la Fiera Letteraria - XV - n. 27 - 3 luglio 1960

Pag. 2 COT\temporanea ?...•, e il di– sco va a ruba. L'Ojetti ci perdoni, se immag,iniamo che abbia seguitato così: e-Hai vU'to Glallo-elub? hai notato nes$Uno ?:11. Tanto l'hanno notato che l'hanno voluto protagonista della nuova commedia di Patro– ni-Grlf/i: Paolo Ferrari, ap– punto; e la trovata, il fiuto si qualificano mediante la certezza che il Ferrari, con Quel suo fare dimesso e at– lu.tivo a San Remo e altro-– ve, oid si presentava come l'erede e l'interprete ideale dei Crepuscolari non meno che dei problematici mo– derni: e si.amo al trionfo di Gouano e di Cora.uini, tra– mite il disco. idea del libro é rimasta in– dietro di parecchi decenni. La pittura e la scultura hanno gld compiuto la loro rivolta, hanno saputo tn– lendere che bisognava la– .sciarsi alle spalle l'immagi– ne e cercar oltre, l'essenza del discorso contempora• neo. Forse, nonché traghet– tare ha nno tagliato i ponti, don.de lo smarrimento di chi è rimasto sull'altra rl· va. Ma la parola scritta non è morta, non é in agonia e neppure in letargo: sempli– cemente, fra le nuove, pre– cise, spietate immagini del tempo nostro. per amore dell'immagine- definitiva, sta cercando una santest propria, moderna, che S1Q chiara a tutti. Parlano di morie soltanto i pigri che vorrebbero dir cose nuove con parole vecchie, e non si accorgono di fare it pro– prio -necrologio. VLADrmRO CUOCI L~ FIERA LETTERARI~ Enrico Accatlno: • Pescatori • Omaggio all'Ungheria * cli ou;., LOJIBARDI Dopo il numero dedicato alla Jugoslavia (a11. 1955) e quelli più rcccnu su • Lo !f-n' 1 !~ 1 fs~c~~~~c~a~rl:j Ponte ha dedicato il fasci– colo di aprile-magiio '60 al– l"Ungheria. Hanno collaborato a questo numero critici e studiosi un– gheresi e italiani con saggi :estro~~~~ ~ 1~1; ~~ liglumtsia di sinistra. Fa la storia della Resistenza unghe– rese e rie\"OC3jl fallimento delle illusioni e delle speran– ze dei democratici ungheresi nelle tragiche giornate del– l'ottobre '56. Domenica 3 lui,:lio 1960 luz:ione ungherese dei pro- ,,-==========n blemi •· In questa stessa ten- denza ha la sua radice la \'era letteratura magiara che ha avuto sempre carattere po- ~~loha a11~P~&,~ fo articolo di A. Enc:zi • La Ga::.zeHa letteraria documen· to della coscienza degli scrit· tori • si passa al settore let– terario: attraverso la storia di questa rivista che nei nu· meri del '56 documentò i fatti e gli stati d'animo che condussero a l l a rivoluzione dell'ottobre, l'anicolista, che ne fu direttore nel 1955-56. rappresenta la situazione del– lo scrittore democratico 10 rappono alla politica lettera· ria ufficiale. Due articoli di P. Santar– cangeli informano sulla mo– derna poesia e narrativa un- i~~SS:~~! f;g1:tt~c~ fa~~~ L'AlGOLO del Linguacciuto di FRA1 CO FOCfll Entrate in un negozio specialiuato, chiedete il ca– taloQo dell'Istituto Interna– zionale del Disco, ascoltate due o tre icelte, informate– t'i circa t'esito deU'impr€$a: dovrete convenire che la parola, lungi dal morire, vive e fa vivere molta gen– te. Gente: Baud'elaire, Fo– scolo, ViUon, Goethe, Una.– muno, Dylan Thomas, Tas– so, Pascoli, Kafka ...: lascia– teci dir gente, tali sono, nel– l'impresa, la mescolanza, il disordine vitale, H se-.-:.sodi bazar ove si parlino tutte le lingue e s'intendano (Dio sa come) tutte; ba.zar non mu.seo, raccoglimento zero, urtoni, incontri e sbraccet.– ta.men.ti a volte conge-niaH a v olte no, ché se Sbragia e Sale-mo stanno be-ne con Ungaretti o Quasimodo, Montale, Saba, Cardare-Ili, può darsi che altri accordi siano un po' dissonanti.. Ma non. è il tempo della dl$sonanza, questo ? tologia di scrittori e poeti t.ra i magiiori della letteratura -----------------------------------------1 contemporanea ungherese. Un pungente atto di accusa contro i metodi antidemocra– tici è • Ascesa e declino di una democrazia popolare • di Andrea Révai, che partendo daJle prime elezioni libere nella storia dell'Un~eria (4 nov. 1945 )da cui use\ il go– verno di coalizione, fa la sto– ria della terza repubblica un– gherese, dopo quella di Kos– suth nel 1849 e quella di K:i morfologico della lingua ma· giara. Premesso che il senso. spesso che intraducibile, di questa PoC sia risiede nel suo etnicismo, l'autore traccia la storia delle più recenti cor– renti poetiche attraverso le riviste più impegnate a rin· novare contenuti e forme del· la letteratura magiara. Di questa segue un"ampia e im– ponantc antologia: alle liri· La differenza fra i cittadi– ni in abito borahcse e quelli in dinsa e mostrine è so– prattutto ques1a: che a.i. pri– mi la societa permette d1_ es~ sere • indi\ldui • nel pieno senso della parola; mentre gli altri, nella truppa che li accomuna e li confonde. so– no come pedine di una scac– chiera o come mattonelle di un pavimen10 o. più propria– mente, come • numeri > di un'entità collettiva. che è il • corpo > presso cui • sono in forza•· 7 nccuin,, dei tre gio~ni roniani Dopo l'apertura, costituita dalle • Due dichiarazioni d'in– dipendenza• (giugno li07; aprile 1849) nella storia d'Un– gheria, la pane critica ha ini– zio con uno scritto di L. Va– liani • Riflessioni sulla storia d'Ungheria• in cui da una suggcsti"a scopcna di analo- f?e'U~.clt~-I:, ri~~~~àtt~ ~J~ist!:5~iì~ ~~·or~~!~ ~:le iati~f.& ~fdc~~ ~~ (Contlnu.!...!!.apag. 1) verbali e di augurl tradotti da filiformi poliglotti in tre lingue. Tutti buoni, per dirla con GuUJén, in quei tre giorni: come nella vita migliore e nei romanzi peggiori. Tracciate le linee generali e rinviata a più tardi la fatica di ordinare e risolvere i particola1'i protici, la Comunità non ha fatto che battersi le mani. e ripetersi che era nata, che era viv a, che e ra felice d'e.s.!ere nata e viva. « Una piccola ?> ambi.no », l'ha chiamata Bajan. il delegato nu:so eletto vic epresidente, « che speriamo i venti /Teddi che ogni tanto soffiano sult'Europa, non possano gelare >. La cronaca minuta è gid .!tata riportata dai giornali. è inutile ritirarla fuori: piuttosto ricordiamo per chi non c'era il clima sospeso, di atte$Q e di compiaciment o, di attenzione e di vacanza, delle riunioni. Erano venu.ti tutti. da ogni parte d'Italia, i generali e i soldati della intelligenza. Dalla confrica.zione po– trebbero rnucere scintille. Il bazar della Ojetti, cre– detemi, é illuminato a ben.- 1,---------------------, gala. « ln quindici minuti di giradisco, ella dice, voglio che venga fuori it perso– naggio , fuori datl'altopar– lan.te- , nella stanza•. Non c'e dubbio, viene. Se non venUse fuori U personaggio, nessuno comprerebbe i di-– schi che, invece, non .d fa in ~empo a stamparli. Met– te il conto di osservare che un Foscolo, presente con le Lettere e con una scelta di liriche che non comprende i Sepolcri, non è proprio lui, non tutto lui, e che il compratore, se non sapesse da sé, sarebbe in certo sen.– .so defraudato, male in.for– mato? llltutri critici, sul verso della custodia, p,'e– sentano ogni disco e dicono quanto basta. per invogliare all'integrazione-. Ma chi li leage? chi li captsce? ecco l'obiezione chiave, il ~qui ti voglio• delle prefiche che in.sistono: la crisi e della parola scritta. * Cri.!i non é morte. Tutto 41 mondo ha una ~i evo– lutiva, i bambini e le mon· tagne-; e poi tutto .s'assesta da sé. Ma se proprio vo– gliamo inten;enire, guardia– moci meglio attorno. A noi par dl capire che daWim– magine stia no.scendo una nuova scrittura, e che l'iin– magine costringerà noi .scrittori ad esperienze e metodi che, forse, non son. nemmeno nuovi. La novitd e n.ell' tmmen.sa diffusione che U linguaggio derivato da quello vi.!ivo polrà rag· giunoere tn breve. Lo scrit- 1ore dourd intanto adeguar– si all'immagine, impadro– nirsene, ridurla all'essen.:a. N0n c'è bisogno che torni ai geroglifici e aatt ideo– grammi, ma dourd inte-r-– COMUNITA' EUROPEA DEGLI SCRITTORI * Le cariche sociali PRESIDENTE ANGIOLETTI G. B. . . . . Italia VICE PRESIDENTI BA.JAN "icolaj . . . . . . . U.R.S.S. CHAMSON André . . . • . . Francia SEGRETARIO GENERALE VIGORELLI Giancarlo Italia CONSIGLIO DIRETTIVO BRAUN Felix ..... ALBE .JOOSTENS Rena1us NOULET Emilie . KARASLAVOV Ghcorghi SKALA I van . . . . . SEEDORFF Hans Hartvig BERGROTH Kersti TARDIEU .Jean TEICH Walter . • NOVAS Giorgio . . LEHMANN John . • O'BRIE1 Kate . . . . IAXNESS Halldor Kiljan BIGIARETII libero . PIOVEi'.'E Guido . . . MLADENOVJC Tanasije . DEN DOOLARD A. . . . IlVASZKlEWICZ Jarosla,v TORGA Migucl BENIUC Mihai CASTELLET Josè Maria OLIV Joscf .. BABEL Anlony . . . PASSUTH laszlo . . . SURKOV Alexcl . . . Austria Bel,gio Belgio Bulgaria Cecoslovacchia Danimarca Finlandia Francia Germania Grecia Inghilterra Irlanda Islanda Italia Italia Jugoslavia Oland3 Polonia Portogallo Romania Spagna Svezia Svizzera Ungheria U.R.S.S. COLLEGIO DEI SINDACI Sindaci effettivi KESTEN Hennann . . . . • Germania BERNARI Carlo . . . • • • . Italia BIANCONI Piero . . . . . . Svizzera Sindaci supplontl POKOR!'liì' Jaroslaw . • • . . Cecosl.ovacd1ia GAMO Alonso . . • • • • . • Spagna pretare una nuova realld.. I'----------------------' Prima, del mondo reale si ave-va notizia .soprattutto dalla pagina scritta, che ne dava un'idea e !a corri• spondente rappresentazione visiva. Oggi, il reale giunge subito con. l'immagine, che sembra imporre allo scrit• tore la legge del realismo, quasi convincendolo che sia inutile, o:ioso, dl$per.sfuo ogni impegno non aderente aUa realtd.. Era forse più comodo e più prossimo alla poesia il vero soggettivo, che non l'odierna reaUà con.troUata da tuttl Che essa debba esser trascesa dal1.'interpretazione lirica e personale-, per divenire ar– ee e poesia, re.sta legge per sempre; ma oggi, diremmo, bisogna partire dal punto ove cessa l'opera del foto– grafo, partire da quello che fu U traguardo ultimo di molti scrittori che non tra– scende-vano un bel nulla e, per di più, fotografavano ma le. Costoro, se provvede– vano soltanto ai fadH a~ pagamenti, alle immediate infonnazfoni, alla soddUfa– zione degli Utinti e dei sen– si son bat1uti, finiti, sosti– ,;iti (ce ne dorremo?) dal rotocalco, dal cinema o dalla televisione. Si può r-1· conoscere che una certa A _:<·.-✓- ~- PREMI -~ . ,, · " - e concorsi I PREMI DELL'ACCADEMIA DEI LINCEI Si è svolta a Roma. nella sede dell"Aceademia Nazio– nale dei Lincei. radunanza solenne di chiusura dell'anno accademico 1959-60. O Capo dello Stato ba con– segnato personalmente, i due p:emi nazionali di 1.000.000 di lire ciascuno. da lui isti– tuiti e riservati. per U 1960. alla fisiologia e patologia e alle scienze giuridiche, ri– spettivamente al professori Giulio Stella. ordinario di fi– siologia umana nell"Univer– sità di Padova ed Emllto Betti. ordinarlo di diritto ro– mano neU"Unh•ersltà di Ro– ma. Sono state alt.resi conse– gnate alle signore Antoni e Ascarelli le medaglie d'oro della fondazione ., Antonio Fcltrinelll • conferite alla memoria dei compianti Car– lo AntonJ e Tullio Ascarelll per i loro eceezionall me– riti scientiflcl. Nella stessa seduta sono stati proclamati i nomi del vincitori dei premi della fondazione ., Antonio Fe!tri– nelli - per Il 1960, che !"Ac– cademia Nazionale dei Lin– cei. nelle tornate del maggio versltà di Roma; III - Pre– mio per le scienze storiche, di L. 5.000.000. al proL Ar– naldo MomigUaoo. ordinario di storia a.ntica nell"Univer– sità di Torino e nello Uni– \·ersity College di Londra: IV - Premio per le scienze filosoflebe. dJ L. 5.000.000. al prot Guido Calogero. ordl– narlo di storia della filosofia antica neU-Università di Roma. I premi del i\IJnistero del– la Pubblica Istruzione, di li– re 250.000 ciascuno. sono sta– ti conferiti ai professori: Luigi Rosati per le scienze matematiche; Decio Pescetti per le scienze fisiche: Euge– nio Bertorelle per le sclen• ze chlmlche; Erminio Pena– rinl per le scienze naturali. ----------·,) scorso. ba cosl aggiudicato: I - Premio internazionale per le scienze giuridiche di L. 20 milioni al prof. Haos Kelsen. professore emerito della California Universlty; n - Premio per la fllologia. st.or: la e critica letterar:la. di L. 5 milioni al pro!. Mario Praz. ordinario di lingua e letteratura inglese nell'Uni• Sono staU Inoltre assegnati il Premio ""F.S. Nitti •, zi.. servato allo studioso che si sta maggiormente distinto nel campo della scienza del– le finanze. deU·economia o della statistica. di lire un m!Jfone al prof. Raffaele D"Addario; il Premio Borgla per le scienze storiche. di L. 500.000, al prof. Giuseppe Alberigo; il Premio •Grassi• per la zoologia, para.ssitoJo- 1!'.iae talassografia biologtea. di L. 300.000, al proL Flo• rfano Papi; il Premio .. D"A– mato • pe.r la medicina in– terna di lire 150.000. alla dottoressa Marisa Ara e due borse di studio .. Miranda• per l'Ingegneria e per le scienze economiche di lire J.000.000 ciascuna. rispetti• vamente all'ingegner Bruno Coppi e al dottor Guido Giannino. GJOKNALIS &&TISTICO • LETTERAKIO M:rra aao,r1 poeti, sortUorl, mo•1c1su plUnrt, e neo laareaU. &m– boseul, per onllaboru:hm~ e v&Jorluazlone mer1levnlL Scrlnre: Approdo del Sud, Laoro Tcalro Nucno t9 - NapolL Ho sentito Antonio Soldini ripetere lo stesso compitis– simo saluto col medesimo tono di voce e la medesima espressione indifferente, con l'esattezza d'un distributore automatico: e ogni volta ba:te-va le palpebTe, net tic che deve essergli con.sueto, come un. fondu cinematogra– fico, un siparietto di cam.bio di scena. Se l'amicizia si misura ad indiri=zi, quanti non se ne sono a-cambiati? Ma bisognerd ricordare che la Co· munirà. cosa di uomini. ha bisogno per esiste,-e pTOJ)Tio di parole scambiate, di amicizie, di problemi diicussi lungamente, di incontri umani. Di politica, si, ma anche di fede. Di Vigorem, e di AngiolettL Lampi fotografici, strette di mani. di$COrsi ufficiali, punzecchiature tanto per non arruggini-rsi, in.terventi poetici o inutili al tavolo della pre.tidenza, ribattute di Vigorem meno poetiche e più utili, prime prese di po– sizione- e primi scarti, primi accantonamenti e prime astuzie, elezioni avvenute in sacrestia e ratificate davanti a un'assemblea in aria condizionata. gitareHe serali in pullman. coktail a Pi<L.""Za di Spagna. prima visione di • Era notte a Roma> di Rosellini fino a notte alta e a stomaco vuoto, un cortometraggio in onore di Salvatore Quasimodo ,col testo di Vigore-lii (il dominatore fbico della tregiorni). per mercati stranieri o rionali, scambi di indirizzi e di cortesie, signore eleganti e teleQTammi ufficiali, incidenti piacevoli: come la sacrosanta ira d'una scrittrice Ja cui immagine apparsa in quegli stessi giorni su un volume di « ritratti su. misura» non era affa tto, a parer suo, su misura, e quindi giù. minacce per le.sa fotogenicitd e apprensioni per il buo-n decor$0 d'u n saloito romano: la Comunità ha trascorso il suo triduo romano senza un attimo di sospensione, gioiosamente. Alla Comunitd, e a chi la rappresenta. auguri di sano, proficuo lavoro. E a tutti i cònvenuti, aTTivederei a Roma. P. C. ~~:l~à 1 ~e'fi~e1:t~gi~~ fi~: dipendenza ungherese, Kos– suth e Déak, e rispetti\'a– mente Mazzini e Cavour, si passa all'esame delle circo– stanze che soffocarono nel 1948-49 le speranze rinate nel 1945, e delle cause che con– dussero all'insurrezione na– zionale dell'ottobre '56. U sag– gio di Istv:in 1észaros • Le fa~!~!~ri~ d~1:·u~:~!mdoa: po-il 1920 attra\·erso le fasi dell'opposizione interna al re- :nn~n~~1~ft~~fi ep~gc~i:tr ricorda come fu proprio la situ3Zione confusa nei parti- ~i ~!-i~~!-/~r ~~~;;~ di Rakosi e più tardi la sua restaurazione sostenuta dagli stalinisti; mette infine l'ac– cento sul carattere sponta– neo della rivoluzione del '56. J:inos Eros con • Storia dell'opposizione democrntica • denunzia le cause che con– corsero a creare e mantenere la struttura feudale del paese, e sottolinea la parte che eb– bero gli intellettuali nel te– ner vivo il pensiero progres- •sista attra\·crso la stampa quotidiana e J?Criodica che anche sotto 11 regime di Honhy ccr-cò di esprimere il pensiero della gionne intel- dell'ottobre '56 Ré"al analizza i caratteri alla luce delle tre sfortunate t"CJ?ubblichc un– gheresi che dt quella costi– tuiscono in ceno senso le premesse. •t,e~~he°na ~n~~l~c:n:& B. Ivinyi-Gl"Unwald una pre– cisa e puntuale • Storiografia unghcrcsc dal 1945 al 1959•· cioè degli anni che videro sorgere e tramontare le spe- ~ i:~~f~c~Rie~~o~; e populismo > di Imre Ko– v:ics puntualizza le compo- ne"J!1p~~~g~;ll·o~t~b~tu,56 che confluiscono nella ten– denza • a realizzare una so- sztolinyi che rappresentano la generazione di mezzo: e dei lirici dell'ultima genera– zione. quelli della poesia so– ciale. Milan Fiist. Giulio Il· lyés. forse il maggior poeta vh-eote d'Ungheria. Attila Jo- f:;';a' ~~ t rilrn~~ta. i:,~~ rionali•; si alter nano raccon– ti di Àron Tam. i.si, di Tibor ™-ry. di Ladislao Szab6, di l.o~~~n~ 0 1~'alri~~~ !tf'~ quesito per l'Ungheria•: re– censioni a testi ungheresi; una Bibliografia della ri"o– luzione ungherese del '56 e un'altra sull'Ungheria in ge– nerale. Corredano il bellissi– mo fascicolo molte tavole fuori testo OLGA LO~IBARDI I BIBLIOTECA I Gli eserciti sono sempre stati necessari, per il \"ecchio detto del • si vis pacem. pa– ra bcllum •: l'ordine civile si custodisce con le anni. che, in quanto sono mezzo di violenza. significano... disor dine; la libera personalità del cittadmo si assicura col sacrificarla in parte. Ma oc– corre che questa pane sia piccola! Che se. 1m-«e. il ~ff°nr!~\o::"~se i~~rtl-r:s~ sere quasi tutta un esercito, \"Oi capile che saremmo di· nanzi, per lo meno, a una assurdità. Ebbene, nella lingua italia– na d'oggi sta accadendo pro– prio questo: che le schiere di parole • irrcagimcntate •. con divisa e mostrine ben lustre e ben in vista. vanno ingrossandosi sempre più, non solo con l'attingere alla gran polla dei neologismi. ma anche con l'intaccare le parole e le espressioni più profondamente radicate nel nostro \·ocabolario quotidia– no, in una ,·oracità da venne solitario. JEAN At~OUILH: •Antigone•. romanzo ~ impregnato di una E le mostrine di taJe squal- Società Editrice Dante Ali- atmosfera faw,Iosa quasi ir- lido vocabolario al.la milira– ghicri p. a. (Albrighl, Segati reale. L'autore Ila voluto se- re, eccole qui: un esiguo nu– e C.). Roma, 1960, Lire 400. guire il consiglio di Btuufe- :1~\ ~ P;;:/A5;;i. <i 0 ~re~è Tutti sappiamo chi è Jcao laire? scampo. O nei fanti o negli Anouilh, ne conosciamo tutta * aniglieri o nei genieri o ne- la opera teatralc_(della qua.le R.AYM0:-..11> ARON: •l'oppio gli avieri o nei paracadutisti. fa ~ne qu~t? libretto). N~n de~li intellettuali ., Cappelli c via dicendo. il cittadino vogliam~ q~ npresenta rlo. Ciò Editore, Bologna, 1959, lire che risponde alla chiamata che menta tn\'ec:c una segna.la- 1.500. del distretto. de\·e entrare. ------------------------------ z!one partico_lare ~ qu es ~a cdi- L'intellettuale ~ un rapprc- E cosl. oggi. le nostre paro- L' E l • none_ scolast!ca di ~ J:Uiugone » scniante tipico della nostra sta. le: o cominceranno con dc t t con m~rod_U1J.on_e cntica e no- &ione culturale. 11 termine fino o auto o contro o tele o uro pa e era ria ~~~r~;f1..:r1: 1 ;!E ~: 1 ~i~~~~lf•~~~::~ É Hi:.~/fi~i:t~ che rinviare- alle mille e ::~.s~~~~~~ ~~e.f:[c~~: ~°c, 1 ~/;~~~todJa~tt~a;~~= ~:.:i~~~~~~t~/c~.~~ (Continu~a pag. 1) consimili propositi !'An– gioletti ha continuato a perseverare con una tena– cia soffusa. perché non jesse all'occhio e non sembrasse indiscreta, di buona grazia, non perciò quei propositi han cessato di essere il suo più deci– so motivo ispiratore, sia che descriva paesi o per. scruti autori e sia che escogiti miti o iinvenga allegorie. Strenuo lavoratore. e<? ne ha offerto la riprova in due dozzine di libri, tra mezzo alle quali gli sto– rici non mancheranno di far. senza difficoltà. la lo– ro scelta. La quale si può star certi che non avrà nulla di < crepuscolare> e recherà invece, ben rile– vata, l'espressione di un <europeismo> divenuto la essenza della sua roman– tica mai tradita < aura poetica >. Chi poi voglia rintracciarne e ripercor– rerne !"itinerario, anche soltanto attraverso le rac– colte saggistiche e paesag– gistiche. avrà molto da leggere e da sfogliare. A La terra e l'avvenire del 1923 han Jatto seguilo le critiche e le polemi– che di Scriuori d' EuroPa (1928), recanti. a chiusu– ra, una finale Difesa del-– l'Europa, considerata co– me allora rinascente csen• so della ragione, della semplicità lineare. dell'or– dine spirituale e della ve– rità umana >; le diffide e le rampogne in pro delle buone lettere contenute in Servizio di guardia (1932); il palpitante panorama di L'Europa d'oggi ( 1933); i rendiconti e ritagli di ulteriori viaggi attraver– so U Vecchio Continente (1942): l'inchiesta in Oc– cidente di Un euroPeo d'Italia (1951), rivendica– tiva della funzione della grande patria europea e riconfortante per il desti– no degli uomini nella luce della civiltà: le nuove im– pressioni e riflessioni sulla ~ncla, lnghilte.rni e Scan– dinavia. dlartsticamente in– tegrative di Inchiesta se– greta (1953); nonché quel– le franco - ginevrine di L'anatra alla nonnanna (1957) e quelle orientali di Testimone in Grecia (1954) e di Testimone in Egitto (1958), cosi sensi– bili (in collaborazione con Piero Bigongiari) nell'in– terpretare le superstiti ve– stigia di quella primitiva civiltà mediterranea dal cuj felice nucleo trasse più tardi origine l'Europa. Di anni in anno, si arriva cosi alla sessantina di pel– legrinaggi compiuti dal- 1'Angioletti nel paese e nell'ambiente di poeti pit– tori scienziati filosofi apo– stoli, ben a ragione consi• derati e presentati come I grandi ospiti. (Vallecchi, Firenze, 1960), e cioè i te. stimoni maggiori che, pur radicali in una terra e in una nazione, hanno resa manifesta la unità del ge– nio europeo. la patria co· mune che tutti li unisce >. Altri vorrà considerare questa ben intrecciata se– rie dj < elzeviri > come !"ennesima riprova offerta da Angioletti del suo so– gno e della sua utopia? sarà giusto replicare, con l'autore stesso. che troppe volte chiamiamo sogno ed utopia le cose che non• si voglion fare. Ed Angiolet– ti, senza tramutarsi da ita– liano in cosmopolita. cre– de tanto nella forza coesiva dell'« ldea di Europa» ch"è riuscito addirittura a costi– tuire la « Comuni1à europea degli Scrittori». Per Angio– letti dev'essere stato come passare dai grandiosi ospi– ti della Storia ai graditi ospiti della Cronaca. I primi ci trascorrono davanti agli occhi della memoria rapidamente, co– me nei riquadri d' una lanterna magica, con la vi– brazione d"una luce ro– mantica che un po' quasi li accomuna e li confonde, rivelandoceli in una con– tinua ricerca e conquista e difesa del libero, del bello, del buono e insom– ma dell'umano, senza re– strizione di confini. I secondi li abbiamo vi• sli riunirsi in assemblea. Ed erano molti. ma non quanti avrebbero potuto essere, poichl? naturalmen– te l' e europeismo > regi– stra assai più numerosi fautori tra i nostri uomi– ni di lettere. No. l'europei– smo non è· un'invenzione di Angioletti. Gli anni stessi nei quali Angiolet– ti cominciò a farsi notare coincisero con l'alacre pe– riodo tra la Voce e la Ron– da, europeistico per eccel– lenza, sprovincializzatore e rammodernatore al massi– mo della nostra cultura e della nostra arte. E dal– l'esempio di quelle riviste presero avvio quasi tut.li i successivi periodici le t• terari che dell'europeismo fecero parte integrante del loro programma. pur in– terpretandolo nelle diffe– renti maniere esemplifica– te dal Convegno di Fer– rieri al '900 ài Bontempel– li da Solaria a Prospet-– tive. Romantica o no, l' < idea di Europa > è in partico– lare nel Novecento che viene propugnata, anche presso di noi, come rea– gente di libertà. quanto più aumentano le insidie, le offese e le menomazioni. Ma, a riguardo della storia dell' e idea di Euro– pa >, da Erodoto a Valéry, non si può far di meglio più pagine dei due pode- zo • d1 Jean G1raudoux sempre turato anche in sensi lati. (Si tutti la ;;dan~ a, e ar s e rosi tomi nei quali è stata curata da Conce_tta Fe~ra, po_treb~ addirit~ra dire ~e Av,:crrà pun!. molto spes– rintracciata e ristabilita da Pl1:5S? la medcs_un~ _Società es1St C; già un cod ice s~ te~,- so, che le parole di questo 0 Carlo Curcio (Vallecchi, Editnce Dante Ahgh1cn. ne • rntcllettua.le "'._).Ch1 è I m- quel • corpo. Cacciano •eser- Firenze, 1958), con vastità tellettuale_? Elem!re. ZolJ~ nel citaziom congiunte•: come ~:sdp:~t:a~ o~i:.:ua:~~~ii~ CARLO EMAN~ELE BASILE: f!t~uafcg,.g%in~f,~d~a ~~1~ 1 ~:t~ ~f 1 ~1~=i:~lcil u° 1 ma'i&~~ indipendenza interpretati• • Le quattro mie amiche•· 1 UO[!lO ~ cu!tul"'<l: _cl_asSica, nCl Nello stesso modo. accanto va assicura all"opera una t~GrtaC:e ~;;~DCJi~: ~!d SCA~t~"·/~~i;~irr~t:3~ ::n;,~Z:,Tv~'t''; 1 ~"0no ;1:irv~m~':;.. posizione di rilievo nella Lire l.800. intellettuale. è__ p1u _la!"VO,. VJ te; accanto a dila:ionare. ~o:!~r::ea t~~:o~f~fs~~l~ Dell'a!'~ore non si ha nessu- ~~/;lin~~~:~~i' 1 !tj ~:: tgf~~3:~bg;~azj~'l1~t~naiily;~ de!J"Europa. non sarebbe ~ . 1101 ~~ 10· Questo ~oma~C? è naUsu e liberi professionisti e iudila:.ionabilità, dila:ioua- certo inopportuno, per in- ~~~: 1/~~i~!at!;;,~ 1 ~b;:;esr.;io p",:::. f~~~~i, e_s~~1!~l~ s~~~chirr,!~ !!t; 1 :e~_rcac~nr/ 1 :u:,;~~':;t'c;:. tenderne meglio 11 presen- ste~o di Baudela1re: • Mat.s la se (comunismo, democrazia, li- ,zare, ecco congestionabde, te, conoscere più addentr~ Vou me co,uole et dzt: Gar- bcrtà, cultura, civillà indu- e decongestiona bile co,ige• il_ suo passa~o, ~el _lab?· d~ tes spug~; US sages n'en striale) le implicazioni non J>O: stfonab~lmenre e 'decongc– rioso passaggio di mito m n ont d ausst bea_ux _que les te\"aD<? non pre\'edcrc vasti st_1(?nabllmente, congestiona– mito, di realtà in realtà, lfous! ». E' la stona d, wi ,,o. setton. bllaà e decongestion abilità di conquista in conqui- mo e dei suoi . rapporti con L'oppio degli ~tell~ttuaµ, cont.esliolJ~biliuare e dee.cm~ sta. ten_endo sem~re alta l~~a~i ,;o;;~~o~?l:asz~o~~ied~ :ITe~djd~l~;e èm!loo~~~gi~ f;!~;~~tr:,,,~~ar~~c~~;1~to d: la fiducia nel desuno del-1quat1ro stagioni clre appaiono nanz1 alle quali molti intcllet- Mac Arthur), maccartista l'uomo. sotto aspetti wnani per celare tuali euro pei abiurano la de- maccartislico. maccartistrca~ E. F. la loro immortalità. Tullo il mocraz.ia con tutto ciò che me,ue e maccartiz.lar~.. Pa- segue. role che non sembrano nate UIIIIIIIIIIIIIUIIIOIIIIHllllllltlllllllllllllllCIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII Aron è uno storico prepara- dalla libera mcn~e d"un uo- ~ggieo~~miicim:11~;~:i ~~ ~ti 2a1~~~ ~e~~r~~ Olivetti Lettera 22 MUSICA PER PAROLE un disco microsolco 33 giri ad alta fedeltà, offre da oggi parole e ritmi di un nuovo e originale corso di dattilografia. IN POCO TEMPO E A TEMPO 01 MUSICA chiunque potrà Imparare a scrivere ph) rapido o più esatto sulla portatile OLIVETTI LETTERA 22 Il disco. con Il suo album– euslodra che è anche vncom• pleto manuale dallilograflco. è dlspan!blleovunque sia In ~ndlta la OltvelliLetlcra 22.. l'era contemporanea. E' di for- un • ~cccano •, secondo un mazione conservatrice. La sua P~1mento altrettanto fa– polemica contro l'assolutismo m1ghare alle lingue germani– storico mette sull"awiso. la che quanto ':'lpugnante alla sua è una polemica al marxi- nostra, do,e ti posto d"ooo– S!1)oanche come ri\-ohu.ione e re è sempre_ toccato alla li– n\'clazione legittime di un'cpo. bc_ra fantasia, e non alla ca. E' la teoria del liberali- scienza e~ua. e do\·e perciò smo. e di tutta la destra eco- n~:>n si è av..-CT.Zi a_esprimer– nom1ca dei paesi occidentali. a pcsan_do e meditando c.1a– Aron è di un rigore assoluto scuna_ sillaba, co_n_ la preoc· ~c~1~si:~~~i.d~bjP~~T!:I ~~~:c·dj ~i~~:: ~f;~ dc interamente i concetti del rnJpndo la... \0Cabologènes1! S';IO_discorso essendo un libro bi u~ ~aie c~c, senza dub- ~~n~~fis~1/ag~~e~tte,si~~ dJia ci• ~~~~zdn s~~at~anj ~;;~~~'.· noO potc,·a' non es: ~~l~i ~hf~~o i!l~ap~fsior:i: La parte che più ci trova sm<? •, il ~l!unsmo, ~ goo– concordi con Aron è quella <!e- ~1;>nsmo, I andume ~ 11 i~lo dicata al fanatismo alle mito- 1 questo nostro ineffabile logie d~lla esorbita~te • Ci~ltà g:~~g..Jsh,! 1 ;:,e ~ qua~~ ~~f~~ è• ch;'1la ~~':n~~= bg:tiamo. Ci s'a~i;n~a a la attra\'e~o gli intellettuali pos- fa 1inguafonran1 eh~ ba ayuto sa raggiungere \'eramente una . . · . g ese m quesu ul– storia nuon della civiltà. La ~mi tempi. ~ SOP!3ttutto n~ ~i::i~i~=inra;b~~~~ !C: \~~e~3J~sacu;igs~c~ !; sa negli slanci dialettici sc:ien- • hngua 1 _ntemaz1onale • nel ~f'~ :ic~~a nelle esi,osizio- scr~a:~t~d pd:cw 1 ~i~r-;>1;~to · cercheremo la precisione cbe * ~ tra gl'idcali della lingua • alla moda >. Se si conside- UNIVERSALE C PPELLI '"no. Insieme. gli autocoman– dt, le aurodefùiizioni, le au10- impicc(!iio11i _(con accanto gli assurdi \"erbi. due volte ri– Oes.sh'i. autocomandarsi, au– todefinirsi, auto1mpiccarsi J e gli autodida,ri, le autonomie l"automaz.ione. e le autocca~ s1011i, gli autoferrotranvieri, gli automotocicloradum, ci si accorge che, per seguire il significato di quell'auro nel continuo oscillare fra l'idea astratta di un'azione più o meno chiaramen1e riflcssi\"a e quella, ben concreta. di... \'ei– colo a quattro ruote. ci \·o– gliono l'elasticità d"uo acro• bata e la perspicacia d"un alchimista unite insieme. Nel sellembre /957 presso la .sua sede romana dl via IV No– vembre, Cappt!lli, presentò que• sta fortunata collana. I giorna– listi e i critici ivi convenuti ebbero i primi quattro volwm. Erano: Betti • Corrutio11e al Palau~ d1 Giustizia •, Ricltel • .Elogio della biologia•, Bel– \:lle .. La nave di vetro., Mo– lière • Don Giovanni •· In mol– to meno di due anni la Collana è arrivata aJ 39. volume. Serve dimostrare come U lavoro del Comitato redazionale è stato eccezionale? Parlano le date e i titoli. ( in un discorso gene• raie sulla edirona divulgativa poi questa Collana meriterebbe un allro acconcio discorso: sulla nitida veste editoriale sulla_~erietà degli aulori. sull~ modtettd dei preW - da 3()(} a 500 lire). Sono state pubbli– ct1te opere di teatro, di narra– tiva,. d,_ ntlf5ica, di cinema, dr ;i:_!: ~;o:,/;; 1 ,zad, "~~:t1!; :/ 0 <;: clutettura, di economia, di ar– cheologi.a, di sport, dt religio– ne, di politica, di varietà. Que– sta la cronistoria, le conclu– sioni sono facili. G. T. Mi torna in mente la bat– tuta_ di quel tale che. per es– sersi fatto fotografare sulla sua automobile. diceva di es– sersi fatto fare l'autorrtrattol E come dargli torto, se nulla vieterebbe. domani. alle auto– scuole - oggi scuole fisse, do"e s'insegna a ~idare - di di\"entare <;cuole ambulan– ti. montate su automobili co– me le autocap~lle, e all'au– togoverno di signincare il • gO\'Cmo dell'automobile?•. FRANCO FOCIU

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