La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 5 - 29 gennaio 1961

LA. FIERA LETTERAR Anno 1.'VI . N. 5 SET1JMA1''ALE DELLE LETTERE DELL .4RTJ E DELLE SCIENZE Domenica 29 gennaio 1961 SI PUBBLICA LA DOMENICA QUESTO NUMtRO L. 100 DlREZION.E. A~,.~~HNISTRAZIONE: Roma - Via di Porta Castello, 1S. Telefoni: Redazione 655.487 • Ammin1straz1one 655.158 _ PUBBUCJTA': Ammmistraztone: e LA FIERA LETTERARIA, - Via d1 Porta Caste.Ilo. 13 · Roma • TAHIFFA: L. 150 al millnnetro • ABBONAMENTI: Annuo L. 4 000 • Semestre L. 2.150 • Trimestre L. 1.100 . Estero: Annuo L. 1000 . Copia arretrala L. 150 • Spedizione in conto corrente po~tale (Gruppo 11) · Conto c,,rrente pt)St:Jle n. lt3 1426 MORTE DI N ATTORE * Ma1~cello Mo1·etti ultimo Arlecchino * di GUJl'A1~1\I CALEtl'DOIJI Uno dei capitoli essen– ziali della polemica goldo– niana contemporanea si int~lolerà al nome di )tar– cello Moretti. Veneziano di nascita. a,·eva frequentato l'Acca– demia d"Arte drammatica nell'aureo periodo delle origini ed aveva ricevuto l'insegnamento di Sih-io d"Amico. il quale era con– dnto che tt·adizione sceni ca e cultura moderna po– tessero non solo cond\·e– re. ma anche integrarsi. Il teatro italiano del No– vecento ha avuto \·ari illu– stri Arlec.çhmi. anche Cuo– ri del quasi naturale do– minio della scena veneta propriamente detta. E ba– sterebbe cicordarne uno. Antonio Gandusio. che. pur essendo di estrazione istriana. era attore in lin– gua. l\la nessuno di essi. per quanto \"ivo ed origi– nale. era riuscito a libe– rarsi dallo schema tradi– zionale di impostazione della maschera. Quale fos– se questb schema è pili fa– cile intuirlo che spiegar– lo. Ma si può affermare. senza timore di andare molto lontano dalla realtà, che esso consisteva fonda– mentalmente in un'adesio– ne cordiale ai tratti più credibili e più logici della maschera, nel tentativo di umanizzarla. Quest'adesio– ne però non escludeva una aé::ce{tazione supina delle convenzioni che la pratica dell'interpretazione a\·eva accreditate. dei c. lazzi > che si erano lentamente stratificati sui contrassegni originali della maschera. Ed anche le com·enzioni ed i c. lazzi>, nei limiti de.I possibile. e.rana riportati ~d un significato umano quasi veristicamente. muo– vendo dal presupposto che la maschera risponde più o meno embnonalmente ad un tipo o ad un caratte– re riscontrabile nella real– tà psicologica. La critica teatrale con– temporanea (e Silvio d"A– mico ne era un sensibilis– simo esponente) ha capo– \"Ollo questa interpretazio- ne positivistica della \·ali– dità delle maschere della Commedia delrArte: Je ba cioè sentite come costru– zioni convenzionali nelle quali il convenzionalismo assume di per sé un signi– ficato poetico proprio per il suo senso di e\lasione e di astrazione. Ed ha quin– di sottolineato delle ma.,. schere gli aspetti e\lasi\"i ed astratti. la magia sur– reale. Ma come trasportare sul– la scena, nella verità del– la recitazione, questa ma gia surreale? li come lo ha dimostrato appunto (ed è stato il solo) Marcello :Moretti con il suo Arlec– chino seri;itore di due pa– droni. Questo .;\rlecchino. che con la regia acuta. nervo-· sa e vibrante di Giorgio Strehler appar\le per la prima volta il 24 luglio ·47 alla ribalta del Piccolo Teatro della Città di :'ltila– no. si impose immediata– mente per la sua perspi– cuità. per la. sua mimica evidenza. prr 11 suo travol– gente ritmo comico e per la sua moderna freschezza oltre che per la suggestio– ne tradizionale. Era un Ar– lecchino rigorosamente fe– dele al mo::lello originario (ne aveva il sapore dialet– tale, l'acrobatica volubili– tà. la rudezza ridanciana): ma era anche un Arlec– chino intellettuale. colto. che assurnc\'3 le conven– zioni e i c. lazzi > quasi con distacco. riàucendoli al si– gnificato di un gerogli!i– co: un Arlecchino che' si contemplav.J criticamente: quasi pirandelliano. La geniale virtù di ~Iar– cello Moretli !u di espri– mere modernamente que– sto contenuto c. cerebrale> della maschera. senza at" tenuame minimamente lo slancio deUa Vis comica, ma anzi spingendolo alla esasperazione. Quanto più era sottile e allush·o. tan– to più Marcello Moretti riusci\la a provocare nello spettatore la risata franca ed aperta. ad essere irre– sistibilmente- divertente. RICONOSCii\IENTI NAZIO~ALI * Un giorno d'oro per le Lettere itali a ne La mattina del 18 gen– naio il Presidente della Re– pubblica Giova,rni Groncln ha· conseguato nella sala degli Orazi e Curiazi in Campidoglio le e P~mie d'oro> e i c. Libri d"oro > per gli anni 1958-59 isti– tuiti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per quegli scriuori ed editori che abbiano maggiormente contribuito con la loro opera al progresso culfu,.. rale del paese. La c. Penna d'oro> e il < Libro d'oro> sono stati assegnati rispet– tivamente. per il 1958 al poera Giu.se-J1PeUngareui ed all'editore Enrico Val,. lecchi. per il 1959 allo scriltore Emilio Cecchi e all'editore Valenti.no Bom– piani. - I premi. consistenti ri– spez.tivament.e in una pen– na di oro accompagnata dalla somma di cinque mi– lioni di lire per lo scritto– re, e in un libro d'oro per l'ediJ.Ore, traggono signifi– cato e valore principaf,.. mente dal /arto di essere conferiti direttament e dal Governo italiano e con.se – gnati in forma solen ne dal Presidente della Repubblr ca. alla presenza delle au.- 1 torità dello Stato e àei rappresentanti del mondo della cultura. dell"artc, della politica, dell'econo– mia e del lavoro. lnfaui con questi premi il Gover– no intende testimoniare agli uomini di cuhura la riconoscenza del Paese e confermare il suo interesse per I problemi del libro, quale strumento di eleva– zione sociale, nel quadro di una politica della cul– rnra aderente alle esigen– ze del nostro tempo e ai compiti propri di un mo– derno Stato democratico. sanciti nella Costituzione italiana. Le nostre feli.ci1a.=ioni aglj autori e agli editori cosi solennemente premia– ti in Campidoglio: non so– lo per quanto ciascuno di essi vale con la propria azione. ma anche per quanto rappresema nei campo della letteratura e della editoria- Luciano Cape,111: Natura morta, Pastello, 1960 Perconcessione dell'editorn Mondadori pubblichiamo duecapitolidi unabiografia gandbiana * L'uomo Gandhi INCONTRIE SCONTRI * Inmargine al ''caso Boria, edaltro pubbU- E" soltanto la verità che rende liberi, e bisogna aue– re il coraggio di ascoltarla da qualunque parte e da qualunque voce provenga: anche da quella di Vintila Horia, premio Goncourt 1960, non?stante i contor– cimPJJti delle varie pole– miche di. parte. I leUori della Fiera avevano il di– ritto di ascoltare anche la sua verità, e noi il dover~ di fargliela sentire. In quanto poi alla de– mocraticità del giornale basta. da sola, la mia pre– senza alla Direzione per garantirla nella maniera più concreta e piu autenti– ca. I finnarari della let– tera sanno lroppo bene ( e qualcuno in maniera del tutto personale) che io non mi sono mai piegato né a intimidazioni né a lusinghe da qualunque parre prove– nr.,-sero. E' il mio vanto di uomo veramente libero. Ed

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