La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 34-35 - 3 settembre 1961

Le richieste cli giudizio che giornalmente cl pervengono tro,'eranno risposta nelle apposite rubriche e Verba Vo– lant •, e Scripta maoent • e e La Fìera risponde• secondo l'ordine di arrivo. Si prega pertanto di astenersi dai solleciti l,1A FIERA LETTERARIA I UllARlU IJELLA REUALIU E 11-JJ dal mercoledl aJ sabato Manoscritti, foto e disegm non richiesti non si restituiscono CUJRJLOSO SPETTACOLO AL TEATRO LA FENJCCE DJ[ VENE.ZJCA ,\IOSTRE D"_\Rl I~ rs rL\LLì * Dalì contro Scarlatti * cli ~IQIIA1\/11 1 I CALE11 1 DOLI I L pittore Sal\tador Dalì è l'ispiratore segreto e il demone, oltre che lo ~cc– nografo di un curioso spetta– colo musicale e coreografico, che è stato per la prima yo\– ta allestito nel Teatro La Fe– nice di Venezia. Esso si com– pone di due parti: la prima e un'opera buffa in un atto, e La dama spagnola e il cav,1.– liere romano• di Alessandro Scarlatti. che Giulio Confalo– nieri ha desunto dagli • in– termezzi comici • di un più ampio e dramma in musica • del maestro siciliano; la se– conda è un balletto è Gala •· immaginato dallo stesso Sal– vador Dalì per la coreografia di Maurice Béart su una com• posizione di Giulio Confalo· nieri ispirata alla musica di Alessandro Scarlatti. Lo spettacolo è particolar– mente significa1ivo, perché denuncia in maniera csaspc· rata una concezione della sce– nografia cd in genere del fattore vish•o di una rappre– sentazione, della quale è re– sponsabile la pittura contem– poranea . e La dama spagnola e il cavaliere romano• offriva a Salvador Oall la possibilità di dare una sua interprct.:1- zione figurativa dell'opera ba– rocca italiana. Del testo di Alessandro Scarlntti il pitto– re spagnolo si è, invece, ser– vito come di un puro e sem– plice pretesto per intessere una « fécric • surreale pun– teggiata di assurde cd incoe– renti (anche se piacevoli) in– venzioni teatrali. sfruttandolo come una minie– ra ai p10pri scopi. Alla fine non è a\tanzato nulla del tcs10; ma lo spcllacolo ha avuto una sua \tita effimera, una sua durata astratta, un suo svibppo "uoto di senso. Si è al hnguaggio che parla scnl'a co:nunicare. . •E' questo uno dei moltepli– ci aspetti di un rcnomcno che tende ad aggravarsi e rhc potrebbe definirsi di di– sintegrazione dello spettacolo. Alla sua origine il teatro comunica,,~. esprime\'a un suo -..·ontenuto spirituale e pot.:tico. Nella nostra epoca si avvia sempre più ad es– sere un divertimento immo– thato. (Una forma largamcn• te diffusa di cilÌema non e che 1raslucido e vuoto pas~a· tempo). Nello spettacolo dc La rc– nicc. che può complessi\'a• mente rico,dursi alla ~igla di Salvador Oalì sebbene nu– merosi ne siano st:iti i col– h::boratori (cd alcuni invol.:>n· tan come Alessandro Scar· lat1i). questo fenomeno era presente in una espressione particolarmente evidente, ar– ricchito di tutte le suggestio– ni dì un certo intellettuali– smo contemporaneo. Questo intclleltualismo non soltanto è vuoto di per sé, perché questo vuoto è la sua autentica e deliberata ideolo- 1:!:ia;ma si sforza di riporta.: re alla propria cifra anche le opere del passato che vuote non sono, pri\tandole del loro contenuto e riducendole ad una pura forma, dO\'e ogni nesso dialogico è puramente casuale (cd ceco il vero sen• so degli alberi dei sui-realisti do\'C i frutti hanno le parven- 7C di farfalle e di orologi: non esiste il discorso, la co– municazione). La scenografia è stata una d('l!c dimensioni più impor– tJnti di questo fenomeno: es· sa ha ridotto il dramma al• la visualità, ad una visua– lità astratta, negando la sua -.,tessa funzione originaria che è invece quella di accom– pagnare e di perfezionare la trasformazione della parola (o della musica) nell'azione. L-. scenografia è, infatti, un elemento dì integrazione del– lo spettacolo e nega se stessa quando di\'iene elemento di disintegrazione, quando inve• ce di conferire una più ampia ri'ionam.a all'azione la polve– rizza privandola del suo ,•ero contenuto o addirittura di– straendo l'attenzione dello spcllatore. come accadeva du– rante la rappresentazione de • L'l dama spagnola e il ca– ' :diere romano•· Noi parliamo di attenzione dello spettatore; ma è una formula impropria per desi– gnare un aspello sostanziale dì ogni spettacolo: la comu– nione che deve stabilirsi fra il palcoscenico e la pla1ea, fra chi parla o chi ascolta. E' l'essenza stessa del teatro, al– la quale non si può rinun– ziare senza distruggere il sen~ so del 1catro. Un partlcolaro della scena dl Salvador Dall per II bnlletlo cCala», Lmntaglnato dall'estroso 11lllore spagnolo per la eoreo– &Tafla di Mauricc Beart su una eomposWone di Giulio Confalonlerl. Lo spellac:olo "enezlnnn In c:ompleHo, ha deluso pubblico e c:rltlca. PremioMarche * cli GllJSlil~PE SCI(Jll.TI.\ O I L Premio Marche 1961 è riuscito a superare per in– teresse le precedenti edi- 1ioni: sr è \'Oluta rav,·i,,are la monotonia dei solili au10- ri con i soliti quadri, aggiun– gendo una buona mostra di opere ispirate al mare e una amorosa antologica del pit– tore marchi~iano Sandro Gallucci. W.1 giuria - con ,1 capo Virgilio Guidi - ha cercato di danneggiare in tutli i modi la manifesta- 1ionc: ac;sc:gnando un primo premio ai rifacimenti hartun– ghiani del bolognec;e Gio\·an– ni Ciangottini (ci con\"im..:ia– mo <tempre più di non a\'er torto a \Olerc che la .!>i c;me1- ta con i premi quando - co– fne accade quasi ~mprc - si debbano assegnare a caso o per persuasioni decisamen– te C'rrate o per moti, 1 ..:hc nulla hanno 'a che ,edere col \•alore dell'opera premiala: Guidi, sissignori. è un mae• .!>tro; ammiriamo e stimia– mo l'ar1isrn. ma non ,i of– rcncla ,;;:e aggiungiamo che, come giudice, non ci ha mai persuasi e ques1a ,olta ci ha addirillura scandalizzali poi• ché tutti gli :htmtti-.ti prc– scn1i alla mostra sono mi– gliod del suo preferito). Gli organinatori ormai ,;anno che una mostra, per– ché abbia un \ero inlere!:>-.c, non de,·c solo contare .. u quelli che mandano ~pont.i– neamente, ha bisogno di buo· ni autori e di opere quali– ricate, che solo possono da– re le gallerie di una certa classe e i collczionis1i. Ope- re. naturalmente, fuori con– corso. anche se in ,·endita; e: ,isitarc per l'amoro!.a cura con cui essa è stata alle– stita. Vita e paesaggio di Capo d'Orlando iamo alla quinta edizione della Mostra Nazionale e Vita e Paesali(gio di Capo d'Or– lando•, indetta e ora:anizzata dall'Amministrazione Comu– nale della piccola e incantc– ,ole cit1adina siciliana. Tale mo\tra ha visto sciamare lunij:o la bella spiaggia tir– renica pittori anziani e aio– , ani di fama spesso intema– .1ionale: da Fantu:,.zi a Omic– cioli, da Cantatore a Conso– lazione, da Magnolato a~Sar– ru, da Comcrsano a Francc– .!>C; e, quest'anno, pur do\·cn– dosi lamentare alcune asscn– :,c, a tener yiva la manires1a- 1ione abbiamo soprattuno a\ uro Enrico Paulucci con alcuni ,uoi gio\-ani e ,alorosi discepoli. Gli oraaniaatori. dato il ditfu-.,o a<,,!',Cnteismodell'uhi– mo momenlo, hanno [emulo d1e il sistema dcgl'inviti sia poco . funl'iOnalc, a nostro an iso. imccc, si lmtta di perfeLionarlo in modo che chiunque po,-.,a essere age– \'Olmen1e '>O~tituilo e magari, a l'hi lo rith1ede, la-.ciare una l'l'rl.i larghcua nella scelta del 1empo. Comunque anche ques1'anno la par1cc1pazione e stata abbastan,,l qualifica– ta, -.,icchC la nuo\'il mos1ra è riu,;cita senn dubbio di buon li\·ello cd ai.s;,1ìsignifi– tatn a sollo molt1 .tllpetti. L'l funzione di separare le varie scene dell'operetta era affidata ad una serie di sipa– rietti, nei quali erano ripre– se alcune ben note composi· zioni del pittore (h suoi im– mensi mostri con le zampe di ragno; le sue \tegetazioni fantastiche che per fiori e frutti hanno farfalle, auto– mobili, ombrelli ccc.; le sue costruzioni palpitanti di cle· •1enti vegetali cd animali). Figure che sconipaiono ad Ancon:1 abbiamo a\uto occasione di vedere e a ,ol– tc nmmirarc opere di Ca– pogrossi. Carena, Ciardo, Ciarrocchi. Conti, Le, i . Li– cata. M accari. l\- len7.io, Min– gu1.zi. Se,·crini, Sironi , Spa– cal e qualche ahro. Il primo premio a\segnato a Pautucd te,;timonia 1'1m– PCi:nOdel maC\trQ nel ritral– rc. con accenti allamentc poetici. un paesaggio che gli e congeniale (non aspro co– me la sua Liguria, ma sem– pre \arridente); ottimo an– <hc // faro del pittore amc- 1 Kano John Annu!:>che tende a una pittura di rapporti a pieni e dcci,) colori. raggiun– gendo una ,mle)>J tcndenzial– mcn1c surreale. Poco persua– ',l\'a, perché generica, la .\la– rcgg1ata <li S. Gregorio di Nmo Gasp;1rri che ha 01te- L'nzione si svolgeva su una nuda pedana rossa costruita ,1 centro del palcoscenico e la &efinizionc dell'ambiente era creata di ,•olta in volta da un mastodontico candelabro, che era sistemato co}l grande cura (mentre gli attori già avevano incominciato a can– tare) da un se rvo di sc ena vestito con abiti mode .mi. La monotona cd i nsisti ta it ern– zione di questa trovata al principio di ogni scena susci– tava un effello di comicità crescente ed aJla fine il servo di scena che con pignoleria inesauribile collocava sempre nel medesimo punto l'inutile candelabro divcni\ta il prota– gonista dello spellacolo: per– sonificazione paradossale del– l'a)>surdità contemporanea. Inoltre, ai due lati della scena, erano aggiunti due ele· menti assolutamente immoti– \tati: alla )>inistr:.1 una ca– meriera che stiravu un son– tuo:i.O abito cli gula, ulla de– stra un signore cieco che di– nanzi ad un a1>1mreccbio tc– le,iisivo fissa,,n immobile le immagini che si susseguivano sullo schermo. Nel fondo del– la scena, su una impalcawra ::intc1ica, era \\ppoll;liata un;\ folla di spettatori con un pu– ro valore dccorati\'o. E' natur.tlc che in 1ale at– mosfera l'azione vera e pro– pria dcll'opcrella risultasse in una prospC11h•a completa– mente falsata. Gli elemenli scenografici non ·com crgcrn– no ,·erso questa azione al fi– ne di metterla in rilic\"O se– condo la sua logica in1ema; ma la illuminavano per con- 1ras10, caricandola dei signifi– cati derivanti di ,·olla in l'Ol– la da 1ale contrasto, o addi– rittura dislracvano la tensio– ne dello spettatore da essa, riportandola viceversa su ele– menti della coreografia e del– la scenografia. Per esempio, le entrate del servo di sce– na col pesante candelabro suscitavano un coro di risate ed allora la musica cd il can– to assumevano il valore di un semplice sottofondo so– noro. Ma che cosa sopra," h•e dello spiri10. della cultura, del tempo di Alessandro Scar– lalli in tale girandola di in– venzioni, anche quando essa prende lo spettatore e lo di– ,·crte? Nulla. Ed è persino impossibile seguire il testo e rintracciarne le sue vere ca– rallcrisliche. Musica e azio– ne di\'cngono il tessuto con– nt!lli\'o di uno sparso mate– riale di spc11acolo che altri– menti non consisterebbe. La musica di Alessandro Scar– latti e il cemento che tiene insieme li.:. trovale di Sal– \'ador Oall. Ed infatti queste )>lesse o consimili trovale si depaupe· rano e si appiattiscono quan– do debbono tro, 1 are soltan10 in se stesse il moti,·o di un coordinamento organico. La prova ~ stata fornila dal ba1- le110 • Gala•• costruito in– teramente da Salvador Oall ed immaginato con una fa– vola che fosse il naturale sup– porto delle sue trova!;:. li t~ern~~~~i ~f~~:J::~~ o.e p~~: ve di quclla lucentezza e di que. nlie,•o che ne e La da– ma spaanola e 1I carnhe:-e ro:-nauo • assumeWlno per contrasto dall'azione e dalla musica dcll'opcrella di Ales– ~ndro Scarlatti. Esiste quindi una maniera d1 concepire la scenografia e la coreografia, che suppone ne.-:essariamente il 1es10 co– me una fonte di materiale connelli\"O e che nel corso dello ,;pettacolo consuma questo testo gradualmente, Mario A LLA VTGILTA di Pcr– ragosto si è spe11 to in mia clinica cli Milano Mario Sironi, nato a Sas– Sari 11eL1885 eia padre Lom– bardo e madre toscana. uno dei. più grandi pi.t/ori degli ultimi cinquant·mrni e fra i più rappresc11tati.vi deL ri.sveglio art istico cl w 11a visto di nuovo l'Italia - dopo la parentesi. di. oltre un secolo - allineata sul piano i.nrernazionalc con una sua voce auroc· tona e universale nello stesso tempo. Nelle biografie e nelle molle note commemorati– ve si è parlato di un Si– roni futurista. noveccnti• sta, filoastrartista: indicn– zioni di comodo . . ml {ilo di. 1rna cronaca formalisti– ca. elle non cliiarisc-ono la vera sostanza della sua pittura e non 11e definisco– no, ovviamente, la· com• plessa ed alta personalità. Sino al 1913 Siro11ì vive e opera a Roma. vici110 a Severini e a Balla. donde quel suo e pro11are,. estc– riormen1c fufurista che 110n riesce mai a canct"l– lare la sua tendenza alla staticità d'ispirazione ar– caica e al volumetrico. Do– po la auerra 1915-18 Siro– ni, clic gid si era trasferito a Milano nel 1914 e che aveva preso parte alla guerra. fa parie del 11rnp– po del e Novece1Uo > ca· peggiato dalla Sarfatti e che intende essere t'élite direttiva di wr·arte 1rnzio- 11alistfca e fascista. Ma anche questa volta radesione di Sironi ha ca- Sironi ratiere esteriore, o per lo meno ri11uarda le sue per– S1Lasioni di uomo piti che le sue aspirazioni di arti– sra. Difatti il e Novecento> nrnore fra le riprovazioni nenerali come movimento bolso. retoricò. /1imoso, senza che Sironi rimanga travolto da tale definitiva condanna: anclle net fu– rore della polemica Ci si accorge che la personalitd di Sironi. va oltre le occa– sionali appartenenze: sia– mo in pre.,;enza di 1m ar– tista nenui110. che fn della JHtlura uno strumento per C'sprimer(' tutto un mondo che r,li. fermenta dentro e lo ango,;cia, tanto da farne unn ciel/e personalitd pi1ì solitarie e sdegnose di questi ultimi anni. I con– trasti .,;om.mari sa risolverti. i11 sintesi orientate espres– sivdmentc e composìtiva– me,1te di un'evidenza spa– ziale emblematica. Anche nei recenti qirndri e nelle ultime tempere di piccole dimensioni Sironi Ila sa• J)uto conservare l°inlensitd e il senso del arandioso. i11sere11doli in una perfetta misura architettonica. · Sia rappresentando al– legorie del lavoro o lavo· ratori o lo squallore der,H ambienti suburbani. sia im– pegnandosi i.n affresclli. mo– saici tietrate monumentali. sia dando sfogo al suo estro con una singolare prod.uzione grafica, Sironi. ha saputo sempre superare nella piena espressione onni su11gestione deU'iU1i– stratitio. Artista autentico. conoscitore delle tendenze pi1i in vooa, ha saputo es– sere in ooni occasione coe– rentemente se stesso, con le stte aspirazioni per la grande parete. la sua es1· nenza di un ritmo sempre rigoroso e /}igoroso. voce altissima nel concerto del– la contemporanea arte eu– ropea. autoctono e trniver– sale nello stesso tempo. Francesco "SABATO 15 u.s. si~ spento a Roma t! pittore Francesco Trombadori. nato a Sira– cusa nel 1886. Aveva par– tecipato alle pili i.mporian– tt mostre - dalla Biennale di Venezia alla Quadrien– nale di. Roma - ed era stato vicino ai pi.,ì vivi movimenti - dai Valori plastici aL Novecento e al tonalismo Tornano>. Qllesta breve, laconica e quasi r,enerica nota, letta sui oiomalt, ci ha portato L'incredibile e doloroso an– nunzio c11e aveva cessato di uivere e di operare uno degli amici a noi più cari e piri buoni, al quale era– vamo legati da una tren– tennale vita in comune nei. caffl? e nelle trattorie del– la capitale, quando ancora codesti. Luoghi of!ri,,ano le mi.gli.ori occasioni per di– scitssioni animate s1ti pi.iL att1Lali e controversi. pro– blemi dell'arte. Uomo di 1rn candore proverbiale, tale rimasto attraverso le dure vicissi– tudini della vita. solo qua11do s'infervorava sape– va essere polemico ed af– fermare~ con aperto animo e cori. coragoio. le ragioni di un'arte senza compro– messi modali. Era questo il lato piiL bello dell'uo– mo: sapere con fermezza cd assoluta dignità soste– nere di fronte a chiunque la tendenza estetica in cui credeva; e la sua persua– sione a volte attingeva ac– centi mistici. Mai, però., abbiamo po– tuto sorprendere in lui. la Ci è di con/orto appren– dere elle, invece di andare in cerca di. altri Fautrier per fare U gioco d'interes– si che non sono itati.ani e c11e non sono dell'arte. la prossima Bienflale di Ve- 11ezia prepara 1ma grande mostra di. Mario Sironi: sard senza dubbio il pì.ù ttlto valore della manife– srazione ve11eziana. Trombadori amarezza e lo scmt/Orto propri. ad altri. suoi coeta– nei di fronte alt'inralzare di un dirigismo artistico di marca sostanzialmente fascista (e che durante iL fascismo. in verità, non vi era stato) in q1testo con– tradittorio c~ima repubbli– cano e dcmocrat.ico. Trom– badori era certo clic la baraonda sarebbe. prima o poi, passata e che le cor• renti veramente artistiche - rafforzate clalla lunga mortificazione - aurebbe– ro riavuto iL sopravvento. 1 Perciò q1tel che egH ha sempre detto a quanti nli eravamo vicini, or,gi ac· quista H significato di. un v\alico. un incitamento a continu.are la lotta per il trionfo della giusta causa. • Mentre i suoi. quadri - specialmente i paesag– ni ramani e si.ci.li.ani - testimonieranno d'un tem– peramento aTi.stocratico e severamente impegnato. Essi, alla sapienza, unisco– no la raffenatezza di. un gusto esercitato, la r,razia di un poeta che si. è ser· vito dei piri sobri colori per esprimersi. Caro Trombadori. anche stasera - prima di. rien– trare a casa - siamo pas– sati da Piazza del P opolo: ma non. abbiamo votu.to guardare i due caffè ch e si fronteggiano. in uno dei q-uali sifl-0 a poche sere fa eravamo sicuri, d'incon– trarti. Non guardando, ab· biamo voluto Htuderci che tu c'eri. ancora, col tuo ventaglio, a difenderti, dal caldo. Lionello N ELC.A NOTTE del 15 agosto si. è spento a Roma Lionello Vc11- 1uri. 11ato a Modena 11ei 1885. Sull'esempio ciel pa– dre (Adolfo), aveva esor– dito con studi storici: Le origini della ,pittura vene– ziano (1907). Giorgione e i giorgioncschi (1913). Ma ben presto si accorse clic altri interessi sollecitava– no la sua curiosità di st1t· dioso dell'arte. Difatti uno dei libri pi11 caratferistici del Venturi I' Il ~;,isto dei primitivi (1926) i11 cui. oltre alla St'alutnzione dell'arte ri- 11ascimenrnlC'. abbiamo la c.rnlw::iont• di 1m primiti– vismo elle ri1·alura periodi da "lrri ("red11/i immtttllri o dccad<'llti. tanto dct ic/entific11rc• r ispirazione con rn::io11e rlivina. L'i11- 111izionis1110 croei a110. elle vorrebb<: e ssere al.la base deWopera. trnvali.ca i n mi– sticismo. Tuttat1ia I l gusto dei primith·i rimane 111rn ddle più curiose e inte– ressanti opere vent.u·rittne. Nel 1932 il Venturi. non atiendo voluto preslare r,iuramento al fascismo (atro èhe onora l'uomo ed esalta la dianità dello stu– dioso), troncò la sua car– riera universitaria e si ree() in Francia dove la– voro sodo a studiare CC· zanne e a co,npi.Lare Gli archivi dcli' Impression i– smo che rima11e la pi.il esemplare e valida opera sull'arr,ome,1to. In seguito la polemica d.el Venturi (egli fn so– pr attutto un temperamen– to polemico. qui.fidi facile a9li eccessi) si attardò nel valorL!:zare tutti i movi- Ventu1·i Fra ili autori che h:1nno voluto torrere l'alea del con· cor!>O,citeremo Luigi 8:irto lini, sempre in primo pinno meufi che fossero, anche ~~~ti~~t &~~~;:no'igc~:,~r:~ aµpareniement('. d'avari- che nel porlo di Ancona con- auardia per umi.tiare H tinua a trovare motivi d'ispi- pubbtico resrio aHe uovi.- raiione di una lirica a1.zurri- là Se Cézannc e Modi- 1à: Ccsco Magnolato. così in- atlm1i non erano stati ap- ~~~;-i~ ~~~~~~~m 1 ~~ccl~i sl~~t ~~~z~a~~e~: n~!~aPit~ur~~:- torc Maine di una plasticità tersi per Qli artisti. venuti r:ir~!~c~~a;su~~~~ond~or~~~i~: dopo. !~,~"più g~~~~~~~ ~~"~e P/~: Tale gcnerositd di pro- le; Orfoo Tambuni con uno positi (c11e i,L questi ul- dei suoi caldi paesaggi; Ga- Limi tempi ha riempito i )>Ione Breddo. la Bragaglia musei di stramberie t" di. Guidi, Luigi Gucrricchio. croste), dopo il trasferi- Giuseppe Guarcschi e Carlo mento del Verlfuri dalla Marc:1ntonio. On ricordare Prancia 11eolt Stati Uniti ~~~:~~i1~1:~~~o ii~~l~~i~r rt~ (1939). <'bl>e Jormt" assai i molti m:1rchigiani: Lmra disc11tibtli e di.,cusse. No11 Bellini. Mariano Benedetti, t; que.~ta flt1lura/111er11e la Bruno Fanc,;;i, An;go Ranun- sccle 1J<'r porre con la ne- coli, Francesco Rossini, G. C. ct"ssann ampiezza i. ter- Scor,a, Giorgio Spinaci. ~:~7~m~et C'l~;ob/lem~~nts:;r. gc~t'o sir~~~~ c~fr~a l;,,c_;· :s:r trovandosi in 1111 ambiente ~~111<:~ ;;P~~~es~~1~!fon~n~er~;: ancora immC1turo e vo!en- bitraria per il suo "olcr fa- do essere H bri/l011te po/e· re: confluire le rccen1i ten- misla <t favore cli 111tte le dcnzc ve,so lo sbocco mo- ava1101wrclie, scambiò per date astrattista (come se ,;;i genuio,io prodotto arlisti- trattasse di salmi che fini- ~~'r1i~r~1tosc~~~1~ S~bi~; G~~~ Iredo Godi. anche se la frella non ..,, ,1ddìce al suo riOessi\'o dipingere (molto belli due suoi acquerelli). Il premio unico di bianco e nero e stato ai.scifnato al g10\ani,;s1mo Giorgio Ramel– la; e il s_uo primo premio, I~ h.a men1a10 pcrche il suo disegno h.1 un'incisi\iit~l e una cssan,ialit;l che qu:.Jificar.o 0111111amci11c l'ar1is1,1. Anche i dhegni di Pietro Gu.aglino sono d,1 '>cgnal.irc; cd un .iuguno . p1;r il gi'?vane pil- 1'?1 e ,ic1h,mo i\fano Pedraz- 11. al qu;1]e - in mancanza di meglio - è stata assegna– ta una coppa offerta dalla Pre!:>idcnt.a del Consiglio dei i\linistr·i. In complesso l'esito della mo-.,tra di Capo d'Orlando è 'òtato ouimo; una mo!'tlra che ha scn 1 ito e scn•irtt )>Cmprc piu di richiamo culturale e tur!stico ,cr-so i siti incante– , oli che fanno corona alla cittadina. CO rassimilazlone america• ~~~~;i~~~ 1 :i i~ ~i;!~;· ~~~o~ ~~ia1~/ 1 ; 11 ~~~:c~ti:;n~r~~ C~rrà~e~~:~i~~.-r. Si~~!~'$ 'f Alcuni pittori dioò a propagandare lo dati. Soffici, Corpora. Licini. a Vallombro:sa astrattismo come tendenza Paulucci. ROsai. Gino Ros),i, unica e untcamenre r,ilafe Saetti, Semcghini. Tornea e La l\!Q)>lradi Pittura di Val- dell'arte contempora11ea. To~. mostra di Ancona, ol- J~~~-~~~~eJi~~oJ/cd~~!f 0 0 ~~ Una discussione. questa. tre a e.!>scrcinteressante per aam~zatori. con a c~po Ja di- ancorc1 aperta. e per la un notevole numero di buoni nam_tca Lmsa Perct11 - non è ~1~~~ sii,~~~f~::~~-a !~':si~~ 1 _""_'-_';_, è_•_n_ch_•_o_i•_cc_v_ol_c_.,_ 1 ~;~g~'l~'Ji"\Jalil~t~b1~~;; b'J:fri: ultimo di tale discussione ~~éi.g~ g:;~~~~r 1 f 11:=c~~~~~~u; COlltribuirG senw dubbio a S111•1· tto · ·, 1·11 n en ·, per Intenderlo non baslano le ridimensionare nel tempo lJ ,ent1quat1ro ore accordate dal la fi_r,ura cli Lionello Ven- Centro Culturale Artis1ico ai tnri. Intnnto. per la 1 rns- ,01~_n1erosi.che ,•i hanno par- sione con cui iL critico mo- a c·o11u1•esso tccipato. Bt\ognercbbc in a,•- denese -0però durante la ~en.'rc cambiare la formula: sua vita. se11tiamo H do- O ~~~(~f{ tE~~ 1 i 1~~~ s.ti 0 ~~i~ vere di rendergli restremo Dal 6 al 12 seuembrc, cloh per Qualche settimana e omangio. Senza venir me- presso \'lslituto universitario alla loro produzione aggiun- no alle nostre persuasioni.. veneziano di Ca' Foscad, si sere alcuni buoni artisti 10• G. S. ;;:~~fc1c1i! ~ocT~t1gri~~ad:! if)~n~li~v~a~u~~i ni~::i~~~ mica Romena, che raggrup- partecipare ~ pas~are sotto le pa eminenti studiosi, !elle- forc h c caudine d1 una giuria rati, artisti esuli di QU.:!lla m~~{a tulla di membri qua- ~~~i~ndctp=d~.r\/n1ai;~~ Poichè è nos1ro compilo fa- che hanno un 'appassionan- re un PÒ d1 cronaca cd uc- lC 1ema generale, esll-cma- ccnnarc a qu:1lche giudizio mente attuale _ « Crisi di parleremo di una certa son- umanità • _ prenderanno !UOSll<l nel Colle di Bi11oni. di parte anche scienziati e per- una ben compoi.ta Vedut,1 di sonalità italiane ddlo cultu- To~ 1 d1 C a\tallini, clcll'evanc- ra, fra le quali: Giuliano scente. poclicità di Chcli. del- Bonfontc, L~igi Volpicclli, la delicatezza tonale di Edis- Francesco Carnelut1i, Vittore sa Cipriani, della zuccherosa Branca, Aldo Ferrabino, 1ta· "crsione rosaiana di Filan- lo Siciliano, Giuseppe Torfa- nino, dell'atmosfera inton31a nin. Marcello Camillucci, di Lensi, della solarità di Pa- Gaetano Falzone, Bruno pasogli. L'opera Stracla nel Manzone, Vitt.Jrio Vettori. bosco di Poui ha un cffe1to Dei romeni più noti: gli luministico accentuato dalle scrittori Mircea Eliadc, Vin• :~c~lr 1!~s~e';;tlr l~~al~o~~e~t; tilia Boria, Pctru Dumitrm, suggestione; l'autunno cli Gcorge Uscatescu, Mircea Rossi ha accordi ·ineffabili. ~~~~~iea~•i~cne;l~fo~·e g~~~ !>icuro C l'impasto cromatic~ gutescu, il filosofo Zcvedei di Signori; ci sembra piutto- Barbu, il teologo Racovca- ~gsch1~urato il. dipingere di ~~~n h~a;i~~°:>re~i~~~'tcod~j: on siamo dmanti a un la Socielà Accademica Ro- buon ri,;uita10. diciamolo mena e i professori univcr- fmncamcn1e; poter cito rc - si tari Onciulescu, Jroaie, Ca- sia pure come di ler-Lo ·pio.no raga1a, Mititelu, Baffi, Po- - una diccina di artisti su pinceanu. Marin, Lo,o\tan. ottan ta è troppo P~O. Degli Nel quadro del convegno ci ah.ri arti~t1 è mcgho lacere, sara, il l. sett., una sedu1<1. po1che siamo sicuri che il commemorativa del Ccntc- \'Cnturo anno le co)>esaranno nario dell'Uni1à d'Italia, con fate con pit) decoro per la comunicazioni riguardanti in arie e con più rispetto della particolare le relazioni risor- fama di cui gode Vallom- gimentali fra J talia e Ro- brosa. mania. Per informazioni sur– plcment.iri: segreteria de! Congresso della Società \c– cademica Romena, Ca' Fo• scari, Dorsoduro 3246, tele• fono 85.420. DIEGO FAODRl Dlrellore responsabile

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