce alta i loro più scgrct i pensie– ri. o altis,;;imi o bnnali. con ì modi del romanzo J n t r o spett iv o (Jo~•ce. Proust eC'c.). )lentre però nelle vflrie rorme del ro– mnn1.o int rospctth·o. rana– lisi e la rapure.::entnzione del mondo interiore del– l'uomo sono compiute con una fede di naturn romnn– tica (cioC' ('redendn nella verità ,.,.nel valore del mn– terialc captato). Sanmel Beckett C' 1rninrnto nella sua ind,u!inc solt~nto da ,un profondo sc<'tticismo. che jt'.rad.ttamente didenc dis~ustnto di~1,1cco. fred– da disoeraziont'. I suoi personag.p:i. da Vladimiro e Estra,1,?one di A.sperta11do Godor a Win· nie e \\;'ìllie di Giorni fe– lici. dimostrano tutti alcu– ne car;itterio:tiche comuni: la loro sensibilità è straor– dinariamente attenuata (in i\lcuni cai-i !-i è ridotta od essere u n n sensibilità e~clusi\lamente fisica e ve– si:etale): la loro memoria sopravvive a brandelli: il loro corpo. pur non e~sen– do morto. è in stnto di avanuta clccomposizione; la loro esisten7~ non offre più la oossihilità di un impeeno e di una scelta qualsiasi. In tal ~enso il mondo poetico d1 Samuel Beckctt esclude la presenza o l'in– fluenza de I resistenziali· smo: i suoi persona~gi non si trov3no mai in una si– tuazione che sia stata. sia pure p3r,;ialmente. deter– minata da una loro libera scelta ma sono il pasi-ivo o,egetto di una inumani\ scelta che trascende la loro volontà e che e di– versa e."senzialmente dallo stesso Fato della traJ?edia greca, poiche non lascia alcun mnrgine alla prote- (con1lnua a paalna 2) Storia di un'intervista co1i Croce 'firmata· da A mbrosini ma * scritta da Serra M.!~~:;-c é'rn1111n Mm11ini wno ,~ull,1ti 11ull'ulhod'oto dol pie– mi lcttorad Ma1·1.otto, Llugi Salva1orclli e Die1,10Fuhbri. P ER QUANTO il com· pianto Alfredo Grilli. n~l trnsccglierc e nel radunnrc in Tempo di Serra (Vallccchi. Firen1.e. 1961) alcuni dc,cli 1nnumcrcvolì contributi bibliogrnflci dn lui d~dicRti. durnntc l'ul– timo trentennio. al suo grande amico e compnJ?llO, si sia studinto di rnrlo in modo dn e mettere in luce ,cli aspetti più intimi e meno noti dell'uomo Sc1·– ra1•• (e nessuno avrebbe potflto riuseirvi meglio. senza ..:nderc ncll'oziosng– ,Eine,di u,,·oncddotica .a.cio– ,1?rafica). non uno dei tre– dici ('apitoli prescelti. j?rn– zic alla ,eran copio di i:n,c– J[uogli e documenti inediti <ii cui sovrabbonda. mnn– cn d'illuminare, nella for– mazione e nello svolgimen-, to~ quella che è stnt;t la e reli._e;ioné delle ,lettere• ciel Cesennte. stante la 5:cnrpre ribadita insci.ndi– bilitù. in Rcnnto Serra, deffuomo dal JctlcratQ. di .l!Jì\"llJ()O l<'ALQLI col tempo non si polcsse– ro riprendere i vecchi pro: getti e nrnntcnere i vecclu impeAnl circo In e collc- 1ioncin.t fìlosoncn > con il Carlini per l'editore Lu– terza e circa qualche scrit– to l)cr lo Critica e per al– tre rivifitC. l\la quel che al Serru difcllnvn cm pro– prio In solerzia,' la l)ron– tcu.n. :n resistenzn. la con– tinuità nel lnvoro. porngo– m\lnmcnte nlresempio quo· tidiano offertoglienc dnl Croce. I~ inutihncntc il fi– losofo incilm·a il l{iovanc ttt"ico. 16dnndonc. ienero– so, l'nrticolo Per la pnrlen– zc1 di 1t11 rnru,imcuto fJCr la Libia, oubb)jcnto poi In parte dall'Ambrosini nel I I primo, che è com,idcrn- 10 uno dei piu slw:nilicati,i rnpprcsentanli dclln 111odcr• nR storiollralin ilnliam1, ha n,u10 il grande l'icono:.ci– mcnto per il volume Svirui e Ji,:111'c dc!I Ri.wr,:1111c11to, dclinito 1'01,era complc!1~1,•a òi uno -,101icoche è staio ;1 1u11:1una 11cncnuionc nmc– '>ll'O di , i1:1, modello di :.c– ,erita e di coe1·e11iu,• Luigi Sahalorclli - s11011C1 d rc– ~pon::.o dcltu giuriu - i: Ira llllti I mncstrf della 111oder• na storiOJ,ltaliu ilnliant1 quel– lo che piu di 011,ninitro ha saputo n,•cndicare contro tutte le obli1cru;,ioni e tutti i tr.n isnmenti il valore del Risor1,1imento come momen- i\ra nqn basta Amori e amicizie. entusiasmi e sco– ramenti. simpatie, e anti– patie. •incontri e scontri. st1,1di cd' esami.. lnvori e pro.eetti h.1nno ollerto nrn: -teria·al• Grillb sempre·co:,:1 devoto e minuzioso· neHc sue indagini. non solo per analitzare i rapporti del Serra • coi maestri univer– sitari e. ancor più. c;oi so– dali e coi letterati del tem– po>. Xel contempo. pii hanno anche concesso di • dare un'immagine il più ,possi!>ile viva e_ mossa Pi un bel definito e ' certo decisivo perioQo della ci– viltà nazioua)e >. E vuol essere e~ogiata la discre– zio11e con ,la qunle ,-i è riuscito. disponendo di ar– ,e:omenti e di esempi ben fonda'.i e pur non rinun– ziando a servirsene C"Onla rermez1.a di chi sente di essere nel ,e.iusto, • Ciò trovo conferma nel contributo documentario più ampio e più valido del– la raccolta. che e fuori dubbio costituito dalla pub– blièa1.ion~ e dal commento delle ancora inedite ven– totto lettere e cartoline dirette da Benedetto Croce al Serra. negli anni dal 1909 al 1915. Esse sono indispensabili per intetra– re quelle del Serra al Cro– ce ~ià c-omprese nell'Epi– stolario serriano (Le Mon– nier, Firenze. 19 34). c om– pletandole cm~ o ,e.ni not~– zia e C!rcostanza e p rec1- sàzionc necessrifia al loro Intendimento .. e onnai ur– pente. poiché va assotti– gliandosi il numero 'dei te– stimoni oculari del rappor- to stabilitosi tra i due ncl– l'cstnte del 1008. se non fin dal 1007. nnno della pri– ma sosta e dimora del Cro– ce n Cesena. stando :llr1n-– viso ~ alla registrazione che ne fnron cinte. cli vol– ta in voltn. nelle cronache del periodico locale H cit– tadino <iella clome,1ica. Perchè poi il Croce. d~I ' 1907' al 1010 e di nuo,·o nçl •1913. abbia .SO$tato e dimornto 1n una cittadina come Cesona. e - a l,'!:iu– dizio dC'I Grflli - da ricer– cnrc 'in unn ragione inti– ma: nel fatto che ìl filo– sofo c:nt nccornpngnato da uno g,mtile e belln signora molto cara al suo cuore. An~cl,1 Zampnnelli. nath•a di Sa,~i~n:mo di Roma~na. E , fermandosi, "o di p:1s– sa,1t~io o come in ville~– ,J?iatur:1 settembrina. nl Leon d'oro-=- l'albcr,eo mi– izliorc dello città: perchc a Savig·nnoo. distante cih Ce- . .senn unn quindicina di chilom<'tri. non ne avreb– bero trònllo lln altro di qu_al.fhe decoro - e st1P- ponibìl" che Croce e lR :ti-' Rnora nndasscro poi, trat– to trullo. n visitare 1 pa· rent1 >. )In· questn è unil delica– ta viceJ1dn ramilia1·c la cui menzione. 'dopo a\'er con– sig:linto (dr, Grilli. 188) il taglio di un lieve cenno nella primn letteJ'a :1! Cro– ce ripòrtata ncll°Epistoln– rio scrl·inno (dr. 264-285). impç,:,;'c il ritiro e ln sop– pre:'lsi1Jnc dell'intero pre– sente :;njtizio dnl fa;-cicolo della Nuova Amolo,2:ia del mar7-o 1053 mentr·era izià in corso çli stampa. Strano. perche i riferimenti e le trcpida7.ioni e le confessio– ni del Croce non sono cer– to t:ili. al rieunrdo - per nobiltà di sentimento e per :;erietà di mestizia. allor– ché la !-i,2nora. nel settem– bre del ·10 si estinse - da poter nuocere :tlla severi– tà della stln fama. e anzi ~~ 1 a 1\ 1 ~~ 11 :~; 1 ~l~~~cln\~e ~:uti~ lievo il valore morale (cfl·. G:-illi, 220) e la di– rittura d'insegnamento· an- J. Una rarissima ln1111a1,:in~ di S err.i ~lovlnetlo che In un·ora di tnnto strar.w. Tutt:wia il pregio ma,!!– ,2iore del saggio non è da riconr,-5cere particolnrmen– te nella precisa1.ione di questa urivatn vicenda sentimentale. in ~e trnscu– rnbilc. Chiunque sappia quanto pronto e ftduc1oso. amichevole cd allcttuoso sin stato d.i principio il rapporto tra l'• lllustrbsl– mo Sienor Professore• e il e- Càris$imo amico•· e Quanto' irrimediabile sia poi risultato il loro con– trasto e distacco. trnrri1 (contlnuR~aglna 2} " ,,~ 1 '•Ì.I 1 ' \ ~{ 1~ SIC!i!iO \lclln hlOl'in dcli(\ ., libertà•, intendendo • ti Ri– sorgimento come cre:1Lionc Lultur:.ile e mor.lle sollo il duplice impulso di riaHer– mare la continui!:\ della no– stra Moria e di rcl1glre ideai- Gianna M0ndnl In 111111 reeen 1ls11lm11fotografia Cortina d'Ampezzo '~-.-.. • I ~;~ t•· ,_, r: scatlatn a dalla lf'ltura del sagjt'.io del ,----------------------------------------- Grilli ben altra documen– tazione. gssai più proficua. intorno alle vere ragioni del mancato sodalizio. • Ella ha per mc una bontà non so dire se pili amic:i o patema. che mi accompngna dn molto tem– po e ogni giorno mi è più cara,: ave,·a scritto Rena– to a Don Benedetto. in da– ta 15 gennaio 1911. Mn. nei mesi successivi. qual– che motivo di disagio do– vette intervenire trn i due e for5c fu dovuto al bi:;o– J?"nodi solitudine e di ri– nunzia al lavoro impostasi nel Serra in conseguenza. annota il Grilli. delle • ru– jt'.Ìoni intime e personali che lo disturbano> C' che sarebbero da riassumere nel tri:1omio: e donne, gio– co. deùiti •· Non <"he fossero poche e di scarso· conto. se quelle ri~uardanti le donne gli at– tirarono contro le rivolve– rate di un marito geloso, Ala da sole sarebbero ba– state .o:1 far si che il 5 ot– tobre dello stesso anno, sollecitando notizie dal suo carissimo Ambrosini, gli confessasse d'aver e perdu– to ogni vdl!lia. perfino di rispondere a Croce>, al!– ,(!iungendo ohe • anche questa è un·amicizia che cessa•? Serra si sentiva in colpa con se stesso. per non aver adempiuto a cer– ti impeJtni di lavoro. ma sentiva altresi di non po– ter forzare la propria na– lrara. c,La colpa .. se ve n'h'a. è mia: che non sono te.r.reno dispoSto ~. Né il Croce glie ne volle; e, po– co 'edotto dei dubbi e dei t ravaJ:'.li della sua anima, si augurò che la repu~nnn– za ,e la ribellione fossero db,wte a , qualco!-a- cli pass~ggiero >. Chi sa che E * SUGGER IMENTl Per .la ditesa del 11aesaggio 1ne1--idionale C HI 11SEGNERA' ngli ila· liani del sud l'arte di Iran-e vantaggi duraturi dal ciclo sotto il quale vi– ,·ono? Potremmo anche par– lnrc. del mare e delle terre, m,1, a pensarci hcnc, l'acqua e il vino, il pane e i pesci, tuuo al sud è molto piu chiaramente che altrove da mellcrsi in rapporto con la avarizia o con la generosità delle nubi. Dimmi quanto u piO\C addosso e ri dirò chi sei, come sci e, ahi sud!, come non potrai mai essere. un discorso di questo genere, fino a pochi nnni fa, avreb– bero potulo conchiudere qua!– siasi riflessione economica n- ~~IÌ~da}/~ebit:,ar~~~itcr~~~~'. e sarebbe srnto surficicnte a impo~tare ambiziose teorie psicoSomaliche sull'uomo del Mezzogiorno. Ma per quanto non ci sia nulla di nuovo m:ll'accecante sole del sud. si cominci:1 a intravederne un possibile sfruttamento {non ~;:i:~~at~u: Rg~;i~!ria ti~ tercnza per l'energia dei po– veri), che merita un discorso a parte. Dunque, non inten– diamo ml!t1cre que!>lo cap- ~1~op~tl ~a;1~~fon~id~,%~: dernissimo Giove Pluvio che i.: la Cassa del Mc-aogiomo, intesa come compensazione caritativa per i diseredati. e mai, vorremmo far intendere ai principali interessali l'im– . portanza di un pro\•erbio, ammodernato anch'esso: aiu– tati. che la Cassa ti aiuta. I turis1i stranieri hanno scopeno il sud. e più lo sco– prir:mno quando avranno ca– pito ahc del noslro Paese * di l 1 1ADI.Plllt.0 CAJQ/.,I amano e cercano appunto la mcridionalitb, che non e sol- 1an10 un fallo geoaral'ico o meteorologico, ma biplo1:-ico c psichico. Le popolazioni del sud appaiono loro immc:f~e in un'alfascinnnle contraddi- 1.ione, per cui da un fato :.i d c,·c gridar \P endctta coniro l 'arrc1ra1e1.1.ae la miseria che l e opprimono. d :.ill'ahro s'in– vidia il contat10 che l'uomo del sud ::.erbn ancora con la natura, e il suo distacco da tulle le preoccupa1ioni a orn– rio fisso, :.i fine obbligato, a mela aurea, Dio ci guardi dal mostrare o fingere disprezzo per l'oro: qunndo ci \'uole ci vuole, e quanto, ognuno lo sa. D'allra parte, esso e ormai il simbolo del pane che dobbia· mo guadagnarci con il sudore della fronte; ma vorremmo capire la fuga degli uomini dalla sua tirannia, e l'illusio– ne dei 1uris1i che. col denaro, si possa comprare anche la libertà dal denaro. EsSi cre– dono di aver scoperto che nel ~ud il tempo 11011 è mo11e:tu. Vediamo dunque come i na– tivi po:.sano awantaij:giarsi di quest'opinione, sen1.acorrom· pere definitivamente la pro– pria natura. Un torinese o un milanese, per chi venga dall'estero, so– no indubbiamente italiani dif– ferenziati dai nordici per un più libero sen1imen10 della vita e per un'irriduClhile in clinazione a vivere, oltre clic ·ad :;11'ricchirsi lavorando. « Tm u parlano dcll'emorr!l– gia di uomini da!llçst •, ·mi diceva un rrancesc amante del pnradosso. ""Sarebbe in· teressante un'indagine circa i:1~o~~af~~p:ri~;~~~Sslog~~~i finire i miei giorni tra voi; e 1uui i miei amici inglesi e americani che lavorano u Pa· rigi, intanto non lascerebbero la Francia per tornare in pa– tria, e inoltre vorrebbero la– ::.ciarc Parigi per venire in halin, come faranno un gior· no, se è vero che 'comprano qu:1n10 possono di terre, vil– le, poderi e rifugi, proprio nella pcni~ola, e specialmente al sud•· Ho sentito dalla sua into– nazione che il sud dell'Italia ha ormai nello spirito allali– cato degli uomini. il mede– .simo posto che vi ebbero le isole del Pacifico. prima che fosM!ro contaminate dalla guerra e dagli esperimenti atomici. Dunque, se nei pie– montesi o nei lombardi c'è un'oncia, un'ombra di sud c_he~ib li fa appatirc italiani t1pic1, ci possiamo figurare l'effetto sconvolaente prodot– to nell'uomo nordico, dal ve– ro Meuogiorno e dai suoi abilanti. m:gw~~:Slodcfl~a~·~°om!~~!~?~~ ne sarebbe, o nella retorica del primilivo, o in quella del– la civil\à cristnltiuata, dcana di' rimpianto e di •nostulgia. Ci sia lecito usarle quel tanto che ser\le a controbattere J'al- 1,i,-a insidih, inerente alla rc- 1orjca del pro~reSfiivo. 1 .Ncsslm~--dub1t.1 che le citlà ciel Me1.zogiorno e i luoahi in esso cffc1th 1 amcnte dotati di condizioni favorevoli allo svi– luppo industriale. debbano essere indu::.triali1:zati secon– do le buone rciiole che qual– cuno conoM:e mcalio di noi; ma l'altro sud, quello che la natura sembra aver co11scr– v:110 a memoria dell'Eden, dovrebbe essere difeso con la medesima tenacia con cui si difendono luoghi, animali e uomini min:.icciati dal pro– grcss\, o dalla spietatezza dello stamlard. Ovviamente, non potremmo chiedere che il sud fosse tenuto nella. mi– seria. a ,,antaggio del colore locale o per la consen 1 azione dei cnrancri atavici; vorrem– mo invece che colore e ca– r.itteri fossero impiegati a 1>roclune ricchezza, con scelte medit.1tc, clis..:gnie schemi di sfruunmcnto non lasciati al caso o al i:hiribizzo del tu– rista. Poiché è più facile ve• dcrc l'errore che non addita– re la strada giusia, diremo che il sud non dovrebbe cs– 'icrc 1uris1lcamente atlrc-zza– to e -,rnnrnto duali uomini del nord (itnliani compresi). che già si son messi a d1- ~~~ug,~;{~ J ~-:rJ1~~~rePrim! o po1, si capirà che il Mezzo– giorno de\'e essere difeso e protet10 anche come un mu– seo della natura, ma non come una ri::.erva di po,•eri indiani abbnititi e alcootiz- 1.ati dal sovrappiù di whisky ::.colanle dar mote/s, Oucsrn difesa, ~ voaliamo lrovnrle giuslificndoni antiche t ori- ~~/f l~g~ii~~rldeic:r~\c~!~ ~~~~ per esempio a Dante che ve– deva nell'Italia il giardino

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