La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 15 - 9 aprile 1961

Pag. 2 LA FIERA LETTERARIA Domenica 9 aprile 1961 dità ai suoi figli e ai suoi nipoti. da uno degli uomi– ni più in vista del tempo della Voce. nel corso di una raccolta epistolare che giu– sto di quel tempo vuol di– mostrare la serietà. Val be– ne una lapide e va ad ag– giungersi. riassumendole e storicizzandole. alle ricor– danz.e già rilasciate e di continuo accresciute dagli amìci. Ma quanto in quelle c'era di commosso. qui s'è raddensato in giudizio. Ed e giudizio che ben si può sottoscrivere insieme con Giuseppe Prez:zolini: Piccola biblioteca I SULL'AUTORE DE « LES L~AISONS DANGEREUSES » Unmoralistamodo suo: ~ Fu un piccolo tiP06ra– !o fiorentino che a forza di lavoro. d'intuito. di ar– dimento. di fiuto e d'in– gegno seppe ingrandu· la sua prima stamperia. gran– de come un armadio a muro dove lui imprimeva biglietti da visita con una macchinetta. e pareva non ci restasse nemmeno l'aria per respirare. in una delle più notabili aziende tipo– grafiche ed eòitrici d'Ita– lia: e fu il solo a capire che c'era in Papini. in Sof– fici. in Palazzeschi. cd in altri nuovi ingegni una possibilità di sviluppo e di guadagno. aspirando però sempre al grande. Fu af– fettuoso con i suoi amici, energico nei momenti dit– ficilì. ed appassionatissimo per l'Italia; e il cuore suo non resse a troppe traver· sie. tradimenti e traslochi di forze "· ( Il tempo della 1<Voce)), 701). Nulla di più esatto: e sarebbe giusto che la nar– razione di una simile esi· stem:a divenisse resempla– re prefazione di quel ca– talogo della Casa Vallec-, chi che da anni. anche co– me strumento di lavoro, non ci stanchiamo di sol– lecitare. Sarà utilissimo e rivendicativo: fornirà ma– teria di riflessione per molti che tante cose non sanno; di malinconia per molti che se le dimenti– cano: di soddisfazione per noi che le andiamo ripeten– do con amore di verità e di giustizia. ENRICO FALQUI NICOLA LISI: La facçia detla terra - Vallecchi 1960 - -pp. 305 - L. 1100. e La faccib della terra. forse il capolavoro di Lisi>. ci dice la fascetta delr editore Vallecchi. li libro raccoglie centottanta brevi µara_grafi. raramente superiori alle due -pa~inc. dove l'autore del Paese dell'anima e de La via della croce. tra ,!!li altri che punte~_giano la sua lun_ga fedeltà alla prosa d·arte, alla letteratura co– me messaggio e come ri– velazione cristiana. c;.om– pone un -paesaggio che è toscano e immaginario. di persone semplici. di vicen– de modeste risolte in fiaba. dove l'asino e il contadino convivono in semplicità di creature. e di annotazioni brevissime. tra commozio– ne e aforisma. Lisi è uno scrittore to– scano nel senso pieno del termine. ricco di lessico e semplice nei risultati: in questo suo itinerario spi– rituale sa dar \"Oce alle creatare della terra. sco· prirle nella perenne me· raviglia del creato, medi– t:rndo senza prender pose di pensatore sulla bellez– za e sul destino. Giun,eia– mo al fondo de La faccia della terra come alla fine d'un poema d'amore. un abbraccio lirico dell'uni· verso ne 11 a prospettiva dell'eterno: abbiamo risco– perto l'usuale. -.e-li og,eetti consueti e insieme desueti al nostro vivere, i fiori e le bestie. le nuvole e la ,eente di campa~a. che sono ,2'li elementi coi auali Lisi opera la sua trasfigu· razione naturale, la sua visione cosmica. Domina– no. alla fine. i motivi del– la vecchiaia e della morte: ma senza tristezza, anzi trasfi,eurati. in un'atmo– sfera tranquilla, di cre– puscolo sacro. Vitad'unfilosofo Piccolo aureo libro, quello del filosofo americano Nor• man Malcom intitolato niti– damente cd insieme oscura– mente Ludwig Wittge11stei11. Non pochi lettori (di titoli) potranno dire di Wittgen– :,tcin, come d'un Carneade: e E chi è costui?•· Scusabi– lissima ignoranza, che era la mia stessa fino a ieri. i\la il libro (apparso nella collana Portico di Bompiani e tra– dotto senza una pecca da Bruno Oddcra) innanzituuo a questo non-sapere vuol parlare rimedio, vuol dirci chi era e quanto valeva e chi rimane, dopo la morte, l'uomo di cui un serio filo– sofo ha tracciato, con la ni– tide1.za e la vivezza d'un nar– ratore di razza. la biografia. Dunque, Ludwig Wittgen– stein era un filosofo, anzi uno dei più cclcbli e autorevoli dei nostri tempi, scrive Georg Hcnrik von Wright nello Schizzo biografico premesso al volume. li viennese Witt– genstein ha ispirato due cor· renti, due scuole di pensiero importanti, il cosiddetto po– sitivismo logico, o empirismo logico, che ebbe un ruolo di primissimo piano nell'ultimo decennio prima della seconda guerra mondiale, e il cosid– detlo movimen10 linguistico, o analitico, denominato an– che Scuola di Oxford (dalla citt3 dove insegnò e più a lungo ,,isse), che domina la attuale filosofia inglese. Non jmporta che egli, maestro ri– conosciuto d'entrambe le scuole, le abbia entrambe ri– pudiate, che non abbia \'O– luto partecipare alle discus– sioni di portata mondiale al– le quali ave,,ano dato luogo la sua opera e il suo pen– :,icro: Witt1:1enstc>inera ''"' parere - giustificato sotto molli punti di vista - che lç sue idee venissero di so– lito fraintese e defonnate dai \'cri e ralsi discepoli. Scusabilissima ignoranza, :,i dice\'a sopra. Purtroppo, bi- sogna aggiungere. La filosofia, come del resto Ja scienza atomica, ma anche come la scienza politica, o economica, è troppo spesso una specia– lità, una rocca abitata da adepti; incomunicata, di\'isa dal mondo. I vari settori del conoscere e del pensare urna· no a tenuta stagna, non co· 01unicano né tra loro né con l'esterno. A noi, poveri e co– muni mortali, non è data in sorte moderna che l'ignoran– za. Siamo tenuti all'oscuro; la scuola è un fomento di oscuran1ismo, i giornali sono veicoli di superficialità e di confusione: finisce che non sappiamo nulla di quel cho ci fa uomini, ci fa moderni e civili. Sappiamo sl che. c'era una \'Olta Einslein, o Fermi, che c'è la relativìlà, la disin– tegrazione dell'atomo: ma non sappiamo chi era Einstein, cos'è la re-la1ivita e la dbin- 1egrazione. Scopriamo i gran– di filosofi dopo che sono mor– ti. i grandi falli mondiali dopo che hanno fatto lutto il bene e il male che avevano in potenza. Insomma, subia– mo in stato di ignoranza af– fidandoci intanto agli specia– listi, i veri e quasi astratti uomini moderni. Noi, l'un per l'altro, non ne sappiamo gran che più dei nostri nonni cam– pagnoli, perduta però la loro innocenza e dunque la loro saggezza naturale. C'è da dire, tornando alla biografia di Malcom, che es– sa delinea meravigliosamen– te la figura di Wittgcnstcin (la lcuura è rara, scorre,·olc e interessante anche perché l'accento è quasi sempre sul– l'uomo, colto per cosl dire in privato. in casa, fra gli amici, o in abbandono epi– s1olare) ma alla fin fine non ci spiega chi era il filo.!.ofo Wittgcnstein, che ha detto di nuovo, di ri\'Oluzionario. Mal– com rimane un filosofo, non sa sensibilizzare:, o forse non sa o non \'uole tradurre in termini comprensibili a chi, sen1a essere incolto, non sia neppure 1ecnico di filosofe– mi. Vero è che egli stes:-.o umilmente, qua e là, conrcs– sa di a,·erci messo anni cd anni a capire il pensiero di Wi11gens1cin. Ma alla fine ha capito, beato lui, Noi non ar– rh•iamo a tallio: e la parte della biografia che entra nel vivo delle idee del filosofo, della sua novità, della sua grandc,:.za insomma, è anche la parte più oscura. Gli esem– pi addotti per illuminarci ci oscurano del lutto. Con tutto queslo, la biogra– fia di Malcom rimane un'ope– retta straordinaria: un pic– colo romanzo do\lc l'amore– volezza del discepolo e la precisione dello scienziato ,cngono a fusione, con esiti indimenticabili. Ne balza vi– ,·a c lucente la figura d'un uomo totale, d'un filosofo completo, e il più puro e tra– gico dopo ic11.sche•. appas· sionato, anticonformista, che ,·olle essere povero, e fu solo, disperatamente solo, un pes– simista errabondo e sempre insoddisfatto, il quale pure mori esclamando: e Dite loro (i suoi amici) che ho avuto una vita mcra\'igliosa ! >. Era l'anno 1951. P. C. Sloria della mu1ica A. EINSTEI ': e Bre,•c storia della musica •• La Nuova Jta\ia, Firenze 1960. pp. 342. Co11 questo ,10/ume la edi- trice • Nuova Italia• inaugu– ra la co/lezio11e e Le Afose •• e non poteva cominciare cotr migliori auspici. Il libro dell'Ei11stei11 - co– me avverte l'A. iu ,ma bre,,e pre{a:.ione - 110n è cibo per Wtti, né intemle csm,rire l'im– menso campo della storia della musica, e tanto 111e110 vuole vrese11tarc 1m arido ca– talogo di nomi e di opere. ,Hira invece a tracciare • 1111 q11adro e/ella musica in ge– nerale • e a delineare e le forme storiche tli questo svi– l1111po •, i/111mina11do/e co11 la figura lii qualche grane/e maestro. di .IIAS,-,l,1/Q GTtU,l,A1l 1 IH Quanto è stato sino ad oggi scrizto su Cltoderlo.~ de U1clos o, per meglio dire, sulle sue e Uaisons da11ge– re11ses •, somiglia 1111 poco alla apoditticita che Silvio Pellico atlribuisce. ad a/cum 11ote11ti i11 tm s110saggio a11- varso sul • Conciliatore • tic.I 27 scttemlJre 1818. Dice 111- {atti l'autore cle/fe e Mie Pri– gwm •. tllSf/11/Selld0 e 511/la trt1gedia di Vittorio Alfieri•• che e Quando ai selvaggi a111erica11ifu fatto C0II0.!iccre il ferro, i barbassori di quel popolo esa111inaro110se q11cl 111etal/o somigliasse all'oro o all'argento, e trovandolo d1 altra 11at11ra,decretaro110 che 11011 era metallo legit1i1110; alc1111i giovani selvuggi pro· posero tli esaminare soltanto se il ferro fosse buo110 agli usi della loro vrta, ma i bar– bassori fecero frustare (J11e– gli insolenti, dichiarando cl!e era sempre da chiedersi se una cosa fosse uguale ad 1111'0/tra, e 11011ma,, :se fosse b11011aa quale/te 11so •· tono ver la sua fama le e Poisies fllfllli:Jes • e le e Ca11sessec:retes de. la Rei,•o• /11tio11du a Termidor •J .(o/o {mtto di racconti 11di1i qua e la, mischiati con qualche ricordo lii giovinez:.a, il ttltto fuso e amalgamato da ,,arh v11ra111e11/e i11ve11ti,•e. Crn1, E po, do1•e tro1•are, 11el $ÌO ;mr corrotto secolo d1notte– \il110, 1111amegera del tipo dellt1 i\,larches(t t/1 \.lertcwl, w, vanesio del calibro del 1•isco,11e di Va/1110111?":ome può esiste.re , nella realta, una simile e terribile app/ic(t::,10- "e della tattica e della stra– tegia guerresche alle 11eq11i:.1e e alle scel/erataggiui di crea· ture che possono :,o/o es,er~ fmtto de/In fanta~ia? S, e parlato del ·e Pn11à11e • t/1 Machiavelli, trasportato . i11 questo mam1ale <:i diss1pa– :.io11e apvarc11te111e111e grat11i– tl1, ma 11c111menoque:sto ra– gio11a111e11to regge, :,e si pensa alla conseq11e11zialitr1 strin– gente di Nicolò la quale 11011 abbisogna della stuvitli•a al– trui per realiz:.ars, e ai sot– terfugi, in fondo mgemu, del– le e Liaiso11s •, i q11ali .<10110 destinati atl a1 1 ere effetto po– sitivo solo se la dt1111ta :,arà essa Cecile, la de Tow,·ef o Dance.ny, mette. tutta la b110• m, 1-olontà 1wss1b1le a {ani 111,:mmarc. l'erchc l'm11ore, specie quel– lo 11ro{a11u, è cieco e vuol es5erlo, 111e11tre la politica ha mille ocelli come fa mola ciel vavo11e. L:.' COSI <.he Lac/o:,, rendendo in 1111 certo se11\0 rulicoli i s11oi perso11aggi 11er trovpa pre:.io:,1tà cli calcolo, tllJJJ/icata a rugio111 cl'i.,t111to, finisce con l'essere, cosl co– me egli 1•0/eva, w, {11stiga– tore dei costt11111, 1111 moruli– sta i11teso nel se11so {ra,icese. dc/ secolo d'oro. La {a11roH1 letlera tX X XI, ili cui la Mar– d1esa de Mertcuil demmcia il suo credo 111ort1le., ha come rovescio tutte le massime di ~/::;'.Yr~:t, [j;m,r~:~i;;~:~:~,JJ~ E' cos, d1e. il rigido gene– rale napolcomco, p11r d1se– g11ando i 1·i:.1 ma, .se 11ccom– piace ed .11,a a11:.1 LIII vocabo– lario castiRato, che. m{nrma se.11:;a il/11mi11are, che Jasc,a intuire più che dire e alla fine, quando tulio e cJuuro, ogn11110rice1·e 1/ mo cast1,:o. \ladame cl,. Toun·e/, fad11l- 1era, 11111ore:ventttu e di\pe– rata ali tm tempo; ,l 1·i.sr.011- tc d1 l 'al•l/0111 \"lel/C. UCCISO ili tluello dal 1111te.g101·a,1e da /111 in .,egreto oltregg1ato; Ceci/e .\i ritira III co11ve11to ad e.spiare. lt! colpe di ima in· gem,ita tremenda, ma 11011 sa11111amofino a q11al punto col11e1·ole. L'ottusa signora d1 Vola11ge.se la scallra \la,-la– me de Rosemo11de scontano, 1•ive11do, l'!lruto pm o neno co11sape.,·olmen1e dato a Ce– ci/e e. a Va/111011t. E la ,\lar– c:hesa cle ,\tertewl, laida or– ditrice c/1 intrighi, vi1·e, ma 1•ive orribilmente deturpata dal mi11olo, talché come eb– be a dire w, tmommo 111ar– cl1ese e la malatt,n l'avc,·a ri,·oltata, e ora la .ma amma le. stava sul 1•0/to •· drl rii FNA1\CU FOClll lJn dnno ld, luun di que• SIC :,(~Se pagmc. 1111 04.:.CUPdl anch'io del a:r dllde d\ ,cm· mento• di CUI lUUI parl.110- no: il millcn,mo della lmgua italiana, e 1.:unclu!>I, piuuosto amar<1mcnle, ..:omc piullOsto am;;u-:uncnte .i,c,o trat1a10 l';.trgomcnto, che non :,cne a nulla 11 <.:ommcmor<1_rc, ..,e non si pcn:,a, o non s1 e m grado. d1 :-.ahare, PrC!'.:,app<x.u nello Mc:.~ tempo la RAI annuncia\a un suo • ciclo tncnnale • di lra– :,mi:,:,10111 :,ullu lingua, :-.cm– prc prendendo on.:a:,1ont.:.dal suddetto millcnado. Richiarru:.i t,1,J:g1 due ldltl come: :,1rctta111l!nlc u11111.Per me,_inla11i,_la KAI do,rebbe commciarc 11.!.UO e omaggio• alla nostra lingUd col n\'edcre da cima a fondo lo s1ilc wn cui e redatto, nei \ari pro– gr-ammi, il Giornale Radio (e il Tclq:iurnalc. natural· mente). Ì'On OC:COIIC un.t CTI· tic:t mollo .i.mpii.l, per d1- mos1r..in1c l,1 lll!ccs:,it.i: b,1- Mano alcuni .1ppun11,presi da quabia.si ascoltatore di buon gu:,to, quando gli capila. E capita :,pc.sso, pcrche 11 les– ..,jco e il rra~ano ,C1no sup~ pergiu ~cmrrc quclh: buoni per un"mfinlla d1 no111i,.;d1 quabia~1 :,ort;1 Co:,t è dcgl'mcicknu. d1e non :,ono mai •g1.1,1• ma hanno sempre carattere:: d1 gm1 1 i1à; o di incendi. per 1 quali :,i seg11a/a110dawu. per e:,cmpio, alla ,egelaz1onc (,·. Programma ~azionale .. 21 _le~: braio, ore l,l >. o d1 ~11mh lllPJ)e quotidiane: t~lle 1!13 fomite, con 1ingu1:,lu .• 1 prc· ,idcnza (,ul&o, monotoniJ e sciatteri.1). della loro bra,a formula. Problemi di fede dell'ultimo Greene Certo in m, lm 1 oro di così rigorosa si11tesi è difficile mantenere le esatte propor– :.ioni, che avpwuo con le. loro dis11g11aglian:.e tradiscono i rancori (ver così dire) e gli amori dello scrittore. Ma il libro dell'Einstein, ferrato in materia, è molto be11 conge– gnato nell'insieme e si l6gge volentieri. Certo 11011 è adatto a 1111 lettore sprovve.d11t(} di mu•,-ica, ma ver chi - come avverte l'A. - e è già a cono– scem.a di alcuni fatti tiella storia musicale ed ha già ascoltaro esec11:.ioni di 11111,;i– ca •. P11r co11 tali limiti, io ritengo invece che qr1esta e bre,•e storia• ver /'ordi11e e la chiarez.:.a dell'esposizione, e sia perché è stata scritta curi-enti calamo (e in voche settimane•, avvel'te /'A.) rie– sca di efficace lettura per ogni persona colta. Così da quando r1sc1ro110 e Les liaiso11s dangereuses • ( in Italia le [JiÌl recenti i!tli– zio11i so110 (lpparse co11 Mon– dadori ed Einaudi) ci si do– mando ,;emvre fino a qual punto e come esse cofli111a~– sero con la /e.zteratura c.roti• ca del Seltt'cento. :\/011 ci si chiese al/'i,rco,uro, o! m parie molti 11011 se lo chiedono an– cora, se q11cst'opera. auche. per co11trari sia inl'ece, come pare fosse 11elle inte11zio11i de/f'a1t1ore, :solo uu florilegio di • lettere raccolte tra 1111 grupvo di pcrso11e e vubb/i– cate a scopo d'istmirne al· cune a/1re "· Il dilemma è, in sostan:.a, wtto q11i. Co~} si sono fatti molti 11omi e si è citata una bibliografia che Lac/os te1111e almeno in varte presente, ma solo per meglio fornire degli esempi 011post1. Si co111i11ciadalla • Clarisrn Harlo\\'e • di Richani~on alla «No11velle fléloise», ,Ja • /t1c– q11esle fatali,\te. • a " Tluiri:se phìlosovhe •, a <(Tltemidot'e•, e Fa u b I a s •, e "'Mémoires turcs •, e si fi11isce co11 De Sade, con Resti{ de la Hre– t0nlle, cou i manipo/Mori di storie e di messe 11ered'ogni 1e1111,o e d'of,!ni vaese. /,i tal modo, :,111/a falsari– ga tlssm or,inabilc tielle di– c/1itira:.io11i di He11n Be,·/c, 1/ quale asseriva ,li a1•er ·co,10- sciuto, dece1111e ar,pcna, l'ori– ginale di Madame de. Me.r· te11il, come se a quell'età fos– se possibile, anche a/l'essere. f)iÌI dota/O dal p1111to ,li vi– sta vsicologico, 111tllfre le in– sondabili e,! i!llpem(lbili im– plicll;;,io11i morali di un .,i– mlte perso11a,:g10, per di più 011era,1te 11ella realt", -"' è vreteso itle11trfict1re ad 11110 ad 11110 i pen,onaggi elci/e Liaiso11s. E' vrovrio vero: e Cercilf.amo pur di 11asco11clere le pa.s.sio- 11i ne.ga1i1•e sotto apparcu:.e di 11iet1l e di onore: esse 1ra– sparira11110 se11111re 11ella loro ,•era esse11.:0 •· Ogmmo, come. 111 11110tra– getlia greca, fimsce con l'a, e• re quel che merita: 1 c·om, ton1a110 e tonwno 11e/ .se11,o che il n:.io ha sempre 111 .,e ,I \II0 ca:,tif!0, tmdte. se, per qualche !Sttlnte, l!ss() sembra lnonfare.. Certo la strada d,e. /e e Liaiso11s • perctirrono JJt!r arri,•are acl 11110 loro morale 11011 è facile 11éco11sigliab1le, ma esse di111ngo110e bollano quella societa III di:iso/11:.io· 11eche 1110.,selo sde,:110 del l111011 Parini il quale, 1!it:e. !Jcne 11 \lon11glta110, 1·e,lc,·a oltre le dame i11 cri110/ma e i salo111 dorati: e la tc.Hmto· 111,111:.a e il 1eatro d1 una I tta o:.iosa e. corrolla •, o, se fJÌll aggrada, col dete.ri11i11is1110 111aterialis1ico di Dio11iii 1)1- tlerot: ,ma ge11teJ1o!rtl11tache 11011 ~offre., 11011 :,ente il hiso– g110di DIO. fJC/1.\aalla t/O!llra come a 1111a{or:.a se11sil,1/e c/11 Ctll nascono tutte le cose, Ma Chodcrlos de l.Aclo,; la• scia intravedere. al di la ,lei e lambris doris et de la cor– n1vtio11 d11 :siecle • la calarsi tlel/'Ot1oce11to. Rassrgna dellt~ riviste ilaliane 1\li si ,erra ll dire delle cc:,igcnze».... Gia Siamo d•ac– cordo che un notiziario ra– diofonico non e un'opera \et– tc1-aria (per fortuna). Ma. senni di:,cutc1·c, ditemi ,01 quanto l'argomento delle ,c:,r– gcn✓C• po:,... a rc:-.1:,tcre d1 fronte a qualcuno Ira gh ,ul– timi arrid• elci mio ca,,une di ritagli (.!.czionc RAI). Si;:n– ti1c... (Continua da pag, I) continuare. il desideno assoluto di scomparire di rinun– ziare ad essere se stessi di ritirarsi come in un conven– to. In un certo senso la reazione violenta nei suoi effetti a quello che la vita ha fatto di noi tanto diverso da quello che si poteva avere sognalo quando giovanissimi 6l è iniziato il cammino. (1uerry, un architetto belga di larghissima fama in– ternazionale costruttore di cattedrali e di palazzi ip Europa ed In America. uomo di un temperamento vul– canico e di una grande seduzione per le donne, consi– derato anche uno dei grandi artisti cattolici del nostro tempo, tsente ad un certo momento della sua tumul– tuosa esistenza l'impellente necessità di rompere enche con se 5tesso, di mettere fine a tutto, di scomparire. Fisicamente non si sopprime ma lo fa moralmente par– tendo senza preavviso alcuno ed anche senza alcun pre– ciso progetto di viaggio per il Congo ed ivi giunto imbarcandosi a caso su un bettello che risale il liume per giorni e giorni addentrandosi sempre più nel paese per fermarsi ad un leprosario sperduto nella foresta vergine. Ivi e.ccolto dai frati. accettato come compagno di lavoro dal dottor Colin che dirige i servizi sanìtari egli si seppellisce col deside1;0 di rimanervi Ignoto e da tutti ignorato fino al giorno della morte. Lavorando umilmente per costruire un nuovo ospedale e vivendo come un cenobita annienta la propria personalità bril– lante appass!oneta vh·acissima ed artisticamente dotata. Se egli ha presto dimenticato il mondo vivendo Ira 1 frati ed i lebbrosi il mondo non ha invece dimenticato lui ne intende lasciarlo tranquillo nel suo recondito rifugio. Un colono belga Rycker che dirige una fabbrica a qualche giorno di distanza dal leprnsario lo riconosce per caso e quasi per compensare ie proprie misere an– goscie mistico-sessuali imbastisce per primo assieme ad un monaco querulo ed ambizioso attorno all'infastidito Querry una leggenda di vocazione alla santità. Quanto più Querry !a per sottrarsi a deformazioni di una sem- Straniet•i a lloma, OV'Ve,.o: plice verità ed o false interpretazioni tanto peggio ciò è per lui perché Rycker che ha sempre il nome di Dio in bocca cd il diavolo nell'anima non Jascia più la sua preda sperando di poter cogliere, egli l'ignoto, un po' dell'irradiante !ama del celebre architetto. Rompendo la parola data di mantenere un assoluto riserbo lancia sulla pista di Querry il giornalista inglese Parkinson, uno di quegli specialisti dei grandi setti– manali a rntocalco che sono una piaga del nostro tempo. Del ridicolo e nefasto Parkinson personificazione di quel giornalismo ignorante ed indiscreto sempre alla ricerca dJ notizie sensazionali che Graham Greene giu– stamente detesta, traccia un ritratto vivacissimo. Dal momento della sua irruzione nella segreta esistenza di Querry al leprnsario il ritmo del romanzo cambia. la azione precipita e l'Ignobile Rycker provoca l'inevitabi– le catastrofe. Rycker riuscirà ad ottenere per breve tem– po una meschina notorie(à ma nella sua vita tutto rimarrà irrimediabilmente falso, mentre tutto è genuino seppure doloroso e mancato nell'esistenza di Querry. Il tema di A 81trnt-Out Case è quindi d'indole squi– sitamente morale. Se a causa della presenza dei frati missionari del Jeprosario e più ancora di Rycker si parla a più Tiprese di cattolicesimo esso non è un romanzo specificamente cattolico come il magni1ico The Power and tl1e Glory ed il meno riuscito The End of lhe Affair. Tuttavia esso può dirsi in un modo indiretto un romanzo religioso perchC alla base del dramma di tut~i o quasi i protagonisti vi è diversamen– te finsoddiSfazione l'irrequietudine l'angoscia del nostro tempo che soffre appunto per la mancanza di una morale valida in quanto si appoggia su una fede realmente sentita. Graham Greene ha elaborato il tema 1n un modo artisticamente ammirevole con una padro– nanza dei mezzi una sicure7.za nel procedere ed una misura che fanno di A Buntt-Out Case uno dei più slgnifiootiv! fra I suoi romanzi, l'opera di un grande narratore. GlACOM:OANTONINI P.011u.1, 'uista tln slt•anie,•i s. c. Italia 1814 (Contlm~ pag, I) voesia, che della no11tà sua cli ricordarsi di me. Ma tè– menclo di fastidirla 11el/e su~ molte occ11pn:.io11i, credetti meglio differire q11el debito e desiderato ufficio: il quale prego 11.S. che si degni ac– cettarlo ora, i11sieme acl un piccolissimo libretto; del qua– le la seconda copia è per il professore Arici. E voi,hé 11ell'occasio11e tiella g1atit11- dine mi sono avviato all'ar– dire, mi farò a11imo di confi– darle ,m mio pe11siero, e pro!– garla di consiglio. Vorrei co11- correre af wc.mio cli codesto Atcueo con 1111 discorso che ho abbo:..:.ato sulla musica di Dmite; e bramerei savere se vosso sverarne b11::mariusci– ta, e se si concorre alla sco– perta o co11 po/i:.z.a sigi1/ata. Ne scrissi mesi so110 ad Ari– rici, il q11ale né a quella nl! ad altre due. lette.re fece mm risposta: 011de so110 stato costretto di vre11derm1 q,~– sta libertà con S.V. Afo co– noscendo la Sua ge.11tile.1.1.a svero averne {acife. verdono. La prego a te11ermi 11ella me- U11'impresa davvero 11011 facile se si corrsidera la c-om– ple.ssa e.clan1ent11rosa vita di Pierre .tmbroi.so ! François Choderlos ,le lAclos il quale fil, volttl li l'Olla, CaJ)ita110clel ge11io, segretario del conum– tlo del D11ca F1h11po tl'Or– lea11s, immischiato III t;1tti i11trighi con i q11a/i il :wo pt'otettore c·ercava di accav– vararsi il votere, orditore 1ml o meno nascosto della Ri,•o· l11:.io11e Francese., redattore del giornale dei Ctllcobini, estensore con JJrissot tiella famosa peti:_ione che cagio11ò il massacro del Champ de Mar:,, colom1el/o d'llrtiglieria, mare.scia/lo cli ClllllfJ0 sotto l11ktte.r. Incarcerato e libc– rlllO dOIJO il 9 Ter,nidoto, generale ciel Direttorio, ispet– tore clell'ar111ata del S11tl Ita– lia sotto l'impero, (i110 allt1 sua morte che. av,·em,e a Tt1- ra11to 11e/ /803. 1\folto :,pazio delle riviste lcttc1-a1 ie pubblicate in questi ultimi tempi è dedicato alla poesia, sia :,0110 torma di saggistica, che di antologia. La causa e for~c da ricer– carsi nella necessita di trovare nume formule poetiche e di \'Oler tes1i111011iare,tramite i te:,ti e la critica, il tra– ,,aglio della pocsia conte~P,?•;nca. Oue:,tc i:,uno anche in buona p:u te le intcn,ioni della rh•i:,ta trimcstrnle e Ouar1iere • che, rcndcndO<ii conto della staticità di molta poesia contcmpoi-anc;1, cerca d1 pubbli– care lci:,ti che po:-.:--anoollrire un aiuto per una :,olu1.ionc a Quc:,ta erbi, Nell'ultimo numero, oltre alla consueta an• tologia poetica. con scrilli di Orclli, Zanzotto, Mu:-.,1,Gc– rola cd altri, Giul:,cppe Zagari dedica un lungo saggio ad Alfonso Gatto. E' una ca\'alc:itn alu·a,·erso 1utta l'opera del poeta sale111i1an<?:da e Isola• a • Morto ai pac:,i "• fino ~l e Nuove Poc-;1c•. A Z.ag.1do p1·cme i:,oprat1ut10 di mc11crc in ri:,alto h1 fonte leopardiana a cui :,j bpira Ga1_to, s~t101i!1ca_ndo poi. _le _nuo,c ricerche della parola, le msodd1sfaz10111cd 11 nlars1 ad alcuni temi e situa1.ioni d_cll'immcdiato dopoguerra;_ il tutto - dice :,empi-e Zaga– no - mantenuto sempre 1!1_c~iave •idillica». Un'a!tra rivista che dedica quasi tutto lo spazio del suo ultimo numero alla poesia è "Il Verri»: intorno a Questa pubblicazione gravila un gnippo di ricerca di nuo,•e bas,i. non sol.o della poc~ia contemporanea, ma della nar– rat1v:1 e dcl_larte _figurauv~. Ma se appare lodc,ole sollo mohJ aspt:tti la ricerca d1 nuove formule per libcmrc la poesia e . il ,·om_nnzo da una situazione statica, non può r,on suscitare diffidenza una prosa nemmeno piu buona ;;~}~ ~ 1 ~~~;;~ le} ~ft~'j~~f.~s;s è' rt~~ft~do a s,i~~u~i.~li, ol~~~ d1cc1 pagine d1 questa roba: • Il c;1rntterc mitopoi~lico del ra11~ artistico (poicsi=mitopoiesi) spiega l'autom.mia dia– lc~llca dcll:i_ sovrastruttura rni1ologica (cioè, multo sem– pllce.men1c, 11.fallo che l!S<:apuò essere pensata come un contmuo stanco, almeno entro l'ori7.zonte di un periodiz- 1,.-:imen!oda.10 e s_tnllturalmcntt· fondato) come autonomia ~/:::b~ 1 1 1i~i .,'\~t ;~~'.cma opera1i,·o (forn1.1tivo) di excmpla 11 lc_ttore giudichi da sé. Questa non è critica, è um 1 passc~ç-1ata nel _,·uoto, nel nulla. Dopo la pittura, e anche la c_nt1ca è arnvata allo stato "info1malc" ». Giorno 5 febbraio, •Primo giornale•, ccondo PrografT!• ma, ore 13.30: e ... un pcn– geo di 230 chilometri, o:,:,1a 11limite inreriorc della st11cl– li:.:.a::.io11e» (con cambiamen– to di tono, nella , o<.:edella nnnunci.11rice, e, iden1emcnte incapace di mandar 1:iu quel· la parola con disimoltura). Giorno 12 febbraio, Pro- 11ramma Nn1.ionalc, ore 20,30: e ... questioni 1-clathe alle re– lazioni...• (si notino. nuniti insieme a cosi brc,e •distan7.a, due diletti fra i piu frequenti in questo linguaigio fa110 di poche cspres:,1oni :,tcrco11pa– tc, delle quali il redattore non ~a piu rare a meno, neppure quando, nel giro di :,ole quat- 1ro parole, si 1ro,·a dinanzi a una sgrade\'olc rima e a un ancor piu sgradevole bt– ~ticcio). Sempre 12 rcbbraio, ..Gior– nale del Terzo•. ore 21: e L'esperimento sen·e a spe– rimentare ... • (ma non a far dimenticare che siamo nel Tcr;:,o, ossia nel piu eletto, dei prosrammi !). Giorno 28, Programma l\a- 1ionnlc, ore 8: •L"amba ... cia– torc inglese a Roma è a Mes– sina "· Come fa?! apcHuno di... Ma lasciamo .!.tare i San– ti, e :,chci-1.iamo soltanto coi lanti, esprimendo la no:,tra lliu e commossa ammirai:io– nc • per simili prodigi del progrc.sso! Al ta,·olo della presidenza Jorge Guillen dette 1'av, 1 io al– la conferenza presentando al microfono, che rimase fuori portala della sua YOCC - se– deva voltato verso gli "in– terni• - un Yolto tutt"altro che aderente a ciò che comu– nemente si vuol fare 1;en– trare in una lipologia spa– gnuola. ~am~g,one cl~iai:a, capelli bianchi, pelle liscia, fattezze un po• massicce ma ben modellale, che cOncor– rc\'ano alla formazione d'un sorriso cordiale. Poco aveva altrcsi del poeta, non fosse stato per una scompagina– tc1.za tra il sorriso e un quid che gli lasciava gli occhj chiari iie\'emen1c conturbati e imprimeva al suo sguardo (puntato ora ,·crso la ~arct<: opposta) come. una scia di pensieri irrisolll e non con- 2lobati nella funzione ora as– sunta: quella di presiedere ad una riunione in farnre dei colpili da misure reprcssh·c a scopo politico, da parte del go\'emo spaanolo. Parlò con voce appena udibile, ma il pubblico non tardò a prestar– gli la sua al\enzionc. Erava– mo in pachi, in una sala gre– mita: il sotterraneo della se· de Einaudi che sottostà la libreria da poco aperta i_n Via Veneto, presuppone ud1- torii di ristrette dimensioni. 1:n portoghese importuno teso nel Yolto, pronunciò il moria del Prefetto e 11ella nome del Portogallo. Ci fu un s11a,alla quale con liivotissi– a11imo (ormai la conferenza ma riverenza mi racco111a11do. a,·e,•a preso una andatura a Um.mo dcv.mo a{f.1110 Suo ~;s~l~~)p~ir~nri~~cis~~t~. r..;;~ Pietro Giorda11i •· Certo 1111a 1 1 1ta mov1111e11- tata assai, tutta trascorsa, di g11arnigio11e i11 g11ami,:1011c, 11el fasto degli Stati Maggio– ri e di ima socieM 11111tevole, 11111/ti{orme, illa{{errabile. E' v~r q11e:,_to che è vano, e l'ha nconosc111to miche Je.a11Mi– st/er, ricercare la verita sto– rica dietro i personaggi del– la Merte11il, d1 1'al111011t,del– la Volm,ges, di Ce.elle. tli Macla111e de To11n1el. Sl/1e11- dal m•e1•a tanta fantasia da votu essere consideralo 1111 dam11mzia,10 anle littermn, miche se preferiva ordire i racconti trae11doli da ,1eccllie cronache e cosl le :,11e a{{er– ma:.ioni sono assai disc11tibi– li, anche qua11do parla di al· cw,i s11oi incontri co11 La– clos. S1 può anche essere d'accor~o che per ridare agli uo– mini la fiducia nella poesia vi e bisogno di un totale rin– novamcnt~ del discorso poetico. Ma certe posizioni non possono r111novare nulla p~rché nuo, e non <:ono di certo· tutt'a.1 pili !·ich)amano alla mente atteggiamenti e mo,i~ menll vecchi d1 oltre quarant'anni e che, bene o male rurono condotti da nomini che sono 1imas1i nella stari~ ~lclla letteratura e del. cos1umc. Non è cerio questa la ~cdc per fare un sag_g!o (come se non ce ne fossero già abbastanza!) sutl~ cns1 d_clla poesia, ma ci basti con'ìta– tarc che spesso ciò che s1 ama definire e posizione di rot– tura.• alla _fine.non è altro che un arrestarsi su situazioni ~:b~:~i~/li sciatto conformismo, perdersi in labirinti scn- Vorremmo poi occuparci, piu ampiamente, delle trop– pe ,ohe che in t1uti i pro· grammi e gcneii (non :,olo giornalistici, ma anche arii– l)tici) scntinmo quell'orrendo abu:,o di un indicatho '-OSti- 1ui10 al congiuntho. che e una delle più gravi offese ;.dia ricchct.Za e alla profondila della nostra lingua, e che noi consideriamo quale esso e: un brutto, insopportabile di– fc110, anche se, da solcchmo meridionale, la Capitale l'ha reso Quasi una moda (orpel– landolo come tante altre ca.se, della lingua e del cos1umc). Si alzarono a parlare i con– ferenzieri. Giancarlo Vigore!· li dette la stessa impostazione alla campagna .3: ~aYorc__d\ detenuti cd es1llat1 pohttc1 che a\'e\ta data il Guillen, ri– badendo il carattere apolili– co della iniziativa, e insi– stendo sul fatto cbe ciò che si chiede dal dittatore spa– iOUOlo è un atto (venn~ fuo– ri infine la parola) di clc· menza piu che di _guisti1·ia. J1 secondo confercnz.,ere, Ca– rosei 5i intrattenne più a )ungé. Rammentò che a ry,~– zo milione ammontano a:11 in- dividui che hanno sofferto lo esilio dalla Spagna nel \'Cn– tcnnio franchista, ma consta– tò che ad onta di questo eso– do. subito dalle classi medie, e ad onta delle imba\'agliatu– re applicate all'opinione pub– blica nell'inlemo del paese, la Spagna reagisce con un gello continuo di opere cul– turali. Poi, proseguendo. rav– Yi\'ò nella memoria dell'udi– torio il dccrelo repressivo che fu emanato da Franco l'autunno passato, che com– mina la pena di morte per e reati dì opinione•· Tor• nò infine a descrivere le dif– ficollà che rendono ardua e stentala la ,·ila dell'intelli– genza spagnuola. Mentre Garosci parla,a, Guillen , ohava la lesta di qua e di là in grandi giri che comprime,•ano entro la loro traiettoria tulla la sala, o snoda\'a il collo ogni ianto fissando l'oratore da sotto, mentre Viiorelli mostrò di appreu . .1.re muo\·endo _in sù e in giù la testa, alcuni trat– ti del discorso che si rifcri– \ano per lo più a dati di fat– to intorno alla condizione de– gli intellettuali. Accan10 a Garosci, sem– pre sposi alo , erso la parete che porta,·a gli interni raffi– gurati, sedeva, per quasi tut– ta la durata della conferc:n- jj• 1 p am:imd~)\'~t 1~~is~ar~~: dere all'apertura del Con– gresso del PSI a Milano. Egli acconsentì di sistemarsi in , is1a del pubblico dietro l'in– , i,o di Garosci e Vigorclli fat– logli poco dopo l'in;zio del· la conferenza. Ma perché? lo si sentin sussurrare dopo che fu tratto fuori dal pub- blico e mentre aspettava che lo si provvedesse d'una se– dia. Jndossa,•a un paltò che non :,filò :,ebbene col prose– guire del tempo la sala si ,;_ sca\da,•a. Le palpebre gli ri– manev:mo tirate in già su– gli occhi infossati, per poi risollevarsi ad un calpestio che nascc, 1 a tra le ultime file del pubblico: alcuni tra i più giovani ascoltatori che ab– bandonavano la sala. Avvistò o puntò collo sguardo ad un trailo la parete che gli si 1rova,•:i a destra, da dO\·e i foto - rcporters muniti col e flash• :i,·evano sfolla10, la· sciando scopeni i pannelli del Giacomctti. Garosci si rimise a sedere. Guillcn domandò, sempre in italiano, :,e ci fossem doman– de da pa11e del pubblico, ma ora tanto ru il ,;mcscollo im– provviso di piedi e voci, che \ligorclli alzandosi si rivolse al pubblico col medesimo in– \'ito di ingaggiare un dibatti– to o di porre domande a sco· po infonnativo. Per un at– timo nessuno rispose. Ma po– co appresso il Parri fu co– stretto ad alzare gli occhi con quel moto repentino che lo caralterizza in questo atto. A I m e n o l'acu1ezza dello sguardo concorre a creare un effetto consimile: si trat– ta più di palpebre trapunla– te che non ritirale in su. Fu un giovane di aspetto pre11amen1e latino ed alli– rare su di sé quello sguar– do. Spuntò dalla porla in cui la parete giacomeltiana ter· mina,,a, ,·c1-so la presidenza. la quale si trovav~ perciò alle spalle del Parri. Egli cn- 1rò come se tutta la sala gli scn•isse da palcoscenico c, lo da bersaglio per il suo Do\'e si può ammirare lo sguardo s,ela1orc, egli ag• stile lindo, terso, senza uno giunse al nome di Porlogal- slabbramento, senza una bat– lo la parola forse fatidica 1u1a vuota. Non è possibile e niente•· sapere se Arrivabcne sia sia- La rivista, oltre ad altri saggi, rra cui uno interessante di Barilli su e L:i poetica di Klce •, contiene un buon rac– conto di Illgcborg Bachma!1".:., Tutto. Domandò: e E il Portoga,.1- to più cortese di Aric1. lo... niente?•· Sottintendcn- Preziosa anche la testimo- do, nessun soccorso? Ma fu nianza di un altro artista del appunto quell'estensione del circolo bresciano di Arici, suo pensiero che dettò un Giuseppe Nicolini. li 20 ago– t c r z o attimo, seguendo a sto 1818 parla ad Arrivabene quello del disorientamento. con entusiasmo di una sua Bisogna credere invece a ciò che disse di persona l'au– tore delle e Liaisons Dange– reuses • al Co11te Alexa11dre de Tilly: essere cioé le let– tere che compo11gono il suo capolavoro (certo 11011 con- Anch_e I~ rivista bimestrale e Pro\'e • dedica, oltre a due racconti ~I N. Pa!umbo e di G. Rossi, lutto il suo spazio alla poesia_. D~I tllolo e da~ C?ntcnut<' della pubblicazione appa:e <;h1aro I.o_sforzo d1 ncerca nel campo letterario !ram1t~ .1 tent~t1v1: _I~ Pl'O\"C,appunto, che i collaboratori, !~tf~s~~i~~~ t f~~~c'tl!~:~. poeti e narratori, faranno per 1\la la Capitale, alla fin dei conti, è una città, che ha. diciamo così, diritto come tutte le altre a s1orpiare a modo suo l'italiano (tanto, direbbe il buon Man,:.oni. c'e · av,·ezzo!). La RAI, invece. rin Guillen, quanto Parri, si nuo, 1 a tragedia, scrilla alla ravvi\'ò nel senso che il suo • barba degli ortodossi •. sorriso da blando dh·entò più e Clorinda•· Poco prima gli GIANFRANCO ~IEZZASOMA a pro,•a contraria, non e ro– mana: è italiana. arguto e come rappreso o m•eva filosoficamente ricor– scoriato più da vicino dalla dato che è inutile reagire alla scia del suo pensiero. Tra lo malasorte: u d i tor i o si incrociarono sguardi tra gente a distanza • ... Quanto mi spiacque del– e che erano appena rilevabi- le. vostre i•essaz1011i, aftrer– li, gli uni agli altri, in quan- ta11to ho gradito la co11{'i– to alla. loro presenza, fino de.11zache me ne fate. lo sol, Panorama culturale della Spagna nel '60 Premi lei/erari a quel e momento•. Alla prc- ben lungi dal credermi atto Fra i numerosi premi letterari che ven~on 0 assegnati sidenza Garosci si assunse a dar consigli; ma sembrimi ogni anno in Ispa2.na. ve ne sono novanta molto imJ)Ortantl, (essendo il conferenziere pre- che abbiano il torto coloro sia per !I loro prestigio, spesso di livello lnternazionale. e :,cclto del meeting) il compi- che vi esortano a scuotere il sia per l'ammontare del premio. Fra questi sono da rlcor- 10 di rispondere all'intcnen- faticoso manto. Voi 11011ne dare I premi della ..Fondazione Juan March., che però non to il quale colla sua doman- portate che WI lembo: que- ri.2.uardano soltanto il settore letterario, ma sono volti a in- da cosi •squalificata• e for- st 'è tabarro elle ci copre coragii:iare tutti quei ~iovanl che nella pittura. nella musica se culturalmente sprovvcdu- tutti ... •· (li giug/lo /8/8). e nelle scienze dimostrano di possedere notevoli capacità di ta minaccia\'a di mutare in MARIO CATTAFESTA creazione artistica e di ricerca scientifica. ~gma~ct~ ~sa~1~::,ta(u~io p~h; l===o=,=E=G=O=F=A=B=B=RI=== nu~ler~ende{epr1:~rrri1~ :~m~°r;~6.;i:;eu a~~:,~a~e 1;o~oag~~ot~ ~reva conserva 1to il fsilcnzio Direttore responsabile organizz:iti 26; alla poesia - sempre molto curata in Ispa- u~~:~e d~:~~ci\~;nlae~:~ I---------- gna - vanno 15 premi; al giornalismo 14 e alla novella 7. ~~ns~o;inun s~,,~r~~g~:m~~~ i~a!~ :'t~:r1ec0No~~;-~;~·s119 4.53~~&~ f~~s~,~~7~lrc~a!ro:uio~~g~~oli~~tribuiti ogni anno za e iberica•· L'intervenuto, Proprio in questi giorni è stato conferito il Premio .. Na- squadrato da Pani in tulla EDITRICE bene attrcuala, dal H 1961 allo scrittore Ramiro Pinilla. per Il suo grande la sua levigatezza come d'un trentennale esperienza, csa- successo e Las ciegas honnigas •· li Premio • Nadal •• dotato levriero teso al traguardo, mina manoscritti, poesie, di 150 mila pes'etas (oltre un milione e meno di lire), è si mostrò soddisfallo novelle, romanzi, saggi va- quest'anno alla sua XVII edizione e rappresenta il più am- Nel ritirarsi dall'aula il• rl, pubblicando e lanciando blto riconoscimento nel campo della letteratura spagnola portoghese aveva un'aria le opere mcrlle\•oll, a con- Vi partecipano Inoltre numerosi scrittori Ispano. americani marziale, o piuttosto, dato il db;lonl di particolare ra- e spa,!?no1i residenti all'estero. AnchP. quest'anno la ~iurla ,-estiario scuro e la linea che vere. Scrivere: L'APPRODO non ha avuto un compito facile. dovendo scegllere tra 240 la sua alta fi~ra gli impri- DEL SUD, Luni:o Tealro lavori. tutti ad alto livello e provenienti non soltanto dalla meva, da ufficiale di marina. Nuovo, 29, Napoll. Spagna ma anche da Parigi. Londra, Hannovcr e da molte VERA WYGOD ,.___________ ,. altre città dell'Europa e dcll'Arnerica. Nm·ra/io,1 I romanzieri spajtn_oli hanno dimostrato d'a\•er ra~g1un– t~ un momento culminante della loro produuone. caratte– nzzat_o dalla perfc_11a,equidistanza tra la ricerca deUa pC'r• sonai!là cd il _ma_me_nsmo.Ed è appunto perciO che due del premi letterari più importanti dell';inno - il .. Nadal., t'd U "Pianeta,. - non sono stati assegnati a romanzieri nuovi comC' era accaduto ne~li anni !'!corsi. bcns\ ad autori .e;ià noti al grande pubblico per l'importanza dei lavori pubblicati: Ana Maria Matute e Tomàs Salvador. Tullavla. _verso la fine di dicembre, nella iià luminosissi– ma costellaz10~<; dei novellieri spagno_H. si è fallo \mprovvi– Saf!iente avanti il nome finora sconosciuto dello scrittore cat– tolico Carlos Rivero che ha vinto Il premio ..Gerper-Ateneo,. di Valladolid con « Mariana emplcza cl alba ... una vicenda raccolta di episodi della guerra civile spaRnola. a.ttravrrso la quale l'autore cerca di ricostruire - come narra lui ,;tes– so - ., un tlcmpo espafiol huracanado ,., ~cl corso del 1960. quasi tutti I romanzieri più Impor– tanti ~anno pubbllea~o qualche loro lavoro: Zunzunegul. Ele• na Quiro~a. Manfredi, Halcòn. Luis Romcro. Torrente Balles– ter. Bartolomé Solcr. Mercedes Sallsaeh, Lera, Garcta Ser– rano. Vela Jlménez. Ana Marla Matule. Sant;i. Marina. Ma– e~er. Olivu, Ra~òn Nleto, Nullez Alon!IO, fldcfonso i\tanue,l G1l. Juan Antonio Cnbt>zas. Candel. Carlo~ Rivero e Camilo Jo!ié Cf'la, chi: C'O_n 11"sur mt'morlr rd I <:uoi libri di vla~iil ha voluto an,ceh1re· ancora la già folta schiera dei :,uoi ,ec– chl personaggi.

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