la Fiera Letteraria - XIII - n. 39 - 28 settembre 1958

' LA FIERA LETTERAR Anno XIII - N. 39 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELL ARTI E DELLE SCIENZE Domenica 28 settcml:ire 1958 SI PllBBLICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE. A.l\1MlNISTRAZ10NE: Roma • Via di Porta Castello, 13. Telefoni: Redazjone 655.487 - AmminJstraz.ione 655.158 - PUBBWCITA': Amministrn1one: o LA FIERA LETTERARIA~ - Via di Porta CostelJo, 13 - Roma - TARIFFA: L. 150 al millimetro - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700. Semestre L. 1.400. Trimestre L. 750. Estero: Annuo L 4000. Copia arretrati:I L. 100 _ Spedizione In conto corrente oost.ale (Grupoo 11) • Contocorrente oostale n. 1/31426 PER U '0 STUDIO DEL «CARATTERE» * amestesso TACClJlfVO DELLO SV.1IGATO * Saggezza e cosmografia * di GIORGIO CAPRO;\'I INCONTRO CON BARGELLINI, BETOCCHI, LISI, BARILE, GRANDE E MOLTI ALTRI LACIVILTA' CONTEMPORA e il Convegno degli Scrittori Cattolic * ,li ,11,IRIO GlJIDOTTI * Non so come si chiami, ma so con na di bue con campate lunghe un chi– certezza ch'egli è un uomo. nei limiti lometro (prcs!=appoco nella direzione dell'umano. felice. Pe-rché ha una con- astronomica della Galassia: e la fascia cdeez1'1?,",n•,. -~ehrisaora_,nntoe"ro.,ollslo,. cdo•l• a n',••'t'a•n·,,.mco•. d·ogni tormen lo , ), con quel I 'im provvi- s /;itto~Y I ~to lnr~i,~~;,fa~f c:ifj~ fo~aatJJ[L'i~a~~~ r;~~,~~;:ist/ ot~~t~ dii1~·orccf d~o;:/ic~aft1~i 1ul~ti~ fi~Za!! .,;f~n;~t.e~;ri,!~a:':t~:; " sa voglia che coglie il e viandante• in lici. indetto come di con.su.eropresidente del conut>g110J. Pa- chiarato ottimista sulla • end non può ~ucre nsolto .sul pu1- A restare il « centro » e il «soggetto» del– la verità (piccola o grande che ti paia) dev'essere l'uomo; e quando ti avvenisse di ascoltare voci discordi, o ti volessero far credere che !"uomo può divcnlare « uccello di boscaglia », non lasciarti sorpreudere. non tentare nessuna giustificazione: 11011 si può ep:uap:liarc al terrore la liberlà nC certo può a,·er importanza il fatto un simil iran~ente. immaginate con che dal _ Raaauaalio ,., si è .molto sqi,a.:i ree .. a critici come della socict~ contemporanea•: no teor~taco, mo solo su quct– che. tal concezione. sia piuttosto ri- occhi (li avevo subito riabbassati in o Bellagio dal 7 all'JJ sl'ttem- Francesco Cosnati c Camil- .tccondo lu, l'uomo sta pro- lo prauco. Ed a tale conce- stretta e. di conseguenza, errata. terra} scorsi non lontano il nostr'uomo. bre. Il tema del conv!'gno di lucci. a filoso_fi e storici come grc.t.tivam!'nte perdendo l'anti- .:ione. c~i .ti accostano anche Errata? Stava seduto su un tronco. ripeto. e due allni fa /11 .,Speranza e Marino Gentile. Rodolico, la ca /!'dc s11lla t:iolenza come alcunl /ilOS?/i i~alian1. il pro- Diciamo invidiabile, piuttosto. giacché f 1 , •i h • 1 tò f gioia•: ranno scor.!o, ., Uomo, i\11ton<'lli: a giuristi come La mezzo di conqm.!ta. Il pro/e~- /cuor Cenulc $i oppone vava- a lui sufficiente. fl~~1a,~;: 1! ~~~~~clup~zfo,~~1d~~sten~p~~a: ~cr;::i·z}!t:~io ;~r~~~~·aaf/i~a~!: f~;:i, ca C{/:,~~i e c ;~:c i c;~~~i soo:r.t/~~ard't° #a~~t~~~- 1.~11'~~~= ~~r'e;i~e o fJ~~~ti~:,d~a :~~hi Un cotant'uomo l'ho conosciuto in le. e a riprender subito il tono soste- ai vari oratori. lo suolgimenlo questi giorni nell'Alta VaJ Trebbia. ma n-uto e la .!.icumera che più s'addiceva di QUNto profondo argomen- son certo ch'egli ha dei simiU in molte alla mia parte d'uomo nato e vissuto to: ... 11 Divino ntlla civilrd altre vallate. non dico della Penisola. in città. contemporan<'a.. Il Divino --, ma dell'intero Pianeta. e Se non si muove lui_., pensavo. .!llldiato nelle .tue pili intrin- Stavn seduto su un tronco d'albero. Gli andai incontro e lo salutai. chic- ~~~h~cl~~la;1~~ 111 a.::~~:e 1 de:~o~::: e (umava la pipa. E poiché, come Sag- dcndogli. senz'altri preamboli. in qual nante e vivificante del suc- g!o, doveva necessariamente esser vec- preciso luogo del mondo mi trovns5i, e cedersi e concatenarsi. delle chio. in bocca non aveva più che due se andavo sulla giusta strada. vict>nde .ttorichr: nella s11a denti, gli incisivi superiori. sur!icienti Rimase un bel po· a guardarmi, zitto azione corrrttricc. ìllumit1a11- tuttavia a dimostrarlo ancor capace di come un sasso. poi, datn un'alzata di te nel Invorio della mente mordere (quindi di vivere, e non da spalle P<'r rla~sestar la ginccn che vi umana. nel travaalio s110cori- Quando più dtf/icoltosa. ~ opacità - col rimirarsi sol- gruUo), non foss'altro tra la gengiva era appe5a. cominciò a far larghi gei,;ti, :~;io~i:ft~~•."o::~c~t m;;r:i::; la. scelta, e l'incertezza ti n a- tanto -nello stagno della loro e quest'ultimo avorio. lentissimi. con la stessa mano che reg- dalle tenebre dell'errore d,e sce dal profondo, e qua.si al malora, Ma l'uomo, $e com- Dirò con ordine come m'è capitato geva la pipa, mentre la bocca ttnta,·a cerca d'inuaderla e circuirlo, naufragio delle cose, de i se n- pre,uie quegta piccola verità, d'imbattermi in lui intanto di mettere insieme un po' di della ricerca per il pieno pos- timenti, degli a//ettl Si confl- non sarà mai diseredato della Ero a Loco di Rovegno, sotto Fon- parole. .!esso della Verirlt: nella prc- gurano le ore del giorno e propria anima, e non vivrà tanigorda, e siccome ero stanco di ozia- Doveva essere un secolo che non par- .tt>nzo sua di forza. di cau .!a. della notte; e nemmeno con- dell'aleatoria giornata o di re come al solito presso le cristalline lava. e doveva perciò -.n-cre Il fornello ~~t,!ii! s~~r~~ ~ot:!~~ re.te, ~~~ sentUa ti appare La fuga da Inganni, di sospetti, di follie, e verdoline acque del fiume gremito vocale spento. se ora faticava tanto a brare prenderne il po.!to scot- te stesso (Quall? nebbia nella nè di licenziose llbertd che di trote, o nel profondo verde beetho- far bollire un po' d1 fiato dietro quei zandorie l'es,en::iale. la t1i1a; mente e quale smarrimento rendono lllusorle le stagioni veniano dei boschi (la Valtrebbla è una due denti e a farlo traboccare in pa- nel .!uo roncretì:::ara:l ottra- di oegtl!), è allora - se sei del vivere. strano zona di sassi sanguigni e d'erbe role, sia pure balbettate come poi fuo• verso l'inrui.::lonc arrislica nrl- 1w1110 sensibile e ·non Intriga- E ricordati: a reslnre U verdissime. nonché di bellissima gente ruscirono. la IC'fl.rrarura. tiri uatra. t11!l- 10 nella ragione - che te,tte- "centro li e fl • soggetto li che conserva ancor nelle vene globuli e Questa qui•. riusci alfln(' A sonln- l'a~~e !~~ 1 ;::::;a drc~ut'sta pro- ra! di giungere all'approdo della veritd (piccolo O pran- longobardici e irlandesi), m'ero mosso re. con uno lunga o in luogo della e, /onda indagine rra dC"terrni- deH'lntelligenza. Altri lo de che ti paia) dev'essere lo per la prima volta. con la scusa di « lo chiamano la Valtroobbla: un.i val- nato proprio dalla conuata- chiamnno poe.!ia. uomo; e quando ti avveniue andar per formaggio e sciacco•. verso lata Immensa». .::ione della carenza del Dlvi- Vi ricorrerai anche se tor- di ascoltare voci discordi o i C:isoni. Lo sope,•o benissimo. come sapevo no. inte.!o nel .!t'nso vero e da ti opparird l'ora della tua ti vole,uero far credere ~he Inutile dire che quando un uomo sì che non era affatto immensa. e chiesi cristiano. ntlla prassi dt>lla vi. salvezza e se pure ti af/erre- l'uomo può diventare "uccel- muove per un tale scopo. signlllca ch'è qualche spiegazione più precisn ra quotidiana;, n_t>ll'?ticolad.t~ rd la contraddizione tra lo lo di boscaglia• t1on la.!ciar- preso dnJla più vasta mnlinconia. o da e E' una valle j-immensa ... ripeté as- t~~i~~nst~~pp/ 1:;~i'::::to ce oggetto delle intenzioni e il ti. sorprendere,' non tentare quell'incommensurabile noia che pro- sorto. e che comincia, mi pare, in un .tmarriro perch~ non s·impon• progetto che portavi Incavato nessuna ghutlflcazlone: ogni viene non tanto dal non saper che fare. paese che chiamano Loco, e che nrriva pa una chiari/icazionr: una dentro dl te. accondiscendenza non /arcb- ma dal voler far qualcosa a tutti I co- dall'nltra pnrtc. dove c'è la valle che chiarificazione prr i cattolici, Qua.nto ne scOJ)rlrat, alloro, be che fuorviarti dalla via stl. E tanto svagato ero, e lontano dal chiamano d'Aveto: una ,·alle grandi~· ma soµraltutro prr i non cal- di fUfflD CUva.nil4 che prima giusta, ognL pe.n•lcro rlvele- mio falso scooo l"' da me stes.10, che .simo. fino n Borion&sca. _. tolld .. li Dio1110 è Jt>mpre t'appariva. lucida. fiamma. cli rebbe la propria meUltud.ine inerpicatomi appena di pochi clulome• e $1 _., dissi per ,·enire al nodo. e ma qu;i;~~ •~~ar"tce"rd':rz'.:a;~'~v~;; * <li ELIO F. ACCIWCCA intelletto, e rin.verrai tutt'at per una gimile ghuti/lca.zio- tri. e per giunta mentre il cielo stavo poi?• monti manzoniani. a 8,llaa10. ~~~en~ale '!nc:~ 0 ~,~em!Ie~~~ ~ce~r!:'\: 1 1ib'~~t:~uagllare al ~,~ce~!1~~ 0 d!~d~~:ltra t~~:~~~~l~so~· l~i~~: tra c};,re 1 gr~d~ 0 ~,;~ ~.~il~~~~\Oc·t U.:,'~~:; ::r i~,t~'ti::i~,a11°~el~~ 1 riuirt~~~~ Sorlltorl a convcrno. On sln.: NoJ'lin, Ulh•I, Lbl, Oarllc, Gl'aulnl, Durclanl, Dctocohl, Gr&nde scapUe di cenere, vaghe di- La ragione accompagni il pressione di trovarmi Cuori sentiero sin Scura. ma non so bene: perché chi di 101 i? ~~trec~tiesstwd:~n· \i~i~- Glacllhto. G11ll0, Magni. Co- mcuo chr Dio i! prrst"nte nrf- biUtà di tma metafisica. scendenti dell'ormai lnanhne tuo lavoro qualunque es 3 o per l'andata come per un prudente noi c·t, andato l'ha fotto, dicono. per p_r on. r<' u or cma .. 111• lombo e Mo,1i. _Mattrucct_, a 111 lrtterat1tra. nell'arte e nei •L'e_same di coscienza di fiammata cf:'a.ltra ctd. sia. E lo ac~ompagni /In dove ri\orno. non tornare indietro•· umo, s., ~ 0 " 0 sop attutlo dei: plooani sacrrdoti leuerar, e pr11dero contemporaneo, ph', un critico Jctterario,, è ,iato Non la d'3perazione U soc- l'occhio spande La sua mira. Lo svagato alza d'istinto gli occhi alle e F: basta?~. f.~,";~~ 1 ~'r;· ~rin{a":p::~~ st imano critici. com(' TaddN, A1llr1ta. come 1rn'esloe11.:a che co,'!,~ac1ttamentc fa~to dal pro/c.u~r corre, Se pen..,erai eh.e nulla prezioso. Ed oltre anclie. Non nuvole appena 5i trova. anche mini- e Poi. .. •· ì\Ia si fermò a guardarmi d~~lo sca'rnbio, è da atrnove- Fabbrctti ree. (Omrtto. nella una c«!rte.:.:a auadagnata. p1u Ce~to, dell'Univer.,,td di Ton- più rlusci~à ad avvolgere o ferrnare il tuo p~sso alla sa- mamente, smarrito in terra: c poiché come si guarda un bambino che abbia rarsi fra uno dri. pu) cospicul u~prn.:a cro,nacltlst1ca. nomi come 11110mi!ta che un tra- no. .teppur breve. 10; s!-'a -~ ad abbagliare ! 0 fede, umo- lifa. So c11e sci abituato al io. in ciclo. non vedevo che quei nu- fatlo la più balorda delle donrnncic ;/;u:~,~~L ~C~ 11 ~~rv;~~ oio C~~:!~ ~ 11 v~n 1 ~7,' 0 tlhlSlrl e nC" cluc~ ~~: 1 : 1 ~~a~~'111/a"''':ost·ì~:~:ord<':}~ j,\~~~e_,~;~11 ~; 11_:ivreel~.:i_:: 1 d~~~ t1a; se creder?• ,eh~ il pre~ dislivello delle cose. E se ,·oloni neri. pronti a scaricar le batte- GIOHGIO CAPRONI quelli rht' contr.no: Bargelli_- Il pror Ct'rrrri. RritorC" dC'I- ftlosofiu corttrmporanra ll+'i 11.10170 a unan1mata d1.tcuu10- !~n~eds\ti:rt:~/•~. 1: 1~:f;,~fe!~ avrai dinanzi a te una /acile 1 ~!fia \oirr~::i d~~nfo/:r~e~al~;~~~ic~n~~~- (conllnua • par, 21 ni. Li.!i. ;tlianello, Betocclu, 1·u,1_it,C"r.!1tà di Crnova. ~ .tla- roritonti della tnC'la/islca. Se il~co~~~i ;:, ~~7/i~'!;'a~~~:m';~- passato, !arat in errore. E sa- ELIO FILIPPO ACCROCCA :~~ia1~~rG:.ri~\';~r{;:/r'tt~(', t.:i: ~~a~o.v;•~~ll~ro\o:i~. do!p;o~1~ :~!i ~~7:a~af~'~~~~or~;:11r :~;: l\lAIUO GUIDOTTl - rai nell'errore perché uno (continua • par. 2) '--------------------------------' dncci. (;1110 .,ro11lr.tan10, Gino ..rxcurs11s • d1 carall<.'rP sro- ta/111ica, la mapgloran.::a <! pC"rò (contlnu-;-;- par. 2) ~os;C:~"~~/;:;:l~c c~l~!~n~:~~:~ ,----------------------------------------------------------------------------------, dere una. piccola verird (pic– cola per te): ma C una plc– cola verità alla volla che le– ga gli anni tra loro e gli uo– mini anch.e. e Il tempo alla rooione. Mi dirai se ho torto. Studia a fondo H tuo carattere, i se– onl della tua lumultuosa vo– lontd, i tem.pi della tua a,it– ma eh.e ritieni pietrificata. le inquietudini che verranno do· mate un giorno , e no n da altri se non da te stes.to. Studia l'inganno che t'l1a alimentato per gran tempo. Indaga tra i /ra1111uni dello 1ua perl17liosa eia (un'eia non facile, una lunga somma di gior-111 che rn hai conto10 nell'incanto di uno /orina allucinante). La tua età. for– se, e ~tata raggirala. cosi co· me lo fu il tuo COtlSCfl.!O. E raggirate furouo la tua e la mia anima e/te oggi si contor– cono, io so, come quella irri– solta realtd dwampala nei Ju– mo di i11s1pie1111 errori (e nel fumo - ricordalo - dit:arnpò ll fumista I cui 111for111i pen– sieri furono ordinati itt espe– r1en2e che oggi at1r1sta110aw che la memoria). Ma chJ mutert, I uomo. di– rai. Ecco 1.111 allro modo per approfondire l'lndaoine su le sies!o. Un allro elemenro per sWdia,:e più a /ondo Il ruo caratlere, e quello dr>/ 1em· po in CUi siamo de!i!i11at! (o cos1rctti) a vit:t're L..1 t·eri1ò - lo sai - è dentro di noi Uno l'Olla 11 dlui che la verità e de111ro Le cose, e che la porsia 4.' ue/ cttore dell'uomo. (E fi agglun– Sj eh.e la poe.~ia d1sgl1.111rn dal· lo vcrilà. è finz1one). Poesia e perirò sono denrro di noi «CONOSCEVA. 1.'UT1.'0 Lorcuio Montano Per rag1on1 pr0Jc~s1onali. sono purtroppo abituato a ricc\'ere lo notizl.i della morte di uno scrittore. ra– moso o di qualche rilit?vo. dalla segreteria del gior• noie. Un..i tel~(onata. E. senza nemmeno avere il tem– po di rimett..?:-mi òall'addolorato stupore che tante ,·cl:e provoca in me una notizia di questo genere. eccomi a ripe;1sare a un autore che mi piacque. o di– s.piacque. nel termini dell'articolo che dovrà ucire la mattina dopo. Stavolta. (u neil'aprire un grande quo– tidiano C"heappresi la notizia della morte di Lorenzo Montano: e qu,'I rno viso arguto pareva mi salutas.,;;e pE'r !'ultima v..:>lh. &nche se lil !otografìn era medio• c:-t~. e poco gli scmlgl:ava. Per chi sì occupa di letteratura. gli scrittori vivE'ntl si dividono. col p:m:are degli anni. in due grandi gruppi: quelli ch<' ronoscemmo di persona. e quelli che dovemmo figurarci. da immagini non sempre ferleli. e. più. traendone le fattezze dalle pagine dei loro libri. lo cii Montano ero amici.ssimo. E nella stunia medesimn nc-Jlla quale apersi il giornale che commentava la !-U;l vita. mi parve di rivederlo. a un ttUl;;LLO (..:11 IJJ lìtlPOH'l'A, S.lPIJJIT .. l SCEGl..11 EIUJJ, CIJJR'l'EZZ.l» llicordo di Lore,i:o di 1ri.tto: come c'er.:i stato un anno ra o poc? me,ro: 111- lcgro. bellissimo p:;-rlotore. ricco d'aneddotJ e di Onis- 5ìmi ricordi: eh\!, i:1 una sua prosa saporita e lm– pro\'vh;ata con g:irbo. gli piaceva raccon~are. Era un uomo di grande statura. di singolare. bntunnlc;,1 elc– g.:nza: gli piaceva dire di sC. ma. con signorilitò rara. ~rmpre con un pocc, di quell'umorismo. appreso dagli ingle~i prediletti. che permette a un uomo di scher– zare sempre ~u se medesimo: un poco per non cadere In un'autoapologln, e un poc::, per non commuoversi a certe traversie dolorose. Questo veronese cosmopolita (il suo vero nome en, Danilo L.:!:bri?cht) era !atto per occupare molto spazio in una ronversazlone: ma con l'educata genti– lezza di modi perfetti, Gli piaceva parlare il dialetto na1io. Ed era. nei primi tempi della nostra dimesti– chezza. un gr3nde stupore per me. paragonare la fa– miliarità piena di frasi sonore del suo ,,eronese agli echi. ben conservati neUa memoria. delle sue prose più calibrate '? delle sue rrasl tonto elaborale e gu· slose. Quante ,•o\te ebbi n pensare al suo e mio amico Cardarelli. che affermò: i:r La mia sventura è di non avere un dialetto n. l\'lontnno. dopo tanto girare per li mondo. dopo lunghe residenze a Londra. dopo \'11- ll'ggialure e soggiorni d'anni in Francia e in Svizzera. conC'scitore di più lingue perfetto. conservava inte.Q;ra la sua parlata. Oramai da anni non discorrevamo. tra noi. se non in dialetto. E mi pare,·a gli piacesse a\'ere anche un amico. e credo il solo tra i letterati. in grado di di::correrc con lui tenendosi. se posso dire. un tantino più in giù di quell'altezza alla quale. in– sieme all'ingegno e In predisposizione naturale alle lettere e alla r.:iftlnata. assai varia cd estesa cultura lo porta,·a il quotidinno pensare e scrivere in lingua. Nacque anche per questo tra noi una familiarità sincera e durevole. E non è la retorica imposta da una necrologia a suggerirmi le antiche parole con– sunte di tanti articoli celebrativi. E' il ricordo lon– tuno e recente di una consuetudine non lunghissima. e tuttavia carn come poche altre. Di!tlcile scrivere di ì\tontano scrittore. del quale ho già detto più e più volte. ora che lo rievoco: col suo gran volto allegro " colorito. e l;i calvl:de eiovanile e quel! suoi abiti perfeiti da gentiluomo che per essi hn scelto uno standard e da esso non vorrebbe dipartirsi. E quella sua voce calda. che si ripercuoteva nel mio 50- lotto. o in casa sua. a Verona, E il gusto per gli ottimi cibi. E tutto quel ricordare: dalle difficoltà iniziali di suo padre. giunto dalla Russia a Verona. ai successi di lui nell'Industria: agli studi del gio,·ane Danilo; é'llle amicizie; allo stuPore che provò. sincero. quando C.:rdarclli lo ,·olle t-a i !=elte della ,. Ronda )1: lui. prc.s~·oC"hé ignolo ~UlOrl"' di due libriC'!"ini di vrrsi: ALDO * CA.ìUERIXO Plle rìcvoca1.ioni di uomini della sua giovenlù. tra I quali. ammirall3simo. Ardengo So!flcl. In una spiri– tosa « Lista bloccata della Ronda n. Antonio Baldini lo chiamò scherzosamente: « Lorenzo Montano. Esqui– rc H. ì\Ia se l'app..:!llativo è giusto. come dimenticare quella sua bonarietà vernacola. quella sua {inez73 d:r.letlale: che, aggiunte alla dottrina e al naturale gusto per lo scrivere. facevano di lui quello che i suoi lettori non conosccnino mai: un uomo felice dl essere al mondo; e, c,11:-e che continuamente divertito. di\'ertentc. Era parco letterre. Montano; ma sempre aggiomato. e in particolare delle cose inglesi. E se lesse per tutta la vita il Petrarca (C !u lui a suggerire a Rizzoli di pubblicarne le i:r Rime " corredate da un plrmar!o: e questo rimane, credo. l'ulUmo atto della sua vita let– ternria) e qualche classico. ebbe soprattutto il piacere e l'amore della bella prosa. Dopo letture quasi casuali. rimise in oncire (nel 1924) un mnestro capriccioso e colorito. pieno di grazie nuove e di novità e stupefa– cente modernità: l'odorista Magalottl: dal quale !orse ebbe a scegliere l1 nome col quale fu conosciuto. Era uomo scherzoso. Pubblicata da Sansoni. due anni fa. una sua gros.;a raccolta di scritti. intitolata « Carte nel vento"· mi mandò una lettera: contenti!'Slmo che un camion avesse preso fuoco e che con es!'òofos:::ero bruciate mille delle duemila copie dell'edizione. 1( A questo modo 1•. diceva. « faremo presto a esaurirla i,, non era uomo da C'ercare la popolarità; né Il suo stile tutto nascoste finezze. tutto chiaroscuri. forse non ap– p~riscenti .tutto sorvl'gliato. anche se raggiungeva una sua culLa naturalezza. era fatto per piacere ai molti M~ moltissimo si rallegrava dell'approvazione di qualche giovane. Er:, assai grato a Fredi Chlapprlli: che lo nveva indottc, a raccogliere. appunto in 11 Carte al vento )1. tutto quel!o che aveva scritto. o quasi: ad eccezione del romanzo. introvabile e pieno di novi1à. del 1924. dal !ungo titolo: 1 < Viaggio attraver:;o la gio– ,·C'ntù. secondo un itinerario recente 11. Gli sarebbe molto piaciuto ri~tamparla. E si dole,·a che l'amicissi– mo suo Luigi Rusca. deus ex machina della Casa Riz– zoli. gli avf's<:;e detto di non poterlo accogliere nella diffusissima 11 Biblioteca Universale"· sollo quelle modeste copertine d'un grigio lngres così rarf\nato. Ln collezione non comporta la pubblicazione di opere di scrittori viventi, Chissà Rusca non ripensi ora alla p:-oposta dell'amico: scrittore. in certe divagazioni e anche In racconti pieni di freschezza letterata. per pochi; ma convinto che il suo unico romanzo meri– tasse d·esser conosciuto dall'immensa clientela della i:r B.U.R. )1, Io non g!i davo del tutto ragione. Ma poi sfogliai il (T Viaggio 11: e m'accorsi. dopo tanti anni d.illa prima lo:?Uura. preceduta per mi:! solo. in Roma. Montano da un'amichevole mall2nltà critica di Cardarelll. C'he la lentezza di quelle pagine era zeppa di accadimenti: e non disdir.:!:bbc a una rocC'olta ricca e nobilmente pcpolare. Ricordo un vecchio scritto di !'.lontano sulla « Cla– ri~sa ,1 del Richard::on: un'esaltazione. per quanto comportava la guardinga eleganza di Lorenzo, del vecchio romanzo inglese. E gli piacevano Proust e Crahum Greene: .:onosceva tutto quello che importa E' sapeva scegliere. con certezza; non leggeva moltis– simo. come ho detto. perché d'istinto scartava I mi– nori e minimi. Ma questo ritrattino di Montano non sa:-ebbc comp!eto se non dlce~sl che molto lo distrae– vano i romanzi <rgialli n o polizieschi. Ne conosceva um, quantità. ~eleva suggerirmi I migliori; e quelli che, in un gcn,:,,re così secondario. gli parevano otti– ml. mi mandava: perché voleva condividere con mc quei brividi e l';;.mmlrazione per tanta abilità; a volte. a dtre il vero. !òìOrretta da una scrittura tesa al giusto e funzionale quanto rare altre del tempo no~tro. Pre– diligeva « Thc Mnsk of Dcmetrius )) di Erlc Ambler e " Roguc Male )I di Geoffrey Hou!òìehold. ln quel glo– CCJdi possibilità e impossibilità trovava il suo riposo. Avventuriero. nnche lui. povero Montano. da poltro– no: come molti letterati del tempo nostro ed antichi. Ma era uo:no che aveva vissuto con Intensità la propria esistenza: e da tanto girare e conoscere uo– mini e luoghi era venuta alla sua prosa una attività fresco. una sana llelezza. che fo:-se noti avrebbE' avuto, ~osseosta~a soltant,o. come altri ebbe a ·dire. libresca. 11 ~uo stile ru ab1hncnt<' composito: e l.i sua modcr– nlt~ f~llcei:ncnie accoi,nJ?agnava alla riposata stesura. e :u r1cord1. ,:;emprc v1v1~slml. dei nostri prosatori più s~porosl ~ di qualche ammirevole eccentrico. SI com– p?:iceva d1 commentare. i ~atti più recenti: fu un gran– de e attento leHore d1 giornali: gli ultimi suoi arti– coli pubbli~ammo l'anno ~orso con Bino Rebellato: "A _pasi:o duomo•. Lo defmirono un piccolo classico: C<'rt1,che. nelb storia della letleralura del Novecento. a lui spetta~se_ un post? non di grande rilievo, ma ~en ,suo. La m.1sura sapiente. l'oculatezza nella scelta ecgl! argomen,I. la ~lana chiarezza di meditati pe– r1od1 ,a volte frondosi, sono suoi. nel nostro tempo· c 1 5UOJsolt~nto ... ~ se la lezione della (<Ronda)) fruttò'. o.tre a un ~s_pe:1enza memorabile per le nostre let– te_re, una !1haz1('1ne cl~e ancor dura di scrittori! non sciatti e non lmprovv1satl. Montano. nella « Ronda ., !u elemento prezioso. Portò un po' d'aria divena: nelle sue ~c~ltture cosi pullte: e reriamente ossequJosc d~lla trad1Z1on.e. Ora. anziano. sorrideva: un po' iro– nico e un po compiaciuto. del poco lavoro da lui t,1tto; ma che è tutto di quello che conta. ALDO CAi\IERtNO Non li sara Jaciie scoprirf la prima (non e indt.o:pcnsabl– le per vivere. 01121, dal mo– mento eh.e tu la scopriss, 11011 viuresli piti nella serenità che ora puoi goderti), ma l'altra - stai tranQ11illo - prima o dopo riu,;cirai a /i:Coprirla dentro di te. E: allora com· prenderai che per capire la verità, per portarla a galla, L'uomo dovrà abbandonare la propria ombra d'immodestia Se nessuna societa accoglfe.s– se si/fatte ombre che s'acca– lorano soi101110 al • fuoco dell'io li, e finiscono coll'in– cendiarvisi, sta' certo: le •ombre• terminerebbero - avvolte nella nebbia della L--------------------------•-------------------------------------------------------.J

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