La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 17 - 23 aprile 1961

Le richieste di giudizio che giornalmente ci pen•cngono troveranno risposta nelle apposite rubriche • Vcrba Vo– lant •, • Scripta mane□t • e • La Fiera risponde• secondo l'ordine di arri\'o. Si prega pertanto di astenersi dai solleciti liAFIERA LETTERARIA I ORARIO DELLA REDAZIONE 11-13 dal mcrcolcd1 al sabato Mano~crilli, foto e disegni non richiesti non si restituiscono .M..0:STRJE D'!I ARTE A F][JRENZJE * Le "svedesi" di Ottone Rosai e u11'a11tolo;:ia dei ;:iovani pittori Degcts. mi giorno. assor– lo. nel suo studio, in nrez– .:o ai quadri ai pastelli.· considerando il -risul!ato di una vifa intera di la· varo si lasciò sfuggiT di bocca, et me.:za voce, que– sto dubbioso pensiero: 11Re– .nerci pure qualche disegno di tutto questo!,, E nou era soltamo. quello del grande artisfa, un altissi– mo ed umile timore: c'era nelle sue prole il senso piit segreto del valorn del di– segno e o 11~ e autonoma espressione fornwlc. IL segno. il disegno. è stoto il primo linguaggio dell'uomo. che a quello Jia affidato, nelle epoche lon– tane. la traduzio11e di sen– timenti e di fatti. l'intcr· petrazio11e di momenti del– lo spirito e dell'intuizione. Qualità. che è rimasta pertinente al dise{711o crn· che in epoche posteriori. quand··anche la parola si fece poema. Si pensi al Pollaiolo: e, ad esempio. a/ICI ,, Battaglia tra i Gi– gonti e i Lapitill; è un·ope· Ta di paesia come le anti– che teogonie. Il disegno non è illustrazione, sia pu- ~f o,~.ti;8~~'~:·,a:io~~e;rfett~~,~ La più recente arte ha ricondoHo il discg110 a questa s11a · prima dig11itd. riassume11dolo dalla meno nobile situazione illustrati– va. nella quale era stato rinchiuso in tempi ancora vicini a noi. Ecco dunque perché ogni mostra grafica. ogni espo– sizione di di.segni ha il plauso di chi intende ap· pieno il valore em.otivo e creativo di questa più puTct forma d'a-rt.e. Può. talvolta. il disegno Tive/are l'im– mediatezza di 11n'idea, la vivacità di tm appunto, la freschezza di tt11 momento colto di sf1tggira e rac– chiuso. coucluso, In un se– gno che lo compone in immagine. Quindi l'inizintiua presa * ,li .J/.llfll.Q lif/11'(JCE11'1'1 dalla diTe.?ione della Gal– lerio Santa Croce, e/te, è doveroso di-rio, da due an– ni. a Firenze, /Ja parlato trn co,ttriburo elevato alla conoscenza di alcuni arti– sti e alla educazione del pubblico, con un program- 1na di mostre quasi sempre di altissimo lìvello. ,nerita un elogio giustificato dal valore della mostra de « Le Svedesi u di Ottone Rosai e delle Antologie grafiche dei sette pittori fiorentini clie intorno all'opera del maggior maestro. espongo· 110 mi lavoro segreto. ral– vo/ta anche geloso. ·ma 119n per questo meno impor– tcmte. preparando. esso, in molti casi. L'opera pittoricrt e ricercando, in molti al· tri, ragioni di espressione ,,;i11golnre e compiuta. Di110 Caponi. E11zo Fa– rno11i. Fernando Fa-rulli, Silvio Loflrcdo. Mario Ma-r– eucci. N i n o TiTi1ma11zi. Venturino Venturi. so110 arr.ini già noti, e. spcci,al– mente alcuni. molto noli. c,/ pubblico e alla critica che ne segue il lavoro con a1rento e giustificato i11te– resse. La curiosità della ,mo– srra jìore11thia che qui pre– senrianio, con la speranza che, per la sua sil1golari1tì. sia ripresa allche altrove, ed esposta 11elle maggiori città itctlianc, come testi– monianza di un lavoro se– rio e cosciente. lontano da tentativi insinceri. da pie· cole facce11de che poco h011110 a e/te fare con l'arte. la curiosità. dice– vamo. di questa mostra è costituita da «Le Svedesi)). cioè i fondilli di scatole di fiammiferi svedesi sui qua· li Ottone Rosai disegnava, la se-ra, al cc1ffé, per l'ami– co Raffaello FTCmchi, scene e figurine che rivelano. pu-r 11ella minima dimen– siolle. l'impianto e il re· spiTo delle grandi compo· sizioni. « Le Svedesi 11, 110n sono mai state sposte. se ben ricordiamo, forse una volta alla Strozzina di Fi· -re11ze. diversi anni fa; ma Nino Tlrlmmn7.I: •Figura• Jl1 ostre d'arte roniane Dino Caponi: • Figura • I RAGAZZr cr GIUDICANO Alla •Permanente• di Mi– lano (ne abbiamo visto un breve sagl!iO sul video) e alla Galleria dd Comune di Ro· ma, do\'e siamo stali subito dopo l'inaugurazione, si svol– gono due mostre dedicate agli alunni di lullc le scuole; cd a Roma ,,i è anche una discrc1a partecipazione di .scolari stranieri. Siamo usciti dalla mostra - folta di quadri e di .scul– lurt· - che la lesta ci gira– va, tante e co.!.1ammucchia· le eranc, le opere esposte; e pi uttosto sgomenti di fronte al pc.so che gli adulli danno ~~~e i!'r~i1·:~~ndc1 d~c~:~;.f Fare mostre didallichc nel– l'ambito d'una scuola d'arte è senza dubbio legillimo. Belle lettel'·e e disinte;;~razione (Continu~a pag. 5) è 17ià e quasi> cominciato. Quando avremo livellato tutta la terrei. Qttel futuro sarà presente. E alLora... Ma senza /asciarci. tra– .!:cinare dCli foschi presagi, rimaniamo al presente. Ba– sta questo per farci capire co,ne l'uomo non riesca pill a trovare motivi e sianifi· cali. H Caligola di Camus afferma che perdere la vita non conta. e avrò questo coraar,io quando sarà ora: assistere al dissipamerHo del senso della vita, allC1 scomparsa della ragione dell'esistere. questo rl. C' insopportabile: non si può vivere senza dare un si· ~7:f ca:y,1 ~i~~iJt:~~:~zau~; .!:enso. Ma quale se non un senso verticale? La verticalità. però. P difficile. I cc11tolici potreb– bero dire: e P un dono della Grazia>, I laici, for– se. potrebbero trovare al· tre risposte. li problema. però è di trovare mw spinta, qUt, nella nostra societd, nel nostro mondo. E' in questa ricerca dcdla qtiale ancor~ 110n è esclusa la speranza, clie La lette– ratura pot.rebbe ancora confortarci, aiurarci. Ma abbiamo visto quan· 10 sia difficile ww Lelle– ralura nel suo significato (lltl7USlO, oagi. con Q!LCSIO Uomo e con c11wsta Storia. La rassegnazione che or– mai serpeggia negli antmi e fa accettare il mo11do attuale senz<t le sotleci.lCI· zioni di una responsabili– tà. 11ella sua mobile e amorfa realtà, cosi come ci si presenta opni aiorno. e tale e quale• (donde H e talqualismo • de111mciato eia Barthes). sta conqui– stando anche lo Scrittore più sincero e autenrico (quello falso reagisce e si agita. ma l'enfasi e la fai· sitci della Sila reazione in· gcmncmo pochi). La disintegraziorie (o e disarmonia>, come di· ce. eufemisticamente. Fonr– nier). è cont.emporanea piit elle conseauente 11eUa Vita e nella Letteratura, nella Storia e -nel Li11- auag17io; la ricomposi.zio· ne non può avvenire se non pariteticamente; solo la pacificazione della Per– sona nella Società può co11di:zio11arela rei11tegra– zio11e del Lin-1:,uag(Jio (un lh1uuagpio universale cm· che se nutrito di pensieri i11dividuali) e solo 1t11U11- 171wg(lio armonico può completare L'Uomo nuovo 11e/La Società nuova: iri QILCSla felice circostanza. in c1ucsto miracolo che i clllto!ici possono veder fa– vori10 dalla Grazia. il Ver– bo degli Scrittori sarà ve– ramente, 11el/C1 sita forma sublime, il Verbo degli Uomini: avremo cosi la realizzazio11e, nella sua ul– tima e pi1ì moderna e ,1111icipa1rice sostanza. di que//'L'manesimo inte~rale che è forse la postulazio11e pitì ricca di convergenze espressa in questo secolo, e che. pur dichiarata or– mai da tempo, ha sempre, anc11c in quest'epoca di smentite e superamenti, una sua filosofica giovi· nezza: la vivifica la spe– ranza. MARIO GUIDOTTI Ai miei tempi, quando ci davano dei compiti da svol– gere in versi latini, i migliori a fine d·anno o di corso ve– ni\'ano siampali in poche copie da dis1ribuire ncll~t cerchia ::;cola::;tica(mica ci si ri\'olgc, a a Zanichelli per c.v sere •editi•). t•,la ha sen::;o portare sul piano intern.:a· zionale una mo::;1 ra come que· :sta di cui parliamo, farla inaugurare da un ministro cd in\'il:lrc ad es:.a la crili• ca militante? Ci sembra di no. I rngau.i ,·anno SCi:lliticon amore, ma sen;,a colpevoli condiscendenze; f.1r loro cre– dere che gli scarabocchi. le scopiazzature, le approssima– zioni, gli errori prospeuici o lo st.-idcrc dei colo1i pos– ::;ano essere presentati come soluzioni e:slctichc da far ammirare al grande pubblico è un gra\'issimo errore. A \ 1 oler a1ten1amcnte cer– care nel gua;o.zabaglio :si po– lrà anche tro,·are qualche cosa carina, qualche accordo cromatico suggesli\'O, ddle figurazioni compositi\'amcn• te di un discreto interesse: ma non è questo che conia: quel che conta e l'assurdo propo.!.ilo di ,·olcr far crede– re ai rngaz7i di essere tanti arti.si i in erba. Meltcndo in mos1r a i loro compi1ini o le loro minu<,cole stramberie si compie scn✓a dubbio opera dbeducath a; e il comune di Roma. oflrendo la propria galleria, si associa a un'ini- 1.iati\'a sbagliata, mcn1re il ministro - pre..,cnziando alla inaugurazione - a\'alla il malfa110. Il nost.-o rimpro,•ero, sia ben chiaro, non è rivolto ai ragazzi: ma a quanti hanno ,,alula, organiaata e realiz· zata la mostra. Dalla quale si può e si deve trarre un monito: i ragazzi vanno fre– nali e indiri1.zati. non illusi e lasciati a bri1.tlia scialla, facendo credere loro di es– sere autori di opere degne di figurare in una mo!.lra. l,a nota più triste è que– sta: che i pcg~iori sono gli alunni delle Accademie di Belle Arti. Il che conferma quanto è i.talo scritto in que– sto p-=riodico .!.ulla inulllilfl delle Accademie. I raga1.zi . prima o poi, finiran no col capire che le loro scombic– c.herature non valgono nulla; e allora ,;entiranno un giu– sto rancore verso quanti, fa– cendo leva sulla loro inge~ nui1à, li hanno esposti al compatimento di migliaia di ,·bitatori. Po1evamo, come laranno indubbiamente parecchi, seri· ,'ere una noia di esaltazione retorica sui ragazzi che con– fendono il campo agli adul– ti. sulla precocità di qualche bambino, citare dei nomi a 1i1olo di merito, ecc.; abbia– mo preferito - e i genilori più intelligenti non ce ne vorranno male - sottolinea– re l'im:tilitfl, anzi la danno– si1à di manifcsta1ioni del genere. TATO Que.!.ti superstili fu1uristi. a un certo momento, finisco– no col diventare smaccati passatisti. Lo abbiamo visto cofl. Balla e con Cangiullo, lo vediamo con Tato da pa• recchi anni a que:sta parte. Sic~hé le most~e di 9~c~10 ar11sta non susc11ano pm m– tercsse: sorte che ci sembra anche riservala a quella at– lualmcnte aperta a • La Fon– tanella•· Una mostra piut• tosto discontinua, con qua– dri che respirano nell'0110- ccn10, che ricordano l'im– pressionismo cd altre tcn– dcn1e più o meno recenti: alcuni condotti con una ccr• ta abilità ed altri con mC7.Zi espressivi elementari o in– certi. Un quadro che sia tullo accet1abile nella moslra non ..,i trova; pur essendovi in parecchi di essi dei pezzetti che non mancano di ritmo composi1ivo, di buoni accor– di cromatici e di una atmO· sfera delicatamente favolisti– ca. Tato non avrà un suc– cesso di critica essendo fuori di ogni viva problematica: ma un successo di vendita non dovrebbe mancar~li. TRELANZI Maria Trelanzi Graziosi ha un ingenuo amore per la pillura; e i quadri che C.!:po– ne al • Giard.ino delle Arti• hanno certamente un piace– \'Ole candore, pur rimanendo i colori spesso allo stato di tinla e le composizioni non deflettendo da soluzioni so– \·ente cli maniera. L'• arbitrario•• di cui parla Michele Biancalc in \!CStc di presentatore, rimane sem– pre arbitrario. cioè lavoro non condizionato da una coerente fantasia. A noi la Trelanzi piace in qualche paesaggio rustico (o di una Roma minore), dipinto con amore e schjettczza. VICE comunque. dopo la morte dell'artista, è questa la pri– ma. volta che son presen– tate al pubblico con il ri· lievo e l'importa11za che queste piccole gemme me– ritano. Insieme a ,, Le Svedesi 11. come abbiamo accennato, olla Santa Croce. nelle belle sale della Galleria. sono allif1eate sette Anto- logie grafìc11e di altretlcmti pittori. giovani; di quella genera.zio11e cui spettct di diritto l'appellativo di gio– vcm.i, essendo coloro clic così son stati definiti per decenni .ormai giunti a.Ile soglie della vecchiezza. sia pu-re ancora vegeta, per un vezzo che prolunga la gio– venti~ olt-re il limite del consentiro dalla burla. Son tutti artisti. pillori e ttno scultore. Vent.itrino Venturi. di cui senti-remo pa-rlare. largamente. in un prossimo ft1rnro. morto di più di quanto. e non è dav– vero poco. avvenga oggi. per parte cli chi :::eguecon atteflto occliio e intuito clesro. i fatti delJ'aTte. Già diver.,i <mni /o Lttdovico Ragghianri li accol~e nel ,mme-ro cl.i quelli che chia– mò 1< I maestri dei prossi– mi trent'anni•. con gittsta visio11e del valore e della vitalità del loro lavoro. Per alc1111idi loro quel tra· guctrdo preannunciato da Raggliiantì ,,;i è di · molto C1Vvicina10. con un Tit1110 di ie,npo che va at di là del tempo cronologico. E ancl1e la mostra grafi– ca della Sanra Croce ne testimonia co11 chiari ap- I cascami dell'astrattismo * ,U t.JIJSEPT•E SCUJ1'Tl.HJ l,n critico d'arte mila– nese, che ha fra l'altro il torto di aver ridotto il Premio Martotto a una mostra d'inulili e noiose tele e di avere in lutti i modi incoraggiato l'espan– dersi del manierismo a– stratto. adesso protesta per il troppo rilievo dato alla mediocrità d'una Fautrlére e per il susseguirsi di mo– stre e mostricine in cui fa baraonda il cosidetto e in– formale"· Trattandosi di un uomo preparato. anche se settario. la cosa acqui– sta valore d( sintomo: e perciò merita di essere ri– levata. Va bene - egli dice - Wols e Pollock, ma per gli altri. no, non va bene: si tratta di cascami di un movimento (aggiun– giamo) finito nelle secche d'un manierismo accade– mico: ed i problemi ai quali dicono di rifarsi 1 maniaci del nuovo a o'gni costo non esistono. Cioè non esiste l'angoscia scio– l'inata per giustificare la inutile distruzione di ogni forma, non esistono quegli elementi di polemica ne– cessità a cui si rifanno i movimenti di avanguardia in qualche modo fecondi. Di fronte al predetto al– rarme e a quello di stu– diosi che riteniamo respon– sabili. sorgono alcune do– mande. alle quali cerche– remo di rispondere: 1) ha avuto validità l'astratti– smo?: 2) ha ancora possi– bilità di vita?: 3) è arri– vato il momento d'una ponderata revisione di quanto si è detto. polemi– camente. sulle varie ten– denze di questo primo mezzo secolo? Domande, come ognun vede, abba– stanza impegnative. L'astrattismo ha avuto validità soprattutto nega– tiva: ha eluso dei proble· mi di rinnovamento arti– stico, posti datrimpressio– nismo e daU'espressionismo. ritardando di almeno un cinquantennio le conse– guenza esteticamente posi– tive, ostacqlando la_ possi– bilità d'un linguaggio nuo– vo ma chiaro per tutti e in grado di evolversi con immagini precise - ovvia– mente prodotte dalla fan– tasia - e di esplicito uni. voco significato. Alcuni fi. losofi e alcuni letterati, poi. hanno ratto a gara per incrementare o comunque convalidare con le loro poetiche (non estetiche) un movimento il quale rinun– zia al colloquio per un vaniloquio. Poiché. se al– cunchC di valido c'è in alcune opere astratte. c10 si verifica solo quando lo artista esce suo malgrado dai soliti schemi dell'in– conscio e riesce a comuni– care qualche cosa di pre– ciso, a rendere possibile un certo colloquio tra lo autore dell'opera d'arte e chi contempla. suscitando quella che il Cesareo chia– mava commozione estetica e fantasia riproduttrice, A mano a mano che il tempo trascorre, l'astratti– smo rivela rughe e canizie: un movimento del princi– pio del secolo. che ha per– corso il suo iter dai grandi centri internazionaleggian. ti ai piccoli centri e da questi ai paesetti delle più lontane province. Quando l'astratto arriva a Fran– cavilla al Mare, a Massa– fra. a Cosenza. a Pe~cara. a Comiso. ad Ancona. al– l'Aquila, ecc., allora è da ritenere che esso decisa– mente ha concluso il suo ciclo. Che la scorsa Bien– nale di Venezia sia stata Mario Marcuccl: « ConchJglla • astratta, non vuol dir nul– la; o vuol dire che la p:ran– de istituzione veneziana ha attraversato un periodo (non il primo) di smarri– mento. Difatti non ritenia– mo possibile ripetere una mOstra noiosa e assurda come quella dello scorso anno. Venezia, se vuol continuare ad avere un ruolo di primo prnno. de– ve riflettere le correnti pili vive del mondo arti– stico, chiamando ad espor– re i !'appresentanti più ,.-a. lidi di codeste correnti. Tanto più che gli astratta non rappresentano più la giovinezza irrequieta. che vuol andar oltre per conti– nuare e arricchire la vita artistica: non crediamo che sia faclle trovare un astrat– tista d'un certo nome che abbia meno di cmquanta anni. I giovani più consa· pevoli. quelli che realmen– te sentono il tormento di esprimere un loro mondo. non sono astratti. Magari dai migliori astrattisti - da Klee a Kandinsk1 - avranno assorbito delle li– bertà espressive. delle so– luzioni inconsuete, inse– rendole in un nuovo e ag– giornato figurativismo. In arte non hanno senso 1 e ritorni,. Diamo atto a questi gio– vani di non essere stati cu– pidi di servire. pur di rag– giungere una notorietà at– traverso i ben organizzati cLans astrattisti: hanno ri– nunziato alla Biennale di Venezia e ad altre impor– tanti mostre diventate mo– nopolio degli artist} e dei critici astratti: oltre che degli alti funzionari mm1- steriali, addormentatisi mi– chettiani o mancinian1 e svegliatisi poUocchiani. Li hanno sostenuti solo alcu– ni studiosi al di sopra del– la mischia, qualche galle– rista illuminato e qualche collezionista scevro di pre– giudizi. Troppo poco in confronto alle grandi mo– stre e al ricco mercato americano spalancatosi (al– meno sino a ieri) per astrattisti. tascisti. concre– tisti. informali e chi più ne ha più ne metta. Ma il numero dei e neo– teroi » si va ogni giorno ac– crescendo; ad onta deGli artificiosi impedimenti. tan– te personalità di giovani vengono via via alla luce. Sentiamo l'orgoglio di :ivere sostenuto nelle no– stre cronache un buon nu- realizzare. un contributo di genialita da dar~ .alla rinnovellantesi trad1z1one. Se ai tunrerari del ver– bo astratto e stato facile lottare contro i vecchi. or– mai stanchi di polemiche, a!IISOrtl nell'olimpica cer– tezza (specialmente i me– diocri e i falliti) d'una grandezza alla quale era– no convmti di essere per– venuti. non sarà altrettan– to facile mettere all'ostra– cismo i giovani e impedir loro di partecipare al tra– vaglio artistico contempo– raneo. I giovani hanno dei diritti che i vecchi non avevano. D'altronde l'epoca d'oro dcli' astrattismo è ormai superata. Siamo all'ineso– rabile ,decadimento, essen– do la parabola conclusa; i cascami di cui parla il preaccennato critico mila– nese, sono pill che sinto– mi dell'esattezza di quanto diciamo. Prepariamoci, dun– que. a sostenere più vee– mentemente i giovani nel loro ineluttabile cozzo cun– tro l'accademismo astrat– to: mcoraggiamoli nella loro volontà di superare la morta gora d·un ma– nierismo che ha toccato il fondo delle sue. sempre discutibili. probabilità A nostro avviso s'impo– ne un ben organizzato schieramento per condur– re vittoriosamente Ja lot– ta; lotta per restituire al. la cultura e aJl'arte la ve– ra libertà. Non quella di cui per tanti anni ha cian– ciato il prof. Lionello \·en– turi: ma la libertà di ogni modo di esprimersi, pur– ché i risultati siano alme– no in parte positivi. Le grandi mostre possono e debbono contribuire· alla schiarita: un buon indiriz– zo - se ~i escludono al– cune presenze inflazioni– stiche - ha seguito la scorsa Quadriennale di Roma (siamo lieti di dar– ne atto a Bellonzi). E' ne– cessario continuare. con maggiore fermezza e coe– ren7.a. sulla stessa strada. Insomma attendiamo al ,·arco i responsabili delle cose artistiche italiane. Questo varco soprattutto si chiama: prossima Bien– nale di Venezia. l premi delle trattorie e delle bet– tole. con giurie presiedu– te da alti funzionarj della Direzione Belle Arti. li la– sciamo volentieri agli astrattisti. ~nne;l~t1i ~~%: d!:;~~: s i !---------- commissioni e di g,urie Mostra dipillura (sino al punto che. tempo ra. un noto critico accettò « Golfo dellaSpezia » di for parte della giuria La XI Mostrn dl Pittura del Premio Marche a con- • Golfo della Spezia• e la dizione che non vi fos- VI Mostra della Grafica d1 si io). ~t~eC:~el~In=: Sicché ci sembra giunto ZJ.one da part.e dell'Ente il momento di procedere a Provinciale pe:- il Turismo. una seria revisione di cer- Entrambe le esposizioni ver- te presunzioni e di certi ranno Inaugurate alla Spe- atteggiamenti esclusivist1. ~~ 8 =~ 1 C:pe~ 1 ::fligu.,: Ad onta dei vari profeti bllco fino al 27 agosto. di sventura. i quali hanno Il regolamento per In par- ovunque e in tutti i toni tec1paztone ad entrambe Je proclamata' la morte del- esposizioni potrà venire n- J'arte figurativa, un ere- ~? 1C:~~l~!e"!fia al~~~~: scente numero di artisti delln XI Most.ra Nazionale giovani ha preso. con gli d1 Pittura a Golfo della Spe- se ritti e con le opere. po- z1n » Ente Provinciale per u si7.ione contro l'astratti- Turismo. Palazzo Croce di smo. Perciò noi non dicia- Malta, La Spè'~ia. ;~. ~~;;r:~lt:;~d~~~ ~~e~: la ((Thealre Guild » ~;~~e si vs~~ 1 :ztans~ia~i ;·;~~~~ viene in Italia stare (e alcuni dei quali fla cominciato in questi si sono resi complici dellé f~ 0 :"T 1 ~~a:~': <fi ';J~é~!~;~~~ men~ e delle soperchierie Repertory Compa,1y. croè la astrattiste): ma affermia- compagma di repertorio co– rno la necessità di fare stitmta sotto gli ausp 1 cr del largo ai giovani che han- D,part1men10 di Srato per no qualche cosa da dire. portare all'estero alles11men- un loro sogno d'arte da :~,.~~, lt~!:'a,~;f;:;sem!~r~::,~~ 111terpre1ati da ottimi attori. Il gruppo, che comprende auon t/1 grande fama come Helen Hayes, si presenterà anche in Italia dal l7 maggio al Teatro Eliseo di R.oma. Il film italiano al festival diCannes La commissione incaricata della selc1.ione del film e del documentario da inviare al festival di Cannes ha desi– gnato all'unanimità il fìfm • _La rag.azza con la valigia • d1 Valerio Zurlini e il corto- ;;:~.s~r V ~~~:i~. passeg- EDITRICE bene attreua1a ~:~!en~~en::ir~ novelle, romanzi, saggi ,•o– ri, pubblicando e lanciando le opere merllevoll, a con– dizioni di particolare fa– vore. Scrivere: L'APPRODO DEL SUD, Lungo Teatro Nuovo, 29, Napoli. DIEGO FABBRI Direi Iore rc,ipnns:1hllc Stab. f1pogra11co U t:..::, l ::,.A. Roma - Via IV Novembre 149

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=