la Fiera Letteraria - XIV - n. 37 - 13 settembre 1959

latori): ~lgnoliL purtroppo. giunge un• no– tizia._ dolo.ro: sa. Quell'uomo... quell'infelice minaccia di compiere un ge6to incOnsulto. se non ,gli concediamo ancora_ non so bene che casa. - Scusate! Rivolto alla cabina di negia.. Vl:VOIGUERR..>\.: Presto! Pre-sto! <;Af'f'E'. - Lo folfo è addos.sato alle pa– Tet1. _LUI. t:on la p1.srofo ,n pugno • .si ap– poga,a al bancoM. Guarda il rdeschetmo. come a.spettando. Quando t:t'de .se stesso: LUI: Cosl Ya bene. Al FUt•nIONAR.10 DI POLIZIA. cht> lo fiua. a:tento a cogliae il momento più opportuno per di.sannorlo LUI: Guardi a quello cil,e fa. Let ha omesso di perqujsirmi. Se lo mi sparo, lei fi.niE-cesotto processo. Dunque. stia lon– tano. Guarda torco la folla sgomento. LUI: Se non mi vedo sullo schermo._ :se mi accorgo che noo trae'"'fflettete le mie parole.... Dd un"altra occhiata al reJeoi.sore. Llll: C.Osl ,-a bene. Dunque._ (pen.so un onimo) ci è \"Oluto coraggio. ma ii,o tr,>vato. Un giorno ho detto a lei. chiaro e tondo: ... Il nostro mestiere è ormai uno 6trumento di c<>rTuzione_. non dobbi.1.mo <>JllabOrare: ritiriamoci ... Ha risposto. e poi è divenuto il suo monotono ritomello: ...Come pretendi di n'"fo:ma:-e da solo q-.ie– eti tempi? Prendiamoli come vengono. Ac– cettiamo quanto possono darei ... No. lo non '1.--olevopiù. quello che possono dare i nostri iempi. :-ion accetto né dena::-o né applausi. se dobbo perdere mio figlio. La sua espre.uione corri.sponde ai tur– gore delle parole; nei gesti. ha qu.ako.sa di retorico e di gigionesco. Una certa ma– nia di gronde.::..:a vi..-ia lo sostanziale no– biltà delle sue intenzioni. LUI: :Ecco le ragioni della mia protesta; il teatro, il cinema. i libri, i giornali. sop::-attutto i giornali.- Che tare? mi do– mandavo._ Adocchia sul bancone un bicchiere e un sifone di seltz. Con la mano li.bem. riempie il bicchiere. Beve. recitando un paco la porte del ga.ng& ter che tiene o bada io polizia., ma si deve capire che la poH:ia ho l'ordine di non. far niente per disar– marlo pericolosamente. lL FUNZlON ARIO e i'AGENTE sembrano attendere ordini dallo PSICHIATRA. Mentre LUI beve. lo PSICHIATRA afferro il ricevitore telefo– nico: comincerà. o portare dopo che LUI ovrd ripreso il proprio racconto. E' evi– dente lo curo d t 11 o PstCHlA TRA di non farsi vedere dal folle.. ni direttamenu ne s-ul teleschermo. Mo LUI. oro. pen.so soltanto al pubblico. iLù9I: Che fare? Un pidocchio non arre– sta un treno. Poi bo capilo: bisognava sal– tare 6'll quel treno. darsi da fare là sopra. dìvenire un compagno di i:io17g,io_. Studio .sul volto dei present.i l'ef/e.Uo del– la frase. E' c<>mpiaciuto nel notare che li tiene in pUgno. Irriducibilmente attore. tende o effetti di SU6pense. Afferra un g,iornole che ·sporae dallo tasca di uno de.i presenti. LUI: Lei. natu..-almmte. non ~ile s~ir– mi. Eppure. l'idea era buona. La mattina. comp:-avo il giorn.1.le all'edicola. e IL di– nanzi agli occhi di tutti. senza nemmen'o dprirJo. lo incendiavo ... Eccitatissimo. invita vno della folla ad o.ccende.re un. fio.mmi/ero e a dar fuoco al g10rnale.. LUI: Accenda un !iammiler0- non abbia paura_ dia fuoco._ qui- qUi... Lo bru– ciavo, ca.Pite! .)ti domandavano: « Perché brucia il gior- naJe? - ...Per protesta. signore - ...Politica? - ....~o. signore: morale. protesta morale - :-lon capivano. SOmidevano. come per non contraria."'IDi. e si allontanavano rapida– mente. Lo PSICHIATRA. lasciaro iJ tde.fono 1 si avvicina cau.tamen.ze aJ bancone. Roptdo. versa il contenuto di una fiala nd bic– chiere. di cui LUI si e servito. LUI: Lei non è mai voluta venire. Non capiva nemmeno lei. Eppure, pensate! se quegli 6tessi giornali avessero parlato deUa nostra protesta On due. potevamo far no– tizia: grossa. pesante. eccitante)._ pensate: qùanto se ne sarebbe parlato! Sarebbe stato uno scandalo alla rovescia: e uno tta.ndàlo ha. sempre dei ~aci. Ci avrebbero imitato. superato_ No. Lei. no. - Allora bo fatto tutto da me. Sto fa– cendo da me; e vedrete che si parlerà della mia protesta. Se ne parle.rà . perché • !"bo ideata in tutto e· per tutto coofomM! alle cose c.he piacciono a voi.- a leL. a lei._ Addita, intorno. tutti i presenti; pc>i. od 11no ad uno, i più vicini. Si ritrooa con il dito puntato sulJ"AGENTE. LUI: -· anche a te._ Oro, e dinanzi oUo VECCHIA SIGNORA. L'e.sprt.ssione mite e smarrita di lei, lo calma un J)OCO. LUI: Lei torse mi capisce:. l.e.i ha il volto di chi pensa .ai tigli e ai nipotL La VECCHIA SIGNORA. im,e-ce. ha la espressione di chi non capi.set. affatto. EQli ha un animo di sO.spe-n.sione. poi, dimo.. strativo: !LUI: -· teatro, cinema. libri. giornali.- Va. di scatto pre.uo l'apparecchio Ult.– c;isivo. !LUI: __e questa! E" in ritardo di S'\"l– Juppo_ indietro di mezzo &ecolo. ma agam– betta insegue il branco. e abl;>aia cbe rasJ>ettino. Sarà una bella gara! .quelli ,>er distanz.iarla. questa per non essere distan– ziata: la gara a chi le dice più aperte. più grosse. !'.\la questa ba un vantaggio incalcolabile: che arriva dappertutto_. Pauo pa.$:So. è tornato Preuo la VEC– CHIA SIGNORA. E' sopra.ssalito da un interesse diverso. !LUI: Lei. che ne pensa? Le piace! Le VECCHIA SIGNORA lo guarda con– f,ua. LUI: Le piace la televitsione? VECCHI.A SlG.NORA (mormorando): .4i. ~ piace. Pausa. Egli la guarda.. prima con mera– .v{glia, p0i quasi con tenere.z.:a... LUl: Ed è giusto. Non Je allunga la ,ita. ma gliela dilata.. allarga la S'J.a ,;ta; ci mette dentro tante cose che prima non c·erano. non è .. -ero? La VE:CCHIA SIGNORA annuisce. ma li guarda intorno: t~me- di avere sbog,lioto. LUI: Come il teat:"O. del resto. e. il ci– nem;;.. i libri, 1 giornali- Cvee.menre). Ma lei e difesa dai suoi ca,:>elli bianchi, dalle sue esperie.nze. .. i suoi nipOti. invece. .. suo figlio. mio !i:gho?._ Dappertutto massacri. 6Uicidi. \·iolenze e \'iz1 d·ogni gener-e. mi– nutamente spie~ati. NeSt,,,,m manuale tecnico. iniziatico pottebb'essere più esauriente dei fogli che \·anno per le mani di tutti. Or– gani d'informazione. li chiamano! Nella te– stata do\"rebbe eSiSen .critto: o.gana di preparazione p.-ofessionale al àeliUo . E' quasi a.ccatciato, e-stnauaio. Il momen– to pare molto fo.i,-orevole a un 1r1terve-nto risoluto. Lo steno PSICHIATR.4 fa un cenno di con.un.so all'AGENTE. che si ac– vicino al folle. chino naJla VECCHIA SI– GNORA. Ma la VECCHl.A SIGNORA che si accorge- dello manovra, ha un briuido incontenibile. LUI capl$ce. /a un bofro la– terale. minaccio con la pistola i'AGENTE WI (gridando): lmbecille! Via. via! alla parete! - Vedete~ Quest'uomo pent;a a salvare la reputazione della stampa. piut– tosto cile La \;ta di un citt.ìdino ... Va al bancone.. Prf!nde il bicchiere in cui lo PSICHIATRA aneoa versoio ti con– tenuto della fiala. Lo riempie di ult:.. 1·ac– qua. u.scendo. ha il suono di u11 rantolo. E_oli t affascinato dal particolcre sinistro: npete due o tre volte l"opera.zione. Lo PSICHIATRA. opprofiuando del caso. mor– mora qualche parola al telefono. E· an– sia.so: spera che qii beco. LUI. con il bic– chiere in mano. allo PSICHIATRA (il qua– le. confuso, mette via sùbito il microfono): LU,: Signore! Lei. le:L è psi<:hiatra. non è vero? - ln\·ece di bisbigliare al tele– fo.::io informazioni inutili. dichia:-i qui pub– blicamente: quanti colleghi ruoi. quanti J)6ichiatri. p.sicologi. pedag~isti: quanti 6iete a grida!'"e l'allarme? Voi dite che basta un titolo su quattro colonne. a far scoppiare un'epidemia psi– chica. E che c:osa ~i rispondono! (lunga pausa) ... La libertà vuole che non si celi alcuna notizia - Va in giro, .sempre ttnendo 11 bicchiere in man.o; lo avvicina più oolte. allo bocca. mo non beve. preso doHo foga del discorso. Lo PSICHIATRA lo segue. con lo sguardo. ouenti.s.s1mo. LUI seguita a recita-re la parte dell'avvocatc o del pubblico accusatore. nei film americoni: lo sua giuria e la g,t"nt,. impaurita del Ca/le. LOr: Notizia! .. ~on ,I c:aM- che morde un uomo. ma l'uomo che morda un cane ..: g~t~e. èdi~~i~. d~w:n~b~rt.f!ioi~ 3 \!~t!°rid~ Date questa notizia. e sùbito cc-nto uomini morderanno cani. Tracanna d'un f1oto 11 seit.: cortte-nenie if medicinale.. Lo PSICHIATRA. al tt.lt/ono , p<1rla febbrilmente. LUI: Chi pensa alla libertà dei p,>veri d1 spirito! Chi h proteft;e perche non di– ven;:ano schia\'i della i;ujge.Hlone deltttw- 6a? Qu&--io e 11 p:-oblema f..'.>ndamemale dell"informazione._ questo ti problema di o)?ni attivit;i espresstva. og!.1. :\{a le, dice: la poesia purifica tutto. Poe""ta 1 Il narcotico comi11c1a ad agir,. L.Ul c"r– co di resistere: al.::a !a voce. Jtona un poco LUI: Lo jmm,a:1;1nate il Cons1gho d'am– ministrazione di un era.ode giornale fuoo ?-i que~ rotocaldti da uo milione dt copie) .._ immaginate che s1 pon-ga mat queslt pro– blemi in termini di poe!iia!_. ;\{a il solo. vero problema di un D>ns,glio di ammi– ni&trazìone. è quello di non farea b'ltt("n! dalla eonco~nza. Dunque. liberi-i! Tomo oocillondo pre3so la VECCHIA SI– GNOR'A.: la scruta. LUI: Lei e tutta \'e~tita dt nero. Lei !orse ba perduto il marito o un hglio. nella guerra per la libert.i. lo m·inchmo al loro sacrificio. Io. con queste mani e.tic non hanno mai fatto niente. d1 buono. deb– bo difendere la Jibe:-ta riconquistata dagli altri. E la difendo. J)O...<t>O difenderla_ stran– golando la licenz.a, gli abusi. Ja cornnione_ f ~ordome-n.te ). Nel memoriale che ho sJ)P– d1to per posta. ed ora qu,. àin:rnz, a voi. proponevo e propongo: con abilitò istrionica volge lo sgvordo i11- 1orno. qua.si o captare la manimo auen– .:ione dei prese11:i.. L.Ul: La Stampa migliore. liberomc,nc. promuova un accordo, in Italia. in Europa. nel mondo intPro: e lo 6plrito dell'~ordo sia queE;to: ..,Noi non tac:eremo alcuna notizia per nessuna ragione... Oa libertà i uni\.-OCa. iodiVisibiie. ;11 di sopra d·ogni ghldi210 provvisorio)._ dunque. non taceremo: ma._ ma non daremo alle notizie alcun rilie'l.--o. 6e possono o!Jendere la cosdenza o in!'=i– dia:-e l'imm.-g:inaziOne dei semplici ... Lo sfor:o che compie ricercando efftlti avcocateschi, accelera il ct"dimento al nor– colico. Vacilla. si possa una mano sul volto. si riprende.- LUI: Quando la Stampa migliore losi;e li– beramente giunta a questo accordo. il gior– nalismo deteriore potrebb"esse.r costretto per legge a rispettare i limiti ds.sati dagli uomi– ni liberi. in favore degli uomini che liberi non saranno mai. per difetto d'istruzione. di cultura. di r.aziocinio. di educazione mo– rale..- Respira affannosamente.. Si avvicina olla VECCHIA SIGNORA. LUI: Sono pazzo. dicono. lo domando a lei: chi è più folle? Pazzo! ma solo perché. in un mondo di pazzi. debbo parlare- e agire come tutti. e servirmi delle Joro in..,enzioni. se voglio essere ascoltato. Cerca di combattere. lo. sonnole.n.:a. con lo esOJpera.zione del ton.o. LUI: I difensori della libertà non rinun– ziano ai loro dividendi... io. invece. son pronto a rinunciare a tutto_ Si punta lo rivoltella allo tempia.. LUI: -· pronto a sacrilica.."'e la vita. perchc la mia protesta abbia_ La VECCHIA SIGNORA ha un'intuizione. Di scatto oli tende la mono, mo senza toc– carlo. VECCHIA SIGNORA: Figlio! ~on cap:sco bene._ non c·e la faccio a capire da me. LUI la guardo eon ttupQrt. alfe.ttu.osO. Va– cilla, .si sosriene al tavolo. LUI: E· tanto semplice! Bisogna tog]iere– ogni risalto. ogni seduzione morbosa alle notizie di quel genere. (amaro) Sakiamo la libertà! Cvaneggioado) certo. dev·e.ssere salvata.- è cosl ~rande. la libertà: e la mente dell'uomo così angusta. senza di es.sa !... sal– viamola. certo: ma .salviamo a.ncbe le menti deboli o già ammalate: i peveri di spirito. Non insidiamo il Regno che è: stato pro– messo loro- non fingiamo di volerli e.le- LA FIERA LETTER~RIA BIIJJ,l(JTEC.1 ,fil llrl.\'l/jlt,t DI 1-'ll~TRO Cli/ATTI * ILNUOVO GIAPPONE DIDAZAI ~li scrittori ecct>zionali. erta- D. Kt>ene da Luciano Bianciar-•mai a laurearsi. Dazai recitò tà della morte, del suicidio. I 10~1 d1 personaggi et.e sono an- di. il suo romanzo li sole s1 ;sino in fondo lfece della sua 'come solo esito d"una crisi di c:h essi. per quanto legati allalspegne) ed eccezitinali i suol '.vita, per chi lo conobbe e ma- lnadattabilltà a un nuo\·o mon– ma'.rice e ~~ _ nfrazloni_ d·ec- personaggi. nei quali il GJap-, gar_i lo amò. una perfetta. dia- do senza reale OQ\•ità. solo eez!one. atip1c1 come dice il lp<1ne d1 questo dopoguerra st bohca su.spense) la sua male- sconfitto e smarrito: ma Daza• s~1ologo, ~no pure a v~lce ~ è ric~nosciuto con sbigottime.i-i·diz.ione: morendo. infine, dimo- de\·c convincersene ogni mo- ;;.~~lat~t:~~- s~cu~~ ego~~ced: !~i! !:;};;~o~s!p\~c~.alc':,nd!~= !~~:sete adt~~~1t::~to~\o P~~ ~o~t:n~':1;;~~~a:!°!1"G~~en~ d~mma. e _se contrastati a unjtusiasmo. ;\fa s'è visto sopra!geniale ... mono vl\·ente .. del di essere .. uno scrittore su– bilico stanco, . rappresentano come il pubblico degli scrittori \Giappone e. forse. della lette- perbamente dot 4 to ... dotato d1 come nessuno 11 dramma e U 1 1 eecezionali tenda a scambiare I ratura contemporaoea. giusto umori.smo. pathos ecce– c:ontrasto. i loro persooa~gi per sue im-, Un pessimo soggetto. io com- tera. ma un grande sc:rittore In quanto, questi .. maledet- n:iag1ni ben rip~otte. tenda ple~o. un mostro: ma in lui che si vergogna ormai d! se ti ... sono giunti ~·estremo di I nunque a riten1:rs: esso eccez10..js1 specchia ora un Giappone stesso. considerando quanto di Ulla crisi. ta.o1 0 più la rivelano nal~: è questo 11prezzo ehe g;1 scappato dalle sue trad121onl .. \·eramente a buon mercato nel suo complesso e nel suoi scnttor1 pa!!,ano al mondo. d, !seoza farsene altre: un popolo c·è in questa consape\·olezza ;:~\ e~~~n~;b~~-e~~;~lla;7~ Il~~~~~ adu~n a~~bl~ed:o:!:1~:1~ 1:~ien~a~i c:ecn:~ ~:!!~11~~ : ~:n~oe~ \:~~=ti~u?r; :ro 0 5f-~1l;i 1 3-~~/r::~~~~~a~t ·CO~os~li:::;;:i· ~~~~g:/ l"~~i~te~ca~ii~~~foeif:n~~~:e ~-~i ~.=~~n~in~.fe~~~: ;~!:r::s: sia pure a ro\·escio: più vero è Dazai. in quelli de Il sole si quale ha distnitto una realtà; antivocazione Egli non può più che essi riconoscono l'epoca in .1:pepne. de Lo squalificato e dqun mondo, infine. che- \'UOl di- essere se stesso. anzi ..sento se stessi. eccez1ona!izzata allo Good-bs,e. La vita dello scm- :mentic:are. che cerca la barba- di morire dalla \ergogna-... seri.– specchio del_ loro temperamen- tore a\"t>V3 facilitato il compi-jrie e si \·o_l~ari:zza. non ha nes- verà S1 commlsf"ra e vuole e!i– to, ingiganhla. p~rsmo fat:a to di fare di Dazaì un mito. un! su_n~ rellg1one. sorride ai suol ser.? .:. 'T'lmiserato. • Se=ito un mostruosa. I personu.2i di :aii simbolo. un .. maledetto .. com- 1m1t1, sca\·a la fossa alla sua riso !<'~ocato dalle pareti .. scr.– scrittori eccezionali. nati mala- pleto per lo ~tupore ripro\'ante]aristocrazia e sopra ci pi~nta \·e Xaoji_ un attimo prima di ~~n~~nin ~~c~;~h~~rct~~j ~e 1 ~ef;~ 1 ~:~~~li~~~\•:; :~~·~rd:n!~ato e~~~im~a~~st~~ ~~da~i. ~~o I'~~~:: t r~ inconsci dei lettori. ven):!.ono bre\·e vita 119Q9-1948) fu un•cratìco e la sua opera non po- nel 47. quasi ad essne punti di incon- solo appu.1t m •n·o con la mo: .te\•a essere ehe una elegia della Kuuko. il bellissimo perso- ~~izi!~c spi~azio~:l~e~/i d~;; ~~tr!~~~niua~~:a~t!~:. d;~~o a~ ,~o:~~ ~~~-:~~i~!? iii511~u~~ ~:e!~ 0 e !~T~~~!~~r:~.!~ 0 ~~ ,:~ pubb· t.co. come la debolPzz;, dPi ineontrarla. ad abbracciarla: O- ;è lncredib!le. posticcio. eu!ore. la sua \·olontà indomita. primi e la fon.a del sec:ondo samu Dazai morl suie:da nel In- Poe'.a della deeadenza e, a 13 sua di.sperata \'Oji!lia di vi– c:he a questi persona22i sale io _di Tokio la<:ciando inf!~1t, modo suo. profeta d'una rina- ,·ere. Ella \·o;rà ed a,·rà un per rieonoscersi più in fondo. altri due_ librt Dalla pnma. sc1ta. tra passato e futuro, tra figlio da un n:ascalzooe. uno addirittura per riconoscersi mn-. g:n\·;npzza n••n \' v, · 1• ·<t :r;.,dizione e manusmo. e~li sta scrittore abbnitito dai ,•lri (ter– derno oltre 02ni sua immagi- può dire. che pro\•are la chiu- :_ mezzo con la sua eceezlona- 1z.• ..osla di Dazai>. per vincere nazione esteriore. n grandi! sura del s:pa:-io: ma to_ sal\':.t- ht.:> sola. 1mp:.urita. delusa. .. r.a · i d~moni scatenati dalla crisi scrittore ridistribuisce. chiarito. \·ano ~empre in extremis. e a-1,tuerra è.el Giappone è .un at-,on la forza antica. eterna_del– ciò che prima ha simetiuato \"e\·8: In tasca un fascio d1. rac- ·tll d1 disperazione. '.\fori:-e as- la maternità e cosi scongiura– allo specchio della sua gran- _con 1. un ~manzo Er~ an·e-JS?rbito rn un al~o di dispera- c II futuro .. Dal mostro. Ka– deu.a: in questa offe.-ta che è .lenato_ daU alcool. daeh stupe- z1one_. no. grazie. Preferisco ruko a\•rà. m una incresciosa la sua debolezza di· s~lilario ,facent~. dalla vita di oluta. 1m-·morire di mia ma~o ... scri,•e a\rventura d·arr,ore. il fl,zllo del– un pu!>blico trova il destro pe;· poss1b1le che condu~\'a. dal il suo p:-•,m~ ~oe.ia. m Il so!e s1 la speranza. In lei è Oa~i che chiari~i. per farsi più forte. troppo lav._oro.dalla ,ubercoloo:1 . .1:pf"g,nf'. :,,: ..... 011 E li secondo.-so-1non \-Uol mor.re. che anzt mo- sino ad in\•entarsi dalla coscienza che lo i;ca,·:wa i1a. la ra2azu. i=aruko. defini- st. g la ~trada nuo\"a. l'aherna- - · sempre più dentro. Un po· e.:-- sce: .. V;tt:me d1 un periodo th•a al suicidio d 0 obbligo per i • • • citato dai • rnaudits.. studia:~. transitorio della moralità-..: non deboli. ossia il ritorno alla ter- Tempe.ramen_to eccezionale ~ 1 nella giovanezza. ma più sapu~i. per giustificare e 2iustlftc:.rs1. r.. Oistrut e le tradizioni. ca– quello dt Daza1 Osamu Cla nuo_ che conosciuti se e vero. com<>ma pronrio come è di Dazai. duta la nobiltà. in Karuko che \'3 ~Han~ de .. Le comete .. di si vanta\·a. che noo era mai. per commiserarsi. indurisce le we mani nei la\·O– Feltnnelh presen1a. tradotto. :.ndato a una lezione d·unh·er-1 L·opera di Dazai è un pro- ri ma.r:uali. che ingrassa .. co– da Ila traduzione americana di sità. ed è vero che non arrl\·òlitrPsso nell·idea. nella nece~i- me una contadina-. c"è il re- -------------------------------1~;:rra u~~~t~i:ll~~~t; Domenico Purificato:. La rarana bruna. tornare all"origine. lontano dal– le ciUà effimere. dalle città con– t m.:nale. L"ultima fon.a è l'o– bUo. ~aoji. e Dazai. non han– no im·ece saputo sfug2tre nn– ganno di confronlarsi a que!lo che sa.ebbero stati se il mondo non fos.se cosi eaduto m p:-o– fondo: la loro vergogna è co– scienza impotente. la loro iro– nia è una sconfitta !cnza re– cupero. L"arte di D3z.a1 è !ehciss1ma. molto comunicativa. che sostie– ne il lettore in un cielo d 0 in– cubo che potrebbe apparire monotono, ma è sah•ato da pa– gloe eceezionalì. da •trovate .. che fo muo\•ono in direzione interiore sino a che. si può di– re. il romanzo diventa un pic– cor.e dentro la nostra crisi. una tentazione, e un pericolo stu– pendo per i nostri demoni. Queste •trovate.., sono lettere e frammenti di diari illumi– nanti a determfn3re la tridi– mensionalità dei penonaggi: e sono pagine apparentemente seconòarie alla narrazione m3 cadche di simboli per mezzo dt?i quali la vicenda assume proporzioni più misteriose. più vaste: sono infioe pitture d'am– bien1i giappone.si . di città e di campagna. abitali da individui reali. suggestivi per i"ecce:zio– nalità di cui D 1zai li ha eari– cati ma n:-i. tipici per ecees– so dello spegneni d·un mondo. della sua crisi paurosa. Con que.sto, l'opera di DazaL come le ,·ere pagine !iCri!te ..contro .. la \•ila. dimostra an– zi la potenza e la mera\•igha della vita. Cè in Dazai una \;taJità portentosa. grande ol– tre la possibilità di effonderla. ç-he dunque è mortale per ec– cesso di carica vitale. di desi– Òf!rio vitale. Porse questa è la SUd caratterutlca essenz;aJe. la sua g::-andez:za. Non si tratta. a conclus1one. d·un eccezionale documento so– ciologico soltanto. e Dazai può essere un mito del nuovo Giap– pone :na non il suo .. tipo .. tragicamente quotidiano. li suo suicidio non è quotidianità. è :.nc:h'esso eccezione. atipicità assoluta anzi. Si tratta invè'o.-.!' crun grande romanzo. d1 un ;.-:.nde Infelice autore. PJETRO Cl:UATTI Domenica 13 ,ettemhre 1959 LA MACCH!i\A DELLA VFRITA" * * cli El,10 T.-ll,111-fléO Alcuni mestieri sembrano fatti appo~:a pe:- dare una soddisfazione. in gradi e forme dive~e. alle tendenze aggressh•e di certi indh-idui: il macellaio. i! cacciatore. il poliziotto. i1 chirurgo ~ono dar': sfogo all'intimo bisogno che li spinge a .compi~re atti di crudeltà. liberandosi cosi dag!i istinti dete:-1on con grande vantaggio per se stessi e per gli altri._ Il me-: stiere assurgerebbe m tal modo a1la funzione .d1 .rosriru1ivo o. se \·ogliamo. di equh·alente del c0s1d– detto piacere della crudeltà. Si è detto pe:-fino che la creazione artistica (lo scultore nel plasmare la creta. il pittore nel mescolare i co ori) na-sconda s~disfa– zioni indirette e sublimate simili a quelle di alcuni mestieri: e si pensa. al cont:-arlo. che il filo.soro - chiw:o in un mondo costruito con la prop:-ia imma– ginazione - sia addirittura incapace di ri\·olgere i suoi inte:-essi \"erso un oggetto esterno. Domanda d'obbligo: è forse un caso che la maggior par•e dei grandi filosofi (da Cartesio a Malebranche. da Sp1- no:za a Kant. da Hume a Leihnitz a Locke a Scho– penhauer a ~ietzsche) non abbiano preso moglie? Il più singolare personaggio dei nostri tempi -: intendo pariare del regista. di teatro. di cinema o di tivù che sia - è tendenzialmente. per definizione. un poligamo. un ras. un tiranno. Gli impulsi pertur– batori dell'animo del regista sono. SE>nza dubbio. un– pulsi di potere. ansia e desiderio di comando: c'è qualche cosa in lui di dittatoriale. di militaresco e - diciamolo pure - di crudele L·umanita. in..q)mma. è divisa in due settori: da una parte chi dà ordini. dall'aitra chi obbedisce: firmando il famoso telegram· ma. Garibaldi si p:-ec:use per sr-mpre la suggestiva carriera del regista: :-ecitò da quel giorno la parte dell'eroe. scomparve Cra le quinte accontentandosi di un frago:-oso applau~o a scena aperta: il generale. molto probabilmente. non aveva la stoffa del tiranno. C-è. nelratteuiamento del regista. qualche cosa d• demiurgico: fa e dis!à. \·iolenta caratteri. sopprime personaggi. altri ne modi.tlca talora fino al punto da cambiarne il sesso. interpreta a modo suo il testo del poeta. \·olge a ridere il dramma. rende amara la farsa: non ci sono limiti alla sua potenza. Anche nella commedia dell'arte regista o capoco– mico o coràgo era sempre l'attore cui \·enivano in genere a!6date le parti del Tiranno: il più autori– tario. il meno sensibile alle altrui lamentele. il più forte fisicamente e moralmente. Pirandello. nei Sei personaggi. ha rivelato _ il dramma d~n•autore nei confronti delle creature nate dalla propria fantasia: chi ci darà il dramma del regista? Di questo signore che un sogno di potenza traduce alla fi.oe in armonia, manovrando persone in carne e ossa come un bu– rattinaio I burattini? E che. una volta spente le luci della ribalta. si sente malinconico e spaesato. esclmo dall'effimero mondo della fini.ione? Ci vorrebbe Car– tesio per tracciare i limiti fra sogno e realtà: perchè il regi.sta. vittima quanto altri mai della deforma– zione professionale. quei limiti confonde. non volendo. e resta in bilico sul precipizio delle avventure stra– ordinarie. Naturalmente ci sono registi e registi: c'è il re!;ista calligrafo e c'è il regista spettacolare. quello intimo. intenso. e quello c:he si butta allo sbaraglio. quello c:he disegna e quello c:he scolpisce. quello che strepita e quello che balbetta: ma il regista c0n la R maiuscola è una specie di carro armato. dj cata– pulta. d'imprevedibile dinamitardo. Una volta Mao– metto. osservando il quadro di una battaglia. dipinto da un pittore occidentale. Cece notare all'artista che uno dei personaggi, colpilo alta gola da un colpo di spada. a parer suo non si presentava in un atteggia– mento naturale. « lo non capisco» disse perplesso l'autore del quadro. Maometto non si scompose: • E' molto semplice• bofonchiò « guarda che cosa in– tendo • e. con un colpo di scimitarra. tagliò di netto la testa al Gran Visir- • Eccoti il modello: correggi in questo senso• e riprese il discorso interrotto come se niente fos...,;e accaduto. Amici attori. fate attenzione! Ogni regista, anche se lo ignora, è un pxx1)1o Mao– metto: non do\'ete rischiare la testa inutilmente: tanto. se vuole una cosa l'otterrà: egli è il capitano della nave. ha su di \·oi diritto di vita e di morte: è lo stratega da cui dipende l'esito della battaglia e il sacrificio di questo o di quello non lo turba: è il padrone assoluto. e tutti gli altri non sono che dei poveri schiavi. Insomma. ai registi piace comandare: e la regia. simbolo e sintesi del tempo in cui viviamo. è un problema. di tutti: o si recita. con molta disciplina. oppure si piegano le folle al proprio volere. L'innata crudeltà. psicanaliticamente parlando. di colui che si diverte a imporsi al suo prossimo - teatrale o reale non importa - può sublimarsi in un mestiere adatto: chirurgo. cacc.latore. dittatore. regista: filosofo. no. E i filosofi. infatti. diminuiscono sempre di numero. ELIO TALARICO \"are. i;e mvece facciamo di tutto perchè sprof0ndino_. Si riprende ancora uno volta. Fisso la VECCHIA SIGNORA. LUI: - i-;.on capi.Sco ... lei dice. Eppure. è semplice. Gli eroi del delitto abbiano solo una specie di epigra!e sepolcrale ... si avrà poca voglia di Jmitarli. un·ep1grafe: corpo sei. cinque righe. titoletto invisibile o quasi_ Sa. buona signor-a. che cosa \'UO} dire? Una notizia libera. intera. completa: ma tanto cosl._ giornali. domattina. diranno il resto. La scienza vorrà !orse aggiungere qualche pa– rola d1 commento... Professore! VAILATl e d1.1:rrauo. pen.s1ero.so . Accenno di si. che parlerà. .\fa si sente sUb1to che oro e meno sicuro e meno accademico. VAlLATI: Anc:be il caso umano s'illustra da sé. e l'ampiezza ... disumana della prote– sta. ne s\·ela l'origine patologica. ~la pre– ferisco non rìdurla in termini aridamente scienufici. La follia era e\•idente ... evidenti. i puntelli para.logici del piano psich:co. su eui quel1o S\·enturato \'UOI passare dal reaJe al possibile_ VAlLATl: Penso cbe ognuno di \•oi debba inte:-prelare da sé quest"esperien:za. secondo precise COD\'inzfoni morali e religiose ... an– che religiose. certamente ... che non ponono es.ser mutuate dall'esterno_ Questa vieenda. in quanto pone dubbi - disordinati. farra– ginosi. ma essenziali - dev·essere chiarita nell'animo di ognuno. che se ne senta par– tecipe e cointeressato __ folle chf' rimane. in ogni momento della prote-..ro, un attore. Quella pre-cÌ.Ja:ione non .HJrebbe ne-ceuario. l'C!! nort" mi /ouero stale allribuite relleit0 di riforme e attentati allo libert0. che sono cerro di non arerf' né concepì1e né commeui. Coloro c:he n 10no ac:co.niti u de-finirmi 1pregiatfra.men1e- • pro/e-,sore- •. hanno d1- mentica10 dae parlaco appunto come tale, penMJndo a figli e: ad alunni i.n,idiari da irar:i pericoli: COia c:he: ormai uuri ammet– tono nt<llo polemica riguardanle i • 1edd,– boy1 • e il teppUmo gioronile. Ilo parlalo. dunque, do pro/usare. Se il problem-a è cit'O e. minaccioso com'io a-edo. Ra più d~ g-namente 1rattato in sede politica, Jilo10/i– ca. 1ociologioa••.: certo i che ognuno docr0 /are la parre ,ao con il mag-giore. impegno. Sulla cenno della pistola. mostro rottez:o delZ-epigrafe. Lm: __tanto cosl... Non metterebbe più il conto._ eosterebbero troppo. quelle cinque righe ... Vacilla. chiude Qli occhi. ti riprende. fa rultimo sjor:o. LUI: __ e Nucc.:.o sarà salvo_. (gndondo) saranno salvi tutti i figli di ~edea. Cade bocconi sopra un tauolo. Il FUNZIO– NARIO e l"AGE.VTE Qli tolgono lo pistola. lo sollevano, lo sorreggono, lo trCL1cinano fuori campo. La VECCHIA SIGNORA pion– ae .silenziosamente. STUDIO TV - VAILAlfl E VlNClGUERRA VINCIGUERRA: n bambino non ha subito alcun peggioramento. Per nostra fortuna. è sako anche il padre. Dal punto di \•ista del mio ufficio_ l 'aceadu.to s'illustra da sé. I Si accorg,e di non mantenere lo promessa, \"AILATI: Scusate! ... I telespettatori vor– ranno piuttosto sapere, se ci son molte probabilità che egli guar-isca. In questo mo– mento. 1a scienz.a non può rispondere con sicurezza. Sarebbe come se io domandassi a voi: è possibile guarire la società dai malL. liberarla dai pericoli che avete sen– tito denunziare or ora? Forse. ma quando? C1 basti augurare che questo._ spettacolo eccezionale ... e la soHerenza di quell'uomo._ ci basti augurare. dice\·o ... \'l.XCIGUERRA Crenendooli 1n aiuto): _ che servano a qualcosa. VAILATI: Appunto~- appunto! E. franca– mente. non \·orrei dire altro .. VINCIGUE:RRA .1:1a Jocendo un segno allo regia. che tronchi; mo s·occorae che il pro– fessore vuol seQuitare. e chiede ancoro un attimo di :rasmis.sione. con lo mano levata.. A VINCIGUERRA. inch1ncndosi un poco. VAILA 1'1: -· percib. non avrei altro da dire-. Piuttosto. rinnovo a lei e alla polizia i più vivi complimentL. come un qualsia.si uomo della strada._ molto soddisfatto. mi c.~a. molto. molto soddi6:fatto ... VINCIGUERRA gli strinQe la mono, e fa seano alla reoia di ch.iudere lo tro..smi.s.sione. • lo parl#" che fu mirabilmente sosienuta da E. iH. Salerno, e nota per un altare che' interpreti se medes.imo. e non, come qual· amo ha -,e.ritto, per il personouio di un giornalista. rra,/armoto in attore da A.. C.. Mojano. Al Majano debbo g-rotitudine. per oltre ragioni e. principalmente. per u.no regi.o e&em– plflre. ricco di e/letti e di troco1e. ma sempre rUpettoJa del 1esio. lo aurore, ,,.condo le buone regole del rea1ro. ho il mio portavoce nel Coro {prof. Voilati): in,ommo. non m"ide:nsi~co nel pro– tagoni.Jta, benché P4rtecipi. come. Vaila1i. al suo turbamento. UI ,olu:ione- dei greci pro– blemi propo$.lj non porera euer data dal R~a (occaso. che io abbia turbato tanti speuatori. con una tr01'0ta riprovecole. Mi dolgo del ri.sulla10 che era dilfidle prPrr– de.re. così diHstro10, mo debbo opporre (ar– gomento gi0 da me sostenuto i.n uno dìchia– ra:ione ol 1e11imanale- \'lTA (n. IO. 25 giugno): • Bisognaca dimostrare- che il pub– blico i pronto aJ arrendersi acriricome:nre alle 1ollecitadoni emorice. Dunque la sor– preMJ, (inganno. la ,u.spen!e non erano ,ne:.:i. ma /ini eui ,ru,i, con implicita la dimo- 1tra::ione che ce-rcaco. \ 1 olei:o /or intenderr d,e. tanto braca gente e pron1a a di1perani per il bambino rapito ad Alida, mentre: non 1i accorie dell-a ort#" dei propri fitli • J. VLADtllURO CAJOLI CAMPARI

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