la Fiera Letteraria - XIV - n. 4 - 25 gennaio 1959

IL PRESENTE NUMEIRO CONT~ENE L'INDICE PER .AUTORI E PERMATERIE DELL'ANNATA 1958 LAFIERA LETTERAR Anno XIV . N. 4 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELL ARTI E DELLE Cl E Z Domenica 25 gennaio 1959 SI PUBBLICA L DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NU!IIERO L. 60 DIREZIONE. A.\D1INISTR.-\ZJONE: Roma · Via dJ Porta Ca.st~lo. 13. Telefoni· Redazione 65~.487 Amm1nistra~1oce 655.158 PUBBUCITA·: Arnmmu.trn1one: • LA Fl..ERA LETTERARIA• - Via di Port.a Ca 5Lello l3 - Rom.a • TA!UYFA: L.. 150 ~ mtlhm,.,-. -" BBO · o\ \I F:NT1 Annuo L 2 700 Sem~tre L 1 '400 Trimf'"4tre L io() . Estero· o\nnuo L 4 000 . Cooia • rretrat.a L 100 • Spedizione In conto oor-rente oostale (Gruooo 1 ! l · Contocorrente OOAale 0· 1131426 ~OSTRO EMPO T.-ICCl.i0-0 Dl<.l,LO * UN « RECIT » DI PIERRE BRISSON DA' LA MISURADELLA SUAVOCAZIONE ALLA NARRATIVA SVAGATO * PRO VV ISO RIO li lusso delle stroncature * "Doublecoeur" * ---..,. cti R. 11. DE A,HiELIS * LO.JIB.,t llDI di Glcl RtilQ CAPIIOU o almeno toi.:erare sin da: pn- thfhclle paragona:io a Ju:,. a mi pas.s1- Ooublttoeur. al rubacuori Ln– Xotevoli. addin:tu=a :n..-:- co~tan:.e e ~rlido per ~esso Per i nostri scrittori del· gamente sentita al racconto la generazione intorno ai e aUa comunicazione: e si quarant'anni la recente li- consideri quanto poco lirica berta costituisce una conqui- i questa vocazione, quanto sta da alcuni di loro pagata scarso e il margine d'inven– a duro t1rez=o: da tale co- zione, quanto apporto essa scienza essi attingono la cer- chiede all'esperienza diretta. tezza di un maggior diritto alla nuda e impietosa vcritii. nei confr-mti di un'assoluta Ma s i consideri anche che al– sinceritd da usare come pro- cu.ni di questi libri imposta– prio manifesto letterario e n o l e loro soluzioni su un di una veritd su cui far luce trasparentt? tessuto morali– sen=a intennedi di compia- stico a cui si adatta l"esposi– cenza letterarie. done del diario o comunque Ma questa viva necessitii in prima persona. con un di comunicare aali altri ree- chiaro sottofondo di confes· cezionalitii delle proprie s-io,ie (da e ll mondo e una esperie-n=e. questa spontanea prigione• di Petroni al ,Dia– voca.zione alla te'stimonianza. rio di una maestrina • della si incontra in essi con una ·Giacobbe). Il contrasto na– ereditii di riflessiotii critiche sce da questo bisogno di e di ricerche espressiue che spiegare in· una distesa e costituisce trn peso ma anche precisa descrizione di una un fren-0 all'urgenza di una realtà di fatti e di sentimentì comunicazione troppo diret- di cui lo scrittore è ancora tament.e sollecitata dal1'espe- al cen.tro. di cui è viva par– rien=a. te: e poichè egli muove dal- Alla radice della poetica l'interno ~! questu realtà è del neorealismo c'era l"oscu- portato pw a commentarla ra sensazione di uivere un che a ~efi~.irla ~elle sue _li: momento provvisorio e il ti- nee ob!ettu~e: st t,:ova_ c!oe more di non fare in tempo a n!Ua di:SJ>OStZtone d1 ch_1 gm_– fermarlo conferendogli una drca piuttosto che dt eh• fisionomia e un senso il più rappresenta. p<>ssibiledurevoli. E la giu- Così sul carattere preva– stìfica.=ione di quel parlato lentemente critico e mora– che e stata una delle inno- listico che la nostra lettera– vazioni del neorealismo va tura presentu in tutto il suo ricercata in questa coscienza svolgimento si innesta dun– di instobilitii e di fugacitii que oggi un rinnovato impe– che caratteri.:.zò il periodo gno al ro manzo come testi– immediatamente prima e do- monian.za e interpretazione Po l'ultimo conflitto. Quel del te mpo. che non può non parlato era l'equivalente del- sospingere ta nostra narra• l'i,acert-Ovalore di quel zem- tiva fuori dai consueli Umi– po ma anche di una timorosa ti delle. sue predile7i?ni in– speranza di un tempo nuovo. trospettu;e e analttzche e di revisione sincera. a cui aprirle la strada di quella bisognava sacrificai-e i pigri rappresentazione della no– idoli della tradizione. Supe- stra epoca a cui evidente– rata la fase acuta del neo- mente i migliori tra i nostri reali.smo. oggi l'incontro tra narratori aspirano. le due esigen=e. la spinta aL- La volontà di fermare nel ia comunicazione e la ri{les- {lusso di eventi incalzanti $ione critica. costituisce il un segno che .non sia pror1vi– fa.1to più saliente nelle te- sorio. che raccolpa il senso stimonianze letterarie del della storia di ognuno di noi nostro tempo. viventi oggi. si esprime in Che e soprattutto tempo di romanzi e ra_c~onti.:ecente– critica. in cur anche queUa mente apparst 1n _ cu:1 rl car'!t– esipenza di comunicazione tere d~l temJ? o.st puntualrz– cosi vìvame,1te sentita e sof- za nell attua!1.-tadel tem~ an. /erta si compone in uri tipo che s~ non P sempre risolta di· rappresentan=ione senza l.o chiara_ 7?rOJ?0Ma tielle sue abbandono intimame11te sor- contraddrzioni. retta da una spinta a mora• E" del '56 , Cielo chiuso• Leggiare. a trarre dcil dQçu.- di Montesanto: del ·57 , Chi mento tutto il suo signifi- parte aU-alba > d; Mantella: cato e il suo esempio. del ·sa sono c. Tempi stret- Pochi miti sono restati al ti• di Ottieri. e Gli a11ni del nostro tempo: la vena illu- giudizio• di Arpino. e Il ministica che sostiene rin- ponte della Gllisolfa > di Te– venzione di qualche nostro stori: opere in cui il dit:erso scrittore - non pensiamo so- grado di maturazione del da– lo a Calvino ma anche a to storico si rivela nel diver– Landolfi ed altri - segna so credito accordato al va– appunto l'unica direzione lare documentario del lin– che la fantasia poteva pren- guaggio: per cui si può dire dere per sottrarre al rigore pe-r esempio che, pur essen .. deUa critica un suo esiguo OLGA LO:'\fBARDf do~1~7:~ letteraria a cui I (continua o paf. 2) non soccorre pili la fantasìa e che ricerca sempre piti. la testimonianza. il documento Qualcuno d ha ch:esto perché, da quando s\·agatamente e: slamo messi a parlar di versi. non abblamo ancora fat· to una stroncatura e coi flocehi •· il che e\'identemente \·uol d~re c<>n tutte le buone regole (con tutte 1e giustificazio– ni) deH'arte. Cosa potr~mmo rispondere. .-\ parte che C.:ò è \·ero fino a un certo punto. àiremo che anche la stroncatura. al contrario d; quanto !ii crede. e un lusso che !"autore de\·e meritarsi. e che purtroppo tino ad oggi rion c: è capi– tata la fortuna ò'incontrare u-n'occasione cosi \°i\·a (così energicamente urtante e .scandalosa) da farci uscir dai gangheri. e quindi daffabitua1e torpore. per en– trare nello sdegno necessario affinchl? la fatica riesca col buco. La str<>ncatur.a \-:en su spontanea e rigogHosa quando ra~tore interessa la Letteratura. e non è .soltanto una bra– \'G e lodevole persona che, giudiziosa– mente. còmpita i suoi-.sennati e onesti pensierini i quali ultimi. dopotutto. me· ritano pur sempre una b~1ona parola. ffite"reSsando in primo luogo il nostro buon cuore. La stroncatura si fa (si ha da fare) quando l'autore. nel quale sentiamo una forza sia pure maligna. appunto e SQI· tanto in virtù di tale forza. tutta al ro· \·escio se confrontata con le nost:-e con– dnzioni. può di.\"entare (anzi dkenta) un pericolo grande per ciò che ci preme. E allora che co1pa abbiam noi se la maggior parte delle ·e sillogi> o 'delle semplici raècol tine che per caso. ci 'son venute a tiro (belline o brutWne che siano. ma ahiìnè tutte. o ·quasi tutte. puntate su un'immagine cosi commo· \-°ent<E"mentc esterna ,della ~ja) ci !'o-– no stat-e <>ffertt: da bnn·• gente pi-ena di senno e di casalinga intraprendenza. il cui unico torto e soltanto quello di non avere il tic (vogHam semplicemente di:-e il talento o ringegno. se non pro– prio il Renio) atto a. farci r:bo1Hre il saneue? Xon ,-orremmo con ciò concludere che il panorama della nostra poesia de1 dopoguena e c0si desoianre. dal punto di \"lsta dell"im•enz.ione. da non riuscire a generare ia critica nuova, o soltanto da non riuscire a rLc.vegliare (a far rin– galluzzire) la cr:tic_a \-ecchia. Queste cose semmai le pensiamo di furto. né mai (una comprensibile pru– derie ci trattiene) oseremmo affermarle ai Quattro ,·enti. n. 31. se. D. int. 9. Che penserebbero di noi i caSlgl:ani? \'orremmo semplicemente dire che og– gi - come ieri e come del re~to iet l'altro - è aB.Surdo pretendere che tra i ,·ent: o trenta libri di \'ersi che ogni settimana escono esista. ogni settlmana. :1 caso quinquennale (a ,·oler essere ot– timis:.D da innalzare ai $.ette cieli. al· ternato con quello. forse più raro an· cora. capace di far scoccare :I fulm'ne :\fagari cosi fosse. che allora e; d:,·er· tiremmo un mondo nel gioco del p0I· Lice ritto e del pollice verso. d-ando luo– go a uno spettacolo bellissimo e.• in pri– mo luogo per !a nostra plurale ma ma· linconica maestà. utilissimo. Cosi non è né purtroppo può essere, come non ,è mai stato. e che altro resta allora se non la p:atta e normale am, m3nistra:Uone. ·do\·e scartati i quintali di carta che sono fuori d"ogni gr.izia di O:o oltre che dçl tempo in cui v1':iamo. dobbiamo contentarci di- coloro (qual• che volta) che non foss"altro si dimo– strano dotati d'un certo pudore e d'una certa \"erecondia? Versi come que,lli che citeremo ora. perché or ora rice~uti, i quaii. in una raçcolto stampata su carta bellissima e intitolata. cosi per dire. e Io mi son un, che quando>, dovrebbero a~ere e il sa– pore schietto e genuino della buona tra– di:iione classicista>, se ne sono sempre scritti e. ahirnC, seqipre se ne scrfre– ranno: Voi bevete soltcnio .. champagne .. ? lo non btto ehe solo cognac. Cin-cin! Tin-tin. li mio bicchiere ~ una bocca che .1i chiude in tu'l bceio mordente. Con lo .1pumc che m.ussc e trabocca lo tua eoppa somiglia al u.10 seno che proromJ)i: dai fianchi ristretti t m'abbaglia .ticcome un baleno rutilcn..e fra pizzi e merleui. Cin-cln! Tin-hn. E dovremmo (a.Ya .salute. piuttosto!) prendercela col br.a\·o signore che li ha scr.itLi. e da:- così una disonore,·ole pro· ,·a d.: forz.a (ci vuol di molto) nello strappare una barba ·certamente postic– cia .. cb·egli.' il distinto signore. s'è messo wlta::ito pe.rChC convìnto d'amar dnv– vero il suo Cci domand:amo quale) Ca.r– due:d? Per ~rità.. Com~ non ptt (erire. ap· punto per carità. :l -ta's1o s:. lenz.io? Ma T1on credia\.e che l"altro o ttimo gio\·anolto (F'ine la primavera accende scintille I e le rose spossate verso U 1\'o'rd I hanno piegato il viso sugli spec· 'Chi I dove l'operaio, in tuta conduce al guinzaglio I il cane della .sua fame. e non so...). i1 quale :n\:ece di mettersi en Carducci s':llude (g':ae:ché il masche– rarsi· é ~mp:-e un"illusione) di mettersi en. chi sa soltanto lui ·e .fino a un certo punto. !orse. sapete anche voi. ci !ac– cia per questo, ancorché p:ù aggiornato. maggior specie det.raltro. fino al punto di indurci alla stroncatura. Qua-ndo mai,abb~amo pensato d-i com· piere cattfre azioni Contro chi non fa male a nessuno? Eppai: basa cosi ooco a ingenerare il genio nece...c.sario? · Lasciateci dunque scOrrazzare fra i due estremi < esemplati >. do,·e si tro- 1·ano le lodevoli (sempre lode,·oli) in· tenzioni d! cui abbiamo detto in .prin– cipio. interrotte una \ 0 0lta ogni sei mesi C ce:-chiamo ancora di essere ottimisti) datrappaMzione del.libro che riesce dav– ,·ero a toccarci il cuore. e non accusa· ted di troppa manica larga se. non po– tendo semore lodare -i ,,e,s.i. riusciamo qllalche voha a lodare (e non ,·i sembri poco· 110-nP poco) il gio\·ane che li ha dettati senza uscire. né farci uscire. dai gangheri. GIORGIO CAPRON'I Pierre Brlsson :~~u:~e s ~~af~ :~:~~r::; : r,~:;~s:-~:ell~~;:rem;;– ~e~~~ J:°~~~!:~::;:_ ~e =!~,~~ 0 :1::!_ ~~:! Jn possesso di una lL."1~a da_ l.abo:--a:.Or:.o: t::1'.e~:o con oc– !!empHce.. dal periodo te~g,ra- ch_;o e e:uore un,pav:<}l. ad esa- ~~S::~~~;,eb~~:!o·a1f:e~~~ ~:n %~~ ~~/ :~~ e-~ ceri.e sol~anto o\'e s; tratti di : on.ce de,! sosia. d: indulgere sulla bellru.a Pi.ertt B.i!!SO :l- tn qt:es>;.e delle donne - di cui traccia paz.,en!i anali.si. . =e6ta Ull po· ind:men:;cabili profili - o la pa:'tt- d; u n aHascinante t:>– della natura che egli co:i tem- qu:..Si:ore. ancora giO\"a.::IP. ma pla in adorazione. se.nu d:- non p;ù tan:o. anco:-a pro::ito ment:c:arne alcun p artic o!are. alla d:tesa dell':mpoS'.ore ga- Sc non !osse un romant;co. lan~e ldi!eu eh!" no.:l lo sa:– P.erre Br".sson po:rebbe esse- verà. tu~ta,,.!a. dal rotol. to re un moralista: maestro deg.H procinto di tndossare ia toga allarmi e degli ingorg,h1 del e U cappuccio nni che lo ren– cuore. in bilico sempre tra U dera:1no lontano e CTUdeleco– saggio e !"introspezione. il n~ me uno spettro giu&:iziere.. tratto psicologico e !'analisi d1 Se,i:uendo gli esempi ormai un sent:mento torbido o al- famosi deli'ul:ima narrat.\·a. meno sospetto. la sua narr-o.;- anche la vicenda cù Dovb~e– ti\·a è mocie::na di r'.ano «ma. coeu· si n·oJ'2e nel tiro di po– gLStrale. ad esempio. lo sco.n· chi g:oml - o medio dJ po– tro tra madre e figlia. ne~a che :::io~ :. ::::zeuunodegli aspet- 5econda pane di e Double- tl più frivoli del ~rsonag~o coeur •l. classica di imposta- trova 2:-a.zia n e121i ins:: ranaui z.ione. romantica di contenuto. del racconto: al contra.i o. scar– L'10 trionfa. ed è perciò che' niric.:o dallf" accus e di una Dopo la lettura d: questo miliare, .n apparenza poco !er- il meccanismo b:inale del ro- do::UJa. aman!e ma ::::zon m~ romanzo bre,·e - o recit. co- rifican:e. ma senza . dubbio manzo è tenuti:> distante da- rnera. Doub:ecoeur ci appare me lo definisce l"Autore - sco~olato e alJa Oen\'a .del- queste pagine. m.sieme au·m- nella sua çera luce di bquie– (Do_ublec?Cur. Gallimard .. 1958. l'e~:mero. 1~ un. clima d1 tn- trigo: Pierre B:isSon non ere- to lu.nat! co. di pa \""Xloe osses– Pans). _blSOR.nerà.senza. indu- cubi roman:iel piuttosto putn- de a quanto accade all"ester- s:ona~o ~ rsona.gg; o. di nauL--a– iio. nleJ[r.ere .. La . lierre • di e senza lume di speranza no. poichè tur.o trova un·eco J:O al.I.a der.,.-a nello sco:::tro (Gallimard. 1955. Pansl: per A lettura fin:ta. rimane l'ama- sottile e capZiosa dentro d:. tra ca:-:ie e anima. tra C;e!o e leg;ttimare la fiducia, parago- ro di certi {ilm ·che non s; lui. Jean. Doub?.ecoeur. Volta terra nando il Jiudizio sul nuovo li- prestano a una conclusione e a \'Olta autore e personag_gio. La tempes!a ha trasaH:n.,.n– bro all'anHco. sulla ,·ocazione che potrebbero con:inuare al- Brisson :lon esita a identifi- ti interiori. si può dire che ritardata di Pierre Brisson al- l'infinito. :n sequenze pro,•o- carsi con il suo eroe. gli im- e~oda soltanto nel dialogo la narratl\'a cate dai deliri. o dalle ipnosi. presia gli amari sarcasmi di concitato più che drammatico Tuttavta come escludere Bene. l'eroe del nostro tem- una somiglianza. di una pa- dclJe due. donne (madre e fi- .. Les luneftes vertes - CI953). po è. dunque, anche codesto rentela. di una concordia ori- glial: ebbene. tanto bana pe::– o ancor meglio • Propos de Doublecoeur inCO!lante e lu- ginaria: e.gli stesso. autore-per- affrettare il ritorno di Don– theatre - (1957> che. - i. .. Pro- nalico che. al riparo d.i.l b1- sonaggio. sconta. con il j;OCO blecoeur yeno un porto effi– J>O."'..-·- pur appartenendo ;"Il s-ogno. ;i.. pi,ntostq, un flannr ardit~ detdl_ ~rdl e delle mf'l"O. ma tu~a~:'I 4-,1r-... e ~ sagf'io. non tra."-CUrano il n- di donne che un aman'.e. un eombuiUJoru p:u est.ro~ e. b co&llente. _·on si cambia tact!– tratto. anzi lo impongono qua- don2io\'anni. o un gallo da ro- identità prestigiosa con il tal- me:nte. nella ,.-Ha. Doublecoeur ~e!!n~~:~!~at~ 0 ~a n~~~o. ,:~ ~~! s?:oti~~- e ~~~:\.f; ~~ :/~~~i~•a:_~t ~~ot~~ ~~n~~io ci~ f~/~~~e~~ nUO\·a che è proprio il con- si umilia e ferisce più da solo le elude. escludeo do1e dalla passione. ES?li tlO!l ba la to:-za trar-io di quella proieaata da, che per colpa altrui: se i Jiu- propria soUerenz.a. appena in di evadere dal clima di facili nliet~ore teatrale - più urna- dizi delle donne lo condanna- tempo per sah-3-TSi l'antma O sos~t . ruperticiali gelo-s:~ na. più consolante. e- non per no a un esame d! coscienza. per perderia definitivamente incubi Ca.miliari di no:ti trop– questo meno indulgen:e. o me- !"esame non dura che un istan- nel terreni paludosi delle !in- po calde. troppo proru...--na:e: no sp:e:ata? te. Xon è da quell"att1mo che zioni. òelle risposte enigm.ah- .,on è ques o - la Rinera. Se Pi.erre Brisson ha -,el!a egli di d;spreua: la mancanza che. degli imbrogli psicologici Stella. 11 mare. la :err.a mo::'1.– memoria lo autobio2:-afismo di imper..no e una specie di co- de!t'nati al lastrico dell'b- tai.nosa. lt stelle t,-j ·ne da dell',. Adolphe .. di Costant. o dardia \·oluttuosa lo accompa- terno. cog:!ere come e:elotomini - il della .. Princcsse de Clè,.·es ... ~mano dalla nascita: l'impos- Ritratti. più che personaggi. ruo n!do. il suo , 'fm::io. !a molto di più den ai memo- .sibilità d: legarsi a un affet~o. e. a taJ proposito. quel tan<o rua rerme discretamente ero– r!allsti. ai sae:gisti. agli ..stra- di riconoscersi del doveri. di di teatrale che li domina 1'a tic:a? Dongio\•ani c:cont:.tto an– ,,aganti'" e forse ai poeti ma- mettere radici. è alle ong:ni parte d1 un destino: !a seconda cora una volta - ma non per– ledetti: infatti egli non rac- di una crisi permanente che parte di Doublecoeur è già :a:'lto dec:~o :a rinunz:are a u,-, conta <un critico ha avanzato non gli concedc requie• il pe,- teatro. 6~:taco_ìo. dramma a al ro. pro~c:!mo. ~n ath'o di l'Ipotesi che nei suoi tre ro- petuo aUarme della sua cond,- due e pm ,·OCt: I_ person;,gg1 f'\'asione. Se U !"tlO cuore ane– mam.ettl non accada mai nul- zione lo spini:t:c al ,•iajl;gi. aLt· hni~<"ono con il da,entare in- la aJle .._ pantofoie-. no':l sa tal, si raccon1a: non rare vol- partenze precipitose. n: 21n"h terpre:i e si ..-doppiano - o si nemmeno t"l?Si:stee ai .so12ni. te in prima persona. e si odia e alle an·enture. nel dominio .. sdoppiano .... interpretando se aUe inquie~e tentaz!oni del a tal punto chi! finisce con lo del caduco e deu·ernmeru. a.- etessi. simili a_u·-~utore-che pe- !l:angue as.sed:ato òai ricordi. impr<!Stareal personaggio la 1'ineostanza che determina un netra nella f~:o~e .. al po:;~oPovero Doublecoeur. edi non antipatia problematica che capoiiro dt sensazioni e di ca- del pers';magg10 pnnc!pale. R1- cal'llbierà. Come sarebbe pos– spetta di diritto ai don"iovan- pricc1 leggere 1 .. Propos de theatre_ ... sibile? In fondo. egli resterà ni senza cora)i!'.gioe senza fe- E' da cinque anni appena a1uterà a comprendere megl:o sempre fed~e alla ~c,,."inena de - quindi addirittura man- che Pierre Bris.son. in p,ena !"arte di Brjsson. - e ai !ant ~c:m i defla g.iori– cati. falliti. maturità di ann: e di tale:1to E. del resto. la narraHva nena. La \' i.ta comi:lcia a SO E· proprio in questo falli- (egli è nato. in!atti. nel 1896 contemporanea ::::zon si avt,·aJe annl Certo. ma quella dei ri– mento. l'accento più convinto a Parigil. pur diri2cndo .. Le del dialogo. più ehe dal mo- cordi. resi più nitidi dalle Ul– e persuasi\"O d( una :icerca ap- F;garo ... ha fatto la sua com- noiogo interiore! Se ques:o quie!U<i.inl deJla e:o\i:::ez:za al pus:onata. an"hP !!:e"llrb'.da P parsa in \'.eS'.e di narratore non è teatro_ ·r.unonto. narc:isis::ica: Pierre Brisson si dopo un apprendis.sap~ di ero- Gentiluomo. ài stam;,o pro- il patetico del personaggio guarda in uno !P"(':Chio a cen- nista teatrale che J[!i ha. sen- nnciale francese. pur essendo non si nasconde. forse. nel tuo. to facce. per potrrs1 de3Crìve- za dubbio. preparato la via ·e nato a Parigi. Pie.rre B:lsson COp!eno d1 tt0rie e ceneri di re da oinl lato: !"ectoplasma sciolto il polso a raffil?Urare .somiglia in realtà aJ suo per- questo interminabile tra.mon– che ne affiora ha Ja le\·i azione il perso~a!lgio. a sbozzarlo in sonaq!o - e tuna,.,a. dopo to? DI ques a umana uo.,ia! medianica di un fantasma fa- poche frasi. a farce-lo amare averlo a\•\"icinato. ci riesce IL lL DE ,L-..;GELIS esmplare del proprio tempo, è già uscita dall'isolamento e ha abbandcmato il culto delle torri d'avorio: quello a cui essa ogp1 aspira i> lo scambio. la comunicazione anche nel suo equii.:alente sociale che è l'organizzazio– ne .A questo l'Italia arriva tardi rispetto ad altre nazio- LA FIERA LETTERARIA ,A COLLOQLIO COl\' L'EDl'l'ORE E I CUtATORI DELLA Rl\'l!S'J'A. )f. -Omaggio di '' Letteratura" a GiuseppeUngaretti ni: e forse per la prima vol- ta nella storia della nostra socielii letteraria il poeta non si sente vocato alla solitudi– ne per sorte o per ele:ione ma anzi reclama u,ia sorre comune con gli altri. Da que– sta comunanza di destino il poeta e investito a parlare per i suoi simili. a comuni– care quella verità di C"lli eglt non $Ì ritiene più l'u11ico pe– loso depositario. ma solo uno dei tramiti. il pii, nutoriz· zato. QueiÌ,roct'SSO di slir1=za– zione della nostra narratira aperto dal neorealismo tocca la sua fase acuta proprio ora. quando. dissipato ,requiroco della infaruazione neoreali- sta, ciò che resi, r;alido di quella 1>0etica. cioP l'esigen- za a porre su un pian.o di pi'U aperta e um'!na part_eci– pazione la propria espenen– za e testimonian:a. si tror:a a dover fare l conti con una ereditd di elabora:io,ie cri– tica e di ricerca stilistica ma– turata dalla tradizione e acuita dall'attuale situazione di crisi. Si riflelta alla fertilità del• lo nostra stapione 11arratira. indice di una vocazione lor· nel 1959 * ('f>.I IJIZ/011 I DI .◄ BBO.l'.4 J, ENTO ABBOX.-\ .. \IEXTU annuale ABBO~A.\IE'.\'"TO annuale coo paumento ~me$lrale .-\880:<t,'.-\.\IEXTO annualt- con pa.(a.mento trlm~trale EST E R O annualr L t.iOl!I l.-4UO )${) ,.ooo N 8 - GII abbonati che gradiscono U pagamento semeslr~le e tr1mestralt ASSCJ:'!IONO L'I.\IPEGSO DI Ef"FF.TTUARE I PAGA.\lE~'Tt A~'TlCIPATl ~ PER TUTTA L'ASNATA Ahhonameull cumulativi aunuali L.-\ FIERA LETTERARIA e IL TE.\JPO per 6 oumert settimanali .. 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Leuera.ura d'Italia i quali partecipaio e-o" un omaggio aHa fede, allo te- rare u101e e t molt1 do!o n che1punto s_!.I doh cuhurah ccquu:111 ha pure un numero su Ehol .. .sagpi" 1e.srirnonian. :esulrui~ ro ncaa. elio-scrupolo. a1 rl3ul- una rito d1 poesta offreJ:le.onnai nc-onosetbil!. e eh~ me- che concluderò: le .1erie dell'an- opere e .sulla ottc ( inccnu.ri ri- r~n n:!~:::amiail~:!l:U, ~e$~; :~:~,:::i~ ~'~:r:~:a n::i' t ! ~la~~e;;: t~~~d~n~hi~a:::o al; no 1n corso. • • • ~~~r/i';~~";\e 1 ~~ Bi– ia al!!,,::àesrree::r:ne -di sm~':1n~ =::~~a"~~~~/ :i~ "fi~= lfi~-:':cr::::!~~ ne1ra~~"~~ 0 ~!~ nop~~c~·ra;~:ssacty~ua~~~l~o~ ~"è~~r!~!i·~::~~ e;~ giari - anco,a verzica •· nra. di Son Soba. ecco conCTe- vecento. entici e poeti di ogni parte beTt;.1. Falqui. Ferrata. Guidi,, nu~u: 0 ie6b~:· chr~~l~i s:~ ::r~at,uc~ j~;:: t::i 0 :;gio:e~~ . ~~~~nrav: !~: ~- e~~ix:!1;;t perat.i di un anno i .seuc11to h,cro .Prl'.1a per onorcre la poe- monian.èe di An.tonini. Anna cornpilll.i ~ .. e . festegg1cti. dal .sia da Ungaret!'· e nella poe.1 1 a B1,m ti. Be rtolucci,. Bigiorettt. Bo. poeta nel '58 (l anno. ah1me. ~norarne _ la vita .. entrambe da CaTTteri. Gatto, Grc.nde, Luc- dalla condii.swne rnJelìcUsmht inrender.st come 11 p1u alto in- chese. Manfredi. Gianna .\fan .. - come ebbe a dire recente- .sep_ namenlo e. lo più pro/onda -int. Moravia. Pampalonl. Par- mente Ung~ret:i a Cerv1a al- Tt.11~:en=a ll usura del dolore ror.ch1. Pasolini. Petroni., Rai- l"atto di r.ceverne lo ciuad1- e del tempa. mo,.di ed Ettore Serra. .1on-0 nanza onoraria - ... ed e l'an- All'opera del poeta. del pro-I ,, t>rt'riire le tu:timonion.:e dei ,w nel quale mi festeggiano .... ; satore e del maestro universi- ptù gtooani. di alcuni dP.{1li al• ed aggiungeva • .\ion lo d•co tono è _1nJam interamente de- lieta., c-.oè, che Un.gcrett! ha per rilèaare. se t:e ~ fosse dicato il prouirno numero dl forrncuo e segu.ito negli anni bis.>ano, ! ironu:; che. neUe-ap- Letteratura. la rit:tsta fiorenti- uruvenitari e che molto deò- pcren.::e e neJla sostan.=a., ; 1n nc.-_romonadt Bonsanzi e dr U- bo.,,o ol suo insegncmen.o ccc:c.. tutto Lo d:c.o per .spiego re 1! ht11 che ha onnai rapgiunto I demico alla luce del QU4Ie f'lan.. pcrchi del ffl:o con.senso al!e (tra la vecchia e l.J nuova .se- no maturato lo loro foTffltJZI.~ feste. Se- la mio poe.1ia ha rie) : centuno anni d1 etd edt- Barlo=::ini. Brignetti. Diacono qucldt< vclore. .se è poesu:. tonale e che - sen::a snaturo- FTez::a. .lfarniti. Petruccian.i. Si- se. è jn qualche modo grido re qttelh che .sono i carauer1 lori. Sobrero. Valtntini. Vit'al- unanime. lo devo in gran par- e la struuura della rici.stc. che ,fj e il .sottoscritto. te alla pe_uona ~comparsa che ston_no pur sempre a indicare Se derit:e-rd certo. stando ar.. per qu~r.znt,annt è .~tata la un ideale ponte tra F!ren..:e e Je dichiarazioni di Ft>rntc:cio p~e p1u i~a. lo. piu. nob1!e Roma - si presenta, rinnovala Ulivi~ di Romeo Lueche.se f di dt me. Se St Ja festa alla mia ne~ programma del 59. Luigi De Luca. (che ri.tpectiz;c.. poe,.,io:. è on o-re re so ~lta suo A! n umero dedicato a Ung~- mente redipono. curano e ttam~ memona~ al: qua.le _ho ti dove- TeU1 ( ctr.ca quat trocen .~o pag1• pano ia rivi.,ta). u pTofilo iù. YP d• UIPrnt?•·~,: O ·o C:/" ~11,-_, 1 - n"') ~"l1 1 11r anrto nu.mt" rt !710~o- amp10 del1 o scritto re fònoroJ:r~ ta '""" ~ ,~,.,n,.,a nll., pl_• 01111- o_rufi. ,. 1111 <'_ mrn•e_ dt>ritrlltl a .,,._..,_..,.. nito alla crit.ka e alla s:oria no rl"T!t:al; dalla v... · "· ••.:r.,-.11!1701, . euor1; ar11 ~g.,,.n·:i·e letteraria di q uesti ultimi de• d~Ua caro. mog,he che per ferme-o. pOf'.$'0. narrallva, del Giuseppe Uncatett-l cenni: un. proJUo da cui ~reii, ...

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