La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 34-35 - 3 settembre 1961

Pag. 2 t\ni. seni.a incerti intendi– menti. Negli ultimi anni. con dignità pari alla signori– lità della sua natura ha 5aputo cosi trascorrere tempi di sofferenze stra– &!anti con una rassegna– zione non disarmata. ma seguitando ad essere pre– sente. puntuale. a scrive– re come ha fatto per l1 suo giornale fino all'ultimo. per dare a tutti esempio c~e il breve tempo dispo– nibile in questo passaggio terreno non va sprecato mai. ma deve fino all"ulti– mo essere speso ferma– mente per lasciare a chi resta il vero ritratto di se. la fedeltà e la propria immagine morale. E di nuovo nell'affetto che lo circondava. nella compa– gna della sua vita. in Giannina e Paola figliole tanto amate. Angioletti ha trovato. In questi anni. lo ambiente che gli ha con· sentito di arrivare al su– premo momento della vita come ognuno vorrebbe : pari. cioè. a se stesso. con umiltà e co n certe zza di avere bene opera.to. Un artista indim entica– bile. uno scrittore. sì. an– che un galantuomo cri· stiano che lascia al mondo soltanto persone che gli vogliono bene. e non ha mai seminato rancori o lnimlcizie. LEONE PICCIONI LA FIERA l.F.TTERARIA Domenica 3 settemhre 1961 FINE JH UN A POLE1UICA * \IIN'l'O DA "1moc.n1 NELl~A PIA~lJRA,, DI J{OiX ICHICA\l'A. * IliestivalcinematoiraiicodiLocarno Post-scriptum per Arcangeli L 'INFLAZIONE dei fcsti– ,·al cinema1ografici, che si sono andali molti· plicando in questi ultimi an– ni in una costellazione sem– pre più fitta (in cui. accanto ~~~ia:n't!~e~a~!~1?no~i l\~: sca, San Sebastiano, Edim– burgo. figura onnai tulla una miriade di ra%e~ne minori, legate alle loc;-ih attratti\'c turistiche) non h,, tolto alla manifcsta1ionc di Locarno. tra le prime ad affermarsi sul piano intcmaz.ionale, il !!UOcarattere di \'etrina ric– ca e \·aria delle tendenze pìu significath·e del film conlcm– poraneo. La spietata concorrenza dei ks1ival rivali, '-C ha ine\"i– tabilmcnte ridotto il margi· ne di scelta della mostra ci– nematografica allestita que– st'anno nella su1,?gesti\·acor– nice della citladina sd7.7cra, non ne h:;t diminuito il peso indicati\'O, anche se il crite– rio selettivo ha dornto eser– citarsi. ine\'itabilmentc, piu in chia\'e for,;c di ccclcuismo eterogeneo che non di giu• dizio estetico tout court. La scala degli esemplari non po– te\a in rcall:\ esser giocata su un arco più , asta, sia dal punto delle nazioni che delle ' correnti rappresentate. Dalla produzione spagnola a quel– la cinese, dalle ullime novità Iranccsi e americane a quan– to di meglio ~ uscito dagli ,tudi d'oltrecortina, del Giap– pone e del Sud-America; dal documentario al lungometrag– ~io. dal bianco e nero al tee nicolor: la gnmma dei film presentati non potcm appa– rire più policroma, né il con– trappunto dei ,alori più mar– cato. Allo scoperto, per non dire pesante. messaggio ideologico di certi lavori ha fatto ri– scon1ro. nel Fcs1ival di que– sl 'anno ,l Locamo, la accu– rata fattura commerciale, il , irtuosismo tecnico, e persi– no lo scrupolo filologico di altri; e se la validi!~ ar1istica in molti casi può C!>serstatn discutjbile, questo limite è quasi sempre stato compen– sato dall'interesse per l'espe– rimento cspressi\'O o per il documento umano. Tra i film presentati, il più alto li\'cllo estetico è sta– to raggiunto dalla pellicola giapponese « Fuochi nella pia– nura,. di Kon lchicawa a cui è andato il pdmo premio. un rcgi!ita che a,·e,·a già regi– strato un note\"ole successo con i precedenti la\'ori e Os- * cli FTl.A11 7 CESCQ .IIEI sessione• e e L'Arpa birma– na•. Tratto dal romanzo omonimo di hohoci Oaka e Fuochi nella pianura 10 narra un episodio dell'ultima guer– ra sul Pacifico attra\'erso la esperienza disincatata cd amara, ma intrisa di una sofferta ansia religiosa, del soldato semplice nipponico Tamara,- L'azione si s,·olge nella gmngla delle Filippine al momento della disfotta dcll'eserci10 imperiale sotto l'a1tacco delle superiori forze americane. Respinto dalla sua squadra al ritorno dall'ospe– dale per mancanza di \'i\·eri, Tamara torna ncllu foresta in cerca di qualche reparto che lo accolga. Non \'uole ar– rendersi, bcnch6 senta l'inu– tilità della lotta; circondato dal mondo doppiamente infi– do delle truppe nemiche che ,wanzano, e dei resti del suo rc~gimento disperso, cerca di salvare la sua dignità umana tra gli orrori dell'abbruti– mento fisico e del generale smarrimento morale. l l luccichio di una croce lo Alìonso Errichelli Soglie erbose Cappelle a soglie erbose che li crepuscolo cinge di solitudini. Alla, tua mano muovonsi lenti i fiumi bianchi delle nuvole al silenzJo della tua mano e come responsabile di un conflillo dominalo ,..•dal gio– co imponderabile delle for1e s10rkhc, ma non al punto di eliminare la parte indi\·i– dualc di colpa: tulio questo nel lilm appare sroca10, e -.e non tra,·isato, certo ambiguo. La storia della , i\';mdiera che pass;,1 tr-.t i campi di b;.1tta– glia S\'olgcndo indiHcrcntc– mente il suo commercio con gli eserciti nemici, e che fi. niscc per perdere. ad uno ad uno, nella guerr.l. i suoi tre figli, - che è un po' l,1<;.toria dell a gen te comune, trasci– nata i.uo malgrado dalla \ 10- lenl a de i potenti alla pro– pria di,fatta - rischi.i . un Rf~. nd\ 1 a~r~~·:1ar~err~ 0 ~~0:E~ d1 un' militarismo neutro, di– sponibile a 051:niancntum. Caro Arcn,ig('li, sull'in\'ito per San Paolo del Brasile c'era stata una prccisai'ionc del pro!- Si– ciliano: e del 1csto. nella tua ultima. d1mo~tri di a"cr ocn c;: ip1to e accet– tato i p1eci.si termini della questi one d a me post.i: come hai capito che e mal– fatto - alla Biennale di Rim1111 riservare ad emiliani dieci dei trenta inviti accettati (difatti. invece di rispC1ndcre, fai scivolare il discorso sui premi che non c'entrano>. Quello che, purtroppo, non vuoi intendere e che, nel discutere. e disdicevole far troppo affidamento sulle proprie presunte capacita iranistiche Un'opera preziosa che crea pietà nell'ora estrema. Silenzio di foglie e. a tratti. parole di foglie all'aizurro. guida a un ,·illagaio abban– donato sulla riva del mare, do\'e i cadaveri sparsi indi– cano il passaggio del ncmic~ e la', quasi senza volcrl_o piu per terrore che per delibera– ta \'Olonta, uccide una gio– , ane ragaZ7.a filippina giunta insieme al suo compag1lo per riprendere del sale lasciato in una capanna. Il disgusto di quel gesto inutilmen1e cru– dele :.pinge Tamara a get1are il fucile e a \'agare a lungo nella foresta finché non in– contra un gruppo di altri sol– dati giapponesi. anch'essi ... u– pcrstìti di una squadro de– cimata, insieme ai quali si ;-avvia ,·crso Pampalon, do\"e doHebbero riunirsi le ultime for1c nipponiche. La cslc– nuante marcia degli uomini sfiniti dalla fame e dalla se1e, !-.troncati dalJa malattia, brac– cati dagli aerei. si prolunga per giomi finché - ridotto a uno sparuto pugno di foggia– schi - il drappello non len– ta il guado di un fiume oltre il quale spera di arri\·are al– la città. Ma sull'altra i.ponda la tenebra ,·iene rotta impro\·– ' i,nmcntc dal lampo dei ri– llcttori dei carri armali ame– ricani. e il terreno si puntcg– gi,l di lividi gruppi dL morii. Ancora una \'Olta Tamara rie– sce. a scampare al massacro. Vaaa di nuo\'o, come un'om– bra, nella J!:Ìungla,ridotto al– l'estremo della resistenza ri– ..,ica. A un certo punto, in– contra un suo compagno d'ar– mi, rimasto indietro con un altro soldato Cerilo. Crede di ritrO\'arc un amico, finché non ,1 accorge che il com– pagno è riuscito a ..,oprani- Sempre nell'ambito dei film ispirati alla guerra (pare che in questo senso il ris,cglio del cinema italiano ispirato alla resistenza a bbia f a110 scuola) anche e Un tai.sì per Tobruck • di Dcnis dc la Pa– telliere ha port:ito un certo contributo alla tematica anti– bcllici!ita illustrando lo spi– rito di solidaricta che nasce nel momento del pericolo tra gli stessi saldali anersari, 1-cn1a tu11a,·ia oltrcpas!iarc i margini di un abile me:.tierc. La presenza francese 4'1 Fe– ~ti\ al ha 1ro,·ato un'csprcs· !-.ione almeno tecnicamente più fC'licenel gu<,1oso« dhcr– tisscment • di Claudc Dc Gi– ' ray e François Truffaut • Ti– ro ·al fianco• che uni1-cc a una \'Ct\C di 1-coppiettante E' injtenuto, Ira l'altro. \'Olcr f.ir credere che la mia cs ijtC nla di .-chiarez– za> debba essere interpre– tata come una preferenta per LII \'ispa Teresa in confronto al canto dante· sco di )latelda: com·e sconsiderato confondere moda cd arte, identifican– dole (Luciano Zuccol1. dunque. più ,a:rande di Giovanni Verga; Corcos di Fattori. ccc.): e sempliei– ::.tico ,1ccusarmi di con{u– s1one quando intenzional– mente traduco .-1nformel > con .-informe> (ti prego, per chiarimenti. di ri,·ol– gcrti a L'go Spirito che ha .sostenuto l'identità dei due termini con argomenti molto più solidi dei tuoi e dubbi>). dell'arte, ,o m1 n{accio - per andar oltre - a una c:viltà che ha dato i suol poct 1 e I suoi artisti, sem– pre viva nei suo! nuovi messaq:sii, persuaso {non tt– luJO) di poter affermare le v;taLt.t di tale c:v:ltà. in confronto ai conaL distru· zionist:cl d'. quelli che pro– cì.amano la validità esclu.!ii– va dcli' autre •· cioè di quanti disprezzano tutto ciò che ignorano o che 'non nescono ad assim:lare e che ano sovente solo praticoni e !urbastr,, Io dunque di– fendo - naturalmente con rozzeua, lasciando tutta a te la f\nezza - un patrimo– nio e Pongo come :nderoga– bile l'esigenza di continua– re, inverare e quin di arric– chire, :n term.ni d'arte. una tradiiio ne; tu d:!endi quanto si fonda sulle tro– vale più o meno sciocche. in odio a chi he prepara– zione e fantasia per creare figurazioni che non siano t"il'.)et:z:one del passato ma nuova poesia. nuova 1.·;ta. nuovi frutti di un albero adulto. Io mi batto convin– to che un popolo può espri– mere dei grandi artisti pur non avendo le potenza po- 1:tica ed economica (com·e stato per l'Italia durante tanti sec.:>li).tu ti travagli a diment!care la tua • edu– cazione troppo latina• e ti schien con i grossi•. unen– do la tua voce al noioso co– ro degli osanna. Dimenlt– chl. caro Arcangeli, che Giotto è di almeno venti se• coli più avanti del tuoi prand1 che precedono, In p:ù d1 u:1 senso, I graffiti rup~trl; e alla ::.aplenia e al genio del primo pre– ferl~cl la presuntuosa Igno– ranza dei secondi. Continua~ pag. l t:~ure del mon.Jo c...illura- 2~ d: qi;r:,tl tPmp!, i.'an1:c.o dl!'ettore ed animatore de La Fiera Leneraria. a in– cominciare dal 1928, quan• do ancora aveva sede al civico numero 24 di Via della Spiga, a due passi dal Navlglio, prima che traslocasse entro lo stesso anno, in Piazza San Car• lo. ove il giornale ebbe in– Eileme redazione e libreria. Già da allora la sua alta figura esile si muoveva con armoniosa semplicità in uno spazio vitale man– tenulo sgombro per gli al– tri dalla sua presen1.a; il suo volto destinato a susci– tare Immediatamente la simpatia, si piegava verso i postulanti con quel 5or– rlso dolce, gentile, che ab– biamo conosciuto, dove pe– rò non rinunciavano ad apparire sclntllle d'Ironia, mentre la mano saliva alla fronle per rimellere a se– slo il ciutro di capelll che sempre ebbe la tendenza a cadere giù: un geslo ricor– rente, qualcosa di simile a un blando tic, che ora si ricorda con at!etlo. Il !al– to è che la sua opera, per le caralterlstiche di intel– ligenza e di dirltlura, di equilibrio e di Imparzia– lità. di sereno disporsi da– vanti all'csemplo in modo da non lasciarsene sopraf– fare, era destinata a di– ventar preziosa sopratut– t~ quando cc ne era più bisogno, e addirittura nel momenti ditrlclll. Mandare avanti un grande giorna– le, fondare una rivista, creare un movimento di idee, ecco la imprese cui Giovan Ballista Angiolet– ti poté utilmente ado– prarsl. E par Jogico a tal proposito r icordare la col– labora:z.ione che egli dette al concretars i dei program– mi della risorta RA1 italia– na nel dopoguerra, quando la cultura che conta spc· rò di poter contrib uire at– traverso un me1.zo cosi dif– fuso, alla f ormazion e di un italiano medio migliore di quello del passato, nel qua– le il concetto di democra– zia di Ubertà e d'egua– glianza fosse qualcosa di più di un Imparaticcio. Perché que!:ilO ancora si può dire di Giovan Bat– lisla Angioletti: che la sua ,•ocazion·e alle lettere ce– lò un profondo bisogno di comunicare col prossimo, di capirlo e di far.sene ca– pire. La sua arte indubbia– mente aristocratica e schi– va, seppe eleggere modi espressivi quanto è possi– bile chiari e semplici pro– prio per soddisfare una in– lima cslgem,a di contatti umani; risultato da cui l'orecchio avvertito del cri– tico non si lascia ingan– nare, e Io accoglie come U raffinato punto d'arrivo di una larga gestazione inte– riore. ALESSANDRO BONSANTI Il ,·ento vis11atore solin.c:o si d1rhre alle cappelle del crepu~Mlo e porta lilla e mughetti. Santità dei prati è l'acqua che vi posa sogno d'erbe e di rami degli uccelll le tue mani protese a fior del cltlo tontro sue vette ,ro~<,e di tramonto. Nelle sperdute cappelle a soglie verdi la luce è solitudine di aur<'o t<'ssuto senza p<>so, che splC'nde. ' ere cibandosi di carne uma– n.l: quando la pro, a dell'or– ribile , crit;'! gli -'PP.lrc inop• pugnabile, per un i.cnso di elemen1are giusti1ia, Io uc– cide. La fcrocin p.-imilha del film, in cui la ,·iolcnza della guerra \·iene portata sull'orlo della completa disumanizz;1- 11one, dschia di far scivolare 11 racconto sulla china del ~rottcsco gratuito, dell'orrido Ime .i se stesso. Mn 1-eque– sto 1>edtolo esiste - e c'era anche, del resto, nei Secte S;.lmurai, in Rashamon - bi– soiina dire che ciò che ri– scatta il nlm è, al di là dello ~tc,so l!c\'ito poetico delle :~~:a~~'ì1 1 •3~i~n~~ 1 ir ~ ~m~li proloncla piet,\ che lo infor– ma. Altta \'cn ,o la fi&ura del prot,lgoni "i.ta , che <,i le\'a a simbolo di u na umani!;\ dolo· Solitudi11e e 1Ue01oria ~i1n~~l\~l~, 0 fJ~iÌ~' clr ... ·~~;f:.~~~ ne hsica e morale, la sua mnlterabile dignità di pcrso– ~a.. anche le pnrli piu re,1- h.<,11camcn1ecrude del lilrn Con1lnu:~ 1mg. 1 cento·• o sim!Li: perché cotesta non è tanto, per chi la r.inunemorn. un ·e poca della storia. quanto un'età. una stagione inte– riore della vita: sua pro– pria e dell'uomo in gene– re. Donde quena luce ri· v~rbernta. come di mlrag– &10. in cui nei momenti migliori - quelli cioè che riescono a evitare il peri– colo dell'astrazione simbo– lica - sono veduti perso– ne e oggelli. anche i più usuali e !amilinrf. Nel Giobbe, che ri,·ela un'intenzione o ambizione "costruttiva" assai mag- J;tiore che la Mrmorin, An– gioletti d;1llu cvocazionC' di un'età della propria vita i rifà addirittura alla per– ~nificazionc tipica. al mito della solitudine. e insom· ma alln rnppresentazionc di un dramma sem.a età perché d'ordine universale. Rappresentazione che pur conservando alla figura di Giobbe l'impostazione t' 11mbientazlone del racconto biblico. se ne discosta scn· sibllmentc soprattutto nel– la conclusione: che non è di rassegnazione al casti– go. al male. ma - convin· tosi Giobbe che l'ingiusti– zia non viene da Dio ma dagli uomini di accetta• iione. della sofferenza, del– 1dio da pocmn (egli prcfe- Angioletti ci sia una vena ~\ 11 r~~~~~/ s~f,~i 1 ~uall~à:-eit:~ rlw1 dire .. POC'~l;-i '') in romantica. di un ramanti- questo senso l'oper~l acqu,- prosa: sC'mpre p('rseguitn. cbmo lombardo non sol- ,ia una sua dimen...1011c tra- m sostanzR. dn lui. mR tanto lf'tterRrlo (dal post- &ica, proprio per un<l 1ùco- qui attuata su m<'tro più manzoniani 11 Lmatl) ma peri~ ind"~cll;\l,I, e quasi ampio. con atteggiamenti, pittorico. è un fatto criti· ~i~n~~"dcllfosC~,~~;e,~~ ~~~~\~ lnnesslonl. soluzioni, sJ)('- cnmcnte acquisito. dcll,a ~atura e della ,;1ana. cle per ciò che riguarda Il ARi'1ALDO BOCELCI L ult1mn guerra ha lornito ··colore" orientale, a eui lo !!punto anche a un al!ro non è certam<"ntc estranea ----------1 hl_m di not~\'olc pregio arti- In leiione d<'lla Tentntio,i Dragulescu a Venezìa ;~;i~i/ Pa~~~~c:~ ll'CK~si;1111~ de Saint ArrtoirrP del Flau- Ku11. Nei limiti di un rcali- b<>rt:scrittore eh<' <'gli pre- Il pittore 1-:u,1tenio Ora- s!no asciutto e preC'i'>o,par- diligeva fra tutti per il suo ,1tutcsco ha esposto a Ve- 11colarmcnte felice nel ~rafi- romanticismo riscattato dn ne.lia alla Galleria Santo co sch~1.10dei car;-i11~ri, il la- una classica perfezione di Stefano dal 28 n~osto al b.~~n~~f~eila s~~mi~~~~'l 1 1 i ;~: stile (e che ha anche egrt'- 5 settembre. L'artista è t1bcllici!,ta. L'l soc;rn forzala ,itiamente trndolto). Del re- stato presentato nel cala- di· ';ln treno in una piccola sto. che al fondo del mo· Jo_godnl prof. Rodolfo Pal '>ta11onc durante l'occupa1io- do di sentir<' e scrivere di lucchini. ne te~esca dà modo al regi- --------------------1 ~~"n~ 1 d~ 1 ;is;t~~~~ni~ qc~•;~r~~I~ Anzitutto scrittore la !:ò<>litud!ne, del dolore come pegno di tempi mi– gliori. in cui l'uomo amerà il suo sin,11«!: e la giustizia. la pace regneranno in ter- P• • l' compendio della società po- langlamo aml •co ~~\~,'v;!~'.'"nc~~n ~u';;d'~icc~~~ dcbolcae, cd egoismi chç tutta\'ia fornisce un ~mano contrappun10 alla crudelt~ ir- Contlnu~ paii. I cuore. Salvo agli inizl, al tempi del It oiorno del oiu– dtzio ed Il buon veliero,, que.ndo La Ronda, pur a– vendo da tempo cessato la pubblicazione, continuava a dare Il tono nelle nostre lettere, ed egli a quegli scrltlorl si evvicinava per gusto ed a loro in un certo senso rimase fedele, si è trovato sempre contro cor– rente. Più che m'1i quando uscì Giobbe, uomo solo, che non otlenne l'eco im– med1ete da lui tanto spe· rata. Malgrado t molti ricono– EiCimentl ampiamente meri· lati: giovanissimo, il Ba– outta quando fu fondato lo Streoa con grande rilievo sulla stampa in piene ma– turità, ed un anno Ca Il Viareoo10, quasi un trionfo finale, si senti incompreso od almeno non valutato come avrebbe voluto esser– lo, troppo vantato per cose cui teneva meno e non ab– bastenze per quanto gli stava realmente a cuore. I premi furono un ambtto, meritato e da lui molto apprezzato riconoscimento. Ma non dimenticherò come alcuni anni fa une sera e Forte del Marmi ebbe a dirmi: e I premi, certo ognuno tiene ad averli, me in fondo sono quello che sono, dati un po' a caso secondo le circostanze. Un bell'articolo di Emilio Ccc· chi vale molto di più•· Emilio Cccchl e Giuseppe De Robertis erano i due critici che tene-ve nella più alta stima, la cui lode era per lui 11 più prezioso rico– noscimento. Ed anche In quesU> è rimasto fedele al gusti, le opinioni, le prefe– renze della sua gioventù Assai esigente per se ,tesso. G.B. Anglolctll !u un uomo, malgrado certe ra. Una conclus.Jonc che è un'anticij>aiione di morale Con1lnuu da 1mg. 1 ~:;:~::::~ii~:::~ 1 i;ri;: :it : ~l~:fp~~· 0 ~~r~ :t~~~ +.~~m~:di:~~!~ mentalmente buono, umo- ,ioletti. felice paese l'immagine no, comprensivo, cccczlo- Ed è rappresentazione mitica di un'Europa \"it- nalmente generoso. s~pevo anche in senso fonmaJe. toriosa contro In barbarie. ammettere e perdonare questo Giobbe, essendo Un'illusione? Ribad1re- molto. Ma Il suo giudizio condotto per di;-iloghi e mo (cfr. Tempo. 20 giu- sugli sci·itti come sulle per- monologhi. alter11ati da \'O· gno 1960) che per Angio- sone, specialmente quando ci. cori. cnnti. e intramez- letti essa ha coinciso con si tratta,·a di rapportl zati da didascalie sobria- la verità. e con la bellez. amichevoli. era prh·o di mente e\·ocatrlci delt'am- za. da conquistare. Lo ha indulgenze. Questo dava biente, del paesaggio. del- sorretto e guidato e spro- alle sue parole di lode. l'atmosfera. Una forma da nato, 1mprimendo in tan- alla sua simpatia. alla sua poema drammatico. o mc- te sue parole. e proprio ,.~f~ir~~i\ -~:~ ~i~~~~;I~~~ 1-------------~-,i;:-~-~-.,-'s-~-~-~-~-!'s;-;è'_=_='_i!_!lt_ìi _ _ disse che a,•rebbe scritto ., certe- verilà un po' dure che anda,•nno dette in un libro di M<'morie lettera– rie. Era un proj!;etto che da una decina di anni gli stava .:t cuore; ma non so se vi abbia mai dato ini– zio. Della vita letteraria italiana fu durante tren– t'anni e più una figura centrale. Avendo per tanti anni avuto 11 ptivllegto della sua affetluose costenle amici– zia avrel forse dovuto rie– vocare dei rlcordi, parlare di lui in Germania, !n Francia , in Olanda ed un po' avunquc In Italia dove fummo assieme. Ma questo ora non mi è ancora pos– sibile .• .\nche perché avrei fatalmente finito per dire molto di me stesso e di lui neU'intimltà. Ciò sarebbe contrarlo allo nostra indole e ad una amicizia che ri– mane uno dei più bel ri– cordi della vita. VERBAVOLANT AL. NO., ,..1re11:c:Non tro– ,·o qualco:.a di \'eramentc originale, nelle :.ue composi- 1:ioni poc1ichc. Qualcos:i mi ha toccato, qualche immagi– ne si :.tacca, e il mestiere del \'Crs0 è sempre perfetto: ma mi pare che tulto si fer– mi sul piano di un:i serena malinconia, che non è dram– ma risolto ma tenuità cli dramma. COS.\IOS, F,,-en:e: Le ri– spondo in questa rubrica e spero che la segua. Il suo articolo non può essere pub– blicato per molli moth i, ul– timo dei quali è la sua in– genuità. m~,r~~~ c~;S~o it~utiYi~a;~ neppure questo suo secondo • g-ndo >, co~c lei simpatica– mente lo chiama. Se mi in– contrerà mi fucilerà? Spero di no_.Non _è ~utta colpa mia. Salu11 cord1ah. PAOLO ORBEZ., Ce110\'a: Sa che, giovanili e ingenue che siano, le sue due e nu– gae • non mi sono dispiaciu– te? Sono esili, sono anche facili, ma hanno qualcosa (qualcosa in cui lei crede, qualcosa in cui già non cre– de più) che le fa leggere con simpatia. Più a\'anti, pill. adulto, mi mnndi allro. Ma aspetti, non abbia mai fretta. per l'.- aura poetica> di cm erano pervase, una forza d'accento e una ca– rica di moralità, quali in– vano si cercherebbe e si pretenderebbero nelle de– nunzie e nelle condanne. nelle ironie e nelle calun– nie di certi accorti ma ben noti professionisti dell'e_ngagement più in– transigente. 1 risultati non saranno stati. e non furono, sem– pre ugualmente soddisfa– centi, ché Angioletti - come del resto ogni altro scrittore - non fu esen– te, a tratti, da un certo manierismo, jn risponden– za alla sua stessa poetica e alla sua stessa rettori– ca: ma la pienezza del– l'impegno non potrà mai essere messa in dubbio. a differenza che in altri che pur ne fecero professione. Ed è perciò che la sua te– stimonianza ha una forza attiva, promanante dalla convinzione con la qua– le ha sempre difeso nella giustizia la libertà e lo avvenire dell'uomo. E se mutamenti sono accerta– bili nel vivo del suo sti– le, tutti corrispondono al- lo svolgimento del suo spirito e ce Jo mostrano sempre più intimamente assorto nella ricerca di quella verità dell'indivi– duo che si identifica nel– la verità della condizio– ne umana. Caro Angioletti. La tan– to irrisa .-aura poetica> dentro la quale. secondo taluni ottusi detrattori, saresti dovuto affondare CIAC0:\-10 ANTONINI ELEO. ZEL., Gerrom-Se– ~---------1 seri: Mi dii.piace che non le ANG. MOR., Milano: Se ha invece continuato, e ~g~/b=~io u~~ i~jf~• ~d riè ~~~~~n~~~T~ t~~;~:[:~ ~i~ e AMBOSESSI, INTELLET– TUALI, asplranLI carriera rtomalls1lca, per collabora- 1.lone e valorlzzaz.lonc seri-- APPRODO, Lun1otcatronuovo, 29,Napoli sia s1ato risposto prima, ma credo di non aver mai rice– vuto nulla di suo da quando 1cngo la rubrica. La dimen– tican:ro sarà stata del mio predecessore. Per ,enire alle sue poesie mi sono par.e molto ingenue. La loro sin– cerità è troppo grezza. Che '----------·• altro dirle? lei in torto a non seguire chi sa se avrai conservato p~n~al!'.lcnle il Giornale. Le fino all'ultimo la (orza di :~~ lh~ d~e n;~·ol~ro~~Ìi~ cre~erlo? La _coerenza sue composizior:ii, '-O_lo scnti-1 dcli opera lo lascia spera- menti e ,ersi aia noti e scon- re. E rende meno amaro tali. Anche lei, mi perdoni. il distacco. CARONTE ENRICO FALQUI ra1:ionale della guerra. La pa– dronanza del ritmo narrath·o e ìl taglio nello e conciso delle immagini non bastano tutta\'ìa a sollcrnre il film dai 1\miti di un modesto natura– lismo. ;-appena rinno\'ato da una intelligente assimilazione della legione realista italiana. l'iu. ambizioso, ~ul piano C<;tCIICO, è Slato in\'CCe il ten– ta1iyo compiuto da llclene Wc1gcl e dai suoi collabor.i– tori del « Bcrliner Enscm– blc •. di prcseniarc la \'ersio– nc c1_ncmatografica della com– media di Berthold Brechl « Muttcr Couraae und ihrc K~n~er • nella me-,sinscena ~~J~~~lcde/1 g~~g~s!J~j;;,I!~ turgo, che interpreta nel film la p:,ir1cprincipale, di man1e– ncr:-t strettamente fedele alla rca1a del la\'oro. qual'era sia– ta concepita e curata dallo slcsso Brecht al tempo della sua prima rappresentazione teatrale nel 1939, malgrado l'~mmire\'Olc risultato sul piano documentario e filolo– gico, finisce per tradire lo spirito più profondo dell'ope– ra, nel momento stesso in cui la tniducc alla lettera in ui:-i mcv.o espressivo diverso. Rmunciando a qualsiasi sfor- ~?o ~iineu~i;ir::::ric~ !~n~iat d_ialcuni elementari espedien– ti tecnici, {come l'uso del grande schermo e dei ma– scherini _mobili), gli autori della pelhcola si sono limitati a dare del dramma una geli– da i_ipresa fotografica, appe– sent11a dalla staticità dello ~-~0 ~ 0 q~a~aV~~~bYr~a_ gii- razione. Ne esce fuori qual– cosa che non è più né teatro né. film, ma _solo una stampa. dai contorni duri e angolosi co_me una punta secca di DUrer. Che ques10 elemento ci fosse, in parte, nell'ape– ~ stessa di Brecht, è proba– bile (e può darsi che il ,·ir– tuosismo raffinato della mes– sinscena di Strchlcr ci abbia abituati in Italia. a un Brecht meno gotico, più mosso e ,•i– vacc di quanto non fosse in real tà). M a è un fatto che lo Me "i.so messaggio umano di que sta cronaca della guerra dei trent'anni in cui avrebbe dO\'UtO CS"ier adombrata la tr.iaedia stc~.,a. piu recente del popolo tedesco, , i,to al tempo stesso come Yittima ~k:1 1 ~:~~t~r~cd'~~~~c s~~l~~= 3~lladi e n~~~~si~:~~~~ ._'ipico L'unico film di prodm:1one britannica prc,entato a Lo– c;-irno, « L'esiate delle prugne \Crdi • di Vietar Sa, illc e Edward Small, non e andato oltre i confini ben definiti di ~;\'of; 0 ~ 10be~e~~~f~~itg~~to~i8i e a r a t t ere ... ostan1:iahncnte commerciale sono state an– che le pellicole americane « Tcmpc~ta del ,ilcn,io • di Allen Baron e • Ca\'alc.11a a due•· Dì tono mino1e, 110110- ,tantc l'ambizione di ricalca– re il realismo cCCO\ iano, lo stesso film rus<;,o«Addio Co– lombe•• ambientato in un'at- 1110,fcra curio!iamentc picco– lo-l>orghcse di un guslO ot– toccnlesco, piu110,10 demodé, che la pc ns:u·c a Dc Amicb. Le stc "i.se riscr\'C , algono per la pelli cola cinese • I.a do110- l l'"'•' Tai • doH-: l'inwenuit..\ melodrammatica dell,\ \icen– da e l'u:.o rudimcnt;llc del linguaggio cinemntogralieo ~i1~~1Ji~;1;;:it~Pt~~;\ 1 ;i'c 1 Ì~i 'r~~: ma co!i\ ~ro":>solamunc111e 1..•le– ment;.11c eia appa1irl'. almeno per un pubblico occidentale, I rane.unente conlroprodu– centi. I•• prcsen,.1 del cint.•ma it.l liano al Fesli\'al di Loc;.1rno è ,tat,1 que1-1',\nno 1cluth.1- mentc modc,;ta, anche se nel comple.,,o :\bb.l\~an1.1 digni– to!ia; e ba,;ti dire che dei tre lilm prci.cntati, • Odi\Sea ~uda•. • Fan1a,mi ~, Romn • e ~ Scano Boa*, quc,1'ult1mo sol1anto è stato proictt;llo in prima a'>soluta nella citt.1dina "'·i11era Pc1 quanto ~otto certi aspetti lc&ato alle sue orifcini f'IOCl~;1enJ~~i::~chcodn•A~~1 e~ • Scano Boa ,. - 1 aygiunge a !!UOmodo un tono eh cnlda umani1.1 c. ;1 traui, una su.1 sthiva ,_uggestione poetica, C(?lla rapprescnt;.11ione della \ 1ta dei pescatori di un , il– i aga io sul delta del Po. Nato dn un'inchiesta, che ha tor– nito lo spunto anche al rac– conto omonimo di G. A. Ci– botto, il film trndi\cc in parte i limiti del cortometraggio precedente, di cui vuol C'i– scrc la pili impegnala \'Cl'– sionc narratirn Il pa_esaggio nebbioso, col ~ielo ~1 latte. un po' grigio, \e ,-~~'~a~~~osà_i d~~gfi~•\ca~~~l ntmo lento d1 \lita scandito solennemente dai grandi av– \'cnimcnli della na<.tcita del– l'amore, della morte; la' lotta quotidiana per soprani\'ere; e una po,·ertà, una !-.empli– cita di costumi in cui il senso del sacro non è ancora ._com– parso_: lutto Quc.,,to \'iene re– so en,caccmcntc nella pellico– la ~a una fotografia attenta, reahnata con molt;-i ,;cnsi– bililà. filmeisi rr:i~~~~~ialP~~:~<;;~ jl certe sequenze dcli'« Uomo di Aran • di O'Flacrth,t, fa pen– sare alla e Terr.1 trema• di Yi"iCOnti: anche "C la trama \U cui si svilupp.t appare un po' artificiosa, poco più di un canovaccio ric.ilcato sul fatto di cronaca. Alla storia originaria del ,·ccchio pesca– tore che muore annegato n_1entrc tenta di portare a i1va uno storione '>Iag'1'.iungc il racconto. in vcdtà un po' ii:rntuito della \ icenda senti– mentale tra la figlia Clara e il j!;iO\'ane barcaiolo. Baron– ccllo: un racconto cioC sen1:a ouell'indagine più approfon– dita dei c!arattcri che il tema :l\'rcbbe richiesto per. giu<.:ti– ficarsi <;ulpiano estetico. Re– <.,ta comunque. all'attivo del film. la serietà dell'interesse ,;ociale. e la bra\'ura - non ',Oltan10 tccnic;-i - della ri– presn fotogrnfiea, nel cogliere l'intenso rapporto, fisico e metafisico insieme, tra p:liuo– mini e la natura che li cir– conda. Non mi .sembri molto clegnnte, poi. quando mi fai dire che soj!no dei .- ri– torni • e che taccio percio .- ridere i polli. nonche le galline>. Da osservare. se mi perdonerai la pcdante– rin, che il termine .- pollo> include anche quello di < j?'allin'l, (per avere un · crescendo ad effetto a\'l'e· su dovuto parlnrc di • lit:llli > e di <galline>): scn,n poi dire che voler un certo ordine - un e nuovo ordine,, nascente da' una problematica con– di1ion:1ta da unn seria dia– lettica - non è co.si ridi– l'Olo come. per esem pio. stroncare \"an Go~h. E non ritengo neanch'io che .-11 fine ,itiusllRea i meni e che si posso nvcrc una slrnte~ia onesta e uno tat– tica disonesta>: quindi mi sorprende che ci si 'f'.)OSSa schiC"rare per una tenden– za internazionale. rornica– re con In cosidetta e olta culturn > che la sorre~r.e e poi presentare compincen– tementc i qundrctti delle mogli e dei figli degli ami– ci... Come vedi. caro Ar– cangeli, sul piano inclinato dello sfoltimento cc n'c per tulli. Piuttosto. nella tun let– tera. foi un po' I.i cronaca della tua conversione al– l'astrattismo (comune, mol– lo comune) e toocht della nostra diversità di vedute. ntenendoti tutto 1llumina– to dolln grazia. mentre io brancolerei nel piu fitto buio. Sicché. abbandonan– do l'accusa di .-postnovc– ccntista >, con la quale ov– viamente li proponevi di liquidarmi. adesso mi chia– mi .-uomo di ro:tzn tradi– zione mediterraneo> per– ché di fronte a un Caso– rati, a un ~ornndi o a un Sironi ritengo che i tuoi Pollock. Fautricr o Rothko Canna ridere i polli (cioè. non dimenticartelo. i galli e le galline); men– tre tu ritieni di esserti liberato di unn .-educa– zione troppo latina> (cioe della crozza tradizione me– diterranea•) per votarti alln cs~llazione di un'c arte germano-slava>, che an– clrebbc .-.dagli Stati Uniti alla Medin Europa>, Un pasticcio. Insomma: cose che capitano quando si dimentica - con la pro– prio non Ignobile origine - l'artista, il quadro o la statua singolarmente presi per storicizzare a grandi linee: uno storicizzare ra– cll!tato dagll elementi ge– nerici cd esteriori, che por– tano alla esaltazione del sottobosco, vale o dire a scambiare l'inutile erbaccia con gli alberi giganti. Inu– tile erbaccia, caro Arcan• geli. Di fronte all'Inverecondo agitarsi di quanti credono di poter dissimulare con l'« informe> la loro ca– renza di !antosia e di poter Ignorare Il valore catartico I gusti son gusti. m: di– r,1i. E va bene: tu ao,i la comod!t:'\, io omo essere banicadlero (anc-hc se non è di moda); tu vuot start con la maggioranza. lo di· fendo ostinatamente la mi– noranza da qualità in con– fronto alla quantità): tu ami le rivoluilonc che si !n proteg~erc dagli organi dello Stato e da certi in· dustr .ali, cd esalti gli esal– tat:,;s\mi artisti che opera– no sulla cresta dell'onda della moda, lo sostenito quanti - avendo lngegm, e spirito d'Indipendenza - preferiscono non arrender– si nlle ,;uggestionl e ai van– tugJ;t; della moda. Fuori di ogni acccntuaiione polemi– ca, questa è la tua e la mia posi1.1onc. Terl1um non dorur. Su un quotidiano mila– nese. qualche settimana fo. veniva ampiamente docu– mentato Il senso di stan– chezza che da un certo tcm• po pervade specialmente i:;ll astrattlsll americani. Noi ltallanl (già, slamo Italia– ni: ogni tanto bisogne rebbe ricordarsene), graz.le anche alla tua opera, ri:i thlamo d! disfarci dell'astrattismo dopo la Jugoslavln. A meno che. co n la pros sima Bien– nale di Vcne:z.ia, non si ve– rifichi qualche giusto cd onesto ripensamento, un se– gno indubbio che il • tor– nado• ha perduto la sua vlrulen1.a. Le vie del Si– p:nore. caro Arcangeli, sono ,nfln!te. GIUSEPPE SCIORTINO Pil!uni ilaliunn in Giappone Dietro in\'ito del Mus'll d'Arte Moderna di K.imakura (Giappone) la Quadnennale ha organizz.ato, per quel Mu1-co, una Mostra di pit– tori italiani della nuova ge– ncra11onc. La Mo stra, che sara inau• 1mr;. .t.la Kam,lkura compren– de ottan taquattro opere di ,u-tisti rappre!lentat1\'i delle due maggiori dire.doni della pittur-a italian.i di ogg1, r1ro -- PIRr ·o OrREZIONE CENTRALE E SEDE: Romn, Via del Corso, 173 TUTTE LEOPERAZIONI ED I SERVIZI DI BANCA, BORSA, CAMBIO EMERCI

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