La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 28 - 9 luglio 1961

Pag. 2 dello sceneggiature scritle dnl Bcrgman (per: Sorr,.i,i 1;!,,~"asi~Uf!~ 1ts~:~:io 11 cl~~:~ fragole, Il \'Olto) e dal Millcr, ma da questi sotto forma di « storia concepita come film•· :scn·cndosi e a ragion , cduta della prospclliva cincmato– irafica allo scopo di dar cor– po a un racconto che abbia al tempo stesso tulla l'im– mediatezza cicll'imrnaginc e tutta la ricchezza di sugge– stione della parola :-.critta •· S'impone così il problcnm cli accertare se, indipendente– mente dalla loro alluazionc cinematografica, simili IC!<>IÌ posseggano una fo1111a cd una suggestione lcllcraria autonoma. E in quanto alla forma, pur ibrida. essa .sem– bra al Miller fornit.:1. e ne spiega le r:J.flioni. delle «no– tevoli possibilita di rillcuc1 e l'esistenza contemporanea •· e Aristarco cita altri cscn,vi, anche. illustri, di sceneggia– ture cinematografiche dovute a ..scrittori. ma quasi tutte, piu o meno, non eseguile • con Ja st~ssa serierà on kl quale essi attendono a un rad:onto o a un romanzo•· Né l'Aristarco manca di no• ~•ire la differente maggiore importanza che il dialogo ha assunto nel passaggio dal film muto al film parlato: e dia esempi da Rcné Clair (Co– lllédies el commentaires: Gal– Ji~ard. !959) al Bcrgman, ad– d1tandoh al lettore e non più solo allo spettatore. Ma non m·c\•amo fini10 di prender nota delle dichiara– zioni del cineasta che gia una ennesima no"ità soprnggiun– S?e,·a ad allunga1·c la Ibla: l'atroce romanzo Foemmae (Longancsi,1961), in cui Jr– \'ing \\fallace racconL1, dc– scriw~ e spiega che CO!tamai succede tra le quinte di una indagine sul comportamento sessuale della donna come quella svolta dal Kinsc\'. Ne succedono, fatalmen1c, di tut– ti i colori, e sono tutti colori piuttosto sporchi, m:i che rendono oro a chi si accon– cia a ritrarli con cnidczza Non dobbiamo quindi sor– prenderci se il romanzo vie– ne presentato come • il piì1 sensazionale di questi anni •. con la garanzia di «vendite p:iganteschc in Americd e in• 1 nghilterra, che sorpas-,ano persino quelle ollcnule da Peyton Piace •· La vera sor– presa è che, in mezzo a que– sto bel clima torrido e puz– zolente, la Casa Vallccchi abbia osato presentare la quasi ascetica raccolt:l dei Racconti del nostro caro Ni– cola Lisi. Ci vuole un bel coraggio. Ma questa è « lc11e– ra1ura • e quello è «.docu– mcn10 •: e allora, piu eh..: coraggio, si traila di a\·cre e consenare fiducia nella ve– ra buona lcttcra1ura. ENRICO FALQUI Un viaggio in Russia Libri di scrillori italiani che si sono recali in URSS a .scopo documcnlath•o ne sono usciti par_ccchi nel giro di pochi anni. L'elenco che po– trebbe fornirsi sarebbe pcr- 1an10 incompleto, scn•ircbbc .solo a mostmre ai lettoti come accanto alle fitmc di giornalisti professionis1i si affiancano finnc di puri nar– ratori. Ora l'elenco si allun– ga 1 con il llUO\'Onome di Ar– manda Guiducci, della quale gli cdi101i Lerici honno ap- knd(),,~~~1~~ d~Jla ;~ ~::::i~~~~ La prima caraucristica da rilc\·.a1-c è che la giovane aulncc napoletana è specia– lil.Zata in saggi di natura. e!ttc1ica: una doppia qualità c!1c rende dOJJpiamentc pre– zioso questo libro. nonostan- 1e le pecche tipop.rofichc dei primi due capitoli, tullo in– teso o studiare il lato umano degli uomini russi di oggi per rinvenire e analiz-1.are gli aspelli minori della vi1a di collettività. L'URSS viene così presentata nelle sue pause la\·ora1ivc, e dunque nella sua domenica: donde il titolo del libro. li quale è stato architettato su due contrapposlc città: Mosca e Leningrado. E risul– ta intessuto di continue af– fcnnazioni e negazioni che cercheremo di rendere, :'11- mcno fin dove lo conscn1a l'antinomia dei concetti, nella maniera più completa e sin– tetica possibile. Jncominciamo con Mosca. E' cosmonazionalista: i suoi forse dodici milioni di abi– tanti vi sono immigrati dai vari Stali dell'Unione, ma ciascuno di loro è russo. Ha un Mausoleo che ha realiz– zato il culto mistico dei capi Lenin e Stalin: i loro busti sono sis1cmati in una cella frigorifera a luce rossa; due morti che si vedono. Nel grande emporio di Gum si vendono prodotti in serie di ogni genere: qui confusione massima, ressa; silenzio re– verenziale. invece, nel Mau– soleo. E dovunque contadini: inurbati o in transito. Do– vunque gl"3ttacieli: cos1ruiti o in costruzione. Mosca è il simbolo della indllstri;;11iz1.a– zione, attuata o da a11uarc; citlà di punti esclamativi e cioè di affermazioni, non di dubbi. (Ma in periferia i bimbi continuano ad andare scalzi, e un paio di scarpe per ~raneli costa metà della mensilità di un operaio spe– cializzato). lnvccc Leningrado è irta di punti interrogativi; ha un so11ofondo di 11istczza: il suo occidentalismo persiste. Ed è qui, allora. che può farsi il tcnlati,•o di penetrare nell'interno dell'uomo sovie- ,----------,I ~\~i. r;~~~~ia~~~rc~~todi~~; L'EDITRICEMIT di Corirlia- l'uomo sovietico collettivo no Calabro pubblica collana li- si regola in pubblico come bri, opuscolipouia, ,pesa a ca- se avesse avuto una educa- rico autori, condirioni fuore.- zione pulitana: balla con di- voliuimt, p•Jair"nlo ancÀt ra- ;:~ccf~ P~;~1~nc~~c~ Pd1!~~~: leale. zionc di gesti e di alleggia– menti; iiJuggc dai discorsi Lo scrittore disintegrato (conlil\Ua da pagina J) bilismo, caratteriz;:a a11cl~ altre. lett~rat111"e,. ugualmente disintegrate (i,i Fra11cia, ver esempio, v1e11ecl11a111ato • t~l– quafismo•J e si risolve 11ellaaccettazione di 1111a realtà mobrf~ ma amorfa e nella riduzione dello scrittore a prodwtore dt una letteratura di massa per l'uomo robot. Questa, come abbiamo detto, è l'imvostazione; scritta con calore, con fervore e al tem110 stesso co11 l11c1dacl11arez.~a; essa rivela, fra l'altro, l'impegno umano, sta.~emm~ pe~. dire ;~:~ci~~w~~lede1i~~l;:!!'~0~7i'e ell;~"~i ba;~~o~~l ~:::u;;;t,':r ir~;!~~; o oratorie ma su tmo studio condotto seco,ufo ì severi ca– noni di u,;a moderna melotlologia e gara11tito da 11nt1 co11sa– pcvotcz.z.a profonda dell'estetica post-croa.:im~a . (w,.estclica che egli ha saputo recuperare nel 110:11 p11~ l11111tato. camvo degli storicismi). Per coustatMe I'! serietà d1 questo 11.11pegn~ critico basta, del reslo, m u11pruno lempo, l~ggcrc. l 11/lln•. tissimi i11dici (generale, delle opere, dei 111ov1111e11t1 e degli autori) che Io scrittore ha rit~11ito,secondo tt)1 11011 .c'!usa!e uso editoriale a11glo-sasso11e, m testa al \•0l11111e, d!v,so "! parti, in capitoli e i,! sot.tocapitoli. <o. par'!g~afiJ: S1 11otera l'importanza che Gwdott, ha attribwto ai t1tolr (w1a fw1- zio11e didascalica ed epifo11ematica ed a volte anche afori– smatica); titoli suggeritivi, ma mai e éclata11ts • e ampia– mente giustificati, come il lettore 1mò 11otare dal co11.~en!uo; solo il vrimo ca11ilolo della pn11w parte (la q11ale s.11!l!tol.a • L'illvertebrato mentale,. corre veloce ,senza cl1v1s10111; ma già il seco11do ed il terzo rivela110, co11 i loro sottoca– pitoli l'i11iziodell'analisi, a11alisiche si avvrofondisce qua11do l'Aul~te affronta, dopo aver indicato quella dell'11omo, 1!1, disintegrazione del verso11aggio del Je~l~ralo nella sua tn– pliçe \'ersione di narratore, poeta e crtt,co. Il « fiato bre\•e,. dei nostri scrittori, la loro •disponibilità•• il tra11111a del Novecento, il progressit•o rifiuto del roma11r.over il rncco:nto, occuvano pagine che ben i11trod11co110al grosso ca1ntolo • Dal realismo al 11eo-realis1110,.e all'altro m1tritissi1110 « I neorealisti, le ideologie e l'ig11ora11z.a estetica ~ .Particolar– mente acuti ci sembrano quelli SII • Le retoriche dell'ope– raismo del meridionalismo, dell'erotismo, della giove11tt't malata'•, quelli su « Il problema del li11g11aggio e l'abuso del dia/etio,. e • Le presunte ri1 1 ol11zio11itec11iche del ro111a11:.o • (Passalo remoto, ter:.a e prima versona - • dall'école d1t regard allo sverime11talismo italia.110 • -1. . . . La terza parte del libro è d_ed1c.ataalla poes,a e si rifà all'autiermetismo postumo e 11111t1ledel dopoguerra per giu11gerc ai 1111oviorientamenti e aRli ultimi SE!)ard.mcnti. Critici o cronisti letterari.' - si domanda Gwdottt nella' ter;:a varie • la critica pres1111ta • -. . . Nella sua domanda è implicita 1111a11al11taz1011e 1egatn 1 a di certi « lettori ver gli altri• che 11011\'OJ?fio110 capire, come anche in ,;etfe recensio11istica ,sia possibile 1111aau– tentica critica militante e come siano 11ecessarie ,m'cstetica ed una metodologia 11011 sostit11ibili da afcw1 emvirismo interpretati,•o,· dovo aver sottoli11ea_to.l'odierno !l"ticrocia– ne.simo, Cuidotti esamina le cara1terist1che dell'11ftm10!11~z7.o secolo dello critica italiana e ci indica alcune carattensttcl1e deteriori: il critico come « press-agcnt ~-.la fi11e.della stro:n:– catura, la avversionr per i cattedra11r;1 e gli accaden!1c1. Un sereno, obietti1•0 esame è co111~111i1<? 11ella q11111ta. parre, i11titolata • le incertezze dei . catto{1c1_ • dove , dati positivi e quelli uegativi della eq111vocat1ss1ma let_ter~t.,ira. cattolica italia11a ve11go110messi ili luce se11:.avreg111d1z.i dt alcun ge11ere e con 1,recirn co11osce11;.,a. . Disi11tegrato nel s110 e Li11g11aggio,. lo Scrittore vaga sen:ra Verbo _e nasconde la s11a tragedia con gesti esterni, fa~– samente rivoluzionari, in realttl e11/atipi e ancorq bor~he.sr ~ di qui derivano quegli atteggiame!1t1. che Mano Gmdot!I Ira, quasi giornalisticamente e qtw!dt se11;:a 1m '!reord1- nato moralismo. raccolto ,•erso la fm~ del volume. atteg-. giamenti c1te. i11 fondo, implica110 ,mnore colpe1;'?lez.;:adi quanto potrebbe sembrare, a11che se palesano I 1g11ormn.a di una virtt'l anacronistica: l'imioce!1za. Nella varie, sesta, nel capitol o • Un lefterato per l uomo-r'Clbot •, .1 Autore preco 11iz.za il destino dell'automatica .Jet1eralll~!1~, ma~s!1 (Immagini, 11011più parole, f.Oi. Segn~ !1011./JIII 11nmag1m, poi ancora Informalità 11011 r,111 11111naR1111} e 111 quello "De– bolezza e ,nalcos~umc. ~elio scrit{or~-c~mv~one •• ge~1er~– lizza tm per5onagg10 (c1tia1110nlcw11 111ot,dei sottocamtolt: Ha paura dello scienziato - Ila sete di fama mo nda.na e politica - Protesta senza r,assio11e - l'uole lo ~ta~o ass1.~t~n- 7iale _ Non è ironico, Non è • b<!at • - Odia I classici e l'eruàizione - Odia la provincia e mira a f?om!l - ecc.). Scrillore chiassoso e scrittore del s,lenz.10 al tempo stesso. il letterato italiano • cam'!inne • (~ioè r;uello medio), j ancora riconerto di caratteristiche 11azto11al1, .v11r.essendo ;i meno sciovinista e \:elleit(?ria.111e11te il_ pit't nar1011?lrsta;ma ormai respira. con gh aftn d1 t11tto 1~ !"n11do, I atmosfera ,a,efatta e disi11legrata delta 11ostra c,v,ltà. LUCIANO LUISI ~~ FTERK LETTERARI~ Domenica 9 luglio 1961 Piccola biblioteca Clriari ebbero larga dlffu– sume nel pubblico. la preoccupazione dello .~cri tlore si rivobe, ben pre– ~to, ver.ço il teatro e pole– mizz i , con Gnldoni prima e cm, Goui dopo. • IA gioca– trice di lotto• è 1m romanz.o 11el quale. allraveno la do– ria di alc11111per.<011au:1, • .Wadam Tolot,. (anafl. della voce lotto), in una fantastica rie,:ocazione, celebra ti gioco 11011 ironi't.,umdolo ma pre– ~entondolo come nece.~s,taso– ciale e tliustifica:ione eco110- 1mca. Nell'intreccio aarbato ~u se ~tesso. Vi è il • Mu,;eo della stori;1 della religione• di Kazan do\·c viene .stabi– lila l'equniionc tra religione e schiavitll sociale e ,•iene clcfini1a !>Upcrslizionc la re– ligione. (Con quale obie11h•i– tà non è dato sapere, certo che Ka1àn risulta il palnno di un lrlicismo di tel'7a mano popolato da immote figure di ~h~• n~~m~~ri~n~~raun/:.o!,~~~ il coraggio di esistere. Questo capi1olo e felice, non lo i; invece quello dedicato alla ;~~ligi~~cna~:cr~R~1 ~~~~:t trOPJ?Opoco viene detto suita !"Clig1one, e quel poco può mgencnirc equivoci, o.scurili1 benché si comprende eh~ molto non potc\•a dirsi, ba– sta avere scritto che Zagor.sk è come un'isola nel mare del– l'indifferenza religiosa russa. 11 fatto si è che certe rel:1- zioni troppo realistiche non !>Crvonocerio la causa della 1-cligione), E ,,i è stata rico– .slmita - ~hi.ssà poi perché, per la stona? - Pctcrhof, la dimora csti\'a per due secoli degli zar, distrutta dai te– deschi, ma non l'interno del palazzo sl che la facciata rimane un fondale. per una vaaa ricerca del bello che tra,parc nella si– stcmuionc delle vetrine dei nc[Z0/1. Si avverte una s\·olta - sc– gre1a ma apf,alesantcsi - nell'anima e nella sensibilità 11.isc;c: li senso di una Ira– slorma7ionc in corc;o. E fone J'amcricani'ìmo latcnlc e re– presso della giovcntu SO\lÌC• 1ica altro non è che un fono– meno di rivalsa, insieme ri– , olto a stabilire una nuova circolazione di Yalori e a jntrodurrc nuo\'c correnti di as.simila1ionc. DOMENICO GIULIANA Scrittori al Javoro Ora è di moda il 1.-,·oro. Più l'automazione ci spinge, - e \•ani ::,ono gli speciosi teoremi degli economisti, - \er!to un genere di vita in cui, nella peggiore delle ipo– tesi, o nella migliore - a .seconda dei punti di vist;;i - !,!li uomini saranno • sic. cl simpliciter » i guardiani, nemmeno temuti, delle mac– chine, più si parla di la,oro e si arzigogola su temi, di– remo cosl, lavomloti. L'in– gegneria sta ormai per di– Ycntare •geografia», acqui– Slando così una nuova bran- ca o i,pccialiu,vlonc. Si par– J..1infaui in questi giorni di costruire o demolire peniso– le, ::,ollevarc od annicratarc montagne, con il gra1ioc;o au– silio - tocchiàmo ferro - cli una esplosione atomica, e noi ancora siamo innamo– rali della fìflura del lcrraz– zicre, quando addiriltura non eleviamo inni allo \pauaca– mino. Bene ha fatto quindi, da– to questo nostro pervicace amore per la fatica dell'uo– mo. l'Edinduslria Edito– ri.ile di Roma a raccoalicrc in \'Olumc quattordici rac– conti, ispirati al mondo del lavoro e dovuti alla penna di altrettanti scri11ori. L'ini- 7iativa si deve al vigile sen– so di opportunità degli Uf– fici Stampa di due bencmc– litc e grosse intraprese in– dustriali e il volume, bene illustrJto da Giacomo Por– nno, è staio offerto in do– no ai dipendenti delle due \ocicta: 1ren1atremila copie di cui duemila in inglc\C, Se una iniziath a del genere !ti diffondesse, e noi cc lo auguriamo, per gli .scrittori si aprirebbe, oltre che una nuO\'a non dispr.;7.zabilc fon– te di guadagno, anche una possibilità, che un economi– sia chiamerebbe di caratte– re ptimario, per penctnirc nell'ambito di una catego– ria di lettori che, per una buona pi rccntuJle, certo non i,Ono ft ~idui frequentatori di librerie. Gli -;crlttorl jnclusl sono, in ordine alfabetico: Giovan– ni Arpino, Carlo Bcmari, Carlo Sciocchi, Dino Bu11.a- 1i, llalo Calvino, Carlo Ca,:;– sola, Luiai Dav·1, Beppe Fe– noglio, Michele Parrella, An– tonio Piuuto, Va5CO Prato– lini, Michele Prisco, Leonar– do Scia.scia, Mario Tobino. Uno dei pericoli principali di una tale raccolta è quel– lo, come hanno dello pa– recchi recensori, di cadere ncll'occ;isionalita, che g[i scritton compongano cioè 11 rnccon10 ~allo l'assillo o il pungolo dell'ordinazione. Ci .sembra che il punto da esa– minare .sia invece un altro: se cioè i raccontl in esame .sono \alidi o no. Che Bellini scriva la or- ~a J~/lt;ii~pi~s~~~• i~?cu~t(~~ Reale a Gin ra ; di Jizna– :,10 Silone • Le nuove cduw– .ni di Capolago e gli anni di aucrra •; di Francesco Anti– nori • Al servizio della re– pubblica•· L'attivi1à di Eaidio Reale ......nato a Lecce nel 1888, esi– liato nel 1926 dal fascismo, nominalo ambascia1ore nel 1953 in Sviu;era e mono nel 1958 a Locarno - ,·iene, CO\I, delineala -.econdo \'ari a,pcui i qu.ili, sebbene rispondano ad esiri:enic cronologiche, tuttavja fanno emergere un uomo forte per la ii;tanza morale e capace di ,acrifìcio e di dedizione alla cau a della libena. Anche il capitolo pili dif– ficile. quello curalo da Al- !,~cndg<;,n~\e~~~r:::cnfg1 a~~:~: tati i problemi de11'intcn-en1i– i,mo nella guerra 1916-1918, I~ polemiche in .seno al par- 1110 repubblicano italiano e l'a11cggiamcnto di Eaidio Reale in qucc,ta occasione, ~i muo,·c nella costante preoccupazione di non essere una apologia ma di docu– n:ic.ntarc criticamente la po– smonc assurda da Reale. VERBA VOLANT e riipondentt'! al gusto della Riprendiamo la no'ltra ro- cpoca 11011manca,:,o ~enlentJ! brica, dopo la parentec;1 n- e proverbi (• la g1u~tuia non sor5'imen1ale. i'icl frauem- è ~mprc quella che trionfa po i mano,cntt1 ,1 sono n<:1 mondo. Ordina:-iamente ' accumulati, e non tutti i la raaionc il piu forte .. e vo- , corrispondenti della rubrica !endo ~sere prudente 1aretc tcnaono conto della racco– c;cmpre infelic~•); come non manda.r.ione aia fatta in que– mancano iro,.ua de.U'int~ico e !,la s,cde: in\-iare solo al1:1.m\ 1111a certa p!>1cologtade, per- c;agg1 non intere produ.1.1om l01tagg1(bas~a pensare a .\1a· 1 0 tr~ppo aròsk pomom di dama Dora/tee}. c,<,e, C10 vale per nuo\d rac- PRANCESCO CRISI comandazionc. Fr. Pellegr., Gt:nOnl: Son lndiri7zario ~~ 0 ~~t~f~~: 1 ~ 1 ~~ ~ti. Discre1;1 •Apocalisse•· degli seri tto1·i ,i;d~ 11: 1 !~ 1 ; 1 ~~ 0 ~::~~di~~~ Domenico Triggiani Di1.io- ~:· « ~~~~ati~e ~~j~~~ nario degli Scrittori, Edi- sia• e in alcum punti la rag• :,ione dcli' autore, 1961, giunge, Auguri per l'editore. Bari. L. l500. Rob .. \.1ilau.,Cllias!>O: Stra- Domenico Triaaiani, 11 qua- no. ci ..ono in quel che mi ha i!n~~todeÌt!r~;;~~ ~]!~,,t~~ I (u~d! 1 ~~ 11 Fn!~n~:.ai;~df~: Ora. tra Mosca e Leningra– do corre la .sconfinata, im– mcn:::.a terra russa: • una 1cn-a che non ama scherza– re•· Ed è la terra che ha carattcri7.zato il suo popolo; l'industria, nel resto del– l'URSS, fa contrasto: è anzi rinvenibile una contraddi– zione tra tensione industriale e impronla contadina. Si av– \'Cra, inoltre, uno scontro 1m la natura russa e l'uomo rus– so, tra la natura cosi infinita e l'uomo che. pur nella sua finitezza tenta di ridurre a sè, drammaticamcn1e, la na– tura. « Tutta la lirica nissa si è aggrappata al paesaggio in una riccrc:t, sempre da rinnO\•arc, della credibilità della mol'tc •· Pianura scon– finnia, immensa; e senza tempo. Rassegna delle riviste italiane * non e cosa che ci interessi, ché noi dobbiamo stare ai risultati. La stessa cosa va– le anche per ogni altra espressione d'arte, con buo– na pace di coloro che ,•6- gliono l'artista chino al ta– volo di lavoro, solo se spin– tovi dal turbine della i!tpi– razionc. E Viqi;ilio scri\'ern un esametro al giorno, con regolarità da ragioniere, e Dante, proprio lui si • im– poneva». a periodi, di scri– ,·crc. La grande poesia e la arandc arte sono sempre frullo della occasione e del– la volontà, Eluard e Lorca insegnino, per non andare a scomodare barbe più classi– che e più illustri. Ora ci sem– bra che in questi racconti la pcrtinen1.a artistica e nar– rat1,·a sia, in genere, di pri– mo piano. 11 capitolo di lgna:tio Silo– ne - 'iCCondo lo stile dello scrittore - e sc,·ero, scevro dalla retorica, ~!tcnzialmcn– te \ i tale per una cena linfa che circola ncll'intemo: e uno scrillo dedicato alle •nuo,·c ediz.ioni di Capolago» che, nel 1936. cos1i1uirono «una delle poche iniziathc intese :'Id impegnare, in un lavoro culturale comune, le poche fon.e dell'antifascismo democratico itaUano disloca– to nei vari cantoni della S,•izzcra •· 11 \'Olumc, anche nella sua suddivisione, è uni- 1ario cd è, oltre al resto, un 011imo esempio di collabora– zione tra uomini di di\"crse 1cndcnze ideologiche e lette– rarie. p_roli_fico autor:e d1 poc!>IC,, ,ura inf.antili. Lei d.e,e cs– c,an:1, antoloiJe e quanto --ere a mela tr.t .idolesccn1.a altro puo a malapena con- e m.11unta, in un penodo d1f– tep1rc la mente d'un lett~- ficile, laborioso. Si 5entono rato di citta, con una b1- J mollo le letture fatte. e non bliografia che parrebbe di: digerite. Si ~nte anche la most~arc, m~ secolo ~• sua distan.r.a dalla p,u ,1,a s~or.1:i.editonal!, almeno, i e cul!ura italiana. Lesa• molto , 1a via con\'crt1to al rispetto e, tra un annetto. rimv1i. delle re.gole, della conformita Auguri. !r~w~~a~ hiÌ ~~s~~ ir~i~: ca~~ar~h:.e~~•t,t~e~~~:'ì; c1alc forse consc10, nel suo sue composizioni non siano in~uryo, c~e in ltalia I pole- molto ben leggibili. Per quel m1st1_ fimsco:io male e che che ho capito, siamo ancora non e propno questa !a \ 1~ nella prima fa..c della pocs~. del ~ucccsso, soa:no dei suoi quello dello !>l.mcio 1mpuls1- sogm. ,o. incontrollato, !>Cntimen– Guardate che questo del tempo è come un grimaldello idoneo ad aprire con violeo– za grosse serrature. lnfaui l'indus1rializzazione si è for– marn, costituita andando con– tro il tempo nalurale, for– zandolo anzi. Produrre di pili, occuparsi della quantità: questa è stata la parola d'or– dine. Domani, il futuro: non l'oggi. Eppure, nonostante l'attuale attuazione della giu– stizia sociale, l'uomo russo proteso alla conquis1a del cosmo non fa che continuare a guardare nl domani. Vi cor– re incontro a testa bassa, con ostinazione: può ben dir– si che il futuro è come un suo sesto senso. E terminalo il quotidiano lnvoro ceco il • riposo cul- 1ui-alc•: corsi serali, club di officina, bibliotcc.hc, sale di conferenze. Ecco le • occupa– zioni ragionevoli•: b:'lllelli, marionette, cinematografi e cioè spettacoli. Non l'ozio, che è consumazione del pre– sente, oggi. Ma una conti– nuata, sistematica. prepara– zione ideologica ai compiti che attendono domani - e nel futuro - i cittadini so– vie1ici. Eppure i piaceri di pas– seggiare lentamente nei giar– dini, lungo le su-ade senza far niente. di sorseggiare bic– chieri di estmtto di lampone diluito nell'acqua o di assa– porare fragranti mirtilli, di giocar.e a scacchi. sono pili sottili e quindi più profondi che da noi. Dopo appagali i bisogni • massimi • primari vi sono valori e minimi• che fremono, urgono. La originalità del libro sta proprio in questa continua scoperta elci valori minimi in ogni aspetto della vita am– bientale e relazionale. Cosl per i Pierrot di porcellana binnca nca:li interni delle case. Così per le scene di caccia all'orso appese nelle camere degli alberghi. Cosi L1 RAI ha sentito l'csig:cn– i:a di pubblicare, seppur par– zialmcnle per ovvie ragioni, alcuni fra i più impor1:i.nti, testi, studi critici e problemi di attualità che sono !>lati trasmessi dal terzo program- ~t~loEdcfu;Pf.'lun;u~bJic1~fi,~~ diretta eia Cesare Lupo si presenterà trimestralmente ai lettori per riproporre loro la migliore produzione radiofo– nica. Il primo volume con– tiene una rassegna di alcune fra le più importanti tra~ !.missioni del '60. I nume, 1 che :.cguiranno prcscn1cran– no invece la scelta an1ologi– ca delle lrasmissioni del tri– mestre che ha preceduto quello della pubblicazione. Jn questo primo numero Enzo Paci analizza la kno– menologia della cultura con- 1cmporanea da Urscll, che considcr:wa la filosofia in– compiuta in quanto essa è ricerc~1 della. ,·crità e conse– guentemente impone sc1~1~1-c nuove ricerche per dehmre il senso dell'uomo e del mon– do, ad Hcidcggcr e a Sarti-e cli cui l'esistenzialismo, sep– pur in modo indipcndcnll: fr5'- 1 due, si richiam.t ad Urscll. A Sartie oltre che ad altri filosofi esistenzialisti come Ja::,pcr e lo stesso Heidcgger, .si 1if!l N". Abbagnano che C!tamina le ragioni dcll'espan– ~ionc addiri11ura popolare dcll'csis1cnzialismo negli o.nni del dopoguerra; fenomeno qucslo che fu la reale espres– sione della situazione spiri– tuale di tutta l'Europa. J a– wralmente la formula piu accettabile risultò quella di Sartre che incorporò la filo• sofia pura in forme pili ab– bordabili come il dramma e il romanzo. Dal ciclo dedicato al New ~~,~~iraC.a1~iri~~~a c~~N! 11 ~ri~i del 1929 che portò ad una frattura anche fra gli espo– nenti culturali americani. A Wilder, per c::,empio. fu rin~– proverato di ignorare le esi– genze del mondo contempora– neo. Erano. quelli, gli anni difficili in cui Drc1scr diven– la\•a famoso cd in una serie fii p~~~~~m~~~i~~cii rsb~i~:~ se, cli. Il teatro nel frattem– po assimilava !'espressioni- :;mo e la p::,icanalisi: nac– quero, insieme al Guild Thcatre, i primi gruppi di a\·anguardia. Il decennio fra il '30 e il '40 ebbe dunque una sua importante presenza ,,ella storia della cultura americana contemporanea. Ma, avverte Gorlics, mc,ntrc Hcming\vay era in Europa a combattere, in America, sui banchi delle Universila, !ti forma\'3 la ouo,,a generazio– ne: più matura, ma•a\\iata al confom1ismo. Di Bcrnanos e del suo mon– do intimo ne scri\·e B. Mat– tcucci riportando di\crsi bra– ni dell'autore cnttolico fran– cese eh testimoniano le agi– tazioni i.:lcl suo credo spiri– tuale. Fra i testi adattali od ori– gim1li citiamo un 1.<!CC';>nto di Cassola: li cane d1 Uh.s!'ie, ispiralo ad uno dei raotivi della mitologia cla:.:.ica; al· cuni poeti tedeschi del dopo– gueri-a: delle ballate di \.il– lon; alcune ti-aduzioni di L. Canali da Catullo e Lu– crezio cd un racconto dram– ma1ico di Dessi ambienl:'ltò nella Sardegna, regione, con le sue splendide cd antiche tradizioni, 1an10 cara :i que– !tto autore. G. Cucchetti su La Cllro– \'ana rimprovera che la me– moria di J. Nievo a cento anni dalla .sua morie nari sia stata onorat::i come di do,·ct"C f~~rc~:tafoÌ~a ub~~t3 n~nlas~;~ t.-ia, ma ha lasciato con le !tlie opere un patri1nonio di notevole interesse culturale. Di Giovanni Necco è qui pubblicato uno scritto po– stumo. sui ricordi della !tua infanzia, ispiratogli dal tcnc- 1'0 amore per il natio Pie– monte. Sono anche pubbli– cate alcune pagine di Vla– mink tradotte da Tamburi, sull'arte contemporanea e aie.une considerazioni ~uto– biografiche, a ,·olle geni.lii e brillanti, a volte amare, ... Uno dei maggiori pregi dell'Osservatore letterario è ~k~~~ f:!cJì 1 ~fs~li 1 JÌus~?-t~~~ mini di culturn e d'arte. In questo numero !tono pubbli– cale alcune lettere inedite di Boine e Rovetta. Ci permettiamo tutt2,·ia avanzare un consiglio, per eventuali future inizia1i,·e del genere. Perché non of– frire, a gente che vive tutta la vita nell'ambiente del la– voro. una certa evasione, in occasione di una strenna come questa? Non regalia– mo martelli ài fabbri e fru– ste ai cocchieri, ma crava1- te o camicie. Fu01i di me– tafora: diamo agli operai e agli impiegati. per invogliarli alla lettura, stolie di pretta fantasia, ambientale al di fuoti della vita di officina o di fabbrica: apriamo loro al– tri 01izzonti che non siano quelli di ogni ~iorno. E' una eresia? MASSIMO GRILLANDI Egidio Reale e il suo tempo Egidio Rcafe e il suo tempo (e La Nuova Italia - 196) »). •Egidio Reale e il suo tem– po • è un volume scritto in collaborazione per conto del– la Casa Editrice • La Nuova llalia •· Raccoglie, infatti, stu– di di Pantaleo lnt1usd • La azione repubblicana di Egidio Reale nell'ambiente politico leccese ':\gli ini1i del secolo•: di Alfredo Dc Donna • Nella st6ria dcll'inler\'cntismo .; di Fernando Schiavetti e La pdma resistenza al fascismo insieme con Egidio Reale•; di Randolfo Paccinrdi • Ver– so l'esilio»: di A1111andoZa- dft~en~·iL'I)~1tcg1~~e~'1~fdi~ Le memorie di Madama Da tale com·':rsione è usci- tale .nei quale e il cuore a to, tra l'altro, 11 aia am\ aio ragionare. Fossi in lei, mi alla_ seconda edizione Di' l.io- controllerei ac;sai _d1piu. cer: narro degli scrittori, onc .s 1a chcrei di costn11re anZ1c.he fatica di contabilita e di fu- lanciare saene di canto nel reria . lctter:3ria, ulilc per ,uo10. L'urgenza c·e, c'e la quanti ,ogliono sapere l'm- \italità. :\la cio non basta. dirizzo privato di qualcuno Aururi, cara .:;ianorina. (ammesso che esso .sia stam- \f. Dorso/o, Fondi: Ho tar- P1ETRO CHIARI: Le memo- palo giusto) per mandargli a dato a risponderle perché ~~rodi~ 1 ~:d;f~':at~7jgt ai '?c/;: ~~~an~~~~h~ p1!~~~i:~ ;::~: ~~ ~i~~c:n;::c~e i~uem~; to • (Ed. Moderne Canesi fazione, .Triggiam confessa da olc. quasi per una \·e- 1960). che solo il 5 per cento degli rifica. Sono ancora dtl p;,,.- Ueditore Cauesi uella col- autori inclusi l'ha aiutato nel rerc che lei è e autentico•, lana • La bottega defl'anti- la\'Or? res.titucndogli la sche- ha da dire, è un pacta. Guar- quario », con tavole fuori da ncmp!la. Segno questo di che qucs10 fallo, di es- testo e co11 ricercato gusto che: ncssu~o l'ha preso !-ul sere un poeta. e gra,·ido di tivografico, presenta q11esto ~cno, cons1de~ndo che quel rcspon.:;abilita. è pc~nte, è l'Olttmc di Pietro Chiari • I.A :, per ccn10 di alacri au10- duro. De\c cominciare a li- ,:iocatrice di lotto• apparso, biografi appari.iene al sotto- m3:rc. a pulire le sue compo– per la prima \'Olta, nel /957, boSto letlcrano, lo__ :::.lesso siz10ni, a siringarle. a toglier a Ve11ezia, secondo quanto che comprera il D1;:1011ario ,·ia certe cadute nel banale dice Alberto Consiglio nella per lcagersi anno\'erato tra o nell'eccessho compiaciu10 i11trod11zio11e apparso, iin•e- ~lanto 5e:nn!=>, per mostrare (lei spesso di compiace di ce, a Parma, 11el 1764, seao11- a, parcnu il suo augusto cene situazioni grangwgno- do • li Di::.ionario Storico nome stampalo. !esche, di ccr1e immasmj ,;o- de/la Letteratura Italiana• A Domenico Triggiani, ca- lcn1e). insomma ad c...s1rarre curato da Renda e Operti. ro alla Prcsidcn7.a del Con- i nuclei. che sono poi I nu- L'a11torepretende di dare re- !tiglio e più \·olle gra11ficato elci della sua personahta li– gole infallibili ver il ,:i11oco di congrui premi in denaro rica. Continui a !>Cri\erc. co- de/ latro con w, tono fri\•olo p~r la sua opera culturale, mc fa, abbond~nte, hbero. e s11iritoso, com 1 into della d1mos1randosi in tal modo le ma impari la misura (anche 11tililà delle sue ricelte. mera\'igliose· sviste del pa- lo smisura10 de,.e essere m1- ll Chiari, ai suoi tempi, tcrnalismo e dcll'opportuni- surato), controlli le sue doti, si propose di riformare il ro- s!11o}ncrociali. pare dunque cerchi i temi , eramcn1e suoi. ma11zo in Italia dando atl eç- sta nmasto, di 1anto fuoco veramente capaci t!i libe- so ima 11it'lrispondente ade- lo zelo pedante per com~ rarla. La \'iolcnza è , ita, ma re11;:nal vero e al •sociale•, P?rre e. diffondere polpcuo- può ~nchc d_ncntarc manie- stimolato dalle doltri11e tle,:li m che mtcrcssmo tutti, che ra, gioco: ~Ila attento. Det- ill11111inisti e degli e11ciclopc- ci1ino tutti, nella ragionat-.i lo lutto ciò, non poss'? che disti. !tpcranza c he i citati e gli formularle tutti i m1c1 au- la riforma tentata 11 0 11 eb- intcrc:ssa.ti, specie pro\·inciali, guri di. buon. larn_ro. Ogni be vasto successo, a11chever con1n bu1scano alle spese di tanto s1 faccia \J\O, non le critiche del Baretti e di stampa. mandando pacchi ma foglict- C. Go;:zi, ma i roma11;.,idi P. C. ti. cosi che io la possa agc- --==----=----=------------------------- ~o~~~b~fcas:C~~~· t~°ix>:~ I rabdomantidellamediocrità ~1~~~~-~td; .;~ (continua da pagina 1) mente sarà staio anche un devoto dell'autorità del Pon– tefice. dirle qualcosa che le farà --------------------·I Queste testimonianze sono d'aiulo non solo per n on di – Ma, per tornare alla po– lemica letteraria ,ci sarà di certo chi considererà allo ro1.zo e pn)\•incialc, non edu– cato, denunciare fatti e per– sone nella loro idcntilà per– son:ilc; tanto più che l'epoca corrente ha costituito un co– stume così civile che tante volte non riesci a capire il tono del discorso, tanto è evasivo cd elcgantcrncnlc S\•agato; non c'è satira, in– fine, perché c'è in giro una ipocrisia metodica e solida, che protegge l'intimo pensiero e proposito di tanti galan– tuomini di una difesa per lo meno settemplice. Qualche spunto .satirico sembra, alme– no per 01-a. riservato a scrit– tori c he, per la loro lcggc– rc7.za di sugheri vagabondi per l a superficie del mare della letteratura, lasciano poi cadere tutto in burla ed in snobistico humour. La satira non andrà quindi ollre il li– mite di un giuoco di sociclà. E i critici rabdomanti conti~ nucranno tranquillamente e regolarmente ad individuare opere ed autori mediocri fa– cendosene vivaci propugna– tori. Essi dovrebbero medi– tare un poco sul fatto che poi, a non molla distanza dal Jc,,arsi unanime, di certi loro clamori. di questi non resta nulla di proporzionato, come sarebbe una tenue e pallida eco, che almeno ren- desse testimonianza che quel clamore si le\·ò pure per qualche sia pur minima ra– gione, e non per un loro ca– priccio improv\ iso o per un qualche . pressan1c sutrgcri– mcnlo PI0\'Ul0 dnll'àllo; da)– l'alteZ7a do\'e troviamo di so– !1to situato il grande editore, il potenle che sa insinuarsi e~ imporre il proprio \ olerc. Ricordo così l'uscita di un romanzo di 9iorg.io Soa\ i, •.Un banco d t nebb ia » (un libro del '55) del quale .se no!1 m'inganno, non s'i è po, fatto pjù parola e ser– bato memoria; osservazione che. ryon mi sembra troppo mahz1osa !te Si considera che quanto accadu10 al libro di Soa\·j accade per tanti e ian1i a!tri libli cd autori; per non d\rc alla loro stragrande mug– g1oranza. Ci pensa poi lo zelo erudito di qualche po• stero pedante a restaurnrc il ricordo di certe opere presto scpohc ncll'oblìo. li libro suscitò alloi-a un coro attcn– ti::,simo e zelante di lodi e riconoscimcnli: e, pure nel fare disim·oho, sembrò a\·erc caratterizzato un momento piacere. Le .sue compo!tiziOni mi sono piaciute, ancorché \'i sia ancora del grezzo del– l'irrisolto, del \Oluto, 'della • posa •· Ma ci sono anche. e ,·ìs.ibili, della forza, della autenticita, della fede. Im– magini troppo :;ecchc.meta~ fare cosi ardite da risultare incomprensibili. poS!,,Ono di– ::,turbare la lettura. Quel che piace, che mi è piaciu10, e il lono, sos1cnu10, il tono Ira grido e preghiera: mi e pia– ciuto il suo dialogo con Dio. Stia felice, in lei c'è il dono della poesia. Tolga ,ia le scorie, si abbandoni con più fiducia. non asc<?hi le poc– t~che di moda, sia se stesso smo alla compromissione si· no all'errore .. Ma che sia' er– rore suo, errore d'amore e non di calcolo mancato Mi capisce? E ::,i rifaccia \'Ì\"O con pochi foglìeui. cosi che la possa seguire. Intanto stu– di e sia giO\anc secondo i suoi anni. Au,uri. Olivetti Lettera 22 l• corrlspondent., pr,vala scritta a "'IICChil1• parld bene di voi. p,1rla per voi con accento 1:ir,cl~o ed e una cortesia verso di chi 11011" Ad ogni parola la Lellera 22 d.'Ichiarezza eleganza ordine. \ Abita con discrezione la casa. ed ognuno sa subilo Impiegarla E' un regalo che dice l'lntelh111nza dt chi lo fa e di chi lo riceve. Se g1a non ravetc, compratela e oortalcla a casa. sarà un regalo per lutti r: o11cne dono al piUcari. a, ptu am1c1. o!!rilela iii eh• ~, Còl:t a cuore. Preuo tlre 42,000 • , c. L R,volgp\ev,a• negoz, O!ivett•e a auelh di macchine per ufl1c10. e 1 eUrodomesl1c• e carto!erutche ., 3 ngono la Lellera 22. oppure. IP'IV l'Ido 1'1moor10. direlldM81'1ta e ive\11.QMP "'aClenci4. -~_i_~QO~ menticare personaggi a c.ui è legata la nostra cultura ma :,,crvono anche per uno stu– dio del costume dell'epoca: del primo No\'ccento. per quello che riguarda Boinc, dopo le espedcnze della i'occ e le amicizie con Prezzolini e Papini, e della fine dcl– l'Ottoccn10 per il Ro\·ctta. G. MEZZASOMA LETTERA DA VICENZA * Neri Pozza, incisore La mostra di sedici incisio- le Poesie d'amore le qual!,' Polesine», che il poeta fiori- !>torico. 11 buffo di quelle ni e di tre disegni di Neri Poz- stampate in una tiratura ava- cultore aveva creata in conti- recensioni fu soprallutto nel za. inaugurata la sera dcffultl- rissima. ebbero una loro cir- guità con la sua ftoreria. qua- fatto che tutte, o quasi tut- 1110 giorno di magECiO, è rimasta colaziolle semiclandestina tra si per un'integrazione recipro- te. si rimanda,•ano, l'una al- aperta fino al 20 g_iugno. Molti: amici non numerosi. ca tra le arti. l'ahra, la citazione della per cer(o tutti coloro che man- Ora è l'incontro. qui a Rovi- Con Neri Pozza. all'inaugura. frase che intitolava il libro· tengono il contatto con l'od,er- go con rmcisore e 1 1 disegna- zione, c'erano Ugo Faso lo, Giu- citazione che \ enirn fati~ na cultura letteraria, sanno to;e Ma sotto il segno della seppe Marchiorl. Lea Quaretli, con lo scopo dichiarato di dcll'edil-ore Neri Pozza. Invece poesia e basta senza limita- Liliana Magrini. :Fu una serata d}mostrare la gra,·i1à. la se– pochi - di sicuro poçhlsslmi zioni 'di qualifiche regionali, di cui ci resta una dolce m~- r1età dell'opera; il cui prota– tra i giovani - conoscono lo senza restrittivi attributi lin- moria. goni.sta, richiesto del come arti.sta Neri Pozza. Gli episodi guistici. Perché il nome di Li- Ma è tempo di cedere 1~ pa- mai . non avesse apcrlo gl~ dell'artista sono ormai lontani via Rizzi alla cui memoria - rola. per almeno un av\'10 di occhi un po' prima a rico– nel tempo. E precedettero di ... in rico~o d'una vecchia e ragguaglio critico sulle opere nascere la ,·era essenza del parecchi anni - all'incirca un cara amicizia,. - quesla mo- esposte. alla specifica compe- fascismo, risponde,•a che, per quindicennio - l'apparizione stra personale si Intitola. è il tenza di lliego Valeri. che ha lutto 1empo. lui era stato dell'editore solerte e apprezza- nome di un poeta vero. ge- scritto la nota di presentazlo- c~mc in un banco di nebbia. tisslmo per il rigore delle sue nuinamente sapido e delicata- me per il lindo opuscoletto Ricordo . bene il compiaci– seeilc. mente concreto, che 1n quanto stampnto a corredo della mo- mc1110diffuso, fra la critica, Sapemmo, dapprima, dello tale trascende il particolarismo stra: «Ammiro nell~ incisioni per la suddetta metafora· scultore che Neri Pozza 1u (e di quel dialetto locale che 1u di Neri Pozza 1a .felice combl: che parYe, evidentemente, di forse continua ad essere, un l'involucro semantico dell'an!- nazione (non rtcercata anzi rara e profonda escogitazio– po· segretamente). Fu nella ma lirica di Rizzi. spontanea affatto> di un ele- ne. L'altra YOlta accenna,•a– sua, nella nostra Vicenza: la C'era stata amicizia tra i mento di osservazione rigoro- n~o al clan:iorc e all'unanimit!l Vicenza degli anni liceali. dal due: una «cara amicizia• di sa della realtà stessa: combi- di a1tcnz1onc suscitati dal '32 in poi. Eravamo abituati ad antica data. Vivo Rizzi. quel nazione che si risolve nel gio- nu.ovo romanzo di La Ca~ imbatterci jn lui. allampanato sentimento si era concretato co elegantissimo del finito pna; che, non conoscendo barbuto zazzcmto, con una sua nella pubblicazione, a cura di c.hlaroscurale e del non finito ancora, mi guardo bene dal aria superstite di esotica Sca- Neri Pozza, dell'ultima silloge ~meàre. Ma quel che plll amo ,olcre paragonare con qual– pigliatura, spesso in compagnia del poeta polesano intitolata m esse è l'amore. delicatissl• siasi altra opera; polrebbe dell'amico Antonio Barolinl, a semplicemente Poe.sie (1955). mo eppur vibrante. che le su- anche essere un capolavoro. una certa ora del giorno, ne.Ila L'editore aveva allora offerto scita e le forma dall'interno: Nel quale caso si dimostrerà via centrale della città genti- ospitalità editoriale all'amico la fede che esprimono nella allora che qualche volta la le. Poi, quasi simultaneamen- poeta. Oggi è il poeta che. pur bellezza e bontà della vita•· cri tic.a si leva cosl pronta ed ~e,ilve::t:~ ;,~~~~ ~I n~~~~:i:i~ !~~~n~izFa~fv!e~:~ 1 !io;a~e~: BORTOLO PENTO ~;~~t~f o;::ah~onq~~3{:x;r~i me e serenissime liriche d'amo- glio, ospita l'amico nella qua- ma anzi eccellenlc; e chC rae.ee~ ~i~~~~ee 1 ~:a:~~l~D~a~~= !~~à ~o~~t;~~~~\/~~l~e~~; NR PROSSIMO NUMERO t~~iab~~m~~d/dt~~~g:c~~~ 11 cc stagione di creazione lei- più Intimamente gelosa. piil liziosamente {ma del tutto teraria. che parve suggellarsi teneramente vagheggiata: quel- Ancora due lettere SP?niaryeamente, posso pro- ~~bl~~mJ{\~zl~~e~~b~ic~~ l~a~~l~!!'i~~~r~gdfa¼~~·i Lto:;; (con risposta) sulla Fo~u~~urad~) c.s~g~~~an'ti - nell'immediato domani della sono state accolte e ordinate Biennale di Venezia della mediocrità». ~ guerra, con la raccolta dl quel- in quella «Piccola Galleria del _________ ....,. GAETANO ARCANGELI Rasar. ,\ficl1el1t1,Napoli: Il mio giudizio sulle sue com– posizioni somiglia, strana– mente, a quello qui sopra dato al gio\'anc di Orbe1ello. li tono somiglia. oltre alla forza religio-,a, là piu irta e !n lei più smussa1a. Ci sono m quel che mi ha mandalo cose da\'\ ero buone. e La lu– na ai canneti• e soprattutto e Quando alzerai il tuo gri– do.• sono poesie compiute, fin.Ile. Le mcllo da parte. Sua allento alla prosa. di non cadere nel didascalico allento a non mc11ere iri \'~rsi il Vangelo. Bruci le sco– rie. li finale dc e La tua m?ntagna • è pc1fetto perché lei ha scopert? qualcosa, ha superato e gndo e preghie– ra, ha cantato. Au~uri di buon la,·oro. Si rifaccia. ,h·o: la aspetto. :\l .. \I., Roma: Non ho ca– Pllo quale è il • fuoco• dcl– i~ _sua poesia ,che tende a dism1egrarsi in immagini li– ~rc. gra1uite. Mi paiono piut!OSIO t)li in aria che be,,·– sa.gh_ ragg1un1i {anche sba– gha11 ma ragaiunti). E' uno stato di scon1en1cz1a che le detta parole delle quali ~pes~o .non sa neppure lei 1I s1gmficato. 11 suo paese solo è preciso e inlcressan– te. ~rovi. sempre pili ad og– ge1tl\•ars1, a guardare il mon- ~oalfnc~~' ìe.sc stesso e le sue CARONTE PUBBLICHIAMO E LAN– CIAMO opere d'oani ten– denza e genere a condizio– ni vantaS?giose. Interpella– teci. Scrivere: APPRODO Lungoteatronuovo, 29, Na: poli.

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=