la Fiera Letteraria - XIII - n. 31-32 - 3 agosto 1958

Domenica .3 ago•to l 958 LA FIERA LETTERARIA 'Gian FrancoVenè: Onoredi vivere d<tl 1•t111tou :t> ti i no un'epoca rcllct" ero quel- Colla ha sempre un odort! Cristiano~ - sbouo Chiara to. e disposto a far credito queste le ore della sincerità. • • la dei ,·1agg1. della solitud1- poco p1acc,·ole e chi mi as- assumendo quctr esprcssio- a colm che A qunnmtacin- Cristirmo. tutti hRnno ,·o- fllttHftft"lf·lf> ne avventurosa. della asso- sicura che il suo talento di ne pil!na d1 d1::;prczzo che que anni de\'c, o vuole, af- luto giudicarti in questi P t1bl,lit•a-io1tt• lu!a P~clronan7:a _delle pro- scrittore non sia inversa- usa,·a in ogni lit.1g10. Crontarc una nuova strada. giorni. _a n:ie è ~astato _os- - pr1~ azioni. Cristiano allora mente p_roporzi,onal~ al nu- _ Dirci rrnch'io che è Perfino le cnndi1.ioni i>cr i::er,·:trl1. T1 .!:Cnl1 indeciso: ,,,1 f> J I I usci sen:w farsene ncc..;,·~cre, mero dc:1 lctlon? l\11 ascolti. pcrlom<'no ei::'lgenllo... - assumere degli impiegati ne.I vu?to. vero? Non l1 · • :mclò solo su per _il $Cnt!cr~ p~rlo per es1>ericnza _quot.i- osservò con a~corta timi- ,; 0110 mollo perentorie in o.nz~ onl1: peM;he. dovunqu_e Era un nome non del tut- eh.e. dalln periferia, tra g.h diana: lo so d~,·e finiscono dczzn il gionrnhstn. questo senso: 1111 dii-occupa- l 1 rn ~ol.g1 temi d1 dove~ ri- to dimenticato dai bbrai. ne uli". 1 c~nduce\'11 alla colli- t~1lle I.e be_lle idee quando _ E or;. 1 che_ l'ha detto to di più di qunrant'nnnì ~ nuncrn1e a qualcosa d1 te dal Joro clienti più arrezio- na 111 .' !:ila del hlare. conso- s1_ha I obbligo .. ~om~ me. d1 se ne vada per pt:icerc. Ac- quasi sempre un uomo mor- ~tesso. Ho. con?sc~uto a.ne~ ~ nati: certo però nessuno mai landos1 nella .ran~asla. Qui d1.vulgarle ~ p1u _d1 ~ento- compa~nalo Chbra. Buon to per i capi·pcr<-onale· e ,o_c~rte s_1tuaz1on1. Ben p1u e.vc, ·a sospctlato 111 lui le na~uf _1n lui I ideo\ d~I mila lettori ogm. ,,orno. vio~gio. lo prnticisc;imn Chrnrn che g1a, 1 anzi. Quando_ t~o fra– vi rtù cbe. ora e per qualche I~ s~'\~z.ionc che m _egul: Centom l,ln lettori. sissignore. Il giornalista se ne andò non desidernvn nitro che un tel10 è morto do_\e, o scc– J:l'.IOmo. giornalisti accnldati tre . ' rebbc ~egrctament~ qucs.to 10 1 rappresento, non non senza aver promesso marito inlJ);«-,:rnto. IC'I ~auevn ~llc;c fra lo stai. so!a ... O ili attribt11rono. Ogmrno gio- ~- parnto cd Rlla quale non !n div erte. Bè comunque lo n Chinr.i. sottovoce. che benissimo. Ncll<' sue parole \ en1re_ da te che t1 sei se~n– cava con la sua animn rn101- ,;;1 sarebbe .nHl} ~Clso del rnt«.-resscrà suppo!lgo. Il !at- a,-rcbbc ritclPConnto nel po- c'era l'odio che tutti i bnr- pre r1~ellato .... ì\la ho ,o– mente divenuta disponibile, tutto se,;gli ,1v,cn1mentl n~n to è che mentre 1? sono pn- meriggio: ,i:hesi hanno sempre nutrito lu~o a,er fidncrn,_ cd ecco: ognuno se ne impossessava l~/vM.ero costrettoi partir· lf~lo per mettermi _al livello - Signora gentilissmw. llPr chi non sn render rn- n~t: non sono _pent1t~. ;usci per la durata di un'edizione. t e. di quc st a marea di gc~i~c. e la prego. - fece con lan- e-ione nuotidinnnmcntc del- dn crso ornrni ... 1101. 'issuto Chiara. almeno. cntr:rndo Al suo ritorno trovò ac- P~l{nto con molta p~1s11no- guorc. pcns:rndo dt baci.tre le ore hn-C'rnth·<' 1.1 fuo modo. e_ 11 nsultato. ·senza bussare riel su,o studio com~cfato nello studio, di- nm. a/bei si offre. d1 csprl- la mnno cli Chiara Quel ,e ,·cr1,toiznanni di pt1rt~ppo è stato iucl~~ li orlò una ventaln di sin- nan~• n Chi.ira che gli mere I cran~cntc I tra,·a~ll _ Ci penso io. Come S<' le• a hrnccit'I dun ue Cri- c te. 10 sempre ce;cn o . 1 ~eri~à: sorr.1deva. uno zcrblnott.o del suo pensiero ~ un cgu~I vi\'csi-c di rendita! c;tiano~~ pn ... hlcmi (l~ll'uomo f~rt1 pre\'cclcrc. Non '_RI -:- ,, Qui blso~a dcc_ldersl :: 11 a;;ccn:~a:a:~~:~~. 1 ~~'\~= ~ 1 :'eero p~l~ 1 ;i\~~~~· e__- u~:i Il rimprovero di un'anim11 _e cieli~ ;~rit~~r~ ,;i 50,·r~n- ~~~~c~~d~it~~:i ~~~~la 111 ~!~t Cristiano. ella disse r1ssan- I' . b"I . tonhon il suo onorario snr:\ mediocre e spu~tato. nei po:i:er"?. I 111:111d1mcntodclln glìn. non hai Dio soprat– dolo .con lo Sl{Uardo un po' E;:iailP;f:~n~l~~~Hih!t~~~~~~ qualcosa cui ib non potrò mediocri In mnncam.n di v1\'aC1ta.. tctl('rnr1u. la. ~e- tutto. Le bestemmie brucia– strabico d1 quando qu_alc~- telcfonnto 3 •Chiara un pro~ mai m,i>il'nrc. Veda come fantns!a rn sì cl1(' si dicano i::ponsab1_htù d,elln rnnucl_rn. no ncll'nnimn. Cristiano. Ma ... a ~1on an~lava., Non hm p1_udotto cic11n'p,·ov\•i.s~ria nuo- nonost:111te tutto c·c un J>I'<'-~olo cose estrcmnmcnlc con- In clelus1onc ~1 ll\'<'_J' seg,nto sei divc1~0. lo so, non hni lo ~tt~end10, solo con le 1111evn generazione che nll'np- mio ni solitari come lei. Se c_1;l'tc, prec!sc. indubitnbil1. 1111. impul~o di rns~1cn1._n?cr più l'orribile forza di pcr– Jez1on!, l~l ce fa focclnmo~ parlre di CrJstiano si levò lei fosflc stnlo generoso di ~... nncora il frnmmcn~o d1 0111rc_p~1 hCt'$,l.R"hneh im sc,·crnre ncll'~rrorc. e fC I libri... ~lii, ~ece. ,un gc di s calto, tc11c il btivero se stesso Mempre. oggi nes- ing_lone e1?01~tn che ~r10nfa. lx'cilh . ullo ~ta~po rl('I hm bisogno di un incorn'l– .sto v ago_! s1gntr1cali,o,- e del.la giacca Impeccabile. e suno valuterebbe tanto quel- Cl~.rn~n. torna_ndo_ rur,o.!'ln dn "'orn~h~tn. tutto r1:"1~1~nr1~•a giame!1to per risoh-erti so– n.in J p~~1come una \cJ°lt~. gettò avanti la mano el!cla- lo cht" - alla fine - è C_11sttnno ~l• ,nnr~c~1ò lo n Cni-t_rnno. e lo n,,.111,~ no qui.per dartclo.1u forse e . tta O e tun mn re 1 • mando trlonralmentc: niente altro che 11 suo do- \'Ila stenta cm. n, e, 8 co- . Il pruno frutto dcli nn·1· non sn1 di avermi dnto unn Cnstlano aggrottò 1:i rrontc, E 1 , vere e li suo mestiere. Lei iitr<'lto la fom11{hn. le -.tre\. lamento. e f.'iò che Il<' dc- grnndc ~ioin proprio 111 que- comc se tnrda~se a capire. -: eco 0 · ccrt~mcntc non ignora che lezze in cui si ern110 trovali termina In tr:igicità in un <1\1 glotni. Mi rodc\'a il do- .- Dovevo d1metterm1 .- Ci fu appena il ~t'mpo. per il suo non è 1111gesto per- l'anno prccedcnt~. d_urantc uomo mnturo. t.• I' as~olutn Jorc che tu continuassi a disse ~on ~uell,n perentone- una S?m_nrnr,la prescnta~ionc sanale. un segreto motus u!tn ln!'i!'.a. molatli~ cl, Olla- lncredulita nelle proprie start.> con gh assassini di là. CL~•.dt solito le anime perche il gio;nallsta aveva animi. e che la società stcs- v10 e 11dlS:\1?'.iO d1 ~un mn- azioni. Di qui il comporta- tuo fratello. Li hai lasciati scmphc_1 oJjpongono u11 • or- rr:ett~ di sclormarc un fiui:,1e sa in nome della quale. non dre eh~ sulla soglia delln mento ambinuo che Cristin- lasciando il partito. ~Ii hai rnngl-at.1 dunque~· di sciocchezze sull~ 1 ~ota m- cl sono dubbi. lei ha agito vccchlnm non nvcva un sol- no Corridoni mnn1restò nei liberato di un ~rande tor- - Un frunlgha come In yadenza_ dei cron1st1. sulln hn il clirltto di essere in- do di rendita. . giorni seguenti. Lo ~i vide mc-nto ... nostra non può permetter~i mde_cenzn de l va goni re~~?- rorm:-ita attraverso qunli - Snrn un mestiere nn riaccostarsi con una certa Il silenzio, In quiete del– tui.~1 i Jussi - aggiunse vl:~ 1 • J~l rd~ f.cr~ o. ~el 1- esperienze ha navigato In che quello di scrittore. non mestn tnnlden,, allu , ila l'orn csti\'n R\'Vinrono Ro- Chmrn a queste parole èc I.Id •~~te 01 i s c 1 111 1ca,5~ sua coscienza e n quali lidi dico. ma tu da tre anni non della famiglia: fingere per- snlvn sulla vin dclln pitì - Lussi? - . . orr on ·. . 1 ' con_lc 5 . n. e approdnta. Del resto. stnmpi niente' sino di intcrcss,,rsi alle ba- apertn sincerità, complico - .. ~.HYn! Cr1st1ano mio. O gran. virt~ degli asciutti egregio Rii:norc. le ricordo Soltanto a questa r_rnse. nalitò quotidiane cl_,c finora 11 bisogno di trovare -=ir- cerca d1 capire! Io non sono ~cttentrionnth c~te 1POrso~o che nessuno, per .raccontare Jiilgnincallvo esempio d1 co- ave,•a ,del tutto ignorato. fetta che la tonnentnva. mai stata ricca. mio pndre unpors .cere pnvaz on · 0 In storin del proprio pcn• mc !"ignoranza roccia pre Bostavn però chC' q ualcuno Ella per conciliare Cri– era un lmpiegoto dcilC' rer- uno scrittor~ però ... (bene- tirncnto, hn nvuto In pos!II- atto n mutarsi in cattiveria. mostrnsse cli not.ue qucc;to stinno alle proprie convin– rovie ma ò sempre riusci- v1:l_c)e /mmiccantcl rnn1~o- bilità di Lrarrc le soddii,,:fn- Crli.tinno sussullò c spcrzò suo_ cnmbinmt'nto p~1·1.:hl'zlonl, volle ricordnrgll l'im- 10 a. mnntencrcl in sci. v:io :è pc; 188 ,'{ celte, 11 ho- ,doni concrete che· il mio In du.:- In mntitn che rigi- c~h s1 rltrnessc, e d1ve1~- macolntn immagine del fii. quanti eravamo. Come lui 11 .ab e uni oca e 11 °\ i 1n giornnle le hn offerto. <'0111<' rnvu fra le mani lnsiie scontro.!lio. Chiara cvi• gl10 morto. Il i,;uo dolore e ce ne sono migliaia, cln quel- s.t I cve n tro: e . e le I n ho detto iNi, per telefono _ Ora basto Chiaro' tava il piu possibile d1 ri- la sua spcram:n erano veri, li del piano di sotto al poi~ ~~n\ur~crr:m:~n ~ silico~~s;i ~~ alla signorn.. _ Mi hai ratto pentire di volgergli _In pnrol_a; ma di una semp~icità nltamen- nord, ! sono ';lUe~~ le ~r- giornalista ha sentito tanto - SI Cristiano. sono due- nverll sposato, mn non vor- qunlcuno c _ern n spiare nel te umana. Cnstlnn~ lo capi. !Ione ri_spcttnblll. I prenc o_ nrlare di Cristiano Corri- centocinquantamila lire per rei vergognarmi di te - si suo compo~ lamento Ma rnmment_nndo il fratello 110 . ~ 11 . impegn~ .ci. 1 e COSlasa ~oni i primi tre articoli! - diiiso ribellò Chiaro, slbllnnclo tra Non abbiamo nn~ora 1_10·morto Crlstrnno non poté cr1r1c1 su sncr1r1c,1,e lo mnn.- · . Chlnrn con 1111 cntuslnsmo I denti. Cristlnno s 1 senti lato In presenza _d1 q_uc~to non rummentarnc pur e tcng_on? flno nll ultimo. L,1 QuHlc soddl.sra1.1on~ che (cc-e sorridere il gior- trnflggerc. Egli non cono- qualcuno. pt.>rt'h~ I ~uo1 mo- In mediocre nrrendcvolezzn. rnnuglrn: h1 dlrl~tu;n mo- poterla I orn conosce1·l" d1 nnlistn. sceva linora r nvvilimcnto. "i menti. slnorn sono st:\l~ quel suo entus1ns111nrsi di Gian Fro11co Vené ha t•t't1titrc anni. A L•t'tlti hn ,,ubblicnto il tuo primo libro di rnrronri: - L'amo– r(' <1 111r::ootor110. d1e pur COlll{'!l('lldO branì tnolto alornt11h lrn norrrolmt'llfr h11rrruaro la rrir1co h qur11l rncro111i.Jro I quah rra 11 - Stn:o I11Jami11r 1rn.::n lodc-. rht' nel 195S t•l111r il prt'mio Cinque Brrtolt prr In 11nrrn1h111, u'd .,i 1111111111c-in1•n 11varrl– colarr 1rudio dt'illl nnrra!i– un rln11icn f'/1r hn t·bndotfo lo scrlrrore nllo Jo11domr111a– lr COl!O~Ctn:rn critica di Tho– mos Mnnn. S11 TIioma, Monn Vtll~ /In $rnl10 unn sf'r 1 ,1 di 1ac1'rl che pur use11do dt.ni11011ori 1111 volumt JH'r or11 compu,0110 a cnpfroli iulla rit•islo -N 1101.lacor– rttlll' Vrné dedica mollp dc-I 1110 lavoro alla crllica r nl giomaJbmo rulruralf', collabornndo alle rrr:e pn– Qhll' di fmpor1a11riquOridl11- 11I 11 n rh•lstr .tp<11'in14::nlc (Nuova Corrcnlr, Il Cnf/tl. Qu<'1tfo11i, <'CC.) 111 pro– gra111mn 11a:io11nlr cltl/u RAl. alla Fll!ra Ltrtrrarla Pag. 5 QUATTRO D MANDE a GianFrancoVenè mnno Carucci, un romcm.:o !>rr,,r ... Q,iorr rfl rf--rrr E11rrodice111b1·t! di QIICMO 1111110 l'cdlrorl! 8/110 Rt'lirl– lnfo pubbllchen} 1111 volume di 1augl critici di Vf'11é dal rlrolo: Assalto alla Bor11hc– •la. 1,~:11:.ra;;r c;;n,1::.t ~;;1~~~= siooe drll'rdilorr Carucci ~ 1111 c11pi1afo cli ...o,iorc di uiucrt' D - Unn domu11dnd'ob– bfiQo. E' sod(lf:tfarto di c 1 ul'– tto suo nuovo libro:, R - La rls-postn d'obbll– uo sarebbe. no li fa1to é <'lii' io crtdo c/111. nr/111 o– dlrr"a dllprrsfcm• rlrl li"– OIIOQQfo, non #n .~ufllc1•11re prtsf'11r11rr ul !ctron• u,1 rOC't'OIIIO (mito llf'I f11111. nf'lll' a:io11i rlrl pt'rs011<J(1f1i 11t1 lnt'Oro 1u11Ur, 111111 shni– /r scarnifi<'n:ionr drllri J>oJ– roln (I .!UOtf'IIIPO è SlllfO1111 lm,oro utilt. 111 11 oQpi r i• schln di c.ucrc p,• rkolo .to 1• rii raoahrnorrr r!s ult 1irl oµ- 1,0,nl a qurlfi J)TOJ)Oltl ln altre parole io 1c11roIn 11r– c-t11frddi Imporre- 11ll11111r– ra.::fo11c squ11r<'icritici. i11- 1uv,nri fl più pos.,ibilc dr– rh1 rd c1rrc-mi. con Il loul– co prrlrolo di dannraolarc In. t111rra:io11<'. di ft11trro111- ptrfa n t·olrc con brmti ~~~Sl 1:;asiistt~i/~ ~;~:tr~~:~dn~ (f.rjòttl~ 1 ~ :i 1 ~ 11 n~ 1 :r,oc~~ 11~~ l'rhicaJ, e purtro1mo ~ bf'n :~f:~il:, ;:~ ~t:r~?I i!mc;l,~~~1~ mente nlfraut' r.to un lit1- ow11111fo ,1arrntlt·o. Non IJt'r nulla l<i leo:tlo11c ciac io 1111- dlo con maur,ior dluo:lonr è qu~l/a di Thomn., Mnn11 0 - I penioMc,gl prlncl• p11h dc I'..Onore di vh,f're .. 10110 dut artisti. Pt"rché? R. - Proprio prrchd le cri.ti e le .tltunilonl fu cm .ti 1r ovn 1111 11rtlsru ,0110. <11- r~I. t'Stlllplnri di 1111 t<1mpo Crl.tl/o110 Corrfdonl. lo ,crlttorr mio prornaoni.r111. crrcnnd 0 di llbrrarsi dai 11lt1colidl una rcnlrd nrtf– Jiclosa, .ti rltrnt' in sé situo finché, pt'r r<1aglrt od 111111 indiflerrn:a 1oclnl, Jlnlscc– lH'r rkadere In ut1'a!tr11 lt1- ~~l~~"11c~~; f ~id~~'i'//'~~rd Jj',; lncon,apeuolc. Namrult11c11- rr qurstl moulmrrui del uw u11i111u corrf.!po11do110n pn– rallcfl m11tnml.'1trl c crisi di nnlmt' mediocri, ,rmpl/cl, cllr QII vivono d'illlOMIO. lii q1,csro senso Ilo ct'l'coto di. unlrf' i due <'.tlrt"mi.1rtco11- (l11to, della 11011ra condi• :lo11t umana: l'unlucrsalr. la raplonc supalort. e Il vartlcolnrc. Il. quotidiano. nl;~~ ~;:~e~~i!" ,tj;,~ t" o 1 ~ porcn:..z rosi - htlf'llf't1uofl- 1tic11 .. è prNn. pt'r sommi copi, do un Jauo di cro11ocn. o - D1111q11t ft'I 11011 dr– l'r 1111ll0 allu pltrorr,ca prouinr10 liou r(' llt>/lo qun– lc l1<1 l1illUIO C'O~i Il 1!111QO R ,li piflorrsco drl/n prot'it1d11. 110,·d1 cerro. Noti ,,rr /nrf' dtl C'Ompanillsmo, ma crrdo d'nltroudt' cltr rurri pii srr!uor/ Llrmrl phi che del piuoruco della re– olo11c. ,Inno 1t11òf'1'11fl dallo spiriro 1nrilmr111.t• ulgllr. f.~:::~t:111~f'l~ 1 o~~~~~~t ~~li~ cl afllmo.crouiolnt/ lt1lfl un po' 1ro,µpo: r 11110 porsin 0..1- sm Jncllt> CIO 11011 r-oulir <'ht la ,,fra III provincia. cou 111sua sroltu iJ1dl//f'– rt'11.::u. con Il 1110 SCt'lffcf. amo dnl bosso, e 1oprntr111- 10 COIJ la IU(I hnpo1c11.:a (ben la CO!lOICOIIOuioonnl 1>rovh1clall clic nsplrnno a Jor qualcosa!) è non tolo 1m ottimo specc/110 dalla 11011rnco11dl:lot1c, ma uno stimolo a romp('rr' oli arol- 111.. a 111ordt'r(' /a rraltd, D - Amtn ('IIO elle Nl– lfll 11110 c ri.ti df'lla giovane 11nrrntlvn. n cosa 111nttrJ– buirebbr" lei prl11cipnl111tn- "' R - Arn111tuo-cl1r ed- .tra, il cltt ,lnceramente 11011.to, In ot1rlbulr,1 od uno co lo,,snlr, c,ro.,0!<111,11 lanor1111::a c/tt> 1101~ /111 tllrMrt II che jarf' 1·011l'l– srltuluo, Il dcmonloco. Il 1rl1J11aalo. I1111orn11::o di tr– sli t di clnt.!icl. M1111ca11.:n di t•OQ'llonf'llo studlnrc m t11rtt I .tensl la narrutlon drll'otto«nro. n .. forre ;r;~tc i' r.::,c~';~a df" o;r',i /or-mo d'nrtr, Mo anche n Qllt'Slo ..,/orll' S('ltffrr,. bl- 1oana. ml porc, eu<1rc rdu– raie. In vera. Cr1strnno. è personn .. Gli nitri lette~t_l si . perche sotto molti nsi>etti segnati nppet"'lil dn rap1d1 cosc fotue C' superficiali. questo ►1. Chlnra snpevn per- 1,>0ssonomcont_rinre ogni g1or- CnSllnno re~e. un ampi~, cm un onimo forte e sicuro fruscii di pnntofole dono quell'impalpnbìla me!lchine- '-----------------------------___, chè parlava cosi. On! giorno no a Roma. c1 si da del tu sconsolnntc. dmicgo ~on 11 delle proprie azioni. ?\la I nver oriellnto :1 unn por- rin che, lcflttlma nLionl dnl d~llc dimissioni, Inflitti. Cri- ~~~ l?ro. e In questo mocl~ cnp~ Dopo qultlcl~c H!tnnt~ qunrantaclnquc nnni, sono 1a. Ern Ro11nlbn. la ma- risultato crlmin31c. Non po– .~ti~no ~embrnvll pi:eiio dn st nnu1ce per non apprc_1. e~• silenzio 1~1 C~tl • 1 glornn unn età psicolo&icnmcnt(' d1c di Crlsllnnn, A\"e\"a t(' non rlcordnre quando, un arfez1onc t utt,n, g1ovanl le 1;~1•e tutta In loro brnvurn. h~t:i e Chlnin 5 ~ guar~n~on~ molto pericoloso anche per ascolUl.to _ogni discus~1one. dt11'.HHc la rl\'olurlone il per le pat?lc cclimtturn.mo- F.. grave errore essere gene• pieoccupntl. Co, nd on~ disse. 1111 nrtlstn che ne conrcuo b,·evu spinto l'lncNl~1_ at- bravo ulllcinle gli aveva r~lc ,. Trincerandosi d !et~o r~s1 _dl se stessi. Un_ fllone La mrn dirat ... '? non trentotto. Se In piena mo- tegginmento_ di Cr1stmnu. proposto di metter fine 111 dJ esse .. l!'lescolan~olc, n1 di- di mi st.cro , creda è eh note- P.0!.!10rare, 11 gioco dt pnr- turltà tro,·a rispondenza In con Ja convmzionc che tutto rl_sch1 quotldlonl nngendo ,corsi p,u commu, r1glrun- vo_lc g1ovamen.to . alln pro- t1t1 che non npprovo. tutti 1 .sentimenti e nella clò accndcs.s(' P<'r conlortnre d1 arrestarlo e facilitando~ dovi ntlomo ,la~crnnclol~ so- prrn ~lgnltt\: . s 1 ~irebbe che l\ln lo iitn g1 à fncen- rngionc. sarù lecito nttln• In sua sp,<'rnn1.\ d1 llnnl· gli subito l' crruolAmento SJ?CScper. POI llrnrlc g_lu ul- le persone plu l'ISPf;t~,tc so- do! - esclamò divertito il gere alle esperienze trn- mente toccnrc Il cuore, in- ,,cl militi fosclstl. Cristiono J'lmprovv,iso come H stpnrl,o no quelle, come dire. 11)e· giornnlh1to. - Si trntln 11con;e come n unn pruloltn d!'bollto del Oglto l'lb<'llc. e nvcva Mem1>rr- detestato Il i~ un~ scena ne! effetto si- no concr~t 3 mcnte conosc 1 t_ 1- scmpllcemcnt(' di non rnrlo fonte di energia: ma se sol- rniii;ercnnre In 8lt11n:i:ionc. frntcllo con In !orta incre– j:l1lln, Jl s:n~o d1 ,una com- te, R!usci:e n fnr ~uiùni~ grnti,. Pt"rn1ette? un'osser• tanto qunlcosn non qunch•a, Giit tuUi don11tvano. t' dlblle. superiore al ~cnti– modrn, <?r~st iano s er.a arma- sempi~ cl, .sé, ,cnz::,i. m~~ vazione L'uomo della, strn- se all'uòmo che ghinge ad sollRnto per ltt fon:a della m~nt1 e. olln morte. d1 chi to di dtrtltttra n:iorale per farsi 'edere. '! oggi ~ !' da non d!iitingue la d1scrt'- una rngionevolc metà della trepidazione la vedova Cor- anima 11 rancore soltanto sdegnare Je Jusmg_hc no~ ma st o dello _spirito rehgio- i.ione dalla moncanz.n di vita si presenta lo necessità ridoni a,·eva ,·111toun sonno con motivi morali In lltrt'IO della pubbllcn– .:1onf! del romnn:o old 11n- 111111cinto ... Ln Vl'CC1ila Onl'– ,id .. cht u1clrd nel pro•• simo anno (' di cui 10110gld 1r11rl1rnbbllc111inmpl br11- 11f. Cinn F'rnt1co Vrné p11b– blid1rrd 11('! pro,,lmo srl– lrmbrf', J)r<'llo /'cdl1ore ro- qu111ialle soalic de~ delitto cnrl. DIARIO ALL'ARIA APER * precisamente. pl~t0111che dei so. cbben~, SI. ri\l?lge vgs~ coraggio. , Quindi soltanto di cambiare dll"t'zionc, di che giunEl'.eva trndl7.1ona.l- Co2tl Crlstlnno. dinanzi al- Se ogmmo di noi ha un concetto dell'arte diver.10 e magari contrario , a qi,ello di altri, deve a11erpure I,, capacità morale di compren– dere che la pluralità degli ida'ali non è 11é 1111 tfelitto 11é 111, errore pnrtl~I. (!no. a ie~l nc~llc_l. c~toro. f...grc,io signor ri in un cuso lo icarci disposto ton1orc ingenunmente in- mente nlle nov('. la sincera commozione del- per nr1ut:m11 persmo di r,.~ stiano, nomini delln sua st a~ nd andnrmcnc rn~scgnnto, dif"tro. 0 se sollnnto si trovn - Disturbo? d111scunn la nrnclrc, nlln 11empllce * spo~dere agli nttacchl c)ie _il tura ! 1011 clr~•ono co~1 ro nd ;.rsi se qunlcuno cioè mi uv~11sc dlnnnzi ad un bivio, allorn sera bussando alla porta di UllHtnltà d'afrettl che trnspi– parltto abbandonato gh r1- co!1 1 .molti, con ~ me 10• preceduto. t\vJrnti. lo dica è (luasi ccqo. flnln\ per Cristiano. rnvn dnlle sue parole, si volgeva. l\l_a quella Sl!ssa Cl'I: mi permetta di. cred~r~ sinceramente, qunlcun altro smarrirsi. !ò'mo n quella etÀ Cristiano, sorpreso. non senti estraneo e dliumnato. mattina Cluarn a\'e\'a. ricc- eh~ que~t~ è uno dei. mot1v1 le hn offerto di pitì? Se cosi è cio cht' l'llomo vuole. che rispose: ella entrò e sedcn- Da que11ta notte. senza L11 paura di csaf"rc cluslncAtl decadenti. v~1to la tclcfonuta eh un ps.1colo~1c1 pet~tulc lcl1tt hn o1i~~rosse ti mio l{iornale po- conttt: mo dall'ctt't di Cri- do ~I strinse al collo Il dir niente t\ ne s11uno , quasi ~~1m,i:t~<'1f:::~l0~1gl~ ll~~n~or~o~t~~cn~:nc:~= tiornall st ; 1 f 011 è:i 10 :t }'cnuto riato S iJ. ~r noo !1.l 1; 1 ferto trebbc nnchr l'ilunciare stiano In poi contn soltanto pluo della vcstrtglln per mettersi in pa.ce con s~ III\P<!VOll', n volte ~~vcrlltA come Umore di appoS t a da 8 C 1 ~• Re per ,c~ oc~n 51 h'j • lo O10 - Lei è- iiolito giocare a quello che si (' follo e si on ml vuol ascoltare ~tesso, CrlstlRno si preparo non conformismo .11 ciò che più 1ervc ap- ?llenc;e 3 ~stanotlu,t qu moco. ~'i~ 0 La 1 ~~s..~ poker con la coscien1a' ~ in grado d1 fare. r-·,.~1rnno, per cinque minuti? So che dav,·no :'I partire. parlrC' <' che più è Imposto dallA. polemica ;G~~~;~~~!oe ~;f/ ~fi;rssfon~ :a t;i~~;~ll~ 1 :1'tce >~tupid~.' fa - Ah questo è troppo a commciare dall'interessa- stai lavorando mo sono pur GIAN FRANCO VENE' di politica C cultura che, tutt'ora. pesa IUl ~e~;:.zol~~~:c'~iJ~:,~\~~cf;: ,----------------------------------------------------------------7 re In visll:i ella prerc– rivA prepnrn1'e il terreno. Proprio in quc.l momc.nto l'Inaspettato e laccrnn– lc pianto del piccolo Otta\•io rese J:t sua presenza nel"C'.S• saria altrove: - Non dimenticare quello che ho detto. Dobbiamo ri– parlarne - prontise h.iara prima di lasciare risthrno. Egli che aveva dominato e creato fino n qualche anno prima ben altre situazioni, senti 5\1 clj st tutto il peso e tutta la realtà di questa promessa. Commciò a pns– seggJarc jnnanzi e indietro mordicchiandosi la nocca dell'indice. crollando la te– st.a come per scaccrnre una rolla di pen!ticri pungenti che lo penetravano sem– pre più. Quasi per hnpe– dirgli dj aUOJ1t1rnarsi sia pu– re per poco daU:t loro prc- 15enz.aJe voci della famiglia • tace,-,ano da sfondo alla sua foqu1etudine: Otta,·io pinn– ge,·a quasi per dispetto. Chiara lo strillava furiosa. ora, consol:mte. lo blandivo con un tono iìnsopportaWl– mente Jamentoso. R05olba prendeva Je parti di Ottavio di fronte a Cliiara e vice– versa con rimbrotti e am– monimenti. Le ,"'OCìdello ra– migJia: quanti nella ioro eco non hanno trovato l'ardire di travolgere pericoli quasi disperati: e quanti per esse non si sono impiccati dinan– zi a diffico.lt3 passeggere. Vo- , ci monotone. di cui si cono– scono tutte le battute perchè nei secoli non mutano mrti. balbettii nel concerto unJ– \'ersale. eppure principio d1 ogni s tona ,umana. Cristiano sta.va per irrompere nella sta nza dove Chiara. Otta,·io e Rosalba spendevano ener– gie Intorno ai cocci di una brocca frantumata dal bam– bino. quando un subitaneo senso di rispetto glielo proi– bì. Si ritrasse. e s~pendo di agire cori vigliaccheria ac– colse una sensozione che le anime molli come Je più for– ti hanno conosciuto per esperienia..: Quella di poter tornare ind1rtro nel tempo e di comportarsi diversa– mente. D1 sohto simili fan– taiue si nfanno ad un'epoca che appare. al presente. fe– Mil4 e vergine e si illudono 4J .continuarla Per Cristia- Slh•lo Comparonl, In nrtc llvio D'Ano. mori nt'I 19~2. con~unto d.1 un male- la cui 1rntura non era .!IIRt,I dl11gnosllcata a l('mpo, All'ospC'dRIC di Reaslo EmlllA ru decb:6 l'lmmt"dlato 11\1011llrnamrntodrlla 111l– ma. onde -poter dbporrc. al più presto poss.lblle. dtl h,tto in cui lo sérìttort ~rA si,irnto eon Il solo con forlo della 'U.! llsten:r.nmaterna I.A\ notizia tu rtcal• In ritardo aall a mic i lnlim l Tr o\'Rto dl.'serto Il Ictio dl ospt'dalt'. e.!1!11 andarono R luniro di chic.!la In ehle,a prlmn di tro\'arc qucll:i In cui ln !!lllmfl er11 stata comp()sla. Er,1 ha chlc,a di Strn F'rancMco Un crrto Nearl, en– lr1111do,scorse. nel debolt' solt' dellfl navata. una donn11 sola trn le tilt' dt"I bnnchl, un:i donna china su dl \lllA ca.!1.!IR slst('mata sotto l'nll1ut' Non c'era nessuno Intorno. r la donna non si muO\'f'\'a, non faccn, un gesto, Era In madrt' dt'.'llo scrlttot'f': colei che 11vt,·a '"'uto dR Sllvlci Comparonl un amore flllnlt' puriuimo. 6plnto "llvt'nlt. dR amare circost1mze di ,·Itri. fino al sacrlf\cio. al dr,m1ma spirituale O'Arzo .nalo •lt'I 1920. non a\'f"\'3 che :rtnladur anni. Morl\'a In aw,luta povl'rlÀ, circa due 11nnl dopo avrr portalo a ll'rmlnt' il lun-o r11cconto che Morav!A d"'flnl uno dei pll', bt'III dt'I novecento Italiano: ..CasA d'e.l!rl ... D'Ano non riusci però a \'Cder pubblicatR l'opcrn che dovt'\•a poi circondnrc Il 1110nome di llrnto crrdilo lt'llrrnrlo. 1 l'IUOI ten!Rt!vl In qut'sto M!nso non rhbcro rlrnltato (altre sci oprrr dello scrittore rcg– J;iano l!ono \\1tlorn lncditt'. Tr<' romanzi: .. L'uomo chr camminava pC'r le strRdc-..... L'CMl('r(e ..... Essi penuno ad Altro .. Trt" libri per rt1Ju1.z.d: .,Tnbb,· in priglonf' .., .. Il pinl(ulno s("nu frac... .. Penny W!rton P sua m«– d'."f' ,,). La nt>~"silà dì colloc11rl' ,.CA'!'IId'Rltri ... D'Arto 1'1wcva !!Ottolinea~ in un ,;ingolaN' r pur sisnlftrati\•o pro~ritmmn ftppunt1110 ~u di un foglio già nel 1950. li raro appunto si apre! con que~tl V<'r<tiad epigrafe .. 0cm lch bln ein Manu geWC.!lif'll / Um dns 11<?.Bt cln Klmpfer Sf'm ,.. e prosC'guc-,c~l suddiviso: - Articoli da glornal<' <Orgnn!tz:aNI :l"IS:11bene); Ncmkl (Racconto). E l!Og· 11:rtto; - Comln"ti11rt .. Nostro LunecH--: - Co\loc:irr ., Casa d'eltrl ... anche su rlvll!la; - .. Il pin1uino senz., frac ..; - ..Tobby In prlRione ..: - Collaborare anche 11 rh•istt": per esempio Slr\'rnson l'CC. : Lavorare 5 orr al giorno .. Casa d'altri..., \'rniva pubblicRto. poco dopo la morte dC'II,., serittort'. sul numrro X d1 .. Botteghe Oscurl' .. e Appariva poi. n-el 1953, nella collen:, sansoniana di .. Paragone... Silvio D'Art,. avf"va cominciato prl'Sll!t– simo a romqorrp f' a pubblicare Maschere... uscito pn i tipi di Carabbs nel 1935, è inCatli una raccolta di reccontl "critli addirillura all'etA di dodici anni. t.n storlo di questa pubblica1.ionP lrn un epiF?dio da ripurl:trc. RìcC'vUIO <' lodato il manoscrlllo. I cdltol'<' C:irHbba. prima di -Iniziarne la ,tamp11, diede incarico al cuo i•pPtlore di rai~iungcrP Rrgsi:io Emihe. al nne di Prender-e i necesHn con:atti cnn l'~utore. L'i!tpct'oN". rPcato!!I d:dla madrf' dello .""c:1t1ore e chie.~to r1spellosnmrntf' de,I .. proCN~or.. SLlvto Com• pa:-oni. dov('\te rer'.o crrdPrt' nd uno .!'Chf"rz.O; allorch~ la donna gli indicò un fanciullo th<' ,(' ne Mtva t1ml– d~mPnll' ~duto In un a11golo cielln stanza. con _i capelli biondi f' ricciuti e il ves'l:o alla marinara Cosa rlcord~ di averlo v1slo, p"r la pnm'l volta alla librerie Prand1, anche J'av\focato G 1 annino Degani. eh" di t11nt.a:t~ore– vole cura rircondA ora la mt>morin d"ilo scnttore scomparso. D'Ann t>l<'"-ci:l' Degani a ~uo a!fetluoso .con– flrleutc. amò .1prir!II con lui ci:en7a pudori. comunicnn– do1Zli ameirezzc ed esaltatloni Erano con6denze prr– ziosf" D'Arzo. infat!I. l'VitavA ostlnatam<'nl<' di parlarf' della ,i;ua allivl'à letlereria: pttferivn po~tar!a. avanll nel silPnzio. nel rt~t'rl>o Lr volte chf' ~Il am1c1 tocca– vano rarizomf"nto. egli fuf!:giva. Un allro episodio può essf'rl" c itato pc_r comprcndt'rt" l'esatta misura dì quesla rltro.s.la. d-ete:m1nata non _cf'r– to da altera immoJC'6tie. ma, al contrario. da uno spirito critico eccessivamente severo. sempre aJJarmato. ll l'J'UA'l"J'I IN iUINIATl'R.l * SILVIO D'ARZO * <li .11,HEllTO Blil'ILA('QI A Nel 19"2. Vallecchl. che stava stampando .. All'inse– gna del buon corsiero... pregò l'autore di inviare una sua Immagine da accompegnare al volume. E D'Arzo mandò una fotograna ben strana, In cul apparl\'a con tanto OI parrucca e dl baffi postlccL D'Arzo, pur. Im– pegnandosi con appasslon•to puntiglio nel suo la,·oro dl saggista e di narrRtore. era puntualmente alle prt'SC con la i1flducla. con l'insoddisfazione di sè. ,.Signore, sono disperato. Non riuscirò mnl a scrivere qualcosa che v:ilgR. 6 ottobre 1046. MC'zzunottc.., scri– veva in margine a un foglio. Sono rlplt"gamcnll cd L'SblipcraU pudori che deriva.no in gran parte da lnl– blxioni e smarrimenti psico logie.i conncai ad una dolo– rosa vicenda ramllierc. Ma non bisogna credere che D'Ano fosse schivo. e tanto meno adl'gnoso. nei !IUO rapporti umani Era cordiale, al cohtnrlo. e aimeno ~r~~~:~t'rt~~:;~iftfi ~:: ~fi. a:;;~~! ~!rl~~;':nl-- c~~; frcqul'ntava ogni S<'l'3. Stava con loro 11no a notte Slh'lo D'Ano ~~~io ·,;~r 1 l;~:t~~ 1 110 1 "d<'t~~ff~ 1 ... ~~ fl:~~ l~~e ,nao~~IRd~ 1.ucchrro e pacchi di colon1oll. SI facevano le ore pie• cole, ma qURndo si u.tCIVM, non Il andnva a if'tlo subito, SI 1tava a parlarr- ancora di lnntr co1c. In sù r: In giù per le silenziose 1tradlne emiliane, .. Nella notte <'ra 1plt'ndido ... ho 1rntllo dire da coloro che lo fre– quentavano D'Ano parlava apetso e volc.nth1rl del auol allievi. dell'al'fetlo chr- Mli dimostravRno e del quale si compiaceva. lnS<'gtmva In una scuola serale e In una scuola ml'dla tcmmlnllt', con un numero enorme– di ler.lonl privale. Quando trov11va il tC'mpo di acri• vere? Gli amici '1f' lo chlcdrv11no conllnuamcnte. Fone D'Arto 1orlvcva di notte, proprio quando. luclata lu compa1nie. raggiungeva 1111ua ~tanta con Il gallo che già cantava nella c11mpasna D'Ano nmava la auo campagna, la 11ua città. la sua gente. Se oo andava fP!HO appena oltre lo pcrl.tcrla .tra le case del conta– dini e tra le plant! dt"l ,i:n1noquand., cominciava l'Pettltc. Oppure !-e ne stava In plana del Monte. seduto lm– manetnb\ilmeoU' 60tto la ,tatua del Bolnrdo. a conttm– plan: le r-&R-azteemlMane che uscivano di bottega e si incolonnavano nd pessecii:lo aera.le. E quando Il Comune decise di togliere Il monumt'nto dalla p!aun. D'Al'7.o protestò vivacemente. ma ~cnza èslto. Dovette adattara! a mutare Il suo· abituale posto di osso.rva– zlone e rlpklgb ,i;:ui,trad!nl di.'! palazzo Bussetti. D'Arzo c-bbc la (orbJna d'Incontrare amlei arrcz.!onatl. che compl'<'ndc-\fano i suol mut.cvoli umori. e tolleravano di buon grado il gluoco !lollllc della sua Ironia chf' colpiva nel segno. Era una booorila cd amorevole !ro:iln. alla qua-i<' lo scrittore amava abbandonarsi spesso. al n::ie dl mettere !.n eh.laro, 9('1\7,a ret!cen:te di comodo. I difetti di coloro che di stavano Intorno. Da Regsi:lo. D'Ano si altontanb raramente. Durante la l!br:raz-!one. accettò l'Incarico di compl1are certe statbllche di bestiame nc,JJ·appenn.!no emiliano. Fu probab!olmente in questo pcr!Odo. ch'egli ebbe modo di aV\1clnarc e di cono"Ct'rt' quC>l'ambtente che doveva poi \11plr.argH -Casa d'aHrd ... Nel '47. ez,ll si recb a Flronz.c con Degani. S'acet'!e d'ammirazione vivissima per le opere del Masacdo. -Adamo ed Eva,. restò per lui un oa.po.lavoro lndlmenticab<ile. Lo ricordava ~pcsso acli amici. lo rlcostru!wa davanti a loro con li calore del gesti. delle parole. La conoscenza del Mauccio dovette certo !nfilulre ~ulla scrittura- d-i D'Arzo. contribuendo soprattutto a dar consapcvolen.a a quella plntic'ltà dolente che il– lumina I persona-gq:f dello scrittore emthane. E proprio mentre D'A no si acdngeva al suo ro– manzo più Impegnato. n ma.le com!nclò la sua lenta distruzione. Il rom1inzo doveva lnti-t,o1Ar11i:..N03-"lro Lunedl "'· Srutanto l'introduzione ru ~rltlla. D'Arzo sl spente lc.ntamente. nt'l giro di qualche mese. Una lunga degeozia in ~clini-ca noo ~ovò. La me-nte dello scl'lttore si manten ne Juc lda fino all'ultimo. Anehe nei momenti di più gra.ve crisi. e.gli conservò la rua nostaìa:lca ed ironica all esi:ria Erano ~ uJcm·1 giorni di vtta per Silvio D'Ano Al Teatro Comunale di• Regltlo Emilia. si stavano errettuando· alcune rlprese del mm ..Signora per una notte ... Molte dame df'lla miglior società avevano accettato un Invito della pro– duzione e con mo.L1aconvinzione si erano recate, In abiti o~tocent.ezchi. a g«'mire il teatro. Sapul'a la no– tizia. D'Arzo smaniò nel suo letto. Avrebbe voluto tanto essere ,presontie a quella i,ingolare srilata per le vie della <:itlà. per divertirsi alle spa.il.e di quel ridi– colo convegno . ..-Ah poter venire ... eonl'essb all'nm1co Negri e lo pregò d,f far la spola tr,a U suo oapczzale e il l'entro per ri(er,irgll 02111cosa. anche I minrlmi par– ticolari. D'Arzo morl poco dopo. un glorno d'Inverno. IJ 30 iennalo. negli occhi una spoglia e nebbiosa cam– pagna. coal diversa da quella che D'Ano a.mavia: quella che. in Emilia. ri ta too:era di colori nel cuore della prima,v era, quand o le nebbie diradano e appare lon– tano il lumi.no.so e dolce conrlne de,Ue colline. ALBERTO DEVlLACQUA penalero letterario dellia noatrn epoca; la paura, dl esser{' clnulflcntl docadontl rnp– pre&<'nta ln11ommo lo molla 1t'gret11 che più apc.aso iSmorzn. quando non lmpcdl1co del tullo, molte d<'llc mt•llorl quaJltb. eh<' sl 10110 polut-o lntrnvedcrc nC'llo produzione fottcrarln di questi ultimi dlccl annl. Certo andamento cronachiatlco. certo verl1mo che «I applaltlacc ncUe cose senza verità. più ehr In .. tmpoalzlonc i. di Ieri dn parte delle vnrle politiche che hnnno torzato la cui• tura 11rt11Uca, oagl roppre1entn unn ere– ditò, uno pslcologln dt fronte olle qual! molti. mogarl 11enzn percepirlo chl11ra– ment<', si trovano come davanll ad un oatacolo ln10rmontabllc. Arduo e lungo 1arebbc qui, cd anche fuori 'J)Osto. approfondire Jl valon: che ha In qul.'1to senso Il decndcnttamo; onnal. cl'rtl elementi e strumenti culturali aono 8latl cosi profondnmcntc confusi col co– stume. col comportamento lndlvldunle, da non conservare quesl più nulln di ciò che rapprt'sentano per l'lndoglnc critica dlsln– tercu11ta e «clentlflcame:nte esnttn. Ma non 11 trotta qui di cercnre: quanto sin vero o no che, quello che oggi chiamano arte de– cndt"nte. reppresentl Il contrarlo di ciò che gli 11 contrappone, cioè ciò che chiamano arte non reatlonarla. In tondo. volendo, al potrebbe rldurro tutto ad un Kluoco sulle parole che sfugge O&'lllconcetto 1erio di progresso o non progresso nrtlatlco. A noi deve baatare costatare come questi presunti pen.,ler! e Idee sull'arte siano ormRI IQltanto 1ta\l d'(lnlmo sul quaU. malll che lo vogliono tortcml'nte 1)cr ra– gioni loro. POHOno gluocnrcl facilmente unn partita truccRta. A noi deve butare con,tatare che l'lmpoue dclermlnnto da qurstl stati d'animo, enzlché condurci 11d unn vera ricerca. si riducono onnn\ ad un fatld di costume. acquisito passivamente come tutU I tt'nOmt'nl di costume, di ,em– pllcc comportamento quMI automatico nel qunlc potremo ravvisare tutta lo ton..o de– leteria del dlrlgl11mo lndjrt'tto che domina tutti I settori df'lla vltn modt'rna. della ll– b,..ra scelta del cilladlno c. ncll'nrte, lo spi– rito di libertà e 1prc-gludlcnteua che è !e ste~~a ragione di vita de11'11rtlsto 11 pensiero ll"tterarlo può anche ·essere fallo di contradh:ionl. ed uno spirito colto <' preparato può esprimersi nella convin- 1:tnne che ver11mente, un certo modo di ma– nlfe1tnrsJ eia mlgllorC' di un altro magari p1•rché può <'HC'l"'CdPflnlto dt"cndente o vlct"versa. Noi sappiamo che ne1suna Pro– grnmmetlca a priori è buona o cattiva Prr far d!'lla poesia: ma dovremmo anche s~p«-re chi" 11 costume, il comportamt"nto ~ell'ln~lvlduo élinnnnxl · a ciò che limita 111lui li llb"rlà df esprimersi mAgari an– chr controddit!orlamente. di esprimersi cnn spr('gludlcatczza a~"lolute S<'nza tener mal conio delle .soUccltazlonl esterne. con- ~~~r":of~o 3Ji21 vÌ:~cl~:Ì•a~~e.poesia e toglie t' P<'r questa rai;i:lone t'he, Sl' ognuno di noi ha un concetto d"'Il'arte diverso e manrl contrarlo a quello dl oltrl, deve aver pure 1il capacità moralt di com– prendere chr la plurnlltà def!'.li ldeoll non e n6 un dl'litto né un· <'rrore; mt'nlrc è splrltualmrnte delitto l'acccttnzlone di ogni! impn~lzlone esterna. d'ogni proda– mAzonP di quelle Vl!rltà che In poesia t'sch•dono ogni nitro mndn di sentire· ciò potrà ever qualche, fondamrnto n<'lia ' v1.ta mn I\Pll'id<':i "' nPlla funzione d<-IJ'arte è • gr"ll<'zza <'d assolute'I errori'.' D'altra parte. In altre pnr'Oi", è forse In qut-111a trascendenza del concetto della 11_ ~<'rlà di esprlmc>nl l)('r slmbnlt, cioè del– I arte. che si potrà e-creare di Intuire cià che In noe:t!.I~rl<>S<'I" a darr R,ql\ uomini p;oprlo là dov" la vltn Sl<'ssn C' lo querele deaU uomlnl d"bbono rl'rmnr,:I GUGLIELMO PETRONI

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