la Fiera Letteraria - XIII - n. 50 - 14 dicembre 1958

LA FIERA LETTERAR Anno XIII - N. 50 SETTJMANALE DELLE LETTERE DELL ARTJ E DELLE SCIENZE Domenica 14 dicembre l'.l58 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. ',O DIREZIONE. AJ\IMINlSTRAZlONE: Roma - Via di Porla Castello. 13. Telefoni: Redazione 655.487 - Amministrazione 655.158 - PUBBLICITA': Ammtn1~t.1cwone: o LA FlERA LETTERARIA» - Via d1 Porla CasteUo. 13 - Roma - TARLE'r~A: L. 150 al millimPtrn - ABR0N/\MF:NTJ· Annuo L. 2700 Semei;tre L 1400 - Trime~Lre L 750 Ec:tero· Annu" L 4000 Coota arretratsl L. 100 . Soedlzfrine In cnnto corrente onc;;t.ale (Grupoo 11) . Contocorrente oostale n. 1/31426 F A T T I Coscienza e cuore personali )f.. ,li Gl/Gl.,IEL.110 PETIIO.\'I * tli ALDO C.-t,IIERl.\10 L'lndtsclplina spirituale, ratto gratui- Su di essa, si sono espresse un poco to, la vita senza barlume dl scopo o anche le personalità più rcsponsablli di speranza, la ribellione per la rlbel- - del gusto letterario europeo ed extra– lione e tutto quanto ormai classlftca la europeo, più generalmente quelle per- Ci sono tanti modi di far- mostri della nuova lettera- generazione perduta. compreso anche sonalltà più propen:se ad unire 1 reno- si il ritratto. Guglielmo Al-1tura senza protestare con Il rifiuto di accettare. magari negatl- meni di espressione sociale con le ra- berti. letterato eccellente. vi\·acità ragionata. E que:l vamente, esperienze o discipline che gioni della poesia; questi, quando han- ':~g:~:1:r~pi~l~i a;~ii~: ~ f,~~~~s/ì c~~;r~~ita~ra~h 0 e ~~ e~ 1 1 ~ 11 ~f~t~~oaii~1~e l~et;i~:~: ii c~~~1~: no parlato a maggior ragion veduta, si di prosa, 'fornito di rara me- sale piemontese e toscano. volontà, sono onnal argomento sul ~1~~oet~~~!~~~ ~ie ui~a q~~;~oet~:~~:u~~~ moria e di un 'gusto che per a prendere stù serio tutto quale si affannano moralisti e sociologi. loro che lo hanno fatto, sono sLat.i tra- essere raffinato non cede I quello che d'esser preso sul Si ha addirittura l'Impressione che la sclnati a sviare anche quello che, in alle lusinghe di certa ca- serio !?li paresse degno. grande attenzione che sl pone oggi a certe occasioni, fu chiamato lo spirito pillarità fin troppo pazien- Ecco che un·immagine del questi sconcertanti problemi non sia antlletterario vivo nel cuore della no- te e spesso poco conclusiva. nostro scrittore s'è già ve- del tutto estranea a quella che è la stra epoca, in quanto esso significava cercò. tanti anni fa. nel 1926, nuta formando. dal poco che divulgazione teorica del comportamen- una reazione alle tradizioni stanche, di darci un t1utoritratto in- ho detto. Giovin signore. to della beat generation, specialmente agli eccessi arcaici, alla virtusit.à e al- telJettuale che leggemmo nato col secolo. deve aver se accRnto all'Interessamento elevato l'accademia. Nella cosiddetta antilct.te- con simpatia. < Oreste. Cro- avuto molto tempo a pro- che vuole approfondire e capire, si uni- ratura dei giovani in questione la let- nache di moralità provvi- pria disposizione: ed ebbe sce quello stupido e morbos? della teratura non c'entra, la spinta che li soria a cura di Pilade (le la saggezza di frnirne inve- stampa volgar.e, e del mezzi dt dlvul- muove ad esprimersi in qualche libro, Edizioni del Baretti. Tori- ce di buttarlo via. Si trovò gazione che s1 servono di questi argo-1 od in qualche drammetto, non sfiora no). stanno tra l'ironia di- piano piano. a possedere un menti per Il proprio successo. nemmen lontanamente la coscienza di vertila di Gide in < Palu- patrimonio di idee: tra le E' da credere ancora, malgrado tutto, insolute questioni dello spirito moder- des 1- e la saggezza poetica quali importantissime quel- che generalizzare sulla gioventù di og-, no, della cultura in crisi, del rinnova- e moralistica del leopardia- le politiche: antifascista da gi, ponendo l'accento sulla e generazlo- mento letterario, ecc. ecc. Anr,he que- no < Filippo Ottonieri 1-: se- sempre. e quindi sempre di- ne bruciata> o comunque la si voglia sta, per essi, fa parte degli atti gratuiti condo una dichiarazione che sposto a esercitare sulla vi- chiamare, sia In definitiva perdere di in cui si definiscono, senz'altro signi- si legge nel grosso tomo t-a italiana come sull'arte vista la realtà che è fatta per fortuna fic~to che quello che viene dall'lncapa- pubblìcato adesso dalrAl- del mondo i propri doni di di giovani che fanno 11 loro dovere co- cita di conoscere e di inserirsi in qual- berti: e Fatti personali 1- critico. In lui non vanno me la maggior parte degli uomini, glo- che cosa che rappresenti vero proble- (Sansoni editore). Un li- scissi l'uomo e il letterato: vani o vecchi, nei propri int't'nti in.di - ma della vita. brettino che piacque a quel come sempre quando il pri- viduall ha sempre cercato di fare il Dobbiamo senza dubbio considerare Gobetti che' t'Albert..i accet- mo C di Qnona tempra. il proprio dovere. Malgrado le assai tra- questi fenomeni, sofrrirli magari, cer- tò come maestro. quando lettore che è l'Alberti non glche ragioni ambientali e storiche alle care la loro ragione di essere, porgere erano giovani tutti e due: dimentica per un istante che quali va attribuita la responsabilità del se ci fosse possibile un punto d'appog- un maestro la cui fine im- nulla vale la letteratura se fenomeno che. insistiamo, è più limi- gio; ma non possiamo confondere ciò matura il sopravvissuto non la consideri come una tata di quanto non sembri, malgrado che significa ragione di esistere con piange ancor oggi col ci- delle attività dell'esistenza: l'interesse o lo scalpore e In pseudo una delle tante isterie sociali eh-e tra- glio asciutto. ma con com· e sia pure. come nel suo teoriclzzazlon.e di alcuni aspetti della vagliano di tanto In tanto Il mondo, moventissima nostalgia. Al- caso. la preferita e diletta. beat generation, la verità più semplice lasciando tutt'al più una traccia sen- tro maestro dell'AlberLi: Il titolo del libro fu forse è. forse, che In definitiva ci troviamo tlmentale di qualità deteriore. Se poi P:etro Pancrazi: ed e inu- trovato ad un tratto: maga- dinnanzi ad un fenomeno tra I più ba- in quel tipo di espressione potremo an- Renzo Bias!on: • Periferia torinese,.. Il., LIBRO DI ClJI SI PARLA * Petrarca poeta m.oderno * tli FERDl1\IA/I/D(J J/IRDIA tile ricordare quello che più ri. nel licenziarlo alle sta'm- nall, ad un fenomeno privo di conte- che trovare un angolino nel quale un ~t":;;?AJ~!~tre 1:t~~r=a,~l~~== ~r a~~c~s: cpoe~:at~e à't 1~::~ ~~!fc;~ ~~~l~ 11 ~~:a p~;~;~ a~~~1~~e i~~s~~1~ fi~~~t~e~:ll~~r!i i~~~l~~re~1z! ~!~'\!~~ Il Il t_erz_?volume de,1 « Par- rivela un 1:et:arca poet.a mo- fatto che egli tiene presente recente. per merito di un Sa- ticabile e in ispecie di ita- pre. Tutt'altro che timido. e cabile, come forza potrebbe essere una sapevolezza, vorrà dire che in quel caso _asoitaliano)'.· 1 ~ ".cteSloma- derno e ispiratore di una sempre la necessità di com- pegno. di un Binni. di un r · t' h. r · q · · ~· . . realtà meno piatta e vuota di quanto il fenomeno sociale ne rimane estra- zia_d:el_lapaesi~ italiana dalle ~oesia moderna. di un'attua- battere a tondo tutte le so- Calcaterra. di un Russo. di ~~~~l~~ti'\I equ~~rc~~~cr~~: f/;!lmol~p~sitr':s:ri~at~o f~~n~ invece non lo sia. Si tratta forse né più neo e slamo dinnanzi ad una disposi- Onrnl al N?;ecento )) (della lità tanto più sconcertante pravvivenze petrarchesche un Bonora di un Bosco di un ebbe a dedicare alcune del- chiunque. si direbbe !a con- né meno, di una normale degenerazio- zione all'arte e alla poesia che, come ~~~-~sono_gi d~pparsi presso quanto più. a~zi. apparente- della cultura italiana: la let- Foresti, di'un Wilkins.'di un Je sue pagine più ispirate e vfozione da lui concess:i. al- ne dello spirito bohème che nacque ben sappiamo, in ogni tempo ed In ogni splc 1 nd~~aE~:~:~e 1 • /~~~! ~~e!~~ mente se ne d 1 S 1 acca. t~ratura. !'_idillio. l'accademia. Contini e dello stesso Muscet- affezionate. la propria capacità di inten- se1)1pre in momenti di trapasso e di situazione, non può essere negata a lume ded· t 1, p ; . d 1 E' noto. come dal De Sane- l'mdetermmatezza del pen- la. ha ripreso e messo in e\·i- Oicevo: ci sono tanti mo- dente di poesia. ad esempio, difficile raccordo tra un periodo ed un priori. Dt cce toica ~; / oc~rn cl tìs in poi la fortuna del Pe· siero e del sentimento che si denza. di di farsi il ritratto. c·c fosse un l.rntmo dul.litos,,: altro, e che ha assunto questo aspetto Qualcuno \'orrà forse- rlcotd..'1:'<,:, pe~- qu\).ie."a :urne di r~cae:; 0 °·~~~- trarca in Italia abbia. subito ri~oi've nel fallimento della L'immagine dì Petrarca chi, lirico. canta di sé. spie· come s'egli si perit.isse. nel solo ìn facoltà della capacità di recla- avvalorare certo interesse di bassa le- scettb, partendo dai trovatori. u~ lento. ma _progr~ssl\·o d~- azione ... \'.· . poeW moder.10 cctne ci i<?· gatamente: senza i ritegni momento stesso nel quale mizzare gll aspetti deteriori della vita, ga, i e poeti maledetti-,. trovando in glulla .. U d' d' r elmo. un decimo che nasce m Tultana un tale decimo pare nella lettura del sag&10 che del moralista fanno. il lo esprimeva, di dare un Che è caratteristica della società mo- essi una giustificazione al cumulo di è st· t~' : goltar '1 1 nmc i~vrl I gran parte sia ci-all'essere sta- non ha impedito che i germi introduttivo di Muscetta a più delle volte. un rcfoulf!. parere motivato e di cliscu- derna e dei mezzi che essa dispone per brutte cose che vanno in giro per il scuo~:a :i~~~~,n~. 1 der~ 1 dii : to il giudizio del De Sanctis petrarchescl~i continuassero. ~ue~ta edizione einaud!ana. è C'è chi. contento dell'arte tere un uomo e un libro. esprimersi In massa. mondo sotto Il segno della gioventù stil uovo d . t . .c. stesso la summa della scarsa com'era logico. ad adoperare 11 nsultato appunto d1 tutta che gli par sua. quella del- SicchC il titolò è perfetta- In fondo il grande Interesse che è perduta. bruciata, ccc. No! Anche qui dell; 1 /· ~ 1 canllan ep•~ 1 • disposizione alla comprensio- nelle stesse linfe vitali della una revisione operata in que- Jo scri\·ere. si racconta: in mente azzeccato. E non già sorto attorno alla Jamosa generazione si tratta di pura confusione, di antl- del Bo:cu 1 •. sm~ f Sa p~~t ne del Petrarca dell'età ro- poesia ·italiana anche se spes- sti ultimi decenni. che in cer- autobiografie brevi (come. !'Alberti vuol mettere le corrisponde presso a poco a quell'lnte- cultura: la vita degli lndfvidul in date il secondacci~ ~- et ac~ et 1 ' mantica. sia dall'equivoco che so non se ne vollero ricono- to senso egli riassume e illu- appunto. < Oreste 1o) o in ca- mani avanti: come dicesse: resse sentimentale, a quel motivo di circostanze può t::ssere una vita qual- 1 t. 0 ' e 'Ga. 0 .a an e. può esser nato nelle pagine scere i connotati né che gli mina sul piano di una impo- pi d'opera come la Reclier- padron chi voglia cJi pen· e evasione, di tipico stampo borghese, slasl, anche la più sconcertante, ma se c 1 e/ 00 1 tnt~ ~a ~ 1 v";° ,con~- che_concludono il Soggio pe- studi petrarcheschi - a parte stazione storicistica almeno clic: uno dei libri più cari sare altrimenti: questi so- magari corrispondente allo stesso inte- quelli individui ci giungono come poe- me i'°: u _e e rim_e ·. la _vi- lrarchesco. dalla !amoi-a con- i saggi fondamentali del Car- per quel tanto che corrispon- all'Alberti. Sarà entrare no i fatti privatissimi miei resse che oggi è sceso anche nelle do- ti: come tali essi rappresent.ano una st0 ad.u~e 1 : 1 queS t i giorm a trapposizione tra l'artista e ducci e del Croce - fossero de al principio che « defini:-e nella vita spirituale più in- al confronto con immortali mestiche che leggono I fumetti, che disciplina spirituale, una conoscenza ~ura. 1 1 par ~-~fs~tta e di il poeta. tra lui e Dante. ma in declino. col declinare nella nel passato è definire nel pre- tima dell'Alberti dire che. e altri scrittori. Egli è di- rivesti d'un alone mitico le piccole sto- ed un atto d'amore verso qualche cosa ani~ et ~~lC :;o 1. sso fom- soprattutto dalla incessante nostra cultura letteraria di sente n. cioè non rinunciare scontento di quel tentativo. sposto. direi. a difendere a rie di bohèmc della fine del secolo pas- che conta nella vita al di là degli atti ~:·e;. e u a p 0 tera '~ gare polemica della impostazione quella che era slatà. l'infatua. a nessuna delle possibilità di altri non volle farne: e per spada tratta le sue 1dee: e sato; con la differenza che il nostro e delle perdizioni private. 1 , ian;e~co /' e ~.rea a 112 ?· desanctisiana la cui origina- zione accademica per una penetrazione nell'indole del- molti ,anni. dopo aver pub- trova argomenti sottili e ro- secolo industrializza I sentimenti. li I giovani della beat generation. sono ~'~~r~; rio;~ 1 • d. 1 , 111 .c. tf 1 ~· lità (come ha scritto il Sape- poesia che sino al famoso l'uomo e dell'opera che sono blicato una preziosa antolo· busti in uno: dica di Mora- vende e li compra e, di riflesso Il crea senz'altro vittime di qualche cosa, noi dall'Af~ic~.ed:lle 1 ;P~~1~,ea,~: 1 ~ gno 1;ella.s_ua introduzione al saggio del F~scolo, _è stata consentite da una cultura eh~ .eia baudelairiana con una via o di Gide. dei T.1sso che e li materializza. possiamo compiangerli, possiamo glu- · triche. dalle Egloghe. dai Sal- Saggio _cnt!co sttl Petrarca. a tutt'altro che nconoscmta. ap- non S<;'ltant? .ha s~perat? ~~l acuta prefazione. si limitò a come pochi ama e i:1tende La letteratura moderna. o meglio_ stlficarli o. addirittura, sentirci un poco mi penitenziali. e reca un cu:a. d1 Niccolò Gallo nell_a prez~ata _e pre~a _a modell~ schemi trad1~1o~ah del e:1ud1- o del La Bru~rère. giudichi quello che oggi, nelle condizioni attuali, responsabili della loro situazione; ma nuovo valido contributo alla e?mone dell~ opere desancti- per 1 suoi. valori più duraturi FERDrNANDO VIROIA Dal prossimo di un libro o. di un costume. la maggioranza riconosce come lette- non possiamo giubilare assieme all'lm- conoscenza della poesia ita- s1ane) 11 consiste appunto nel e profondi. che la critica più (continua a pai;. 2) Nò os,r,i dirlo n1odosto: [atura lll)Odernaf. èttpe1d· .la magtgior P•(· e~~~~it~e1?aeil~or'o'uocvoesci1en,,azsaseefldiies1lecloriol liana. non soltanto tra gli stu- [""'-----•------------------------, tu1111ero: SCRITTO A I INPRIMH PIANO a c11ru di ALBERTO BEVIL.ICQlj.-1 troppo è sicuro di essere nel e anc 1essa m o 1 ques a realta, • diosi. ma anche tra quel pub- giusto per limitare il valore della banalità di questa realtà; perchè, cuori, l'Incapacità di esprimer.sl, perchè blico « intellettuale» che così delle proprie opinioni. E' un se essa presenta aspetti più profondi, sopra di essi più di ogni altra cosa re- di rado accede presso di noi signore: come ce n·erano quelli esulano da ogni informazione gna l'Ignoranza, una Ignoranza di cui alla lettura diretta dei tei-ti. tanti una ,·oltad e sempre ~~~~f~~t~ir!~rrg~~~1?esc(~tf~tt:~.1!1t~~~ ~~~ ~1~~; 1 :e~s~l~~;io ~~~tà 1 ~;!t~sr3 1 ~~~!.~· cr:;l~ Il merito non va soltanto alla vanno decrescen o e finire_- va e viene d Ile f ti tt tivata, ad essere trasformata In pasto presentazione e alla veste di ~~~s~~~- 110 t 0 ~:no~~=~~~re~~~ !~'i\to P;i;r ~~:pì~:!~j\~:r~;~i3 11 ~1~g:t 1 Ji1 quotidiano alle menti che in tale igno- ~:s~~t~;;~~u;ies~~~ u~a~~~zì~~ ad amici (e della buona coAni- grandi umciali e dalle loro domestiche. ranza amano h11GpU0GveLrliErsLl;10 PETRON'l so ornamento. ma anche alla ,·ersazione da letterato l' - " ~tessa organizzazione della ebe~;i ~=Ìuerall~ cpli~~.p~i\sf~:~!~ 1 .. 1 =_=_=_=_=_=_=_=_=-;._=_=_=_=_=_=_=_=_=-;.-=-=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=~ materia. alle accessibilità e all'agilità del commento. alla eccolo dire il fatto loro e possibilità di raggiungere col il suo ad alcuni de_gli au- suo ausilio. le ragioni essen- tori che leI!',te. F.d eccolo. ziali di una poetica. la storia l~;:~o~:./op~i!/e~~• ::c1f~~~~ LA FIERA LETTERARIA :on~i'itt•iluppi di una per- pm·attenzione non distratta Si deve soprattutto al sag- l~l:r/a~/o'~el1~~[~or!hedi~~C:~ gio introduttivo dì Carlo Mu- ----------•lr:maste nelfa memoria di 19 5 9 sce!ta. che apre il volume. se darci articoli. _stampati spar· tutti i suoi contemporanei: 11 e} il Petrarca è stato presentato samente 111 g1ornal1 o nvi- < L::i [ebbre dell'oro,. e al lettore italiano nella sua ste? i\Ii par di sentire. nel- e Ombre bianche,. e e The più inti:-inseca vitalità e vali- la saggezza mite d~ll'Alber· Ghost goei- West•. tra quel- * dità nel quadro di una cul- ti. in quel suo contmuo con- le che oramai paiono anti- tura moderna. estraendo dal- fessare le propr:e prcferen- che come palinsesti: < Ladri lilf l,OR'J.,A t\lT E la sua figura e dalla sua ope- ze. la nostalg:a di un ,dire di biciclette., e < Roma cit- ra gli elementi che la ren- più spiegato e abbandonalo: tà aperta,. tra quelle del dono assfti più attuale di che dovetle credere non più dopoguerra. "LA FIERA LETTERARIA » SARA' SUBITO E GRATUI- quanto sino a ieri non fosse fallo per lui. Se si può asserire che in TAMENTE SPEDITA A COLORO CHE VERSERAN () possibile pensare. Diremmo A darmi un po' ragione, cotesta dilettazione tranquil- che. in quel saggio, molto più ecco H titolo del libro ~he la ma non spassionata. in L'I 1PORTO Dl ABBONAMENTO PER TUTTO IL 1959 che per gli influssi che tut- raccoghe tutto quanto col.le cotesto dire con chiarezza tara del cantore di Laura si a scrivere in lrent'anru cose a voile difficili. presen· CO/I IJIZlf>!l'I DI 11 HBO.\IAJIIE!l'1'Q avvertono nella poesia eon- e più: cominciando da. bre• tandole prima a se stesso e temporanea e di cui sono te- vi articoli pubb!icatigli dal poi ai suoi lettori, ci sia un ABBONAMENTO annuale . L. 2.700 stimonianze gran parte della Gabelli che am1chevolmen- metodo. esso ò senz'altro ABBONAMENTO annuale con pagamento 5rmesl.rale l.400 OP!:!radi poeti come Ungaret- te lo in~itava a dargli quello che la natura studio- ABBONAMENTO annua.le con par:amento trimestrale 150 ti. Montale. Quasimodo. Luzi qualche cosa per la i-ua ~a e laborio'-a dello scritto- EST E R O annuale 4.000 come lo stesso Saba. come al• rivista. a questi ultimi !em- re e:l; ha imposto. Nel ma- cuni tra i più recenti autori pi. E chi legga vedra il turare del suo ineegno cri- N. B - Gli abbonlltl che gradiscono il pagamento seml"stra\e e trimestrale della noS t ra giovane poesia (e progressivo màturarc di una tico nel progrC>s~ivo chia- ASSUMONO L'IMPF.GNO DI EFFETTUARE I PAGAMENTI ANTICIPATI E del reS t o nemmeno quella mente di critico pieno di rirsi al suo intelletto dei PER TUTTA L'ANNATA. francese o angloi.assone può av\·edutezza e di dottt ma: nrnblemi sr,ciali e d'arte. di,si esente d,a siffatti influssi che molto ci tiene al'altrovò l'impulso che §!li per- . Ahho11a111e11ti Ct11nulativi annuali specie quella che si inserisce sicurezza del proprio _gu~nii~e di trasmettere a,gli al- direttamente o indirettamen- s~o e ~Ile r~equentaz1on1/tri il proprio pensiero. Ve- te su una tradìz.ione umani- di autori scelti con cura rità lapalisc;iana? non tao- LA FIERA LETTERARIA e IL TEMPO ~~~ ~ :~::~! :~!::::~::: L. 1t~~i stica europea. e così pure attenta. e che. dovessimo to: a chi Ieg~a di se,e:.uito • IL RAGGUAGLIO LIBRARIO 3.510 quella che si diparte da ra- giudicare con unti parola nueste qua~i quattrocento- • HUMANITAS 5 . 130 dici romantiche ma che rie- sola il rischio nel quale si cinquanta paeine e si ren- labora temi petrarcheschi co- mise. all'inizio della propria -ia cnnto. ad esc-nioio. del CHI PROCURERA' CINQUE ABBO 'Ai\lENTI ANNUI riceverà in omaggio me quello di un anelito alla carriera. diremmo senz'altro raffinamento para11elo del- « LA FIERA LETTERARIA. per un anno. morte nella meditazione sul- favorito dalla sorte: perchè intendere e del dire. E ba- l'amore) e che. anche quando ci mancò poco non finis~e sti per tutti. ad e~empio. Io I PRESIDI DELLE SCUOLE i\JEDTE E SUPERIORI che lnvh•ranno cinque sono coscienti deriva21ioni e un dilettante come altri da o;critlo sul Petrarca. a pro- abbonamenti rra gli studenti e le classi dell'Istituto avranno g-ratuito il giornale inclinazioni culturali. lascia- lui non dissimili. La salvez· onsito dell'edizione ricciar- JJcr la Biblioteca scolastica. no avvertire la continuità e za venne, o mi sbaglio. da rF;in~ ciel Saneeno: nel qua- l'ineluttabilità della pre~enza due parti. Aiutò molto J'Al- le la devo 7 ;,..,ne dt"\1'1\lhrrti Si preg.i viv~mente di effettuare i pagRmenti sul c. c. postale n. 1/31426 - di moduli petrarc-he~chi in berti una serietà di fondo ALDO CAMERINO Via di PortR Castello 13 Rom~ tutté'I l:i poesia italiana. a~sRi TACCUINO DELLO SVAGATO * Poesia e commenda * ,li GIORGIO Non violeremo, si spera, il segreto I epistolare, riportando alcune frasi di una lettera trovata sul tavolo, nel so– lito mucchietto. al ritorno da una del– le nostre solite. e ahimè soltanto ne– cessarie, scappate fuori Roma. Eccole una dopo l'altra. e Sono un numero - dice a un certo punto 11 nostro corrispondente - nella pletora degli aspiranti poeti. che diffi– cilmente potrà divenire un nome. cioè acquistare una indlvlduallt8., uscire dalla massa oscura di quanti> - le sottolineature son nostre - e non van– tano amicizie altolocate nel mondo let– terario L.. >. Chiedo perciò a Lei in prl– mo luogo un giudizio < che potrà emet– tere In assoluta tranquillità, per il sem– plice motivo che io continuerò. quahrn.– que sia il responso, a svolgere un'atti– ?Jità che mi è necessaria: come può notare faccio del mio meglio per non crearle scrupoli nel caso voglta darmi una risposta stroncatoria), e in secon– do luogo, se il giudizio è favorevole, un aiuto che a I,ei. commendatore (uso un'espressione di Hoffman) nel niondo della cultura, non dovrebbe costare molto, anche se non si soccorrono vo– lentieri i poveri che non sono della nostra parrocchia. Sceglierà Lei, se lo merito, 11 modo di ntutarmi: o presen– tandomi sulla Fiera Letteraria o a qualche Editore> Oo scrivente ne sug– gerisce due), e o a chiunque altro sia In grado> (il fine glustlfica t mezzi n.d.r.>. e di darmi un battesimo uffi,~ ciale al fonte delle Muse>. Lettere di egual tenore, cominciamo col dire, ne abbiamo sempre ricevute e continuiamo a riceverne a decine, e dovremmo ormai averci fatto U callo. E invece no. E invece, per battere tutte sullo stesso chiodo ch'è di piombo, e che perciò si schiaccia miseramente sotto il martello, esse ci rattristano nel CAPRQ,U profondo del cuore, per non dir pari pari che ci rivoltan lo stomaco. Ma dunque. E' davvero così radicata e diffusa, cl domandiamo, l'idea d'una Italia dove nulla e possibile raggiun– gere senza l'amicizia (leggi la racco– mandaztoncella) della persona altolo• cata e influente, da aver tale idea con– vinto perfino gli aspiranti poeti (leggi, sic et simpliciter, gll aspiranti alla no– torietà, i quali sembrano accettar l'in– sulto, vedi quanto poco son poeti, come un triste ma concreto dato di fatto) che perfino la poesia (l'acqutsto d'una propria tndividualità) non sia da noi possibile senza il commendatore di mezzo? Ahlmé: Anzi, e in primo luogo, ahl– noi, ché ai nostri anni verdi, tant'era la dabbenaggine nostra, nemmeno se cl avessero fatto a pezzetti cl sarebbe mal saltato in testa di scrivere a un Angioletti o a un Bo o a un Carda– relli, o a un Cecchl o a un De Ro– bertis o a un Montale, o a un Saba o a uno Sbarbaro o a un Ungaretti e via dicendo, parole così irriguardose. Vero è che noi mai ci siamo sentiti degni, oggi men che ieri, d'una sola delle persone che abbiamo nominato. Ma vero è. anche, che avevamo troppo rispetto di noi stessi per abbassarci a una simile volgarità. Ci sforzavamo, questo sì, di imparar quanto più potevamo da quei modelli. Con tutto l'animo nostro, Con tutta la nostra passione e con tutto il nostro anonimo amore di lettori. Con tutto il nostro pianto, mica è vergogna dirlo, silenzioso e notturno come l'ultimo filobus. quasi fossimo consapevoli che quei commendatori della cultura (quel personaggi altolocati: ma ci è testi- che nen poteva fargli am- più. dunque, di quegli intlus- rnettere cerl.i fenomeni o (continua. • paf. 2) si. il saggio del Muscetta cl '-------------------------------1

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