la Fiera Letteraria - XV - n. 44 - 30 ottobre 1960

LAFIERA LETTERARI SETTJ!tlA 'AL DELLE LETTERE DELLE ARTJ E DELLE SCJ 'ZE Domenica 30 ottolire 1960 SI PUBBLICA LA DOMENICA QUESTO tERO L. 100 OLRl'.:ZlUNE,. A..MMLNISTHAZlUNE: Roma . V1a di Porta Castello. 13. Te.Je.too.1: tteda:z.iooe 65~.487 . Ammtrust.razJone 65~ lbll . PUliBLI<.:1lA': Amm1nut.rU1one: e LA E'l.ERA LE''rl'E.R.AR.1. A > • VLa dJ Poru CastelJO. 13 · Roma · CA.KJ.n·A: h 150 al millimetro • ARBO AMENTI: Annuo L 4000 Sem~l:e L 2.150. Tnm~re L 1.100. E:ste-ro· Annuo L 1.000 Copi.a arT'elnlU L 160. Spedtzjon• lD conto corrente c ,oct.a.le (Gruppo lll. Cnnto con-en~ onsui. o._ 1 131428 PER N ,,· ·avo UMANE 1,\/0 * LE CO TRA.DDJZIO I DEL * OSTRO TE 11PO Medice, Una censuraambi~ua curateipsum per un cinemaambi~uo * ·on sono molti i matematici, gli spe• cialisti che iabbassano a discorrere con noi. a divulgare la loro scienoa * di l'"L.\DUIIRO CA.JOLI Sono anni ed anni che dal chiuso della mia piccola eondizione di maestro, cerco di a\·viare un dialogo con i colleghi delle materie scientifiche, io che debbo occuparmi di letteratura e di storia. senza potermi rassegnare a considerare antinomiche la mia e la loro atth-ità.. Credo di conoscere abbastanza gli argomenti di ehi dhide gli uomini in due categorie. delle quali runa è meglio dotata di' fantasia, l'altra di raziocinio, e che perciò sarebbero condannate a spendere quello e-be hanno: una faccenda di umori e di temperamenti. ehe gli antichi attribuivano a flemma od a Oogisto. e che oggi affiora, anche nei discorsi al più basso livello, come fatto nervOSQ da riferire al vago od al simpa• tico. Conosco codesti argomenti, e tutta,·ia li ho ,isti smentire cento ,·olte, nei miei incontri con la scienza o con le arti. al grado in cui pote,·o intendere quella e queste. Per esempio, nel campo della poesia e della musica. sento sempre dominare il numv-o in senso pitagorico, e nel campo delle scienze. an·erto il limite misterico e religioso, la cui migliore espressione è sem– pre stata data dai poeti o dai mistici. Ognuno intende che. se parlo di musica e di poesia, è appunto per sce– gliere posizioni che parrebbero agli antipodi de.lrarit– metica, della geometria e della fisica pura. giacchè le altre atti\"ità artistiche, daffarchitettura alla pittu– ra alla scultura. e quelle pratiche. della scienza sna– turata dai bre,·etti industriali, non si sottraggono fa– cilmente alla dimensione. al rapporto, insomma al nu– mero, ctte è presente nella tonalità come nel \'Olume. nell'origine come nel fine ultimo dell'im·enrione appli– cata o dell'immaginazione inverata visi\-:,amente. Leggo nelle pagine di grandissimi matematici per esempio il Severi. che l'intuizione p~ecede la _dimo– strazione, e ne deduco che questa non sia mol_to dh~ersa dal discorso poetico che conduce alla conqwsta di un assoluto. ).fa, anche se tutto ciò non fos...--evero. e non rappresentasse altrn se non una ~nfusione d~ ~emma e di fiogisto o, peggio, una malatha qualunquistica del v·ago e del simpatico SC?~uenti l'U:10 nell'alt.~ per ~ mio particolarissimo \iZlO anatomJCO., vorrei che uu fosse lecito affermare che '\e-izio o malattia li bo con– tratti sul la,·oro. ,i:t.ima di una forza inerente. al la– voro medesimo. ~Ia potrà dirsi malattia professionale. (continu'77 pag. 2) La '1olenta polemica nata intorno all'ultimo film di Luchino \·isconti. c.Roc– co e i suoi fratelli >, ha nuo,·amente riproposto al. l'attenzione pubblica - ed in maniera più drastica - il problema della censu– ra, quando da poco erano spente le discussioni susci– tate per motivi consìmili da un altro film, c. I dolci inganni > di Alberto Lat– tuada. Basta sfogliare le collezioni dei quotidiani per rilevare immediata– mente come il tema della censura sia un c. leit mo– tiv >, un argomento c.ro– nicamente ricorrente d elle polemiche giornalistiche. che raf.fiora ora a causa di opere anche scarsamente interessanti come il film c.Gli zitelloni > ora a cau– sa di opere più impegna– Uve come il film e Morte di un amico> o c. Adua e le compagne>. I lettori dei giornali e i frequen– tatori delle sale cinemato– grafiche ad ogni modo si pongono spesso un inter– rog3tivo. che è logico e le– gittimo. Ed a questo in– terrogativo vogliamo so– prattutto rispondere. )Jol– tissimi sono i film che, passando al vaglio della censura. incontrano diffi– coltà di vario genere e riattiz:zano il fuoco della polemica. Si sarebbe in– dotti. dunque, a pensare cne la censu...-a italiana sia particolarmente severa ed esigente tanto che poche c,pere sono in grado cli sod– disfarla. :\fa d'altra parte tutte le opere che riman– gono impigliate nelle ma- I INTERVISTE IMMAGINARIE I Visita a Peppotoston Siccome ero solo e .sconso– lato, mi dic.c\-o senza scom– pormi, IIMmlalmentc: \ildO, o non vado? Lo tro,-erò o non lo troverò? E .se c'è, sarà disposto a rice\-crm.i? Erano circa due lustri e rotti che agognavo di incontrarmi con ~funi::~~ i ~ta. = w~ notturna • coluj che a\°C' '3.ri · ,-oluzionato l'idioma e l a fo – netica: il sen,3ntista scattante prosciugatore dei grassi poe– tici della lirica contempora· nea. Mentre pc:nsan> a que– "te sublimi cose dello spirito, ,'"CODe incontro al mio sguar- • Rinchiusa notte accende ar– [ cano lume e ootu:. 1·u.e da giulivo .uingui. Erra una luna erniosa e cauta (brama Mi fa &id tronco per il pigro (tempo. L'armonia di questi ,·ersi mi lambicca d3 tutte le parti. In un occhio c'era la luna erniosa, nell'altro il buio del– la notte rinc hiusa ; e in reaJ– ta le mie , -e.ne si senth-ano cotte: ero q uasi p rossimo al delirio. Con e.aula brama, perciò, bussai alla porta del \"ate e rimasi. per uno o due attimi, silenzioso: come un è cosa ram. ed estn:ma •· E disse quest'ultima parola di– stillando le sillabe. * di GIOl'..-1,11\11 CALENDOLI glie della censura finisc-o– no presto o tardi o addirit– tura prestissimo per libe-– rvsene ed appaiono sugli schermi con amputazioni quasi sempre trascurabili. Queste amputazioni ope– rate in sede a mmin .istrati– ,·a in qualche ca.so partico– lare sono così lie,i che il magistrato esige un riesa– me dell'opera in sede giu– diziaria. come è accaduto appunto per il film ulti– mo di Luchino \'isconti. Ed ecco l'interrogativo: come può ,-erificarsi que- sta contraddizione in ter– mini di una censura sem– pre pronta, da una parte, a colpire con le sue minac. ce le opere che le sono presentate e sempre pron– ta. da un"altra parte, a lasciare che queste opere in un primo tempo colpite abbiano subito dopo un di– ritto di libera circolazio– ne favorito dal chiasso che si è scatenato? Il buon senso Si ribella a questa contraddizione. Sarebbe molto più oppor– tuno che la censura si fa- Canzone all'Italia * di GAETA.1"0 ARCA1\'GELI Italia baraonda Italia bruna e bionda Italia del motore senza silenziatOTe Italia del clamore dove non è chi risponda o Italia cordiale ci fai viver ben male Italia sempre che d'amor ci leghi Italia che ci freghi. Sorella che ti eùli rovello per le ingiu,tizìe fatte al frotello, ma., o madre, ma tu., pia., venite, fuggiam via! Ma dove? Non m'ero accorto, siam senza il passaporto! Italia dei pedanti male ideologizzanti, dei pedera.sti accorti coi tanti loT consorti, Italia del male in peggio Italia del "Viareggio,, della mondana congrega Italia dello "Strega." Ital«i che non varia Italia deUa "Fiera. Letteraria" Italia dove si è bravi a calcar buon.i. e a sollevare prcu;i Italia che ci allarmi, siam senza il porto d 1 anni! Italia così breve dall'una all'aUra sponda Italia do~e si beve Italia dove si affonda. ces...<C:e ,-iva assai più rara– mente, ma con decisioni e con giudizi destinati, nei limiti dell'umano, a non subire successivamenie ret– tifiche, compromessi o per– sino frettolosi annullamen– ti con relative richieste di scusa esplicite o tacite. Il meccanismo della cen– sura, cosi come oggi è at– tuato. serve a fornire un ottimo strumento di pub– blicità gratuita a opere che ·molto spesso questa pubblicità non meritano per le loro qualità di ca– rattere artistico e sen·e inoltre a rinnovare conti– nuamente una polemica con particolari finalità po– litiche. le quali deformano la reale natura del pro– blema. Non è ormai un mistero per nessuno che certi pro– duttori cinematografici so– no in definitiva ben lieti di a, ... ere con gli organi dl censura qualche e grana >, che possa immediatamen– te d~-e il ";a alla polemi– ca giornalistica intorno ai loro prodotti. In molti casi non esiste un sistema mi• gliore per portare sulle prime pagine dei quotidia– ni il titolo di un film che altrimenti resterebbe in testa ad una re«:nsione di poche righe. F.d. in molti (continua"a P&I• 2) DiegoFabbri a Parigi Nel prossimo mese sarà presentata al Teatro He– bertot una nuo,a. comme– dia di Diego Fabbri, U più parigino dei nostri comme– diografi viventi. DI lui so– no già stat:l. in.tatti, rappre– sentati: • Inquis:tzione •• • Processo a Gesù •• e Pro– cesso d.l fam.Jglla •• e Il se– duttore •· Questa ,·alta Fabbri pre– senta una specie di com– medla poliziesca, nella qua– le so1.10 implicati DOve ge– suiti, una spla Lo sottana, una innamorata e due san– ti. Se. questi due ultimi so– no autendd (sono niente– dimeno che Ignazio di Lo– yola. fondatore dell'Ordi– ne deJ Gesu.Jtl, e San Fran– cesco Sa\"Uio, U suo allievo preferito), fra i no,-e padri rlun.ltl a congresso a Ber– lino ce n'è uno fasullo. Per scoprire. la pecora_ bianca occorreranno tre atti L'attesa è grande per questa prlma. Diego Valerl ride a una delle sollt.e bai.tute dd poe.ta spa.JDO lo Cafilffl IL POETA DELLA LAGll\lA * Ritratto diDiego Vale * di R. Jl. DE Al.GELIS VE..'\LZIA, ottobre. Certo Padova, dove il .,oeta è nato, è e pocbj chilometri da Venezia; ma V3- leri è poeta veneziano. e di Venezia i suoi versi banno il colore e l'accento. per non dire il clima, l'orientale miele che indo– ra le rima come la goccia in bocca aJ fico maturo. Del professor~ n:ego ba la bontà, la pazienza. le. familiarità, che gli de:[h-ano in parte dalle sue sperimentate e civili virtù, molto dalla frequentazione dei gio– vanf unive.rsitari che 1n due Atenei - quelli di Padova e di Trieste - gli si affollano lnt.orn~ anche dopo le le:z:ioni, anz1 sopraltt..tto dopo. per ~ aiut!. indirizzi, libri, r-accomand4zionl. Da quanto tempo co::iosdamo Valeri? Da dieci anni almeno, l'uomo. da_ sem– pre il poeta, di cui siamo stati e siamo amici per più dt una ragione - no:, escluse quelle politiche che lo resero al– quanto inviso alle plebe letteraria allo!'"a osannante per assenza dt Ubertà. Alto, asciutto, naso importante, cam– minata svelta. elegante, occhi che sfavil– lano di contenute malizie. la mano del poeta be la stretta leale, confidente_ al· fettuosa dell"Uomo Integro. Gli telefone.mmo un'estate, a Venezia. avendo avuto prima con lui alcuni rap– porti epistolari nel '39 e nel '45, e Valeri ci fece visita in una casa alle Z<ltterP., di cui no! era,·emo ospiti per la prima volta. calz:ava sandali senza calzini, castano di capelli, allot'a, e d guidò sino a1 ponte dell'Accademia per le fondamenta e i ponticelll, le calli e i campi, sino a San Marco. Di che parlammo? Dovremmo in– ventare, per fingere di ricordarcelo; ma di sicuro c'era il sorriso del poeta. il suo sguardo sereno. e non scevro è..: una sof– ferente mestizia, quel suo passo alacre, il libro di poesie francesi (un'antologia) che stava traducendo, la cortesia del trat~ la benevola attenzione agli spropositi òe o.nda,·amo, con foga. accumulando, sullo andamento delle lettere di casa nostra.. Poiché Valer-i ha tolleranza coi giova- n!, e appare persino pri,•o di rlsentime."!.· ti Non fidàte,·ene: l'occhio mansueto ~i sfolgora spesso di luci ironiche e i::n.aL.zio– se - e allora vuol dire che già vi ha in· filzat.o allo sp:edo e che vi cuocerà al fuoco lent.o di una cultu.ra li.scretissima e perfida, facendovi fare un·ott:m8 figu· ra con voi stessi, a furia di suggeri.menti azzeccati. di citazioni. di ricordi, di ri– chiami a un ordine esemplare di cui ave– te dimenticata l'esistenza. Un suo "'iaggio a Pa.rigi (e un'opportu– na borse di studio a S01Stegno) lo aiuta sin dalla prima giovinezza a veder chiaro nella sua propria vocazione. di poesje: e di tre.duttore di poeU (è di recente U!l.3 sua antologia dì poeti tedeschi, ora è nel· le librerie anche un'antolog._ di poe-t! francesi, entrambe ed.ile da Monde.dori), attraverso saggi sugli scrittori più d:.ffi– cili dell'epoca e non soltanto contempo– ranei; poiché Valeri ama quel che sa. non quello che ignora; e prima di metter ma– no al vocabolario, i suoi poeti li ha im· parati a conoscere. Quale meraviglia se. quantunque stranieri, una ,~otta tradot!i ci appaiono !ammari? Valerl li ba fatti suoi, e non soltanto per un mlrecolo àel– Ja memoria che ba imprestato al nuovo linguaggio pecul!ari cadenze.. ---<>-- Eccolo di nuovo e noi .dl fronte. nellG. sua casa venez:ian.a., e l'autunno indora cielo e laguna. Ve.leri è buon Lnte.nditore di pittura e. a proposito dell'ultima a:en· nale. non si è da\r;.·ero ri.spe.rmiato nel tentativo di mettere le cose a JX)Sto nel regno dell"erte. In dieci e..rt.coli sul e Gaz· zettino > ba tatto sentire la sua pacata voce, con quella maestria sorniona a cui siamo orme.i da tempo avvezzi. La B!en· nale è andata in cenere, ma Valeri non ha acceso alcun rogo: ba bruciato. fuso. polveriz:z.ato al riverbero autunnale di un focberello che gli incauti responsab;ti della mostra, o"·e ne avessero sospettato il furore, si sarebbero illusi di spegnere con un debole fiato. E invece_ A.."'1.ico.o diet=o articolo. il panorama ddl'arte s'è (continua a pa.i. 2) IL LIBRO DI CUI SI PARLA: * di FEllD/.\'A.1 1 00 l'IRDIA Non nascondo che mi sen· th-o annichilito. Ad un tratto m'incora.giiò un'inezi3. Stan– do seduto quasi per terra, riusch-o a "'!Oere un lembo. anzi i Jacci di tela bianca dei mutandoni che uscivano dai pantaloni dd ,,ate. Era l'unico lembo banale che af– fiorasse alla superficie di un uomo così eccezionale. Pep– potoston. in fondo, è un mor· tale. porta i mutandoni come li porto io; posso quindi par– largli senz:3 ecccssi,-o timore. Mi ftti coraggio e gli chiesi: e Maestro, come lei \.--edc, sono qui •· • Capisco•• mi disse Peppotoston c. E· qui per tarsi illuminare •· e Esat– to • risposi io, preso dal flusso di una improvvisa le– tiria. • ~li dica tutto, mi dìca quel che ha pensato e pensa l1€}ii!É Il grande rit,•atto di Di,io Btizzati Jan Dygat: D gene.rall.s.simo do una tenera farfallina bian– ca. Mi dissi ron lentezza: sarà una farfalJina poetessa. E siccome era già ~ra, porta f~ 0 unaf~t~· rar:rlaur;;; Jasoaj la luce accesa e •1.scu. A furia di pensare a Pep– potoston mi calmaj: ere:, col: mo dei suoi versi e dei suoi ,-crsicoli. Mi abb.agtia,·a ~ pratrutto la sua punteggia– rura. ~ saJ)C'\-otutta a me– moria. Mi dissi: • 1l ma estro non può che ricevenni . :mc.be a quest'ora. Del resto, ti roi:i– datorc delia poetica del buio non può ricc\"ere che di sera. anzi di none. aJl'os..."llro•· Lungo la strada, mi ripete\"o! .senza stanearmi. i suoi versi più bui e lapidari: • Sto • - "Ab!• "E.e-comi• - • ~ se– ra è ~ra • - • Oomam. poi– domani e pcl"-domani •·. Qual· cuno penserà ~ que'.'ol1~1ano i titoli delle imcM: di Pep– potoston - niente affatto: sono le ~i~ e J:k:t cs~eso. Poi venne a ,;s1tarm1 !a memoria la più lunaa poesia del nostro: tronco nel pigro tempo. se ,; piace che il tempo - beaw lui - sia pigro. Mi aprì Peppotoston in per– so~a. A,-e,--a il sembiante - .scusatemi l'aulicità - ua la farrucchiera e la b efana - insomma: un vi.so annoso ed emaciato dall a to rtura not– turna. Mi fece enuare e mi fece sedere sopra uno sga– bello. Quando il vate sj se– dette sull'alt.a poltrona co– struita a guisa di trono, ebbi la ~nsazione immediata del– la mja piccolezza umana. Mi n,;di all'asilo infantile. Pep– potoston mi son-asta\'a dal- l'a~an~~ c~m~~~ati in questo curioso modo che il poeta definì subito il nostro luogo naturale di stare in terra. ci presen1ammo. Fu felice di sapere ~e io am– bi,-o co~rlo d1 persona. • ~ti guardi. mi fissi pure, mi scruti aae.s.o che ha tem– po~. disse_ Peppotoston co~ la com mz.ione di rcndenm felice e.d appagato. • Questa che lei ba - a quest'ora - ~· ~~~el1F~n:: ~ Non sarebbe stato diffi- mettere in ordine concentrico cile prevedere che uno le idee, impu~ò i bracciuoli scrittore come Dino Buz– della poltrona e.d emise un zati sarebbe prima o p,oi ~ 0 .san~~badF:i,~~o 0 5 tf3~ 1 il c0nfluito in una lettera– maestro con qualche mio gc- ~~:n. dLa t!~ es,~r~~!; fi~p!~~~os~~:u:f~ ,·erso la fantascienza era è stato, nei tempi remoti. la del resto. da qualche an– ~m<k'\-e ~=o~ e~~ no a questa parte sempre da me soltanto _ che la più e,idente anche a cau– pocsia nasce oome boato. sa di talune sue partico– Sl, il poeta è un ,'Ulcano lari inquietudini e osses– semispeoto. Cova. .\la quei sion.i per la sorte dell'uo– che oo,·a non C la,•a, ma mo moderno, e per il de- ~~~~~1bela di i!t~Lri~ stino del mondo e della del nostro io. Infatti, lirica eiviltà umana sempre più \"UOI dire : lo. O primo \--Cr- minacciata da se stessa. so che scri.s.si subito dopo cioè dalla sua stessa ca– la crisi di ad olesc:cnza, tu pacità creath·a e nello appunto questo \"Crso: •lo•· stesso tempo dalla sua in– Allora . non conceph'O nem- aribile f-enesia di tra– ~~ ~ssf 1~ =doa ': fr1ormare ~ :nito quella l'anni. è Questo • Ahi! • Lo capacità creativa e di per– pubblicai nella ri,;sta • li I venire a una sorta di ido– suono•. da tempo intro,·a- latria della medesima. E' bile .. E dopo _questo ,~r:so. probabile che siano nel ;rafi~ appo~i ~i~na~}: ,·ero_ coloro che in_dh-idc.a– meditazione. Si presentò il no in . Kafka e 1n_ certo problema del si!cnzio e de- surrealismo_ m!t~~~ _al: gli spazi bianchi. cune solleataZlODJ UllZlali Non le ,-aglio raccontare della sua narrath·a. ma le t~rtUre dell'3J!ima che questo a patto. tutta'\ei.a. f;'': 1 1 ~~:;:!° 1~' q~tti~~; cl_le non ci si dimentich! così complessa della pu~- d1 una componente a~1 teggiatura Fu la mi3 i?n• unpo~nte. ti fondo l_1nco:– ma ri,'Olu.z.iooe semanltca. evocativo e pressoche e1e– Scoprii finalmente che la giaco che presiede alla (co.nt.in ~ pag. 2) sua ,-ocazione più intima e più segreta. il rapporto di Buuati con la natura e con un certo misterioso mondo montanaro (miste– rioso perché intimamente suo, confitto nella radice più profonda dei suoi at– fetti e delle sue !.e.nsazio– ni) che costituisce il tes– suto più ,-ero della sua narrativa. Le sollecit.az.ioni e le inflessioni ckaflciane1o non sono. al lume di queste componenti. che elementi di una let-..era:u:a.. sa..-ei peI" dire i mezzi ~ tradu.-re quelle \.-ibraz.ioni e quel– le emoz.ioni di origine ro– mantica e affettiva, ma anche per tradurre una trepidazione che è origi– nariamente la causa di quelle ,;brazionj e di quelle emozioni. Kafka. insomma. come è accaduto per tanta letteratura mo– derna. ha offerto a Buz- zati la possibilità di mu– tare certe cont.radizioni e disintegrazioni psicologi– che dell'uomo moderno in immagini e in simboli. di scoprire nella sua ango– scia il dramma che è di tutti noi. Va comunque attenta– mente considerata in Buz– zati, sin da Bornaòò dalle montagne e sin dal Deser– to dei Tartari la presenz.a di elementi anoo: più ra– --------------------, rionali di quanto non ap– Carlo Levi neo-resistente Carie ùvi ha 5tmpre di– chiarato di non essere cc– ,nunista. Lo ha ri~lUlO an– ~ domenica 2J uttembre al Cinuna Afetropoltlan di RonUl parlando a un gruppo dz g1.ovani comunisti romani. Sanbbe da cJuedu2U perchi, non es.undo comumsta, in– tu,,ùne in conve27U inderti e organiu.ati dal PCI. lA risposta non sard mm e.sa.t- ~=~ ~~t:fa ':J;;l,~i perclti alla ~ del suo in– terven.10 ha esclamato • (e la faremo! •, che equn•ale al famoso • Vmco-emo •• al qua– le i giovani intt.n-cuttl dalle borgate romane, imbandiera– ti di rosso e d1 (alce e mar– tello, hanno nspasto con ovazioni e. grida di e Bip Hip Urrd •, • Vt\.-'Q Carlo Le-.,;•. • Viva 11 Partito Comunt.Sta •• • Viva Stal.m •. Ma Carlo Lt– vi non è comwiista. Lo dice e noi gli crediomo. Se pcn abbraccia Pietro Jngrao e osanna Togltam e si ispira sulle gesta di Krusczov, come ha fatto al Metropol.itan, queste sono solo lioeni.e poe· tiche, .sono solo parole, non SODO pietre. n com•egno del Aletropo-– litan era stato fregi.alo dal :3,;e;'rG,:Va':!:~t.~t~ Renstm:.a •. Sollanlo , comunut1 sono an1ifasast1, soltanto essi han– no fallo la Resislen.t.a. sol· tanto ~, s, .sono sacrificati e sot10 morti per la lotta (conlln~ pag. 2) paia a prima vista neUa sua narrath~a: l'angoscia dei personaggi di Buz:zati non è anzitutto un'ango– scia esistenziale come quella di Kafka. ma pìut– tosto un'angoscia metafi– sica che si a\.-vale di certi procedimenti rimanendo tuttal.•ia la loro aspir.a.zto– ne su un piano di assoluta consape,·o)eua e raziona– lità. ln questo seruo as– sai più che non a Kafka la narratka di Bu.z:zati ,~a riportata ad un.a sua ton· te illuministica. e preci· samente a una sorta di 11- luminismo. nel c-ui più profondo sedimento circo– lano non pochi veleni ro– mantici. e non tanto quelli più blandi di cui s! ser– virà il tardo romantici- 5"mo lombardo. ma direi gli stessi ,·eleni romanti– co-libertini che da Ri· chardson, da Restif de la Bretonne. dal D1derot del– la Religietue o dal Rous· seau della Noui::eUe. Heloi– .se (e perché non dallo stesso De Sade?), attra– verso Poe e Baudelaire. attra,·erso Flaubert. Do– s:oevskij. Lau-..-éamont. Hauptm.ann e Rilke imbe– \"OD.O alla fine il decadetl– t1Smo europeo e ispirano in gran parte lo slesso Kafka. off:-endogli almeno i moth; attraverso i quali edi esprimerà le sue at.roci t:-u...<=trazioni.U nuo– ,-o rocr.anzo di Buu.ati: n grande ritratto, assai di re«nte apparso nella col– lana dell'editore :'.\londa– don c. Scrittori italiani > diretta da ~iccolò Gallo. ci offre alcune non pic– cole pro\·e di siffatte asce.ndenze e implicazioni della sua narrathra. Appare chiaro anzi- tutto come e perché certe componenti do,·e,·ano fa· talmenle far ronfluire la narratwa di Buzzatl ,·erso la fantascienza. e non sol· tanto perché in Kafka e oserei dire in talune ascendenze illuministiche .. e m luce un.a letteratura della science-jicrion, ma anche. e soprattutto. pe:– ché non di rado è p..-opna della scien.ce- /iction una t.aduzio ne m chia\.-e .r:o– pistiea o avveniristica di fatti erotici talora morali– sticamente t..-asfigurati o.:>– pure trasferiti in simboli; e non si deve dimenticare a questo proposito cbe la letteratura della fanta– scienza stessa non e af– fatto un frutto di questa oost:a epoca. D'alt.."'OOde i.!l Buzz :atL in rutto Bu:z:z:ati u.no àegU elementi essen– ziali di interesse de.i suoi racconti e dei suoi romanzi è quella SC4ta di tensione psieologiea. o. se roglia– mo. d'angosda. che da qualche anno a questa pa:;.e ha t.-ovato la defi– nizione di suspence e che in sostanza consiste in una sorta di attesa della catastrofe, e di una cata• strofe tanto più carica di orrore quanto più essa af– f:-onta alcunché di arcano e di assurdo. L'arcano e l'assurdo so– no appunto i mezzi ~n i quali lo scrittore ci in· troduce nella stessa vi– cenda del roman.z.o. Nel· l'anno 19i2 il t.ranquillo

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