la Fiera Letteraria - XV - n. 45 - 6 novembre 1960

Pag. 2 (Continua da pag. 1) creativi, se non dalla com– parazione con il mondo po– sJenorc di ~nn poesia autcn– llca. Infatti, non ostanti le teoriche che tutti conoscia– mo, sulla cui assolutezza ab– biamo giurato per mezzo se– colo, nella pratica diuturna della lc1tura c_onsegucntc ad og!li pubblicai1onc, non riu– scmmo a sottrarci al com 1 in– cimento che ogni nuovo e vero poeta rappresenti uno svolgimento rispetto alla poe– sia che l'ha preceduto, e cosl può avvenire che un Marino o un Monti siano dai con– temporanei collocati nell'or– dine di a:randezza che si con- ~~"f;'a"n~e~ ndi!;~~Ì:c ~u~ tcntica ~ poi scopcna. quan– do si comincia a stabilire un rapporto, non con ciò che ha preceduto &li autori da classilicarc, ma con ciò che li segue, sempre che si tratti di opere di prima a:randcu.a. Ebbene, volevamo dire che questa fatica del De Miche– l1s ~ da noi accolta, più che come espressione di un rie- f~~:~io~~ti~ ~alC::,~oe ~:~~: t1co, come pro\a storica che alla staa:ìone artistica dan– nunziana ~ ormai seguita un'al_tra e div~rsa stagione di poesia autentica, una sorta di pie~r a preziosa nuova, sul– la cu1 dure1.za può essere saWc:~tacelanf~:~:~~e. i cri- tici. Noi non li abbiamo mai creduti dotati di ·spirito pro- fetico. La «sentenza• che dev'essere rimandata ai «po– S!eri ~ ba questo senso pre• c1so: che O\"C la critica fosse dotata cli divinazione, sareb– be, non crit~ca, ma poesia; e che la poesia, per essere in– tesa, ha bisoa:no di altri poe– t!, ovvero, di esperienze poe– tiche_ comparate, assimilate, convinte. II De Michelis, poeta egli stesso, e implicato in tutte ~itepi~~lcfdc v~n~rtroJ~~ ~ueia 1~~n~~'"à~~3 1 ~~~ oa:ni pagina del suo autore odierno, metlendolo 31 pa– ragone dei vi\'enli e, insom– f!la, acc~rtando 13 sua vita– htà. Pare a noi che ci sia perfettamente riuscito, al p~nto che, ~a. oggi, non cre– diamo poSS1b1le uno studio sul D'Annunzio che non ten– ga conto di quest'opera lll!1ile e alta, paziente e scal– tnta, soprattutto in quanto essa rappresenta le conclu– sioni a cui ~ potuta aiuniCre I~ generazione postdannun– z1ana, dopo a,•cr misurato se =t';; ~ia~t~. d~~· it"su~~ f~è :~~~ fe.PÈ~ TT 0 sl 0 pu\u~ ser grati di aver dimostralo che, fra tanto ciarpame, esi– stono nel D'Annunzio sciami– ti e amocrri, di cui si fan bell_i, forse_ senza saperlo, quei medesimi che credono di aver ripudiato in blocco la prosa e la poesia dannun– ziane. VLADIMIRO CAJOU Del (Contln~a pag, 1) gnendone lo slancio inizia• le, distruggendo quella stu– pita lentezza che da essa subito si di!!onde. Confes– so che tengo alla soluzione trovata. Segnalo, a titolo di esem– plificazione, un'altra « li– bertà•. Nella seconda stro– fa incontro l'espressione •reine aux cheveuz de fou– tère ». « Fougère » è paro– la dolce e rima nel testo con • passagère •· che ag· giunge al suono. col suo senso. un prolungamen· to di moto. :Ma la corrispondente parola ila· liana « felce• è breve e dura. Rimerebbe bene con «selce•• che aggiunge al suono un senso d'immobi– lità. E dunque ho scarta– to e !elce• e sostituito con e capelvenere•, dolce suono sdrucciolo. La iingua ita– liana mi ha offerto la pos– sibilità di unire questa pa– rola a « chioma», poichè certo non era il caso di scrivere «capelli di capel– venere>. Quanto alla paro– la « passagère • mi è par– so che qui trovasse il suo ~W FIER~ LETTERARI~ tradurre poesie equivalente in «tuggiliva:t. sone, una storia delle rl– ce.rche, dei tentennamenti, delle difficoltà che hanno segnato Je successive tap• pe di una traduzione, 11- lustzrerebbe straordinaria– mente ]a diversa natura, le differenti risorse delle due lingue che son venute a contatto. mostrerebbe qual– che lato del sempre mi .. sterioso rapporto che cor– re fra I sentimenti, i pen– sieri umani e il linguaggio che !i esprime, li colora. e certo in parte li suggeri- sce. M.L. BELLELl Una poesia di Aragon tradotta (liberamente ma non troppo) da MARIA LUISA BELLELI * Canzone allo specchio disertato Dove sei tu che in me vei lontano Poi t'avvicini e tutta divampi E Il movimento delle tua mano Quando le labbra in rosso ti stampi Dove sei la mla notte è di cenere Senza di te mia fuggitiva Occhi color di pioggia regina Dalla chiomo di c:epclvcnere BIBLIOTECA Un inconveniente: quan– do il traduttore rivendica un certo margine di liber– tà, il lettore, se non cono– sce il testo, aJ. traduttore può attribuire tutto ciò che gli appare oscuro o arbi– trario. Mi at!retto a di– re che trasporre non vuol dire svisare il tipo del linguaggio e delle immagini e che, per parte .mia, ml guarderei bene dallo smus– sare le punte massime del– l'audacia di un linguaggio moderno cosi come dal rendere modernamente e– stroso un linguaggio le– vigato, tradizionale. Ritor– nando sempre alla poesia qui pubblicata, posso ga· ranttre che la quinta stro– fa, la quale ha un certo Impeto ma qualcosa di biz– zarro, è strettamente fede• le all'originale. Cosl non ho apportato Il minimo cambiamento alla strofa se– guente, benché ne avessi vivissima la tentazione: il secondo verso ml è sem– brato inopportuno, con quell'immagine della boc– ca atteggiata ad o, che rompe l'Impennarsi batta– gliero degli altri versi. Ma è ovvio che alle tentazlo• ni di tal genere bisogna saper resistere, altrimenti cl si sostituisce al poeta che si sta traducendo. Ho soltanto mutato in « lab– bra • la parola « bocca•• per evitare il suono spia– cevole • bocca che>, e per– ché il verbo al plurale ml parmetteva d'Interrom– pere un seguito troppo sec– co di monosillabi e bisil– labi. Il minuto in cui passi mi porta Quel che alla terra la primavera L'aspetto come lo stagno spera Che un remo ne sfiori l'acqua morta T'offro gli sguardi più nascosti Nel mio spazio profondo Sgombre Ogni altra cosa da me Se U accosti Occupi tutta la mia ombre GIOVA!'iNI BATTISTA Rl- ~:!:n;;,a':i~;to__ 0 ~!~'ti ~~ mo•• « Rapparto sullo spio– naggio • e « Le grandi poten– ze del top secret • sono i più noti. E' uno specialista della materia percM per molti anni ne ha seauito am– piamente la storia. Quali so– no state le più clnmorosc azioni di spionaggio? Quali le spie più famose, a quale Sta– to appartennero? Negli ulti– mi anni, con due guerre mondiali (1915-18 e 1940-45), Je attività di spionagaio sono state moltissime da parte di tutti gli Stati. !a del mare. La toccano spesso occasioni, devia e si compiace, ha come paura di farsi cogliere in difetto di forma. riisente contenuti scadenti (e qui è l'anziano che non sa dimenticare): ma limpida, nitida, forse non proprio neoclassica e neppure corale come si of– fre (che sarebbero, nello atto, due peccati di volon– tà a coprire l'involontario della poesia), essa canta un po' triste senza giungere al– la tragedia, un po' dolce renza toccare il miele. un po' stanca. :\la. in sommes– sa retorica del cuore. sin- Invadimi come delle armate Editore - L. 500. Pianure prendimi e saline E' una storia di ventidue secoli fa, duemila cento e sessant'anni all'incirca: il viauio da Milano a Roma di due giovani filodrammatici. Il diario del viaggio venne in mano di "" anonimo se– centuta, quello stesso che lascu) « memona a' posteri• de, fatti memorabili ,1che ca– pttarono a genti meccaniche e d, p1ccolaflare •· Il dilavalo e ,.,affiato autografo della stGna de, Promessi Sposi fu poi r~fat~o da quel tal San– dro: rl drano del viaggio tra– douo nello stesso sganghe– rato stile dalt'Anonimo e ri– copiato da mono recente pas– sò olla fine dalla bancarella di un libraio d1 via Fiori o~c.uri ,re/la Biblioteca Tea- Parchi palazzi saline Le sere i sogni le fumate E' questa soltanto una breve esemplificazione di quelle « ragioni di un tra– duttore•• che potrebbero sempre accompagnare una traduzione. Polchè chi leg– ge vede ciò che il tradut– tore ha scelto, non ciò che ha scartato e pcrchè. E lasciando da parte Ja per· sona del traduttore, ingom– brante come tutte le per- Fammi vedere quento set belle Come un delitto come un complotto Più delle labbra che formano l'o Più d'un popolo che si ribella G.T. Sulle paludi per chi si apposti Come uno stormo alto levato Colpisci quello che ho Immaginato E così annienta quello che fosti Mario Rosati: Poesie neo– classiche - Rebellato edi– tore, Padova, 1960. Che il tuo volto li mio quasi tocchi Fissali dritto gli occhl negli occhi Rendimi i cieli e quel passaggi L'uomo è solitario, con- cera. P.C. Di nubi e la vista e i tuoi miraggi. ~~~Je fo' c::;~a::ò a iG',:!~n~i Battista R1gJ11.L'impressione del R1gh1 t che si trotti di un fa,'Jo del seicento con mter– polt :.ioni del Sette e dell'Ot– toctnto. R1~hi t co11vrntoche l'erudito falsario ebbe sotto orchio fonti per noi ora per· dute e certamente preuose. In atlesa a, studi piu appro– fonditi ha creduto che non sarti inutile intanto un com– pendio dell'antico diario. Nel quali' s i racconta come il suo autor~. ins1e.me ad un amico andò da Milano a Roma per• assutere alla rappresentazio– ne di una commedia dt Plau– to annunziato pu I Ludi Ro– mani. ossia per il 15 settem– bre del /94 a,•anti Cristo. fessa di non essere e tanto aggiornato nelle vkend~ dell'arte d'oggidì•• e l'età stessa !o giustifica: Mario Rosati ha mfatti settanta– quattr·anni. La sua Poesia li dimostra? C'è una poe– sia giovane, che tutto gio– ca e tutto rischia nel fra– gore del sangue: e ce n'è un'altra vegliante. che tut– to ha giocato e ritira reti deluse all'asciutto e al si– lenzio del componimento poetico, e le sue reti puz• zano di sconfitta. Sono. entrambe, poesie effimere, legate alla vicenda fisiolo– gica. E poi c'è la poesia, che ha tutte le stagioni e non ne ha alcuna: piena e vuo– ta d'anni; fragorosa e silen– ziosa. Una narrativa senza protagonista FILIPPO AUTI la sua misura di scrittore e spostando il suo interes– se dalla storia degli stati interiori e degli affetti ver– so una storia di rapporti sociali, nella quale il per– sonaggio era assunto più come simbolo di una ca– tegoria che come mondo in sé caratteristico, con le sue propaste psicologiche e morali da reallzz.are in rap– presentazione. Passato dalla ricostru– zione delle lotte operaie e delle prime conquiste so– ciali alla rappresentazione delle debolezze e degli er– rori della borghesia italia• na di fronte all'affermarsi del fascismo, da e Metel– lo• a e Lo scialo •· Pra– tolini e arrivato dal per– sonaggio sim lo ai grup– pi familiari la cui storia si intreccia creando la va– sta trama del romanzo. In questa Ci sorprende un to– no insolito a Pratolini: puntuale e minuzioso, che ANDREW D. ROGERS, • Le Erandi potenze del top se– cret•. Edizioni Moderne Cancsi, Roma, 1960. La poesia a Mario Ro– sati ha e non ha gli anni dell'uomo. se U dà e se li toglie, imbarca la stanchez– za dell'uomo ma non ne af– fonda, anche se non trion- (Continua da pag. I) nanni. che ~tituisce la amara testimonianza su una gene.razione a cui l'ir– razionale della guerra ha lasciato solo un'eredità di violenza. In questo roman– zo il procesSo alla guerra è condotto dalle sue stes– se vittime, proprio in quel loro essere protagonisti e testimoni di un dramma forsennato e incomprensi– bile. Nella rappresentazio– ne di quel casamento di una città di provincia scon– volto dal disordine del do– poguerra, pullulante di una umanità che stenta a gua– rire dalle ferite della guer– ra, la Bonanni ha voluto indicare una situazione più generale, la crisi di una Ilrendiconto a nuale d ll'Ente Nazionale C llulosa e Carta registra tutti gli elementi della realtà e dà a tutti i personaggi la stessa cari– ca di signi[icati, in appa– renza senza graduarli su un plano di valori morali, come se in quel punto il suo giudizio sull'uomo venga a mancare e resti solo vigile la sua misura d'artista che proporziona l'invenzione alla cornice storica. Ma la storia dei sentimenti, cioè la realtà interiore dei personaggi. serve allo scrittore per rappresentare da un lato le radici e Je ragioni de– gli errori che portarono una parte della borghesia italiana alla resa al fasci– smo, dall'altro la forza con. sapevole e la certezza mo– no non della storia ma del– rate di quelli che sul pia– la contingenza furono gli sconfilli di allora. Roaers ha pubblicato sul– l'argomento molti volumi: • Dizionario del scgretissi• •• 1111 11111111111111111111111111111111111111u111111111, 11 , 111111111 ,,, 1111110 società che non riesce più Le dicole d lla "Fiera,, a ritrovare il suo equili- Dalla pubblicazione del- sempre più efficace raziona- brio e assiste a gesti e fatti l'Esercfaio 1959 dell'Ente Na- lizzazione dell'indirizzo col- ::~~;~~n~ ~r:e1~fr:t~~~a ci~~ ~fe~~\h~ 1 :~ 1 ~~hi~l;a~~a ai~ ~h~ 1 1~ ds~~~re·c~~;i~~~f~ capace a frenarli. La tee- ~~fn=~~!lid~~!t~~ia~i ga~: ~~~ 1 1 ~ t~7~eme~~~riJ~1/~~: Nel vasto respiro di que. sto romanzo le componenti della narrativa di Pratoli– ni appaiono amplificate da una prospettiva gremita di persone e di tonalità co– rali che suggeriscono una app3renza dispersiva alla rappresentazione. In real– tà il centro focale della ispirazione, la protagoni– sta del racconto è Firenze, e Pratolini ha inteso, n-ella cronaca di questa città, simboleggiare la storia dclritalia in un suo perio– do amaro e cruciale. Rivendita. * FIRENZE nica dél romanzo è quella riodici s O 11 0 ammontate, te o dalla Società filiale visiva, che sembra riferire complessivamente, a 2.528.266 S.A.F. (Società Agricola Fo– ciò che l'occhio vede e co- quintali, con un incremento, restale per le piante da cel– struisce il dramma con rispetto al 1958, di circa il lulosa e da carta) ba a\'llto BALDI BALDUCCI Antonio BARTOLINI Ubero BOLOGNESI Gina CAVACIOCCHI M. CAVERNI Ruggero CIOPPI Dllvlero CJAR.1 Alfredo COPPINI Eva _ P.zza Repubblica (an- un montaggio impersonale, \perdja~i 51 va ~c':èbi'cf ,l!ltato f~t!e~\~\.f1 J~~~~: _ jf~Vtel~a°f~rtà ~~~.i~~~ffe~~~~d~eJa ~;~ fpn:c~/desnzon 0 0 0 s~~lat~ 0 rea 3 doadt;1° 0 c pliamenti di azienda cd al- - Via dei Pccorari naca la pietà per i perso- si';~~a. Je richieste di carta ~~~~u~t~r:,~mci: Jlu~~~;~~ - Piana San Marco naggi. in bobine banno avuto un Durante il 1959 l'Ente ha - Via San Gallo Lo stesso Pratolini nella andamento costantemente distribuito 924..361 pioppclle a - Via del Proconsolo prima parte di quella Sto- ascendente. prezzo ridotto o del tutto - Via dei Pucci ria ,taliana a cui attende Se i 2.528.266 quintali di gratuitamente, con un au- - Piazza Goldoni da anni, e cioè nel e Me- quest'anno si raffrontano a mento pari a1 3,20 per cento - Piazza Madonna Aldo• tello >, ave\'a già amplia- 1.006.105 quintali del 1951 si rispetto al 1958. Per quanto brandini ta la struttura del suo rac- ~unòniiedlerrca~~ni.!'zi~ ddi ~!~ir:~~~ti,e e~~ :ff~~~-~= COPPINI Roberto - Via Cerretani contare aprendola verso carta sono aumentate di due lenza hanno come dcstina- COPPINl Zefira - Piazza Duomo, lato proporzioni inconsuete al- volte e mezzo. Va aJtrcsl no- zione l'Italia meridionale, OLGA LOMBARDI DA FANO Darlo DUCCI Gino FANTAPPIE' Ugo FAZZI Ferd1nando GASPERETII Luigi GIAN! Carlo LADISA Andrea 111ALINCONI A. MALINCONI FaUcro MAZZANTI Renato MATIEUCCI Torello MENICUCCI R. LEONI Marcello PAGHI Agnese PER GI Marcella PRUNETI Renata PUNTONI Claud.Ja ROSSI Ugo Via Martelli lt;=========:;;I tato che i preui di cessione l'incremento rispetto all'anno · Logge Mercato Nuovo Il Il della carta in bobine, con- precedente è stato del 62 per Via dei Servi p R E MI cordati con le Cartiere Na- cento con uo numero di = Via Brunelleschi zionali presso la Segreteria esemplari distribuiti ammon- - Piazza San Lorenzo . generale del Comitato Inter- tante a 661.151. A questa at- - Via dello Statuto ~.~:~t~~f 1~ors~d7:l• 195 ~ad~~ ~~il~ri~t~~~ua~~~~~t~~ - Via Oriuolo Allo scopo id onorare la successive riduzioni, rispct- statistico va aggiunta l'assi- - Via Calimala memoria di Giovanni Verga, th·amentc a decorrere dal s1enza tecnica per In quale - Via Pellicceria il Comune di Catania ha isti- mese di febbraio e dal mese è stata iniziata la costituzio- - P .zza della Repubblica tuito, a pan ire dall'anno 1960, di maggio. ne di speciali centri di difesa - Via Pellicceria (Posta un premio di L 1.000.000 per Attra\·erso le relazioni e i fitosanitaria presso le Azien- Centrale) un saggio crilico sull'opera rendiconti, la pubbhcazione de dell'Ente. _ Via Roma Verghiana, di autore italiano, (supplemento del Bollettino Presso queste aziende è - Via Panzani ~"oe:~t~ pilb~l~\~ e:n\:e~ m~~~ i-~J~!~sas:01~dai~ ~ros:sii~~~titt:a ~~~~-. - Via Speziali dente la data di scadenza dei l'Ente non solo nel campa che si articola, negli orga- - Piazza SS. Trinità singoli concorsi ricorrenti aa:ricolo e forestale, ma an- nismi specialiuati dell'Ente - Piazza Duomo, lato oani due anni. preferibilmen- che nel campo editoriale al Nazionale Cellulosa e Cana, LA FIERA RISPO DE Dcio. Giov. - Trieste: Su Pirandello appaiono conti– nuamente saagi: tra i miglio– ri e più recenti, si segnalano quclb del Guasco (cd. Arte e Storia), dello Zoia (Morcel– liana), delJ'Jancrs (Nuo\a Ita– lia). Le occorrcnì, quale par– tenza, il « Pirandello• di Luigi Russo, un sagaio fondamen– tale. Lo cerchi in libreria. Sa– luti e buona lettura. Via Calzaioli te fondato su materiali ine- fine di ottenere, attra\'erso il come il Cemro di Spuimen• = ~l:z!el s~itl. 0 No,·ella e::~ ooi 8 1~~:a iUdclin~nJ: ~~e~\~,;~;t;iù d~~lid!taditt': ~~;:t~~i~co~ e J;;:,~::11,~;d~ o~~t: ~~';;o,i .. SPefe:,?e%elf~ - Via Nazionale, lato Narratore. sione delle idee nell'ambito zione cartaria e il IAborato- tessera di pubblicista occor- Stazione Dello Premio sanì abbinato ~!c~~f~ ft~:::;i~ ~~Ì ;~: :~/~ri;::::~~o:e R~:~ ~nt!~:~ s~rt':rti~li~no 0 e~~ SARTI Anita - Piazza San Firenze ~~uu~~~bt~/!:a~~-~t:>: quadro delle provvidenza per l'Istituto di sperime,aazione · d' · d' · · SORBI Umberto - Piazza Signoriad'Al dita di autore italiano, gi la stampa, anche nel 1959 sia per la pioppicoltura di Ca- ~~tf~utti P~;~oli ~~~~~~~- VENTURINI Ne11o - ;~J~;aterina CS- istituito fin dal 1958. ~a~~~ti:~~~cT~~ ~i~~i1~~ sale Monferrato e il Labo- bisogna dimostra~ di vivere tegrazione genernlc comune d~r:i~i dtil~~i~tecnica spe- con le proprie collaborazioni, XVI SELEZIONE '"SI A" GlORL'lALEartlsllco•lettera. rio accetla collaborazione pocll, prosatori, musicisti, plllorl, ambosessi, anche csordlentl purché merlteyoll, O\'ll.nque rcsldenU, disposti svolgere mansioni di corrl– sponde.nU relribu.lU. Se.rive– re: Approdo del Sud, Lun– goteatro Nuoro, 29, Napoli. alle varie aziende editoriali e l-~ 2 ! 1 ~==•z•:=•~=-=,-I finanzi:uiamente s'intende. Per di iniegrazioni particola i in- c tr re nel giornalismo atti- \'ersamente proporzionali al- vo... ci \'Uole imcce uh Gior- l'entilà delle asseanaz.ioni. ,.-ra;;iif""fjffflp., nalc che la assuma quale pra– Nel complesso per l'an_no in • Par1• .."' •·,- tt L"- r,.~-. • licante con la promessa che esame sono stati erogati qua- • &lpp,t.S--.&pape.11a1or:.11.n-k, • passati i circa due anni di si tre miliardi e mezzo. • ""°Ptttff>. c......_ A.-ncpe • s-&. • precarietà sarà passato «gior– (Concorsi 1060) RO:\IANZI - NOVELLE POESIE - TEATRO Chiedere lmmed'-atanumte i.I Regola1ne11UJ a EDIZIONI u SIA,, - Bologna, Audlnot, 10 Non meno intensa ~ stata • o-.t.. ~tt~ • 11 ~' k pa.... dc .,._ • nalista •• parola maliarda per ~::u~~cl~~~rio~31!'~}: : =E~~ ,w.: ~~s~n f~~~o questo. io che per quanto riguarda uria • i. •- .__ • SPA CU..-). • DATTILO Domenica 6 novembre 1960 Mario Lulsn Bcllell - Lronaca dell'eclissi * Le "colpe,, dei· padri Con quattro figli da crescere, 11011 aveva w, attimo di respiro. la ,natti11a alle sei i11piedi a pulire la casa, riordi– dinare, preparare tutto quanto pote,•a servire durante la gior– nata; poi. in fretta alla trattoria a far la sgualtera ( i.no a sera. La,·oro duro, a(fa,moso, se11z.aspiragli di luce ; m a tira,•a a,•a11ti, con foga, se11z.acedere, stringendo i dent( Il più grande, quattordice,me, l'unico 111ascJ110, le dava pe11s1ero. All'officina lai'Orava poco e malamente. Anda,·a in giro chi.ssd do,•e e con clii. Era arroga,ite, Iit,gioSO,sgarbato e pretendeva sempre soldi, A un certo punto, non ottenendo dalla madre ~a~~,~~ 0 g1f 0 ::~:~,,i ie:r10~:,'?e. 0 flef':J/~,i~ta~ep;~,f'r.'C:,~: dre, ,m orologino d'oro; fort.ò pt:.rfino il cassetto del tavolo per portar via te poliz.z.edel monte di piettl do,•e la mamma ave,•a impegnato w1 po' di biancheria pu pagare il fitto di casa. Poi cominciò a passar fuori la notte, se,iza dare spie– ga:.ioni, facendo stare in pena tutta la famiglia. « Ap~,ra torna telefo,iami • disse la madre alla figlia r,iù :;;;:;~e::~np;t:'~o':::~~~r! ;~;;1::~Ric~~i,!~~•1: 0 •te1:r::,,a~:~ l~ donna corse a casa iuteni.ionata a dare una le:.ione al ,:io,•ane scapestrato. Alla sua strafottenza, passò dai rimpro,•eri agli scapaccioni finché, esasperata di 11011 ollenere almeno il pc11· timento del ragaz.z.o,l'afferrò bn1scame111ee lo legò al bal– C0(re: « Non ho tempo io di starti dietro tutto il giorno - gridò - star ai lega to n finché non promettt!rai di smetterla di rubare le poc.he cose che abbiamo!• I.A gente use} fuori a veder e cosa stava succedendo, e dopo w1 po' arri,•ò lo poliz.ia, richiamata dal trambusto. Alla fine, la madre l'emre arres tata sollo l'accusa di « abuso di 111e:.4i di correz.io11e •· Dopo quattro giorni la povera do11na Vl!niva rilasciata, avendo J'a11toritd giudiziaria riscontrato che non esistevano ::!_e:':::iae~~~ ra~,r;°d! ~g~n;~a::ar;:i!~a~a ":'i:'f~:::i;?i/ d,~l1~~ le due bambine p1(1piccine, di due e quattro a11ni,so110state affidate ~d ml istr_tuto « pro infanzia derelitta•; il majgiore è stato 111tentato m un collegio dal tribunale dei mi11ore11ni · la figlia piil grandicella è l'u11ica rimasta ad attendere 1Q madre. M.V. Strenne Vallardi 216 pau. - XXXll 1auale di di,egni e 121 illu1tra:io– nj • 4 tav. /. t. ~ L. 3.800. CA\ll'/1 D'OGm TE)IPO E PAESE • 180 pcn - 313 /oto&ra/ic - L 4.000. IL PALAZZO ITALIANO (d,I 1«. Xl al ,ec::. XIX) - Volume unico rile&ato in 1rla, con clr~onre ,ovra• coperta - L. 7.000. D'ORIENTE - J.14 pogg, - 328 illuJtra– :ioni, 40 tavole a colori - L. 10.000. • L'ARREDAMENTO ITALIANO ATTRAVERSO I SECOLI VETRI DEL Cl:"/QUECENTO 128 pau, - 100 1llu1tra:io- MOBILI DEL CINQUE. CE '– TO - In prepara:ione. ANTONIO VALLARDI EDITORE del Linguacciut * di FRANCO FOCHl Ancora su i::.are. Slo finc:1- do di leaaere l'ottimo saggio di RJccardo Siroi lnquiew– d111edel nostro tempo (Mor– celliana 1959: Premio Ange– licum 1957): a mio a,•,·iso, uno deali studi più acuii ed efficaci sulla lc11erntura de– gli ultimi decenni, :mche per- ~t~ie~fg,das1~ri~ga~~. 1 tef~~,:~ alieno dalle bnrocchc com– piacenze verbali care al • no– stro tempo•. Vado quindi CC~~~~~I~. re~~g.n2~J•~~:?~·; « Esis1en1ialismo n.101 dire allora d1s11mam:.z.a:.10,1e •· A parole come qucs1a siamo or– mai così abituati da non farci più caso. Sembrerà anzi slrnno che qualcuno osi an– cora girare l'ostacolo ricor-– rendo all'aborrita perifrasi, cioè dicendo: • Esistenziali– smo \'UOI dire allora spo– glrars, dell'umano•· li fauo sta, però_,che anche in quella d1sumam:.z.az.1011e (un prefis– so + una radice + due suf– fissi) c'è il senso della pa– rola che non finisce mai. os- t:n~i nua°n haa 1~ 0 :t f~t~~i/~t;~ potrà mai fare buon \;so, a diffcrenz.a, per esempio, del– le lingue nordiche. Jm,ecc nell'a11:1a11i:.:.ata che ci scodella l'amico Gesualdo Nosenao (• La scuola e l'uo– mo•, luglio 1960, pag. I, col. I.) c'è il senso... della parole che non dovrebbe nemmeno cominciare; come tutte le altre che. a tuni i costi, e per , ie del tutto a~robalichc, \'engono a cac– ciarsi nel posto di parole già bell'e pronte (belle e pronte: proprio così). l.cifi('ndo, appunto, di • questa gio,·cniù precoce– mente an:1a111:_.;ata •, \'ien fallo di domandarci ~ c"è, in ~~. qualcosa di diverso, iiu~~uoesc'b:s~,-fQ,d~ef1i~ ~~ \'Cntù precocemente i11vec– cJ11ata •· Ci~ \·icn fatto di dubilare che la lingua italia– na, come l'abbiamo intesa fino ad oggi. i:;ia ormai di– \'enlata moneta (uori corso. Dal surfisMt al prefisso; a quello per eccellenza: pre ! e ~c~~i'gaia d~~:;t~~a~ofil~~fi~ p_redesti11a:.io11e. Oggi - gra– zie anche qm al • progresso in oanì c~mpo • - il pre è di dominio comune e d'uso QU~~i~i~n:1.iro, cosl, incontrare la prima,·era ribattczzat_a pe– nodo preestwo ( o mes, pre– esttvi). Forse perché non è pm, come dicono i \cechi, e come ormai ~iamo costretti a dire tutti, la prima\cra d'un tempo? ... E anche i bambini - di– cono - non son più quelli d'un tempo. Tanto meno i raa:azzi (quelli, per intender– ci, che frequentano la scuo– la media inferiore). Per que- ;~~I~~ ~ 0 cfr~~trfs~ii~ed~; coniato per loro il nuo,·o ter-– minc di preadolescenti. Il • decennio di preparazio– ne, del nostro Risorgimento di\'entcrà, d'ora in poi, un predeccm1io. Se Carnur desi- :f'è~:J~~~~~~() ti ~~ff~ (Roma), c~e celebra propr:io qutr:;~~~~~~i~u:~~~~e~~':i~ ?l. di un termine appena di 1en, come se11ufi11alt, comin- ~i,~atàl ;1i:~t~ir~iec~~ g;:;_ ca di pre-pre(usoma11ia sa– rebbe bastato dire mc:.:.e fi– nali, ~enz.a disagio di nes– ~uno ! Dulcis in fundo: il Codice della Strada ... A parte la solerzia di quei commcn1a1ori che, alle« frec– ce di direzione•, aggiungono le corsie di prcdirez,onc o vre11rez1011ali, si , cda, a pro• pos110 del passaggio a livello mcus1odito, il car1ello della fia:ura 9, che lo legnala, men– tre quc_llo_dcli~ figura IO, 1ro- ~;~ ,1~15d. L u d1!~:~~i~iic 1 ~i P~: te.va benissimo salvare anche scncn doci, nel primo caso del verbo indicare, e nel se– condo del ,crbo annunciare. La mia mente, poi, si smar– risce del tutto - come non iniz.iata a simili mh.tcri - ~uando de,-e attingere la sot– tile, ma senza dubbio pro– fonda, differenza fra la pre– cedenza e la prior,td... Ne parla la didascalia che ac– compaa:na la figura 23-b del– la 1a,·ola 17. Ma. generosa e pietosa, accorre in mio soc– corso la fiaura 104, do,·c lo stesso sciJlalc che prima era detto di prioritd dh·enla di precede11z.a, confondendo i due concetti aià distinti con tanta fotica, c dimostrando da sé che una cosa è il me– stiere dell'acrobata (metafo– rico o no) e un'altra il par– lare, il quale dev'essere si preciso e chiaro - spccial– mc~t~ quand? si traua di cod1c1, cioè d1 contra,"'·cnzio– ni e liti a non finire - ma non sino al punto di darsi 1\lilaoo • Viale Stelvio, 22 la zappa sui piedi con la ._ ___________________ JI ~~~~~~sione e la troppa . /J(_~ · CAMPAii questo e l'aperitiuo! . •' ',. ,- .

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